Dopo
ormai 5 mesi di governo giallo-verde dicono che tra altri 5 mesi (almeno) avremo
un primo ‘assaggio’ di qualcuna delle promesse sbandierate in vista dell’elezioni
di marzo 2018.
Questa è la realtà dei fatti per quel progetto politico (manovra
in Deficit) che dovrebbe ‘cambiare la vita’ di milioni di italiani delusi,
insicuri e negletti.
PURCHE’, si annoti, investitori ed operatori finanziari non
ci riservino qualche ulteriore ‘amara sorpresa’ (ferale sciagura). Già il solo
perdurare dell’attuale livello, molto oneroso, raggiunto dallo spread (interesse
su Titoli) avrà un sensibile impatto negativo su imprese e famiglie.
Sintesi.
Mancando una alternativa “coesa e credibile” di governo e cercando di salvare
capra e cavoli, si può procedere “pian pianino” a rincuorare le attese dei
cittadini che in cabina elettorale hanno scommesso sulle “novità”.
La prima
linea di traguardo sono le Europee di maggio 2019.
NB > Da marzo a oggi tra Borsa (capitali) e spread (interessi) si sono volatilizzati sui 30 miliardi di euro.
Se la falla dovesse allargarsi il Presidente Mattarella non può restare a guardare ed aspettare che Di Maio e Salvini siano disponibili a correggere (al ribasso) la manovra secondo le indicazioni di vari Istituti e Agenzie.
Il CONTO alla fine lo pagano i cittadini.
La Febbre del Tribuno non conosce remore, limiti ...
Seguire oggi l’evolversi della politica significa annotare gli “epiteti”
del giorno.
Di fronte ad una montagna di Debito, a tassi d’interesse superiori
al 3,5%, ad una manovra dai tanti punti interrogativi, a milioni di disoccupati
e di emarginati, quello che resta sono le sventagliate di giudizi “denigratori”
nei confronti di chiunque (sottolineo chiunque) esprima puntuali obiezioni e motivate
riserve.
E’ tutto un gran “vociare” che svicola dall’analisi degli effettivi
contenuti.
PROPRIO come fanno i “galustri”.
Peccato che di mezzo ci va il destino
di un intero paese.