Di Maio
Luigi dichiara di non sapere nulla sulla vicenda dei 4 casi (almeno) di lavoro nero
presso l’impresa edile del padre Antonio. Rivela altresì che soltanto “da
giovane” lui stesso ha lavorato per “brevi periodi” nella ditta del padre.
Da
qui tuttavia sorge un quesito.
NESSUNO trova nulla da eccepire sul fatto che
allora, pur lavorando giornalmente in azienda, il giovane Di Maio non abbia
avuto mai sentore (e curiosità) sull’insolita dislocazione di ben 4
collaboratori in una distaccata proprietà di famiglia.
Un edificio, dismesso e
formalmente inagibile, che veniva utilizzato come una sorta di capannone, di magazzino/succursale.
Se è impossibile accertare la verità, sarebbe comunque interessante domandarglielo
ed “ascoltare” la risposta. Non limitandosi ad un semplice e opaco “prendo le
distanze”.
I
saldi della manovra non si discutono e la Legge di Bilancio è “credibile e
seria”?
SALVO CHE ancora diverse misure sono “ballerine” per contenuto ed
entità, per decorrenza e destinatari, per durata e modalità.
Tutto è in
divenire per milioni di cittadini: dal lavoro al reddito, dall’alloggio alle
pensioni, ecc..
IMPRESA davvero proibitiva è tentare la quadra tra l’avere ed
il dare.
C’è di più.
Oltre alla Commissione UE, anche investitori e operatori
finanziari dovrebbero saper aspettare l’evolversi di siffatta situazione, avendo
“piena” fiducia sia sulla durata e lungimiranza del governo come sull’efficacia
delle decisioni man mano elaborate e varate. E questo a fronte di uno scenario
internazionale affatto lineare e “stabile”.
Mentre il DEBITO e lo spread corrodono
la Borsa (-16%) ed i risparmi, ci godiamo (?), grazie agli alfieri della
compagine di governo, le frecciate e le giravolte su tematiche come condoni, conflitto
interessi, prescrizione, preservativi e via dicendo.
Presupposto è aspettare e
avere fede.
Governare un paese non è alimentare la Pescitudine di chi …