Certi
altolocati soggetti dovrebbero ricordare che per avere l’incarico di Premier o
la nomina di Ministro non occorre essere un “eletto” e neppure superare dei concorsi.
Come anche il fatto che i partiti sono delle “libere associazioni private” di cittadini
che, di anno in anno, decidono di appartenervi; che ne definiscono organizzazione,
regole e presenza sul territorio; che come tali sono persone soggette al codice
penale.
E, non ultimo, detti eminenti “promotori” dovrebbero dare per noto che i
centri d’accoglienza della CEI hanno, per principio, le “porte aperte”.
Ciò
detto vale la pena d’interpretare fonte e natura di siffatte “lacune”.
VERO è che
l’arroganza senza freni può diventare una tara psicologica.
Aldilà della loro
veridicità, le sortite roboanti ed i gesti eclatanti sono la chiave prescelta per
attirare l’attenzione altrui e generare consensi.
Da qui alla mitomania il
passo è breve.
Unica difesa è rifuggire dai tratti tipici di un Dossier
Arroganza che …
Da
ottobre sarà dimezzato l’attuale “ombrello” finanziario (30 miliardi) della BCE
e da gennaio il QE scenderà a zero.
Con un DEBITO che non accenna a calare e
con un PIL che stenta a cresceremancano decine di miliardi per poter dar corpo
alle avvincenti promesse elettorali di Lega e M5S.
Per non parlare dei guai
giudiziari e dei nostri “pilastri” industriali finiti in affanno.
Cosa c’è sul piatto è
ben visibile.
OGNI tipo di sortita roboante e/o di gesto eclatante continuano aessere le pietanze più cucinate e servite.
Il SOLO concetto
condiviso dalle due parti è che la tanto “vituperata” Europa dovrebbe concederci
ulteriori margini di flessibilità (almeno 10 miliardi).
MARGINI “essenziali” per
tentare d’avviare l’agenda fin qui declamata e non, come sensato, posti a “garanzia”
di eventuali subentrati imprevisti.
Pensando alle vampate dei mercati tanti cittadini
dovrebbero ricordare i rischi corsi dal nostro paese giusto a fine 2011.
PREMESSA
doverosa è che al governo mancano decine di miliardi per dare “corpo” alle avvincenti
riforme promesse.
Ecco allora che prendere atto, a livello Europeo, della
mancanza di “solidarietà” e senso di responsabilità in tema di immigrazione
porterà l’Italia a “trarne le conseguenze”. Ovvero a dire “stop ai contributi”
e a “bocciare” il bilancio Europeo..
Questo il punto.
A fronte di una crescita stiracchiata
in ballo c’è la ricerca ed acquisizione di “ulteriori” margini di flessibilità
tali da consentire di spendere senza dover ricorrere a tasse e imposte.
In caso
d’insuccesso verrebbe tuttavia “consolidata” l’idea che vari nostri partner non
considerano l’Italia paese essenziale e qualificante della Comunità europea.
Cavalcando
ora le “paure” da invasione si sta offrendo un “bersaglio” (colpevole) lontano
ai dei futuri risultati mancati ed ai problemi irrisolti.
Classica tecnica da depistaggio.
Governare un paese non è alimentare la Pescitudine di chi …