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Lega, l’anello debole di governo

E' sotto gli occhi di tutti il tentativo da parte del PD e di Forza Italia, per quanto fortemente ridimensionati dai sondaggi, di mettere quotidianamente zeppe di traverso tra il M5S e la Lega nel tentativo di rompere questa strana coppia di governo che si è costituita su precisi e limitati obiettivi, ma che in prospettiva potrebbe portare ad una vera e propria coalizione elettorale.

Ad assecondare questa manovra divisoria, il vecchio establisment politico - economico- finanziario può contare su un imponente apparato mediatico che comprende quasi tutta l'informazione stampata e i media televisivi nazionali.

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, ospite su La 7 dal duo Parenzo Telese, ha chiarito a proposito delle indebite pressioni "esterne ed interne" ricevute in merito alla vicenda con la società Autostrade. Tolinelli ha chiaramente indicato da dove erano partite le pressioni esterne, si tratta di un documento agli atti di Aiscat (Associazione delle Società Cocessionarie Autostradali), nel quale si diffidava esplicitamente il governo a procedere sulla via della revoca o caducazione delle concessioni, essendoci il rischio di incorrere nel reato di aggiotaggio, con tutte le conseguenze del caso.

Una ipotesi largamente paventata fin da subito dopo il crollo del ponte Morandi da determinati organi di stampa, che però risulterebbero, sempre secondo quanto riferito da Tolinelli, in palese conflito di interessi, avendo nel loro CDA membri del CDA di Atlantia, alias Autostrade, alias Benetton. E' il caso di Repubblica per il quale è stato indicato anche un nome, ma altri organi della carta stampata sarebbero in condizioni analoghe. Che ci fosse qualcosa di strano nell'attacco mediatico portato fin da subito ed in maniera veemente soprattutto nei confronti del M5S, non appena annunciata l'intenzione della revoca alla concessionaria Autostrade, è lampante. Cosi' come altrattanto chiaro è stato quello di far passare la pubblicazione dei contratti di concessione da parte di Autostrade, effettuata sul tempo dalla società per sviare pesanti dubbi e sospetti di favoritismi da parte dei governi precedenti ai Benetton, come una operazione di trasparenza che precludeva le teorie espresse da Di Maio e Tolinelli. In realtà poi si è scoperto che proprio la documentazione maggiormente compromettente, ovvero alcuni allegati, era stata opportunamente omessa, risultando ancora secretata. E' stato quindi proprio lo stesso ministro Tolinelli ad ordinare la pubblicazione integrale degli atti sul sito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti. E quello che sta emergendo è roba da far gelare il sangue nelle vene.

E questa sarebbe la parte relativa alle "pressioni esterne", ricevute nel tentativo di bloccare l'azione intrapresa dal premier Conte, azione cauta ma decisa, in direzione della revoca delle concessioni. Rimane in sospeso l'interpretazione su chi fosse il soggetto a cui si riferiva Tolinelli con "pressioni interne" . Se il riferimento era indirizzato ad apparati burocratico amministrativi, necessariamente riconducibili a nomine di boiardi di stato effettuate dai governi precedenti, prima o poi sapremo chi o quali sono.

La mia ipotesi però è un'altra. Ho il sopetto che nella Lega, anche ai massimi livelli, ci siano resistenze nel tentativo di contenere la determinazione del M5S. E la ragione è comprensibile, la Lega è un soggetto ricattabile. Lo è perché è coinvolta, anche se sotto la gestione Bossi- Belsito- Maroni, nella approvazione delle concessioni ai Benetton. Quindi c'è una indubbia responsabilità politica pregressa. Lo è anche perché c'è una inchiesta della magistratura sulla sparizione di una quarantina di milioni di euro attribuibile alla gestione Bossi - Belsito, che tuttavia vedrebbe in qualche modo coinvolto, suo malgrado, anche Matteo Salvini, se non altro per avere usufruito di qualche centinaio di migliaia di euro che erano rimaste in cassa per le ordinarie attività di partito. Se ciò venisse comprovato la Lega sarebbe praticamente sul lastrico, essendo tutti i beni, compresa la storica sede di via Bellerio, ed anche le entrate provenienti da donazioni, posti sotto interamente sotto sequestro. Tutte le risorse finanziarie della Lega, comprese le contribuzioni spontanee degli aderenti, confluirebbero nel FUG (fondo unico giustizia ) in attesa delle condanne definive a carico di Umberto Bossi e Belsito.

Una Lega finanziariamente ridotta alla canna del gas, non può operare un distacco totale da un magnate multi miliardario come Silvio Berlusconi, che possiede metà dell'informazione nazionale. Un moribondo, politicamente parlando, che improvvisamente e guarda la combinazione, si riattizza come quei carboni accesi che covano sotto la cenere. Il vecchio marpione ha persino pensato all'acquisto di una squadra di calcio militante in serie C, ovvero il Monza, affidandolo al sempiterno compare di avventure sportive Galliani, per ripartire alla grande con nuove promesse e avventure. Come dire, la storia che si ripete, rien ne va plus.

La domanda è: c'è qualcuno all'interno della Lega che sta azionando i freni? Si tratta, escludendo Salvini, di Giorgetti o magari di qualche importante referente locale, tipo il governatore Zaia tanto per citarne uno, proprio perché come veneto ha un occhio di riguardo verso i Benetton. Oppure chi altro, non escludendo nessuno a partire dal Presidente della repubblica Mattarella in giù?

E se non mi sbaglio il commissario speciale nominato per la gestione dell'emergenza a Genova è un certo Giovanni Toti, che è governatore della Liguria soprattutto grazie ai voti leghisti, ma che è in quota Forza Italia e che sembra tutt'altro che in sintonia con le iniziative del governo, proprio nello specifico sulla gestione del post crollo del ponte Morandi. Un Toti che spinge per riaffidare la demolizione e la ricostruzione proprio alla società Autostrade in aperta rottura con il M5S che intende affidare i lavori ad una società diversa come Fincantieri, a partecipazione pubblica.

Domande che dovranno avere delle risposte, altrimenti si realizzerà la profezia del sultanino di Rignano sull'Arno, che attualmente sta girando un suo personale spot elettorale in vista delle elezioni europee di primavera, spacciandolo per un documentario su Firenze, che ha dato sei mesi di vita a questa maggioranza .

Commenti all'articolo

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 8 settembre 2018 11:38

    Ho paura che Lei abbia preso un grosso granchio: la Lega ha la sua forza nelle Regioni del Nord, l’elettorato conquistato di recente non è certamente stabilizzato. Nelle Regioni storicamente DC, Lombardia e Veneto, anche grazie all’apporto di tanti boss DC imbarcati in FI che a sua volta aveva imbarcato la Lega di Bossi, qui vanno d’amore e d’accordo, si sono infiltrati in ogni anfratto economico e sociale possibile. Zaia non è referente di nessuno, ha un suo ampio potere e seguito personale, per schiodarlo dall’alleanza con FI ci vuole una catastrofe; ricordi sempre che Salvini e Giorgetti sono lombardi, la vecchia Liga Veneta, parte della Lega Nord, mantiene tutto il suo potere locale. Caso mai saranno i 5S che si dovranno preparare a chiudere la baracca. Alle Regionali FVG ed alle Comunali parziali in Veneto, i 5S hanno fatto devolution alla grande. L’unico candidato decente a Sindaco di Vicenza, si è visto ritirare l’uso del simbolo a pochi giorni dalla chiusura delle liste. Quando si parla, qui al nord, di Sanità, Strade ed Autostrade, Agricoltura, Porti ed Aeroporti, lasci pur perdere il Governo Centrale. Subiscono il no ed abbassano la testa, sì, ma tornano sempre. Quanto ai 5S: hanno fatto battaglie su tutte le questioni, da Aprile 18, tutto finito, sono come agnellini.

    Un Saluto
    Es.
  • Di paolo (---.---.---.49) 8 settembre 2018 19:23
    Non intendevo affatto sminuire il radicamento della Lega sul territorio, al contrario. Ma appunto perché Zaia, o altri come lui, hanno un potere personale in sintonia con il territorio, ricco e produttivo; proprio per questi motivi la Lega diventa una direttrice di crisi per questo governo. Per quanto Salvini si affanni a sperticarsi nell’elogio della coabitazione con il M5S e nella assoluta sintonia con Di Maio, le spinte interne dei potentati economici che si riconoscono nella Lega sono l’elemento di criticità. Sia per quello che la Lega rappresenta e sia per quello che è stata ed è tuttora .
    Perché altrimenti Salvini e la Lega sono nel turbine delle inchieste ?
    Perché non mettere sotto schiaffo il M5S, che ha suo dire ha un elettorato aleatorio.
    La mia risposta è perché il M5S non è attaccabile, la Lega si. E per spaccare il governo basta mettere in difficoltà uno dei due contraenti.
    Sulla sua chiosa poi sono in totale disaccordo. Se Salvini è determinato nel conseguire determinati risultati, il M5S è ideologicamente fermo sui suoi punti come un monolite. E l’ideologia non ammette compromessi.
    Soltanto lei vede agnellini.
    saluto e grazie per lo spunto comunque interessante.

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.130) 8 settembre 2018 21:09
    Enzo Salvà

    paolo, Lombardia, Veneto, Liguria sono tra le potenze economiche di questo Paese, sono governate da FI e Lega consorziate da sempre, con uomini, alleanze e poteri "forti". Lei cita Benetton, io cito Compagnia delle Opere, va bene?

    Se potessimo paragonare queste regioni ad un complesso musicale, 
    Salvini sarebbe il front man, il cantante,..... ma autori produttori e suonatori sono altri.

    Io non ho detto che l’elettorato M5S è aleatorio io dico che i vertici M5S hanno praticato la devoluzione politica a favore di FI/Lega, in Veneto e FVG e che, ma sono voci basate sull’uscita di tanti Consiglieri Comunali dal movimento, i 5S iscritti si stanno spostando verso la Lega. 

    E’ un fatto che in Regione Veneto, ormai, M5S ha calato le brache, le sue battaglie si sono sgonfiate ma i problemi restano irrisolti, parlo di Pedemontana Veneta, Aeroporti Treviso e Verona, Riordino Sanità regionale con ampia cessione a privati, Pfas; tanto per rimanere sul facile da reperire online.
    Non sto facendo "partitica" chiunque può verificare se vuole, riguarda il benessere dei cittadini e del territorio.

    La Lega è nel turbine delle inchieste da anni, ci sono già condanne e sappiamo quanto tempo ci vuole, si sono opposti al sequestro e un TAR ha dato ragione ai magistrati. Adesso usano pari pari le parole del Berlusca, ma i soldi se li sono "magnati". Che fanno Di Maio, Di Battista, Fico, Grillo, Casaleggio? Boh, saranno in ferie dove non c’è campo, immagino, intanto il povero Bonafede, quasi scusandosi, sgrida il Salvini, 

    Oh paolo, ma cestamoapià.....?

    Un Saluto
    Es.
    PS: ma il M5S non era post-ideologico?
  • Di paolo (---.---.---.49) 9 settembre 2018 08:28
    L’ideologia del M5S consiste nel tenere su alcuni punti che ne hanno fatto la ragion d’essere. Non si tratta di ideologia politica o culturale. Sono post ideologici perché non sono né di destra né di sinistra, sono funzionali a determinati obiettivi.
     F.I. è in estinzione. Lega ladrona era arrivata al 3% del consenso, adesso sta solo svuotando l’area berlusconiana. Oltre quello non vanno, alle elezioni europee ci sarà un riaggiustamento; adesso la spinta è forte perché è all’ordine del giorno il problema immigrazione.
    Caro Salvà il M5S alle politiche del 2018 ( Veneto 1) ha raccolto il 25% di voti contro il 32% della Lega. A venezia (maggioritario) addirittura il M5S ha nettamente superato la Lega. Era un risultato chiaramente sproporzionato per quelle terre, logico che con un Salvini in palla ci sia un ridimensionamento del M5S. Ma l’Italia non è solo Veneto. Poi a me francamente non dispiace che cresca la Lega ( questa Lega ), tutt’altro, mi importa che sparisca Forza Italia e che il PD vada a ramengo. Sono questi i due maggiori imputati del disastro Italia.
    Una domanda : ma come mai gli " agnellini " M5S hanno stoppato di brutto Salvini, che ora parla come un democristiano ?
    Che fa Di Maio (e aggiungo Conte), me lo dica lei. Però non mi sembra siano con le mani in mano.
    E lasci perdere Grillo e Casaleggio, ormai sembrate un disco rotto, diventate pateticamente scontati.


  • Di pv21 (---.---.---.12) 9 settembre 2018 18:59

    Mitomania >

    Certi altolocati soggetti dovrebbero ricordare che per avere l’incarico di Premier o la nomina di Ministro non occorre essere un “eletto” e neppure superare dei concorsi.

    Come anche il fatto che i partiti sono delle “libere associazioni private” di cittadini che, di anno in anno, decidono di appartenervi; che ne definiscono organizzazione, regole e presenza sul territorio; che come tali sono persone soggette al codice penale.

    E, non ultimo, detti eminenti “promotori” dovrebbero dare per noto che i centri d’accoglienza della CEI hanno, per principio, le “porte aperte”.


    Ciò detto vale la pena d’interpretare fonte e natura di siffatte “lacune”.


    VERO è che l’arroganza senza freni può diventare una tara psicologica.

    Aldilà della loro veridicità, le sortite roboanti ed i gesti eclatanti sono la chiave prescelta per attirare l’attenzione altrui e generare consensi.

    Da qui alla mitomania il passo è breve.


    Unica difesa è rifuggire dai tratti tipici di un Dossier Arroganza che …

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