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alessandro tantussi

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uno qualunque, ma non un qualunquista

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  • Primo articolo giovedì 09 Settembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.156) 29 ottobre 2010 03:26
    alessandro tantussi

    però dobbiamo anche domandarci che riflessi avrebbe avuto, sullo lo spread che il debito pubblico italiano paga rispetto a quello tedesco, una politica espansiva basata sulla spesa pubblica. 
    Tra le altre cose non mi pare che le politiche espansive, a cominciare da quella americana, abbiano prodotto un grande sviluppo, comunque non paragonabile alla spesa.
    Noi eravamo con l’acqua alla gola già prima della crisi, non essere ancora affogati non è cosa da poco. 
    Io credo poco nell’intervento pubblico per lo sviluppo e comunque se volesssimo intervenire con la mano pubblica dovremmo finanziarla tagliando spese da qualche parte, liberarci di quelle inutili e improduttive per bilanciare.
    Altrimenti i pesi inutili ci tireranno sott’acqua.
     Ma purtroppo in Italia non brilliamo certo per disponibilità a sacriificare qualche privilegio. 

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.156) 29 ottobre 2010 02:44
    alessandro tantussi

    beh, non su tutto sono d’accordo, ma comunque il confronto è interessante
    grazie per l’attenzione.

    ciao alessandro
    e ..... se non ti dispiace diamoci del tu! 

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.156) 29 ottobre 2010 02:37
    alessandro tantussi

    Paolo,
    questo modo di discutere mi piace
    e mi sembra di capire, tutto sommato, che le nostre aspirazioni non sono molto diverse sebbene, forse, diversa è l’individazione di quale sia il percorso
    stammi bene anche te! 

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.30) 28 ottobre 2010 10:26
    alessandro tantussi

    Caro Maurizio,
    guardi che io sono d’accordo con lei sulla necessità di pulizia in politica, abbiamo idee un po’ diverse circa la distribuzione della "sporcizia" nel senso che nessuna parte è "immacolata", neppure la magistratura. E non sono affatto del parere di accettare il discorso "tanto così va il mondo", se lo fossi me non starei qui ad impegnare il mio tempo per scrivere, spero in modo civile, un parere diverso da quello che penso sia prevalente in questo sito. Serve ad alimentare il confronto cercando di convincere e cercando di essere disponibile a farmi convincere. E’ il mio personalissimo modo di concepire la partecipazione, che senso avrebbe se scrivessi su ub blog di cntrodestra? Apprezzo e condivido la tua preferenza per un ragazzo modesto e pulito che si occupa di politica in modo disinteressato per cmbiare il mondo, però è un atteggiamento improduttivo se portato oltre certi limiti, perché così facendo si rischia di non migliorare il mondo, din favorire lo sviluppo ed il benessere, di lasciare tutto in mano ai furbi ed ai potenti, di lasciare che i poveri rimangano tali, che i fannulloni rimangano tali, che non si riconosca il valore del merito... Bisogna essere concreti e realisti. Ti faccio un esempio: se io fossi di centrosinistra sceglierei prima di tutto il leader di sinistra che più probabilità ha di vincere e di spostare almeno un poco l’elettorato verso sinistra, piuttosto che il giovane puro, idealista, e capace nel quale mi riconosco in tutto e per tutto ma che non ha attualmente speranze. Lo sosterrei perché possa crescere ed arrivare ad avere una forza tale da essere anche un leader, se ce la farà mi butterei a capofitto con lui. Ma intanto mi accontenterei di raccogliere quello che posso con i leader che ho. Meglio che niente marito vecchio, In toscana si dice perfino "piuttosto che niente, è meglio piuttosto". Se posso permettermi tre pareri (non consigli! non sono in grado di darne e comunque non mi permetterei!) non richiesti:
    1) smettetela di litigare su chi debba essere il vostro leader, ne avete scelto uno (BERSANI) e non mettetelo più in discussione almeno per un po’
    2) smettetela di ossessionarvi contro Berlusconi, non è che offendete lui (chissenefrega) offendete chi lo vota e ne provocate l’arrocco in difesa di B. c’è poco da fare.
    3) cominciate a fare politica sulle cose senza ideologie, senza presunzioni di superiorità. Chi ha problemi vuole che siano risolti quelli, che Berlusconi finisca in galera è un optional di cui possono fare a meno.
    4) rinunciate ad un po’ di "statalismo" nella vostra politica economica e concedete qualcosa a chi non la pensa come voi.

    FORSE IL PERCORSO è LUNGO, ma credo sia l’unico possibile se volete cambiare qualcosa. Non garantisco che cambiaremo schieramento né io né una fetta sufficiente di quelli che votano come me, anzi confermo che non sarà facile, ma ho l’impressione che sia l’unica strada.

    SU FINI, MI SPIACE MA SONO DEL TUTTO IN DISACCORDO CON TE, MA NON VOGLIO DILUNGARMI OLTRE.


    rileggendo ho visto che, involontariamente, sono partito dandoti del lei, e poi sono caduto nel tu.
    Spero sia un buon segno. 

    ciao, alessandro

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.100) 28 ottobre 2010 08:26
    alessandro tantussi

    innanzi tutto il riferimento ad una supposta necessità di essere portatori di una ideologia politica identifiticativa è del tutto fuori luogo. 
    Per fortuna nella maggior parte del mondo il governi ed i i leaders non hanno niente a che vedere con ideologie comuniste né fasciste, soprattutto non si può fare riferimento ai regimi dittatoriali nazi-fascisti di Mussolini o Hitler né a quelli del comunismo reale di Stalin, Mao o altri più recenti e perfino attuali.
    QUESTO VECCHIO RIFERIMENTO, tuttora presente in alcune parti dell’elettorato Italiano, ALLE IDEOLOGIE CHE HANNO CAUSATO I DISASTRI DEL ’900 costitituisce uno dei primi spunti per riflettere sul perché della distrubuzione del consenso in Italia
    Se vogliamo andare a trovare origini storico-filosofico- economiche si potrebbe fare casomai qualche riferimento al liberalismo economico (Jonn Locke, Adam Smith ecc) contrapposto al socialismo-statalismo (che prende spunto dalle idee di Marx ed Eenghels, dopo averle liberate dalle tendenze rivoluzionarie di presa del potere e modificate in senso riformista). LA DIFFERENZA SOSTANZIALE CONSISTE NELLA DIMENSIONE DELL’INTERVENTO DELLO STATO IN ECONOMIA.
    questo, secondo me, èil motivo principale che determina il voto di coloro che non sono innamorati né di Berlusconi, né di (a proposito, di chi? Bersani, Vendola, Chiamparino, Montezemolo, Papa straniero, Fini....) 

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