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 Home page > Tribuna Libera > Altro che abolire la povertà, stanno seminando la miseria

Altro che abolire la povertà, stanno seminando la miseria

“IL MERITO QUESTO SCONOSCIUTO” ovvero il regime INETTOCRATICO.

La colpa originaria della politica economica italiana, in particolare di quella governativa, consiste nell’essere talmente debole ed inattendibile da risultare incapace di decidere e di scegliere. Il governo italiano è un'istituzione che si porta dietro, strutturalmente ed ab origine, questo grave difetto di autorevolezza.

Lo stesso popolo italiano del resto, da sempre e particolarmente negli ultimi decenni, è profondamente diviso. Gli elettori non hanno fiducia nei propri politici e "il popolo sovrano", come dimostrato anche dall’elevata percentuale dei non votanti, è a sua volta incapace di sceglierli. 

Il nostro non è un sistema meritocratico, la classe politica eletta è frutto di una scelta fra parti contrapposte che decidono sulla base di pregiudizi, un sistema che favorisce – da una parte e dall’altra– il successo dei più scaltri, ma certamente non dei più capaci.

Giustizia ed equità sono principi fondamentali delle democrazie liberali ma, già di per sé, comportano la necessità di decidere fra ciò che è giusto e ciò che tale non è

Coloro che, al netto della consistente area del non voto, si occupano attivamente di politica anche da semplici elettori… tendono a schierarsi faziosamente da una parte o dall’altra in modo pregiudiziale, inquadrandosi all’ombra del leader di tempo in tempo più in voga, inseguendo la moda del momento con atteggiamento conformista, senza ragionare sul merito della proposta politica e portando il cervello all’ammasso. 

Ciò comporta come conseguenza il fatto che chi governa sia assillato dai sondaggi, dal bisogno di distribuire solidarietà ed assistenza per comprarsi il consenso, dimenticando che, in particolare quando si entra nell’ambito economico, il principio solidaristico, se non si sposa con l’efficienza, lascia il tempo che trova e spreca le risorse in mille rivoli.

L’economia è la scienza che, utilizzando risorse limitate, ha per scopo il miglior utilizzo dei mezzi a disposizione con lo scopo di ottenere il massimo risultato con il minimo sacrificio. Tutto ciò significa fare delle scelte, decidere l’allocazione delle risorse. Quando un governo, per incapacità e mancanza di autorevolezza, è incapace di valutare e decidere il miglior utilizzo, quando è condizionato dall’ossessione di ottenere il consenso, cade inevitabilmente nel tentativo di accontentare tutti, e quindi non si sceglie. 

Soldi a pioggia per tutti, ma se non si rilancia l’economia e la produzione di reddito… i soldi sono destinati a finire e quando son finiti cosa si fa?

La previsione per il 2020 è quella di un crollo del PIL pari al 12,8%, della perdita di 500mila/1 milione di posti di lavoro, un consistente aumento del numero delle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà, uno sforamento del deficit intorno al 15%, un aumento del debito pubblico che si avvia verso il 170% del PIL. Però non si tagliano gli sprechi né le spese improduttive, non si rilanciano gli investimenti ed il lavoro, non si prendono i prestiti che l’Europa ci mette a disposizione perché non ci fidiamo… e nel frattempo ci affidiamo al “buon cuore” (!) degli stati europei sperando (e pretendendo) che ci tolgano le castagne dal fuoco e i soldi ce li regalino.

Non ne faccio una questione di parte, ognuno la pensi come vuole, ma sia ben chiaro che se andiamo avanti così… finiremo presto a rotoli.

Altro che abolire la povertà, stanno SEMINANDO LA MISERIA.

 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.152) 29 giugno 2020 19:53

    RESTART > I mercati di tipo finanziario vanno su e giù con un moto altalenante, come certi “focolai” scoppiettanti dentro i paesi della vecchia Europa.

    IMPRESA davvero ardua è cercarne di pronosticare lo scenario (evolversi) nelle susseguenti 24-48 ore.

    Per contro, dato consolidato e “distintivo” dell’Italia è l’enorme montagna del Debito ed il carico del suo Deficit.

    Con l’epidemia in atto le forze politiche, complici gli appuntamenti elettorali, danno fiato alle loro mirabolanti “ricette”.

    IN REALTA’ sono molti i presupposti per una riedizione (bis) della “stretta” socio-economica post 2008.

    Da qui si vedrà il valore (peso) dell’attuale classe dirigente.

    Rigore e austerità faranno da premessa ad un’efficace agenda di governo.

    Le attuali eclatanti “giravolte” echeggiano lo stile tipico di un Dossier Arroganza

  • Di pv21 (---.---.---.152) 30 giugno 2020 22:45

    RESTART (2 > Errore fatale è inseguire i leader politici nelle loro devianze propagandistiche dai fondamentali dell’economia. Tanto non saranno loro a pagare il conto. Buona notte! ...

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