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Treno bloccato in Romagna, passeggeri liberi dopo 6 ore

Ogniqualvolta nel nostro paese arrivano gelo e neve, tutto si blocca. E' la costante degli inverni italiani, praticamente da sempre. Sale il silenzioso numero dei senzatetto assiderati per mancanza di centri d'accoglienza (sembra che il comune di Milano abbia deciso ieri di aprire la metro ai clochard), ma i giornali parlano degli stadi chiusi e del calcio paralizzato per una, forse due giornate di campionato.

In Emilia-Romagna, che è una delle regioni dove maggiormente è caduta la neve in questi giorni, sono rimaste paralizzate intere città; a Bologna c'è addirittura chi attraversa piazza Maggiore con gli sci ai piedi.

Ieri la tratta ferroviaria Bologna-Rimini è stata la linea che maggiormente ha subito soppressioni di treni, ritardi e conseguenti disagi; nulla che esca dall'invernale (e non solo) routine del nostro Paese, ma, come è logico e prevedibile, la maggior parte dei viaggiatori si è letteralmente lanciata su uno dei rarissimi treni che "assicuravano" la corsa: l'intercity Bologna-Taranto. Contando al ribasso, si parla di circa 600 passeggeri, molti di più raccontano i testimoni.

Verso le ore 14.40 di ieri il treno si è fermato tra Forlì e Cesena, nel bel mezzo della campagna romagnola, i passeggeri avranno pensato ad una delle classiche pause fuori programma che bisogna mettere in conto se si viaggia con Trenitalia, poi il tempo d'attesa si è ingigantito, inizia a passare un'ora, poi due: mentre fuori la neve ricopre la campagna, nei vagoni l'aria inizia a farsi gelida. Motivo del "disagio": il cavo di alimentazione elettrico si è gelato, ergo il treno non può ripartire ed anche i riscaldamenti sono in panne.

Il primo piano di pronto intervento fallisce subito; è impossibile far sopraggiungere un'altra macchina motrice da Bologna perché anche questa ha parte dei macchinari ghiacciati e passano altre ore.

Dopo sei ore, la Protezione Civile mette in atto il piano B, dopo aver programmato (inutilmente) l'impraticabile sopraggiungere di pullman atti a trasportare centinaia di passeggeri sino a Bologna; l'exit strategy questa volta funziona, un'altra motrice (a benzina) raggiunge l'intercity tramutato in gabbia e si riparte a rotta invertita, in direzione Bologna.

I passeggeri sono rimasti oltre sei ore a bordo, senza riscaldamenti, acqua e cibo; i panini costavano 4 euro, ha raccontato un testimone su twitter. Già, ancora una volta, a raccontarci questa storia, ancor prima dei media tradizionali, è stata la Rete; la frustrazione e la cronaca dell'accidente è stata compressa nei 140 caratteri (potete seguire la cronologia degli eventi con l'hashtag #trenoforlicesena) che Twitter impone e narrata sul sito di microblogging tramite il vorticoso flusso dei cinguettii.

Questo invece è un video girato da un passeggero dall'interno di un vagone:


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