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"Siamo con la Fornero" due bodyguard mostrano la pistola per accedere al circuito di Monza

Ennesima brutta figura internazionale per l’Italia, tanto da spingere gli uomini del patron della Formula1, Bernie Ecclestone, a lamentarsi con il direttore del circuito Enrico Ferrari

Domenica scorsa alcuni uomini della scorta del ministro Fornero e del ministro degli Esteri De Mistura hanno forzato il blocco della sicurezza del circuito per seguire i loro protetti. A riportare la notizia il quotidiano La Repubblica che racconta come due addetti alla sicurezza davanti al divieto ad accedere alla zona protetta del circuito, dopo parole grosse e spintoni, avrebbero mostrato la pistola nella fondina. La minaccia ha immediatamente fatto aprire le porte ai due bodyguard che si sarebbero portati dietro un gruppone quantificabile, secondo alcuni testimoni, in una quindicina di perone. Alcuni addetti ai lavori presenti sul circuito confermano che "né la Fornero né De Mistura si sarebbero accorti di nulla perché erano già avanti" distratti da flash e strette di mano.

Le regole del circuito sono molto ferree, i pass sono pochissimi, soprattutto nel momento in cui gli ospiti della Fia fanno la passeggiata di rito sul circuito prima della partenza. Ricordiamo l’episodio in cui gli uomini della scorta del governatore del Texas, non potendo accedere direttamente all’area, si erano messi d’accordo il giorno prima con il servizio di sicurezza del circuito per poter seguire a distanza il politico.

Enrico Ferrari, come riporta La Repubblica, ha dichiarato: "Quando ieri dall'Inghilterra mi hanno chiamato gli uomini di Bernie Ecclestone per lamentarsi dell'accaduto, ho provato un senso profondo di umiliazione. Non possiamo andare avanti così, ogni anno è sempre peggio. Ma la pistola è troppo. Per il futuro saremo costretti ad adottare il numero chiuso per i politici in griglia".

Non è la prima volta che l’Italia rischia la figuraccia, Ferrari nel suo sfogo racconta: "Ogni anno è sempre peggio. Nel 2010 sono stato minacciato io stesso, per un motivo identico. Sono scene da paese incivile. La Formula 1 fa il giro del mondo, e queste cose capitano solo in Italia". Quello dell’anno scorso, secondo il direttore del circuito, fu un episodio "identico. E ci fu pure un fuori programma. Per un ‘capriccetto’ stavamo per fare una figura incredibile con il mondo intero. Il governo aveva incaricato il ministro Crimi di premiare il primo arrivato con la targa del "150° della Repubblica". Quando il ministro Romani ha saputo che avrebbe dovuto consegnare il secondo premio e non il primo, si è rifiutato di andare sul podio. E per poco non saltava la premiazione".

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