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Roma: pacco bomba esplode all’Agenzia Equitalia di via Millevoi

Intorno alle 12:30 di oggi 9 dicembre, un pacco bomba è esploso all'Agenzia Equitalia di via Millevoi, a Roma ferendo una persona. 

L’ordigno è stato recapitato via posta e, la sua esplosione, avrebbe causato il ferimento alla mano del direttore generale della sede, Marco Cuccagna
 
Cuccagna nell'esplosione avrebbe perso la falange di un dito ed al momento è ricoverato in un ospedale della capitale.
 
Il pacco-bomba si trovava, infatti, in una busta imbottita ed era indirizzato allo stesso direttore della stessa agenzia per la riscossione dei tributi, in via Millevoi 10, nel quartiere Ardeatino. 
 
Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri oltre gli uomini della Digos che stanno indagando sull'accaduto.
 
Gli investigatori seguono la pista anarchica
 
Si teme, infatti, un collegamento con il plico esplosivo recapitato ieri al presidente della Deutsche Bank, Josef Ackermann, rivendicato dalla Federazione anarchica informale. 
 
Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti, in contatto con i dirigenti Digos, procede, infatti, per attentato con finalità di terrorismo. 
 
Nella lettera di rivendicazione, poi, veniva annunciato l'invio di tre ordigni, quindi è plausibile che sia stato inviato almeno un altro plico esplosivo. 
 
I pacchi bomba "potrebbero essere realmente tre o anche di più - rileva una fonte della sicurezza - sia in Italia che all'estero. Sono molto più che atti dimostrativi, qui si mira a fare male. E non è un caso che il periodo scelto per mettere in atto questa nuova fase di attentati sia quello attuale, con la crisi economica che attanaglia l'Europa e che può finire per esacerbare gli animi, favorendo il malcontento e attivando circuiti perversi". 
 
La matrice anarchica all'origine del gesto "è evidente per il modus operandi, per quanto accaduto di recente e per la profonda conoscenza dimostrata nel manipolare e gestire gli esplosivi. C'è una chiara continuità con quanto è stato messo in atto in passato".
 
"Pensavo fosse una porta tagliafuoco. Io ero al primo piano, l'ufficio del direttore generale al secondo". Così un dipendente di Equitalia, Marco Lotito, uscendo dalla sede di via Millevoi. 
 
"Non ci sono misure di sicurezza particolari ma da oggi saremo più attenti", ha aggiunto rispondendo alle domande dei cronisti in merito ai sistemi di sicurezza. 
 
Com'è possibile che il plico sia stato aperto direttamente dal Dg? "Evidentemente si sentiva sicuro di aprirla", ha concluso. 
 
Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, con una nota del Viminale ha espresso la "propria vicinanza e solidarietà al Direttore Generale di Equitalia, Marco Cuccagna, per il vile attentato di cui è stato vittima oggi, formulando gli auguri di una pronta guarigione". 
 
"Ci ho parlato al telefono, mi ha detto solo che sta bene. È in ospedale. Ferite? Giusto quella alla mano". Non vuole dire altro la figlia di Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia ferito stamani da un pacco bomba esploso nella sede della concessionaria pubblica di riscossione dei tributi a Roma. 

La ragazza, raggiunta telefonicamente nella casa di famiglia a Roma, non ha voluto commentare le ipotesi sull'attentato.

 

RETTIFICA:
 
Alla Redazione
 
Gentili signori,
nell'articolo consultabile a questo link: http://www.agoravox.it/Roma-pacco-b... e a questo: http://www.nottecriminale.it/roma-p...
 
si riporta testualmente - a proposito dell'esplosione di un pacco bomba consegnato in una sede romana di Equitalia - che si teme «un collegamento con il plico esplosivo recapitato ieri al presidente della Deutsche Bank, Josef Ackermann, rivendicato dalla Federazione anarchica italiana».
 
L'affermazione, oltre a essere gravemente calunniosa, è destituita di ogni fondamento.
 
Dovrebbe esservi noto, infatti, che la FAI - Federazione Anarchica Italiana ha sempre espresso posizioni pubbliche chiare e inequivocabili su episodi di questo tipo e sull'uso provocatorio della nostra sigla.
 
Nel sollecitarvi a una pronta rettifica di quanto da voi riportato, vi inoltriamo una serie di link a comunicati e documenti pubblici prodotti negli anni dalla FAI e/o dalla sua Commissione di Corrispondenza. Infine, riportiamo integralmente un documento approvato dall'ultimo Congresso della Federazione, lo scorso gennaio.
In attesa di un vostro riscontro, vi salutiamo.
 
Gruppo Anarchico "Alfonso Failla" - FAI Palermo e Trapani
 
11/12/2011
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.173) 9 dicembre 2011 18:23
    Damiano Mazzotti

    La solita parolina magica... la pista anarchica.... che ridere...

    • Di Chiara (---.---.---.161) 10 dicembre 2011 11:08
      Chiara
      Anche senza arrivare alla "massima punizione", rappresentata dalla SVENDITA ALL’ASTA della propria abitazione, esser bastonati duramente da dis-equitalia, è più facile di quanto si pensi.
      Basta un’insoluto di 50 euro per fare scattare le "ganasce fiscali".
      Le "ganasce fiscali", ovvero il fermo amministrativo del veicolo (o dei veicoli, compresi i mezzi da lavoro) sono una circostanza che in Italia riguarda riguarda oltre 6 milioni di autoveicoli. I mezzi sottoposti alla misura restrittiva, ovviamente, non devono circolare: se si viene scoperti alla guida di un veicolo sottoposto a "fermo", la legge prevede una multa di oltre 2.500€, importo che può essere molto più alto della somma che ha causato il provvedimento.
      lo stato considerare un crimine da sanzionare esser in difficoltà economiche, aggiungendo "disperazione alla disperazione"a maggior ragione in questo periodo di crisi nera che ha messo in ginocchio moltissimi italiani. Equitalia si comporta come se tutti coloro che hanno degli insoluti fossero dei "furbacchioni" che non pagano per sport. In realtà, i "furbi" sono una esigua minoranza; chi rimane indietro con i pagamenti nella stragrande maggioranza dei casi non ha a disposizione i soldi necessari per saldare il dovuto, e non sono certo le "ganasce fiscali" ad aiutare le persone in difficoltà a trovare i soldi, come evidenziano i dati, che dimostrano che la maggioranza delle persone che subiscono queste misure non pagano lo stesso, o comunque lo fanno nei tempi di cui hanno bisogno, indipendentemente dalle sanzioni.
      C’è dunque da stupirsi se si arriva a fatti come quelli recenti??
    • Di Renzo Riva (---.---.---.237) 10 dicembre 2011 21:08
      Renzo Riva

      Nell’anno 1998 ero in Argentina e non passava giorno che a qualcuno venisse tolta la sua abitazione principale, talvolta chiamarla abitazione era un eufemismo:nemmeno baracca.
      Pensavo che di cose del genere non potessero accadere in italia.
      Ora so che siamo al pari dell’Argentina.

  • Di (---.---.---.251) 9 dicembre 2011 23:15

    Che Cuccagna!
    Qualcuno si deve pur muovere contro l’accozzaglia "finanza-banche" che stà per finire di dissanguare il Paese ed il popolo!
    Mi auguro il peggio per i "migliori".
    ESCALATION !!!

  • Di (---.---.---.230) 10 dicembre 2011 17:08

    peccato che non è crepato quel maledetto usuraio di regime

  • Di Renzo Riva (---.---.---.222) 11 dicembre 2011 12:35
    Renzo Riva

    Prova a scrivere in chiaro il nome.
    Qualche gruppo anarchico che lavora a comando sitrova sempre.

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