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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 22 agosto 2017 10:42

    Che io sappia nessuno Stato accoglie tutti, altrimenti non sarebbe uno Stato. Il concetto stesso di "accoglienza" implica un perimetro da superare e un’autorità sovrana che lo governa. Non si potrebbe nemmeno parlare di "dovere di accoglienza" senza un soggetto (lo Stato) al quale riferire questo dovere.
    Se il dovere di accoglienza dovesse prevalere sul dovere di esercitare la sovranità sui confini dello Stato, lo Stato stesso diverrebbe una sorta di porto franco per le persone, territorio libero nel quale tutti hanno gli stessi diritti di passaggio e di residenza. Non dubito che le forze potenti della globalizzazione gradirebbero che così fosse; dubito che lo gradirebbero i cittadini di quello Stato che si vorrebbe soggetto unicamente al dovere di accoglienza.
    Quello che sta avvenendo è dovuto proprio alla presa di coscienza, a volte confusa, a volte orientata da ideologie antiche e malsane, di una parte crescente della popolazione di essere espropriata dei propri diritti di sovranità, di essere minacciata nella sua identità culturale, di veder scomparire un contesto di diritti del lavoro frutto di decenni di lotte e di conquiste sindacali.
    Perché è questo inevitabilmente che avviene alla coscienza di classe e ai diritti dei lavoratori quando milioni di sottoproletari che devono sopravvivere in qualche modo vengono gettati sul mercato del lavoro.
    Dunque lasci perdere le categorie del razzismo e dell’intolleranza, che riguardano solo una piccola minoranza ideologizzata degli italiani, perché con lo stigma morale contro chi pone limiti al dovere di accoglienza, non si fa altro che aumentare la loro credibilità come unico argine ad un fenomeno che appare incontrollabile.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 21 agosto 2017 22:38

    Sul secondo punto non mi sembra che Funicelli abbia torto o che deformi i fatti. Le navi delle ONG perlustrano il mare appena fuori il limite delle acque territoriali libiche e quando si "imbattono" (la storia dei transponder spenti per non essere tracciate dalle autorità e degli appuntamenti via telefono con i trafficanti sembrano essere qualcosa di più di illazioni) in un barcone carico di migranti li prendono a bordo e li trasportano in sicurezza nel porto italiano. I trafficanti percorrono una rotta più breve, con meno rischi e usando meno carburante, quindi tornano alla base con la loro attrezzatura intatta, pronti per un altro viaggio. Se questo non è oggettivamente uno stimolo per i trafficanti come altro definirlo?

  • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 20 agosto 2017 11:58

    Fusaro è indubbiamente un giovane ambizioso che sa come valorizzarsi e che sfrutta abilmente ogni occasione utile a diffondere il suo pensiero. Non so se questo sia un difetto, di certo però avere qualcosa da dire sui temi di interesse generale e non disporre dei canali di comunicazione per farsi ascoltare rende inutile avere un pensiero.
    Dunque le osservazioni sulle qualità personali di Fusaro e sulla scelta dei canali di comunicazione da lui usati lasciano il tempo che trovano. Più utilmente si dovrebbe discutere del suo pensiero.
    Ebbene, a mio avviso e per molti aspetti il pensiero di Fusaro è effettivamente controcorrente e costituisce una novità nel panorama piatto dell’informazione mainstream. A prescindere dal giudizio sulla qualità dei contenuti, sono convinto che l’originalità delle elaborazioni di Fusaro, che peraltro non sono affatto sprovvedute o incoerenti, sia comunque un fattore positivo e di stimolo del dibattito pubblico.
    In questo senso trattare della Fusaro persona sembra un espediente per non trattare il Fusaro pensiero.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 21 luglio 2017 19:46
    Le tendenze e le motivazioni di quel NO tondo che la maggioranza degli italiani ha opposto al tentativo renziano di stravolgere la Costituzione sono politicamente utilizzabili? Io credo di si, ma per un tempo limitato:se nessuno lo rivendica lo scoramento è dietro l’angolo. Questo pone un problema politico e di tempi.
    Il problema politico è che tra le organizzazioni che hanno sostenuto il NO, quelle che si possono definire di Sinistra, e che potrebbero valorizzare la tendenza maggioritaria espressa col referendum, sono una confusa moltitudine, non un soggetto unitario. 
    Gli altri soggetti, ben strutturati e dotati di identità unitaria, con i quali questa nebulosa si è trovata a fianco nella battaglia: Lega Nord, M5S, Forza Italia, in un caso non sono facilmente assimilabili ideologicamente alla Sinistra (M5S) e negli altri casi sono decisamente incompatibili con essa (Lega Nord e Forza Italia in particolare). 
    Così come incompatibile lo sarebbe oggettivamente Pisapia, che ha fatto campagna per il SI e che ora si propone con scarsa credibilità come leader di chi ha sostenuto il NO. 
    Più che come federatore della Sinistra Pisapia appare piuttosto come l’ennesimo promotore dello straniamento della Sinistra da se stessa.
    Insomma, riguardo alla possibilità che la nebulosa di Sinistra sia in grado di raccogliere unitariamente e valorizzare politicamente il risultato referendario l’ottimismo non appare giustificato. Le ripetute e costanti prove di rissosa e stupida inconcludenza che essa ha fornito in questi ultimi decenni non permettono di credere che ora possa superare nel breve termine i suoi antichi vizi e diventare l’efficace collettore delle positive tendenze maggioritarie espresse dagli italiani col voto referendario del 4 dicembre. Comunque non prima che vengano dissolte dalla deludente constatazione che le forze sconfitte dal referendum continuano, come se nulla fosse stato, ad essere saldamente in sella al potere.
    Tuttavia una speranza c’è. Al netto dei tatticismi di Lega e Forza Italia: più interessati a contrastare il partito renziano che contrari ai contenuti della sua riforma, è un fatto che oggettivamente la battaglia per il NO è stata una battaglia in difesa della lettera e dello spirito della Costituzione, della democrazia rappresentativa, della legalità repubblicana.
    Questi non sono obiettivi di interesse specifico o esclusivo della Sinistra, sono obiettivi condivisi da tutte quelle forze politiche, organizzate o no, di ogni ispirazione ideologica, che non intendono più tollerare la degenerazione partitocratica, intrinsecamente corruttrice del quadro istituzionale, sociale, economico italiano, rappresentata in quella occasione dal renzismo e dai suoi collaterali.
    A prescindere dalle intenzioni, dai tatticismi, dai calcoli politici, ciò che ha espresso il fronte del NO è stata la volontà di difendere la Costituzione repubblicana e di dare ad essa piena attuazione.
    Questo implica la difesa della rappresentatività del Parlamento e della effettiva indipendenza dei parlamentari dal vincolo della disciplina di partito. Dunque riguarda la discussione sulla futura legge elettorale, la messa in discussione delle liste bloccate, dei premi di maggioranza, degli sbarramenti, e di tutti quei marchingegni che mirano a negare e limitare il diritto dei cittadini a scegliere liberamente i propri rappresentanti.
    Riguarda anche il recupero della effettiva indipendenza del potere Legislativo dalla tutela dell’Esecutivo e dunque da quella dei Partiti. Una indipendenza progressivamente erosa nel corso del tempo a vantaggio del Governo (dei Partiti) in nome della cosiddetta "governabilità", che ha condotto di fatto alla concentrazione del potere Legislativo ed Esecutivo nelle mani delle segreterie dei Partiti. Basti pensare che ormai la quasi totalità dell’attività legislativa è di iniziativa governativa (partitica), grazie al combinato disposto di leggi elettorali che in gran parte consentono ai Partiti di scegliere chi mandare in Parlamento e dell’istituto della Questione di Fiducia, inserito nei regolamenti parlamentari ma estraneo alla lettera e allo spirito della Costituzione, che consente di sciogliere il Parlamento che si dimostrasse riottoso a seguire le loro direttive.
    In sintesi l’eredità della vittoria referendaria non è appannaggio di una sola parte ideologico politica: appartiene a tutte le persone oneste e democratiche fedeli alla Costituzione, siano esse di destra o di sinistra. Per fortuna, aggiungo, perché sono sicuro che la inconcludente e miope nebulosa di sinistra la disperderebbe in un batter d’occhio in mille rivoli di meschina faziosità di bottega.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 10 luglio 2017 11:29

    Un’ultima osservazione sull’articolo di GeriSteve. Se come lei ipotizza Stalin fosse stato un agente zarista sotto copertura, non crede che l’enorme potere personale accumulato con le epurazioni dei suoi avversari l’avrebbe utilizzato per restaurare il precedente regime o per mettere sul trono lui stesso?

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