• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Reznik ci ha denunciato una situazione indiscutibilmente grave

Reznik ci ha denunciato una situazione indiscutibilmente grave

Con la sua protesta, il professore di diritto Henry Reznik ci ha comunicato una cosa molto importante, molto attuale e indiscutibile: l'attuale Russia di Putin e Putin stesso assomigliano sempre di più alla Russia di Stalin e a Stalin. E c'è anche un'altra somiglianza.

Ci sono dei personaggi su cui è difficile farsi una opinione perché i denigratori e i sostenitori affermano che tutto ciò che affermano i loro avversari sarebbe falso. Quasi nessuno di noi ha la possibilità di andare sul posto e di fare una indagine, così si resta sempre nel dubbio: mentono i denigratori o i sostenitori?

Uno di questi personaggi controversi è Vladimir Putin, grande amico di Bashar Assad, di Donald Trump e di Silvio Berlusconi, a cui ha pure regalato un lettone diventato famoso.

Ho letto una notizia su Rainews. La fonte non è indicata, ma mi sembra impossibile che si possa trattare di un falso. La notizia è semplicissima: Henry Reznik è un docente all'accademia statale di giurisprudenza e si è dimesso per rendere clamorosa la sua protesta. Perché Reznik protesta? Perché nell'accademia è ricomparsa in questi giorni una lapide commemorativa di un discorso di Stalin messa lì nel 1949 e tolta quando Kruscev promosse la destalinizzazione.

Reznik ci ricorda che:

"Stalin è [stato] il becchino del diritto che ha autorizzato le rappresaglie di massa extragiudiziarie, le torture, [la soppressione del] concetto della presunzione d’innocenza e anche deportazioni d’interi popoli”.

Reznik ha perfettamente ragione nel sostenere che in una accademia del diritto non può esserci una lapide elogiativa di chi ha ucciso e sepolto il diritto. E' una affermazione scontata, dovrebbe essere una banalità. Eppure quella lapide è tornata lì, probabilmente Reznik ha protestato e chiesto spiegazioni, ha sbattuto contro un muro (forse neanche di gomma) e per far sentire la sua protesta si è dimesso come professore di diritto in quell'accademia.

Che Stalin fosse un assassino, non solo del diritto ma anche delle persone, è un fatto indiscutibile; si discute se Stalin fosse o no anche un agente dell'OKHRANA, cioè dei servizi segreti della russia zarista, infiltrato fra i bolscevici. A me sembra chiaro che fosse proprio così: quel "bolscevico" di Stalin ogni volta che veniva arrestato veniva mandato in Siberia e poco dopo lui (e lui soltanto) ricompariva, sempre fra i bolscevichi: l'unico che sia riuscito ad evadere dalla Siberia, e per giunta più volte! Dopo di che ha preso il potere (o lo ha preso l'OKHRANA) e ha fatto fuori tutti i bolscevichi, svolgendo in pieno la missione affidatagli.

Con la sua protesta Reznik ci ha comunicato una cosa molto importante, molto attuale e indiscutibile: l'attuale Russia di Putin e Putin stesso assomigliano sempre di più alla Russia di Stalin e a Stalin, e lo rivendicano pure. In realtà lui ha nominato soltanto Stalin e mai Putin, quindi ci ha anche comunicato che oggi, in Russia, criticare Putin è pericoloso. Io ci aggiungerei anche una altra somiglianza: Putin proviene dal FSB.

Cosa è l'FSB?  E' l'OKHRANA, che cambia sempre nome ma resta sempre la stessa, nella stessa sede e con le stesse persone: OKHRANA , CEKA, NHVD, NKGB, KGB, FSB.

(Foto: Wikimedia)

Commenti all'articolo

  • Di vincenzo brandi (---.---.---.178) 2 luglio 2017 10:19
    Ovviamente il Sig. Reznik ha tutto il diritto di esprimere le sue opinioni, ma forse bisognerebbe ricordare alcune cose che forse risulteranno sgradite a molti in questo clima generale di neo-guerra-fredda contro la Russia:
    -Secondo sondaggi affidabili, fatti da agenzie occidentali, l’uomo politico di tutti i tempi più popolare in Russia è ancora Giuseppe Stalin. I Russi, che non sono stupidi, sanno bene che, industrializzando a tappe forzate l’ex URSS e poi conducendo la "grande guerra patriottica" , Stalin ha dato il contributo decisivo alla vittoria su Hitler e ci ha liberati TUTTI dal Nazismo.
    -Per motivi analoghi oggi Putin ha un gradimento in Russia di circa l’85%. I Russi sanno bene che Putin è riuscito a trarre il paese fuori dal baratro in cui lo aveva cacciato l’ubriacone Eltzin, fantoccio nelle mani dell’imperialismo USA e della grande finanza.
    -Il Presidente Bashar Assad, di cui pure si fa cenno, ha avuto alle ultime elezioni presidenziali in Siria l’88% dei voti con il 63% dei votanti. I Siriani sanno bene che Bashar. il suo governo, ed il suo esercito, con l’aiuto prezioso della Russia di Putin, hanno finora impedito che il paese fosse distrutto dall’attacco concentrico di imperialismo USA, paesi della NATO, sceicchi ed emiri del Golfo con Arabia Saudita in testa, Stato Islamico, Al Qaida, Fratelli Musulmani e formazioni jihadiste varie (tutte eterodirette ed ampiamente armate e finanziate dall’estero).
    Mi dispiace per chi ingenuamente aderisce alla propaganda della neo-guerra-fredda, ma Putin e Bashar sono sempre più forti col sostegno dei loro popoli (con la mano della Cina sullo sfondo). 
    • Di GeriSteve (---.---.---.50) 2 luglio 2017 15:26

       Grazie a Vincenzo per aver espresso "alcune cose" e, direi, la sua posizione che, essendo diversa dalla mia, apre un dibattito che può essere interessante.

      Io non so se quegli indici di consenso che vengono citati sono veritieri o no. Dicendo che "non so" non intendo affatto suggerire che siano falsi, al più che siano "controversi" e che io non ho modo di verificare.

      Non c’è dubbio sul fatto che durante la seconda guerra mondiale il governo di Stalin, malgrado i suoi errori, avessse al suo attivo le difese dei pozzi del Caucaso, di Mosca, di Leningrado e la grandiosa difesa e l’accerchiamento di Stalingrado, grazie all’eroismo della popolazione, dell’armata rossa e all’abilità di generali come Cuikov e Zukov e, credo, dell’allora commissario politico a Stalingrado: Kruscev. Non c’è dubbio che la vittoria a Stalingrado sia stata il punto di svolta della guerra e probabilmente della storia. Io, con tutti gli europei, ho seriamente rischiato di vivere in un’Europa nazificata e sono ben contento di averla scampata.

      Non mi sento però in debito con Stalin, che io giudico pesantemente per ciò che ha fatto al popolo russo distruggendo democrazia e ideali socialisti, e non solo in Russia. Nessuno può dire se al comando ci fosse stato un altro che sarebbe andata peggio o meglio. Che oggi molti russi credano che la vittoria sia stata un merito personale di Stalin è probabile e comprensibile, in un paese in cui il potere è sempre stato personalizzato, ma non è assolutamente il mio pensiero.

      Sul baratro di Eltzin e sul fatto che fosse manovrato da Usa e grande finanza ne so troppo poco per esprimermi, ma su una cosa non ho dubbi: se, in un paese in cui ufficialmente nessuno dispone di capitali, lo stato mette in vendita i suoi beni e le sue industrie o gli acquirenti sono dei prestanome di capitalisti stranieri (mafiosi in primis) o sono delinquenti che hanno accumulato rubando nel regime precedente. Se è vero che prima tutto era controllato dal partito comunista, questo può essere avvenuto soltanto al suo interno, e questo spiegherebbe una certa continuità del potere, per cui membri del partito sono diventati grandi capitalisti, come accade anche in Cina, in cui partito comunista e confindustria coincidono.  Che la Russia di oggi sia meno caotica di decenni fa è credibile, ma io non ci giurerei: anche sotto il fascismo in Italia non c’erano più delitti e tutti i treni arrivavano in orario. Con il controllo che Putin ha realizzato sull’informazione, uccidendo sistematicamente i giornalisti investigativi o semplicemente di opposizione, non è affatto incredibile che su di lui ci sia un consenso maggioritario, ma io non lo considero un punto a suo favore.

      Sulla Siria e su tutto il medioriente per me è difficile avere idee chiare, ma anch’io non ho nessun dubbio che le rivolte armate siano state armate e finanziate da manovratori formalmente occulti. Il potere saudita è certamente fra questi, ma non ci credo affatto che sia il solo. Le logge internazionali che controllano o che si contendono i mercati delle armi, del petrolio, della droga sono certamente tutte implicate.

      Ho fortissimi dubbi che tanti siriani gradiscano davvero Bashar Assad e sono assolutamente certo che non lo gradiscano i tanti i cui parenti sono stati massacrati dalla sua polizia e dal suo esercito e i milioni che sono fuggiti dalla Siria.

      Ho molta paura di capi potenti quali Putin, Assad, re Saud, Khamenei, Erdogan, Trump e ci credo ben poco che siano forti grazie al sostegno informato dei loro popoli. Un plebiscitario sostegno succube e disinformato non mi giustifica nessun capo, anzi: mi aumenta diffidenza e paura.

      Fra tanti miei dubbi e dissensi, concordo con Vincenzo che da noi ci sia una "propaganda della neo-guerra-fredda" tesa a creare un pensiero unico su questi inquietanti fatti internazionali. E’ importante ascoltare chi la pensa diversa o ha informazioni diverse e dibatterne.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 8 luglio 2017 23:40

    Putin=Stalin; Stalin= Okhrana; Putin=Okhrana Ed il gioco è fatto, il cerchio è chiuso. Ma non basta: il cerchio è fragile, allora si tira una linea ed ecco che Okhrana=Fsb=Putin. Ora si che il cerchio è ben ferrato: Putin è diventato moralmente indifendibile. E se qualcuno chiamasse a raccolta i "valori dell’occidente" contro Putin: quei "valori" che sono serviti egregiamente per fare di Iraq e Libia altrettanti cimiteri e stati falliti e con i quali si è provato a fare lo stesso della Siria, chi oserebbe obiettare essendo certo di essere indicato come complice dello zarismo assassino?

    Questo genere di schematizzazioni le ho viste molte volte applicate sugli "autorevoli" giornaloni democratici, in particolare su quelli "liberal" e "dem", però mai li ho visti svolgere in modo tanto grottesco e scopertamente farlocco come nell’articolo citato da GeriSteve. Che il prof. Reznik si sia dimesso per protesta contro quella lapide è comprensibile, Che GeriSteve imbastisca sopra questo episodio un buffo tentativo di imitazione dei professionisti della disinformazione fa sorridere.
    Intendiamoci: non difendo Stalin. Uno che rispetto al comunismo sta solo solo un po’ sopra Kim Jong-un. Non difendo nemmeno Putin: un leader che fa gli interessi del suo Paese nel modo che i russi gradiscono di più e al quale è stata attribuita la responsabilità di ogni nefandezza generata da una società contraddittoria e variegata. Nemmeno Assad voglio difendere, se non come unico baluardo alla distruzione della Siria e come argine all’integralismo islamico.
    Il mio è solo un invito a lei, GeriSteve, a prepararsi meglio. Si studi il New York Times, il Washington Post, il Wall Street Journal, il Times, Repubblica, il Corriere della Sera, Il Foglio, Le Figarò, Le Monde, El Pais, e non ne cito altri perché l’elenco sarebbe lungo, e vedrà che la sua tecnica da spin doctor non potrà che migliorare.
  • Di Enrico (---.---.---.125) 9 luglio 2017 07:55

    Che insopportabile grillo parlante questo rompicaxxo di perzio fiacco. sempre lì a dire a chiunque "ti sbagli, ti sbagli" e ancora "te la dico io la verità, te la dico io la verità".... l’avrò visto fare centinaia di volte. Sì perché è uno che dal 2013 scrive su agoravox e in quattro anni ha scritto 10 (dieci!) articoli e 378 commenti!
    Palesemente non ha le palle per scrivere la sua opinione sui fatti del mondo, esponendosi con nome e cognome ed esponendosi a eventuali critiche e dibattiti, ma tira fuori i suoi attributini solo per criticare gli altri.
    Ora, supponente come al solito, sbeffeggia l’autore che non sarebbe stato capace di imitare alla perfezione i giornaloni mainstream.
    Tutto questo al fine di...? al fine di dire che Putin non è Stalin. Il presidente del paese fra i primi al mondo per tasso di giornalisti morti di morte violenta, è presumibilmente implicato nel ripristino di una lapide che inneggia a Stalin, ma l’obiezione qual è? che l’autore insinui una eccessiva "prossimità" tra Putin e Stalin! E non sia mai che qualcuno demonizzi Putin, perbacco! Ma quanto gli piace Putin a questo! e che gli frega se in Russia riappaiono gli elogi e i detti del Piccolo Padre Stalin... l’importante è infamare chiunque ne scriva (dopo aver saggiamente nascosto la mano che aveva lanciato il sasso..."non difendo Stalin, né Putin, né Assad, né nessun altro ma...")

    ...ma tutti gli altri, tranne lui stesso è ovvio, sono gli spin doctor dell’info mainstream... i servi. Lui no. Perzio Fiacco sta sopra, nell’empireo dei giudicanti, non in quello dei giudicabili (mica è fesso lui, lui non scrive, lui non si abbassa, lui supponeggia). Francamente dos pelotas.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 9 luglio 2017 21:38

      Non sapevo di avere lettori così attenti e interessati a quello che scrivo, da quanto lo scrivo, da cosa non scrivo. Me ne compiaccio, ciò conforta il mio ego.

      Certo, è evidente che a lei non piace ciò che scrivo, che preferirebbe non scrivessi affatto. In questo dimostrando di avere esattamente la stessa indole censoria che attribuisce a Putin. Ma non sarà che lei proietta su Putin le sue tendenze? 
      Ci pensi: anche lei ne fa una questione di "palle" (che lei deve avere enormi e durissime, immagino) come il Putin che lei immagina. Anche lei vorrebbe schedare gli oppositori, come l’agente dell’Okhrana Vadimir. Altrimenti perché vorrebbe conoscere la mia identità reale, rimproverandomi l’anonimato. Lei che anonimo non lo è: si chiama Enrico...
      Comunque, signor Enrico, la informo che lei è libero di non leggere ciò che scrivo, come io sono libero di scrivere ciò che scrivo. Almeno fino a quando gli antiputiniani liberali liberisti libertari come lei non prendono del tutto il potere.
  • Di Enrico (---.---.---.125) 10 luglio 2017 01:26

    lei non scrive, perzio, lei supponentemente s’impunta e supponentemente sale in cattedra per dire a questo e a quello che sbaglia e dove sbaglia e cosa dovrebbe fare per (secondo lei) non sbagliare..... dos pelotas (de nuovo). E io che sono un suo ammiratore, faccio esattamente quello che fa lei. Spacco le palle a chi (secondo me) sbaglia. Cioè a lei.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 10 luglio 2017 11:14

      Ma lei non mi spacca affatto le palle, Enrico: non ci riesce. Per riuscirci dovrebbe scendere sul terreno delle argomentazioni, cosa che non fa, forse perché non riesce a farlo: preferisce l’attacco personale. C’è un motivo per cui mi presento con uno pseudonimo, dal quale, comunque, per le autorità sarebbe facile risalire alla mia identità reale. Il motivo è che in passato alcune persone sono arrivate a calunniarmi con i responsabili del mio posto di lavoro e a minacciare di venirmi a cercare a casa. Li ho diffidati dal farlo, come è ovvio, però sperando ardentemente tra me e me che ignorassero la diffida e si facessero vivi per davvero. E’ che quando mi minacciano divento cattivo, signor Enrico, soprattutto quando la minaccia è diretta a dissuadermi dal manifestare il mio pensiero.

      Dunque le sue critiche argomentate sono benvenute, gli attacchi personali no.
      Infine, signor Enrico, le faccio presente il genere di spifferi piccoli e grandi del genere di quello contenuto nell’articolo di GeriSteve, concorrono a creare un forte vento che spira in direzione di conflitti di varia natura e dimensione. Fa muovere le armi della NATO in Europa dell’est; ha fatto muovere eserciti in Medio Oriente creando sconquassi che incidono sulla vita di tante persone, anche in Italia e in Europa, per motivi che nulla hanno a che fare con gli interessi e le aspirazioni dei comuni cittadini. Per questo considero doveroso contrastare, per quello che posso, questa corrente. La saluto.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.43) 10 luglio 2017 11:29

    Un’ultima osservazione sull’articolo di GeriSteve. Se come lei ipotizza Stalin fosse stato un agente zarista sotto copertura, non crede che l’enorme potere personale accumulato con le epurazioni dei suoi avversari l’avrebbe utilizzato per restaurare il precedente regime o per mettere sul trono lui stesso?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità