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Commento di GeriSteve

su Reznik ci ha denunciato una situazione indiscutibilmente grave


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GeriSteve 2 luglio 2017 15:26

 Grazie a Vincenzo per aver espresso "alcune cose" e, direi, la sua posizione che, essendo diversa dalla mia, apre un dibattito che può essere interessante.

Io non so se quegli indici di consenso che vengono citati sono veritieri o no. Dicendo che "non so" non intendo affatto suggerire che siano falsi, al più che siano "controversi" e che io non ho modo di verificare.

Non c’è dubbio sul fatto che durante la seconda guerra mondiale il governo di Stalin, malgrado i suoi errori, avessse al suo attivo le difese dei pozzi del Caucaso, di Mosca, di Leningrado e la grandiosa difesa e l’accerchiamento di Stalingrado, grazie all’eroismo della popolazione, dell’armata rossa e all’abilità di generali come Cuikov e Zukov e, credo, dell’allora commissario politico a Stalingrado: Kruscev. Non c’è dubbio che la vittoria a Stalingrado sia stata il punto di svolta della guerra e probabilmente della storia. Io, con tutti gli europei, ho seriamente rischiato di vivere in un’Europa nazificata e sono ben contento di averla scampata.

Non mi sento però in debito con Stalin, che io giudico pesantemente per ciò che ha fatto al popolo russo distruggendo democrazia e ideali socialisti, e non solo in Russia. Nessuno può dire se al comando ci fosse stato un altro che sarebbe andata peggio o meglio. Che oggi molti russi credano che la vittoria sia stata un merito personale di Stalin è probabile e comprensibile, in un paese in cui il potere è sempre stato personalizzato, ma non è assolutamente il mio pensiero.

Sul baratro di Eltzin e sul fatto che fosse manovrato da Usa e grande finanza ne so troppo poco per esprimermi, ma su una cosa non ho dubbi: se, in un paese in cui ufficialmente nessuno dispone di capitali, lo stato mette in vendita i suoi beni e le sue industrie o gli acquirenti sono dei prestanome di capitalisti stranieri (mafiosi in primis) o sono delinquenti che hanno accumulato rubando nel regime precedente. Se è vero che prima tutto era controllato dal partito comunista, questo può essere avvenuto soltanto al suo interno, e questo spiegherebbe una certa continuità del potere, per cui membri del partito sono diventati grandi capitalisti, come accade anche in Cina, in cui partito comunista e confindustria coincidono.  Che la Russia di oggi sia meno caotica di decenni fa è credibile, ma io non ci giurerei: anche sotto il fascismo in Italia non c’erano più delitti e tutti i treni arrivavano in orario. Con il controllo che Putin ha realizzato sull’informazione, uccidendo sistematicamente i giornalisti investigativi o semplicemente di opposizione, non è affatto incredibile che su di lui ci sia un consenso maggioritario, ma io non lo considero un punto a suo favore.

Sulla Siria e su tutto il medioriente per me è difficile avere idee chiare, ma anch’io non ho nessun dubbio che le rivolte armate siano state armate e finanziate da manovratori formalmente occulti. Il potere saudita è certamente fra questi, ma non ci credo affatto che sia il solo. Le logge internazionali che controllano o che si contendono i mercati delle armi, del petrolio, della droga sono certamente tutte implicate.

Ho fortissimi dubbi che tanti siriani gradiscano davvero Bashar Assad e sono assolutamente certo che non lo gradiscano i tanti i cui parenti sono stati massacrati dalla sua polizia e dal suo esercito e i milioni che sono fuggiti dalla Siria.

Ho molta paura di capi potenti quali Putin, Assad, re Saud, Khamenei, Erdogan, Trump e ci credo ben poco che siano forti grazie al sostegno informato dei loro popoli. Un plebiscitario sostegno succube e disinformato non mi giustifica nessun capo, anzi: mi aumenta diffidenza e paura.

Fra tanti miei dubbi e dissensi, concordo con Vincenzo che da noi ci sia una "propaganda della neo-guerra-fredda" tesa a creare un pensiero unico su questi inquietanti fatti internazionali. E’ importante ascoltare chi la pensa diversa o ha informazioni diverse e dibatterne.


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