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Intervista a Fabrizio Coniglio: dopo Calipari racconto i "suicidi" dell’ENI

L'attore Fabrizio Coniglio, dopo aver portato in scena la vicenda di Giuliana Sgrena e di Nicola Calipari, torna in teatro a Torino il 15 e 16 ottobre con lo spettacolo “Suicidi?” per raccontare tre morti eccellenti: quella di Castellari, Direttore generale degli Affari Economici del Ministero delle Partecipazioni Statali e consulente dell'Eni, quello di Cagliari, Presidente dell'Eni, quello di Gardini, Capo indiscusso della Montedison e maggior azionista Eni.

Sulla scena due persone. Un uomo e una donna. Calipari e la Sgrena. Lo Stato e la giornalista de il Manifesto. Le Istituzioni e una donna che vuole conoscere la verità. Lui è Fabrizio Coniglio, un attore, ma, prima di tutto, un italiano che ha deciso di portare in scena una storia italiana che quasi tutti, a soli 6 anni di distanza, hanno già dimenticato. Era il 4 febbraio del 2005 quando la giornalista Giuliana Sgrena, inviata del quotidiano il Manifesto a Baghdad viene rapita dalla Jihad islamica. Sarà liberata un mese dopo da Nicola Calipari, funzionario del Sismi che aveva già liberato le due Simone tempo prima. Dopo la liberazione, in circostanze misteriose, la macchina sulla quale viaggiava la Sgrena viene attaccata e Nicola Calipari viene ferito mortalmente.

Ricordi quando hai sentito la notizia?

“Lo ricordo benissimo. In quel momento ero in tour in teatro con una compagnia. Si portava in scena un classico, diciamo che era una compagnia di giro molto disinteressata a svillupare una coscienza più profonda del lavoro, del valore del teatro. Avevamo finito lo spettacolo. E ricordo che a tavola si commentava la notizia: la liberazione della Sgrena e l’uccisione di Calipari. Ovviamente si sprecarono commenti violenti e generalisti. Proprio questa tesi semplicistica mi ha dato molto fastidio… Allora ho deciso di fare il mio lavoro in modo diverso, facendomi carico di questa storia”.

Come è avvenuta la costruzione della piece “Il viaggio di Nicola Calipari”?

“Ho capito che questa storia si poteva raccontare con due persone e basta. Mi ha sempre colpito il fatto che due persone così lontane fossero messe insieme in un luogo così piccolo come una macchina. In un abitacolo così si sono incrociati per 20 minuti i destini di due persone così diverse. Sicuramente, nello spettacolo, mi sono voluto sottrarre alla connotazione politica della vicenda”.

Hai incontrato Giuliana Sgrena e la vedova Calipari prima di scrivere lo spettacolo?

“Le ho incontrate: sono molto diverse. Donne straordinarie. In un momento in cui si parla molto delle donne credo che bisognerebbe conoscerle queste figure. Non si appoggiano a nulla che non siano loro stesse. C’è stata un po’ di diffidenza all’inizio: ma poi hanno visto che il mio intento era “puro”, scevro da ogni connotazione politica. Volevo raccontare la storia, prendendo le mosse dal libro della Sgrena “Fuoco Amico” e dalle carte processuali”.

Hai portato lo spettacolo a Roma più volte e sei in tour in Italia: prossime date?

“Sto lavorando per organizzare un tour in Lucania e Calabria…”.

Quali altre storie vuoi raccontare?


“Il 15 e 16 ottobre a Torino, presso il teatro Tangram, porto in scena “Suicidi?”, con Bebo Storti”.

Cosa raccontate?

“Siamo in piena Tangentopoli e due comuni cittadini italiani, giocando a fare gli ispettori, indagano su 3 suicidi eccellenti: quello Castellari, Direttore generale degli affari economici del Ministero delle Partecipazioni Statali e consulente dell’Eni, quello di Cagliari, Presidente dell’Eni, quello di Gardini, Capo indiscusso della Montedison e maggior azionista dell’Eni. Perché le scene dei suicidi sono state alterate? Perché Castellari, Cagliari e Gardini si uccidono proprio il giorno in cui dovrebbero incontrare i magistrati? Hanno tutti e tre un forte legame con L’Eni. È solo una coincidenza? Il sistema uccide chi all’improvviso diventa inaffidabile?”.

Volete dare delle risposte?

“Non daremo presuntuosamente la soluzione a questi quesiti, ma insinueremo nello spettatore, con le testimonianze, gli interrogatori, le analisi compiute sul luogo del delitto, le perizie e le autopsie, il dubbio che questi suicidi possano forse essere anche degli omicidi, senza cadere nella retorica, ma usando l’ironia e la forza teatrale della rappresentazione. Nulla di ciò che viene rappresentato è inventato, ma è tratto da documenti, dichiarazioni e perizie ufficiali, raccolte con minuziosa scrupolosità dal Presidente del Tribunale di Civitavecchia Mario Almerighi”.

Da cosa prende le mosse lo spettacolo?

“Lo spettacolo “Suicidi?” è tratto dal libro “3 Suicidi Eccellenti” di cui Almerighi è l’autore”.

Perché avete scelto questa storia?

“Tutti sappiamo che era diffuso, in quegli anni, il "sistema" delle tangenti; il favore all'amico di partito, al sodale, alla persona "vicina" per ideologia e per appartenenza. Una mafia che si stringe attorno all'idea di Patria, ma che poi fa spreco di denaro pubblico. Una classe dirigente e politica che ha perso, se mai l'ha avuto, il senso dello Stato, del "servire il popolo", ma che è invece terrorizzata dal perdere i propri privilegi, dal veder svanire il potere con i privilegi. E così montagne di danaro pubblico vanno in fumo fra gli anni Settanta e gli anni Novanta, indebitando lo Stato. Riattraversare quel periodo con queste tre vicende è anche un modo per capire che cosa è il nostro paese oggi e cosa continuerà ad essere negli anni, se questo “sistema” non verrà smantellato”.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.186) 26 ottobre 2012 19:57

    anche io ricordo quel giorno e soprattutto ricordo che tutto il guiaio fu causato dalla insistenza della sgrena di fare una intervista non prevista in quel momento;ma niente lei insistette e fece l’itervista che secondo lei era importante!! guardo caso ci fù pertanto un forte ritardo all’appuntamento col cek-point e all’ora stabilita in precedenza non si presentò nessuno!!! si presentarono più tardi e non avevano avvisato i militari del cek-point!! accadde quello che tutti sappiamo ma tutti hanno dimenticati quanto ho ricordato, ma ciò che fa più male è che la sgrena è la prima che ha rimsso questo fatto.Complimenti per la sua "elastica" coscenza, ammesso che ne abbia una.Medetate!!!

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