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 Home page > Attualità > Cronaca > Il Comandante Schettino, capro espiatorio del saluto autorizzato

Il Comandante Schettino, capro espiatorio del saluto autorizzato

Era il lontano 2 settembre del 2005 quando la Costa Concordia, al momento della tradizionale "bottigliata" di champagne contro la sua fiancata, visse l'inizio della fine. Il varo, l'affidamento al dio del mare, della nave, ebbe origine con l'abbandono.

Ed in tale storia accade che la nave Costa Concordia nel novembre 2008, per strano caso del destino, entrava in collisione con la banchina nel porto di Palermo. Ma l'isola del Giglio con il suo piccolo porto, edificato nel tempo dei Romani, ampliato nel 1796, e nel 1979 in seguito ad una rivolta del mare, circondato dalla Torre del Saraceno e dalla La Caletta del Saraceno ha vissuto vari momenti occulti e nefasti.

Certamente quello storico è correlato alla vicenda del panfilo reale. Già, perché il panfilo reale nel lontano 2 giugno del 1992 salpò dal porto di Civitavecchia per una breve crociera fino all’Argentario e all’isola del Giglio per poi tornar nella sua rotta originaria.

Tale panfilo ospitava, in base alle dicerie della storia, persone del calibro di Mario Draghi, allora direttore generale del Tesoro, Azeglio Ciampi, in qualità di governatore della Banca d’Italia, e un centinaio tra rappresentanti della finanza anglosassoneamericana (Barclays, Warburg, azionista della Federal Riserve, Pricewaterhouse Coopers – ex Coopers & Lybrand – ING – ex Barings – oltre alla Goldman ecc.) e degli ambienti industriali e politici italiani. Una storia senza verità.

Ed allora ecco che sul caso “panfilo Britannia” vi furono delle interrogazioni parlamentari di alcuni onorevoli come Raffaele Tiscar (DC), Pillitteri e Bottini (PSI) Antonio Parlato (MSI), autore di tre interrogazioni rimaste senza risposta e della senatrice Edda Fagni (PCI). Nessuna risposta. E questi momenti strani ed occulti, figli del potere sistemico che governa tal sistema, vengono circondati da convenienze di sistemico stile.
 
Il saluto al profitto: era il 10 agosto del 2008 , il luogo sempre quello, l'Isola del Giglio, ed ecco che in un comunicato si legge che la Costa Concordia saluterà la festa di San Lorenzo:

Il Comandante Mario Palombo informa che questa sera alle 21:45 la Costa Concordia al Comando del Comandante Massimo Garbarino, su disposizioni della Direzione Operativa della Costa Crociere S.p.A., passerà a tributare un saluto all’Isola del giglio in occasione della festività di San Lorenzo.

Ringraziamo anticipatamente, a nome di tutta la comunità gigliese, il Comandante della nave e tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa dimostrando una spiccata sensibilità nei confronti di una delle nostre più belle tradizioni.

Ma anche sul sito Giglio news, l'anno sempre il 2008, il giorno 4 luglio, si legge che:

Come già accaduto altre volte, domenica 6 luglio intorno alle 21:30 la 'Costa Concordia', una tra le ultime nate in casa 'Costa Crociere', transiterà davanti la nostra isola e si fermerà qualche minuto per salutare la gente isolana.

Come al solito vi assicuriamo che sarà uno spettacolo da non perdere ed un gentile omaggio che la 'Costa Crociere' vuole rivolgere a Mario Palombo, un gigliese tra i più importanti comandanti della flotta, ed ai tanti isolani che lavorano a bordo delle navi di questa prestigiosa compagnia. Costa Concordia rappresenta oggi la nave più grande ed imponente di tutta la flotta Costa.


Oppure:

Data 8 luglio 2008,
Al mio caro collega Com.te Massimo Garbarino.
Caro Massimo,
il Tuo passaggio con la Costa Concordia così ravvicinato di Domenica 6 Luglio 2008 è stato spettacolare e meraviglioso.

A nome di Tutti i gigliesi Ti ringrazio di cuore per averci fatto provare questa emozione.

La nave, davanti al porto del Giglio, ci è apparsa splendida e maestosa e, nel momento del saluto con la sirena, ci ha sinceramente commossi. Da Tutti Noi con grande stima e simpatia un caro e cordiale saluto

Com.te Mario Palombo

 Oppure:

Domenica 14 Agosto 2011, la Costa Concordia della Società di Navigazione Costa Crociere S.p.A., effettuerà uno spettacolare passaggio ravvicinato all’isola del Giglio. La nave, che sta effettuando crociere nel Mediterraneo occidentale, proveniente da Civitavecchia e diretta a Savona, comandata dal CSLC Massimo Garbarino, transiterà, verso le ore 22.00, tutta illuminata, a lento moto davanti al porto, tributando un caloroso saluto con la sirena ai Gigliesi e turisti presenti sull’isola. Il passaggio sarà sicuramente molto emozionante, specialmente per i gruppi di famiglie gigliesi e turisti, che già hanno effettuato una crociera su questa splendida nave, ricordando i bei giorni trascorsi a bordo.

Si ringrazia anticipatamente la Costa Crociere, il Comandante della nave, il Sindaco Sergio Ortelli e il Comandante di Porto Capitano Mirko Cugini, per la spiccata sensibilità manifestata nei confronti della nostra tradizione marinara.

 Oppure:
 
Data: 18 agosto 2011
 
Egregio Comandante Massimo Calisto Garbarino,
dopo l'incredibile spettacolo di ieri sera, con il passaggio della supernave Concordia davanti a Giglio Porto, non potevo esimermi dall'inviarLe un messaggio di compiacimento a nome di tutta la nostra comunità, compresi i graditi ospiti turisti, omaggiati da questo importante evento.

Grazie all'intercessione dell'amico carissimo Mario Palombo, storico comandante della Costa Crociere, abbiamo assistito ad uno spettacolo unico nel suo genere, diventato un'irrinunciabile tradizione di cui ne sono onorato e per questo motivo mi faccio inteprete di ringraziamento personale a Lei ed al suo equipaggio pregandola estendere la nostra riconoscenza anche alla Costa Crociere che oramai da anni premia in questo modo un'isola tra le più belle del panorama insulare nazionale.

Spero vivamente di averla un giorno ospite dalle nostre parti, naturalmente previo accordo con Mario, insostituibile ed autorevole sostenitore isolano.

Cordiali saluti
Sergio Ortelli"

"Signor Ortelli buona sera,
mi scuso per il ritardo nel rispondere alla sua graditissima lettera. E' ormai la seconda volta che effettuo il passaggio di fronte all'isola del Giglio nel mese di agosto con la Costa Concordia. Era stata una meravigliosa esperienza tre anni addietro, ed è stata altrettanto emozionante quest'anno.

Ieri sera, transitando di fronte al porto, ho potuto notare le migliaia di flash delle macchine fotografiche, e si potevano anche vedere i numerosi turisti che hanno assistito al passaggio, grazie anche alla pubblicità che avete fatto su GiglioNews. Il passaggio è stato pubblicizzato anche a bordo della nostra nave, ed erano molti gli ospiti sui ponti esterni a godersi questo evento speciale.

La vostra è un isola meravigliosa, proprio come piacciono a me, piccole, e che ho avuto modo di "visitare" dall'alto grazie alla tecnologia di internet. E' un piccolo paradiso che spero di poter visitare nei prossimi anni, e sono convinto che me ne innamorerò, grazie anche ai racconti del comune amico Mario.

E' stato un evento bellissimo, e spero possa divenire anche per noi di bordo, una tradizione da continuare.

Nell'augurare ogni bene e prosperità alla vostra comunità, colgo l'occasione di porgere i miei più cordiali saluti.
Massimo Calisto Garbarino"
 
Dunque, la nave più grande ed imponente della flotta Costa, affonda sulla costa dei non misteri, celati alla vista del rischio tollerato, nel nome di quella formalità maledetta, per elargire profitto alla politica commerciale, autorizzata e mai denunciata.

Affonda nel rito del saluto, tollerato da anni, da accordi a volte taciti a volte rituali, a volte semplicemente voluti. Possibile che anche la Capitaneria di Porto, o chi addetto alla vigilanza, in quel tempo, non maturava alcuna conoscenza di tale, chiamale se vuoi, stranezze ordinarie? Perché urlare solo ora? Ora che è tardi?

Il Comandante Schettino, avrà certamente le sue responsabilità, ma ho la vaga sensazione che lui sia il naturale capro espiatorio di un rito atipico, tipizzato dalle regole del sistema, dell'alta borghesia, nel nome e nel rispetto anche degli accordi commerciali, degli accordi per il profitto, maturato tra i soggetti in causa.
Credo, laicamente, che sia un grave errore concentrare tutto l'odio, solo su quella persona.

Lui è solo il manovrato, non il manovratore in tal rito. Se dovessero essere confermate le indiscrezioni come citate, se quel passare vicino alla costa, oltre le distanze minime di sicurezza, era un rito normale, anche chi oggi viene salutato come l'eroe che rispetta la legalità, dedito al controllo, in quel tempo cosa faceva?
Ed ovviamente in tal momento partono anche le corse anti-crociera..
 
Chi come Venezia, approfitterà, nel senso buono e non crudo del termine, di tale tragedia disumana, prevedibile ed evitabile, per allontanare dalle proprie rive, tali mostri dell'alta borghesia, chi come forse Trieste non aspetterà altro, nonostante non abbia alcun tipo di struttura per accogliere tali mostruosità inquinanti, il cambio di rotta delle navi che galleggiano sulla falsa ricchezza umana.

Questo articolo è stato pubblicato qui

I commenti più votati

  • Di Marco Barone (---.---.---.49) 18 gennaio 2012 11:40
    Marco Barone

    Caro Paolo, accolgo sempre con attenzione le critiche, io non assolvo il comandante, ho detto che ha le sue responsabilità perchè è anche lui complice di un sistema distorto, quello che ho chiesto è perchè urlare solo ora? Dove erano i controllori anche nel 2008? Nell’agosto del 2011? Perchè nessuno ha mai detto nulla prima? Ovviamente il tutto dovrà trovare conferma nelle dovute sedi, ma il comandante ha le sue responsabilità e non è l’unico! sono tutti responsabili quelli che hanno o avrebbero acconsentito a tale ritualità, ed il sindaco come minimo dovrebbe dimettersi, se ciò verrà confermato, ed i controllori dovrebbero dare delle spiegazioni sul perchè in passato ciò veniva tollerato, se ciò verrà confermato, perchè con la tecnologia a loro disposizione, controllano tutto, e l’avvicinamento alla costa della Costa non poteva sfuggire, e la costa crociere non poteva non sapere.E ripeto se quanto detto troverà conferma, gli indizi ci sono, e sembrano essere gravi, precisi e concordanti ovvero prove di una ritualità tollerata.
    m.b

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.237) 18 gennaio 2012 11:29

    E’ un articolo semplicemente incredibile . Esemplare per descrivere una Italia alla rovescia .
    Le chiedo cosa c’entra il fatto che la Direzione Costa e che le autorità portuali abbiano sempre autorizzato il rito del saluto all’isola con quello che ha combinato il comandante (si fa per dire ) Schettino che ha commesso più reati e imperizie in un colpo solo che in tutta la storia della Marina Italiana , non ultimo quello che gli costerà l’esonero con disonore per avere abbandonato la nave (è documentato dalla Guardia di Finanza ),caso probabilmente unico al mondo .

    Marco d’accordo che lei dichiara "... odio lavorare .potrei definirmi poeta , agitatore culturale ,scrittore e tanto altro .. " ,come ci segnala nella sua biografia e quindi probabilmente come "pensatore" non è interessato a come vanno le cose nel mondo e alla verità dei fatti ,con relative responsabilità , quando saranno definitivamente accertate , del comandante (sempre si fa per dire) Schettino , ma non le sembra un po’ inadeguato ,per usare un eufemismo ,dare una assoluzione preventiva o affermare che si vuole tramutare Schettino in "caprio espiatorio " ?
    La invito a rifletterci.
    saluti

  • Di Marco Barone (---.---.---.49) 18 gennaio 2012 11:40
    Marco Barone

    Caro Paolo, accolgo sempre con attenzione le critiche, io non assolvo il comandante, ho detto che ha le sue responsabilità perchè è anche lui complice di un sistema distorto, quello che ho chiesto è perchè urlare solo ora? Dove erano i controllori anche nel 2008? Nell’agosto del 2011? Perchè nessuno ha mai detto nulla prima? Ovviamente il tutto dovrà trovare conferma nelle dovute sedi, ma il comandante ha le sue responsabilità e non è l’unico! sono tutti responsabili quelli che hanno o avrebbero acconsentito a tale ritualità, ed il sindaco come minimo dovrebbe dimettersi, se ciò verrà confermato, ed i controllori dovrebbero dare delle spiegazioni sul perchè in passato ciò veniva tollerato, se ciò verrà confermato, perchè con la tecnologia a loro disposizione, controllano tutto, e l’avvicinamento alla costa della Costa non poteva sfuggire, e la costa crociere non poteva non sapere.E ripeto se quanto detto troverà conferma, gli indizi ci sono, e sembrano essere gravi, precisi e concordanti ovvero prove di una ritualità tollerata.
    m.b

  • Di (---.---.---.22) 18 gennaio 2012 13:29

    Salvatore. Siamo alle solite, ecco in azione l’Italia del pressapochismo, del qualunquismo che cerca di giustificare l’ingiustificabile ... confondendo responsabilità con tornaconto, necessario con effimero, professionalità con improvvisazione, ... tanto poi i nostri avvocati sono bravi con le parole a ricomporre una realtà diversa, più accomodante ... sicuramente ingiusta ma prevista dalla legge .... siamo così ... .... irresponsabili per natura ... anche nei giudizi .. quanti Schettino raccomandati ci sono in Italia a posti di comando ... fanno danni ancora più grandi ma che non si vedono subito .. infatti il nostro Paese grazie a questa gente è sull’orlo della bancarotta ....sull’orlo dei un naufragio molto più grave ... dal mio piccolo suggerisco un provvedimento semplice .. reintrodurre a scuola l’EDUCAZIONE CIVICA per favorire ai giovani la cognizione di DIRITTI e DOVERI ... educarsi alla CIVILTA’ ecco la vera sfida del futuro ...... dimenticavo ... GRAZIE EDE FALCO .. è gente come te che ancora mi da la forza di credere che cambiare è possibile .....

  • Di (---.---.---.152) 18 gennaio 2012 15:07

    Un rituale svolto in massima sicurezza, che tutela la vita umana, è più che ammissibile.
    Spero che i comandanti, anche in futuro, e se non sarà a questo punto vietato , non fanno a gara a chi si avvicina di più alla costa.
    Franco Ciccarelli
    Napoli

    • Di (---.---.---.172) 18 gennaio 2012 21:58

      Guardi io non so nulla di regole marine, pero’ so che se arrivo ad una spiaggia con il gommone - e voglio stare alle regole - devo spegnere il motore ad una distanza enorme (tipica severissima legge italiana) e continuare con la pagaia.


      Non mi risulta che navi come la Concordia possano essere condotte con la pagaia, dunque il cosiddetto "saluto" non é ammissibile.

      Tutto cio’ che é vietato dovrebbe essere considerato non ammissibile. Se si ritiene che la regola sia troppo restrittiva si lotti per cambiare la regola, non la si ignori per poi saltare addosso a chi combina la disgrazia  
  • Di (---.---.---.93) 18 gennaio 2012 15:08

    Concordo in pieno con l’autore dell’articolo.


    L’Italia è fatta così, di cose che si fanno anche se non si dovrebbe, e per quieto vivere o tornaconto personale si lascia fare. Finché non ci scappa il morto e allora è la gara a tirarsi fuori e trovare il capro espiatorio, il cattivone da additare.

    Io non so fino a che punto certi "inchini" passati potessero essere autorizzati da Costa Crociere e capitanerie di porto varie, dato che reputo che una legge nazionale non sia piegabile all’iniziativa/benevolenza locale. Forse mi sbaglio, anzi spero di sbagliarmi: significherebbe che esistono ancora gli eroi e non desidero altro che crederci, come tutti.

    Mi sto facendo una mia idea della situazione e spero che la giustizia faccia il suo corso a 360°, con diligenza, invece di ritrovarci davanti all’ennesima Ustica.

    Schettino è un criminale manovrato, perché comunque al di là di qualsiasi pratica rituale o ordinata dall’alto, aveva il comando di una nave e doveva pensare all’incolumità dei suoi passeggeri piuttosto che al profitto della compagnia per cui lavorava. A bordo, in quel momento, era la massima autorità. Di certo non avrà problemi economici per il futuro mi sa. Tra qualche anno navigherà nell’oro.

    L’Italia è triste anche per questa smania tipica italiana di trovare l’eroe di turno, opposto all’antagonista cattivo, nel quale identificarsi. Divertente è che ci si ritrovano tutti, che a leggere sembra che l’Italia sia un Paese di persone per bene, tutti onesti e tutti dagli alti ideali. Gli Schettino una minoranza sparuta e nascosta, quasi una leggenda metropolitana a leggere facebook. Una fotografia dell’Italia virtuale quanto disonesta, poco veritiera. 

    Molto catartico, sarebbe da studiare il fenomeno approfonditamente. Siamo tanto civili eppure ancora apprezziamo il linciaggio, pur essendo cattolici.

    Sia ben chiaro: non difendo Schettino, è inescusabile. Aspetto la fine del processo per capire chi e quanti sono i responsabili. Quanto è accaduto è troppo enorme per pensare che sia responsabilità unica di un singolo. 
    • Di (---.---.---.27) 18 gennaio 2012 17:57

      Si profila già all’orizzonte,una corale suonata di mandolini e grosse scorpacciate di mozzarella alla faccia di quanto avvenuto al Giglio.Il Sindaco e le popolazioni della città di residenza di Schettino lo ricevono con fanfanfare ed onori,una "persona di alto profilo" ed un "povero perseguitato mediatico".Questa è purtroppo la nostra Italia ed il mondo che prima non ci conosceva a fondo ora ha una fotografia della leggerezza con la quale assumiamo i nostri impegni; è triste perchè di ogni erba si tende a farne un fascio, ma la gravità dell’avvenuto e la gestione dell’evento da parte dei responsabili ci porta a queste tristi conclusioni.

  • Di (---.---.---.5) 18 gennaio 2012 15:14

    Cosa ci sia di spettacolare nel "saluto" mi è difficile comprenderlo. I turisti che stanno godendo delle meraviglie di un’isoletta quale il Giglio non dovrebbero esaltarsi alla vista di un "mostro" in avvicinamento alla costa, quasi più grande dell’isola stessa. Se vogliono vedere un siffatto esempio di umana "forza" (ha un suo fascino, certamente) vadano in un porto capace di accogliere navi di tali dimensioni. I turisti a bordo si accontenteranno di vedere l’isola a distanza di sicurezza: salire a bordo di una "ammiraglia" da crociera comporta la scelta di un certo tipo di turismo, altrimenti opteranno per una vacanza a bordo barche più piccole con le quali entrare in rapporto con l’ambiente circostante in maniera compatibile. La sirena spiegata è un omaggio che si può tributare anche a distanza.
    Il comportamento del Comandante non può essere attenuato in alcun modo. Quando è a bordo ha il potere assoluto sulla propria nave: sta a lui valutare le azioni da intraprendere, anche se contrarie alle consuetudini o agli ordini dell’Armatore.
    Il Comandante Schettino ha infranto le leggi del mare, in vigore fin dal tempo dei Fenici. Che sia il mare a giudicarlo.

  • Di (---.---.---.10) 18 gennaio 2012 15:33

    certo che è una cosa grave e inaccettabile quella successa,ma quanti di noi hanno la competenza per giudicare l’operato di altri quando non si parla del proprio lavoro?giudicare prima ancora (e molto prima!!) che un tribunale possa addebitare le colpe e decidere una pena?? quanto è corretto ,in generale,lapidare una persona prima di conoscere a fondo i fatti? Questo è diventato l’hobby nazionale:giudicare e condannare prima di conoscere i fatti!! un pò come il calcio:in Italia siamo tutti allenatori e tecnici!! ma gli altri che ne sanno degli errori che posso fare nel mio campo se non fanno lo stesso mio lavoro? Ed era poi così urgente trasmettere il colloquio del comandante con la Capitaneria che ha contribuito così tanto a condannare a prescindere e con la magistratura che ha appena iniziato il suo lavoro?? Certo che è grave quello che è successo,ma non saremo diventati tuttologi che hanno bisogno ogni giorno di mandare alla gogna qualcuno,a prescindere??Ieri era il Governo,oggi il Comandante,domani ci sarà qualche altro scandaletto da commentare nei bar...... .E i danni per l’intero Paese non li considera nessuno:bene ammettere le proprie colpe,ma buttarsi la m....in faccia prima del tempo mi sembra stupido!!

  • Di Geri Steve (---.---.---.198) 18 gennaio 2012 16:15

    Ho sostenuto e ripeto che va indagato tutto il CdA della Costa Crociere e che i fatti segnalati nell’articolo impongono di procedere anche nei riguardi della capitaneria di porto che non ha vigilato.

    Sono convinto che le colpe della Costa siano pesanti, ma non al punto di aver nominato Schettino comandante a sua insaputa.

    Schetttino era il comandante, conosceva i suoi doveri e si e’ comportato in maniera indecente: non si puo’ parlare di capro espiatorio, piuttosto, fra le colpe dell’ ad della Costa va aggiunta quella di aver affidato quella nave a Schettino.

  • Di paolo (---.---.---.237) 18 gennaio 2012 18:16

    caro Geri qui non ci si capisce più nulla . O siamo scemi noi o viviamo nel paese degli allocchi .
    Ripeto ,cosa c’entra l’autorizzazione formale o tacita a transitare davanti all’isola per il rito del "saluto" ? Discutibile o meno non c’entra nulla .
    Saluto o non saluto il comandante Schettino era tenuto a seguire una rotta "sicura " ,ovverossia una delle rotte consentite dalle carte nautiche per quel tratto di mare . Il mare era calmo e la nave non ha avuto avarie .Semplicemnte Schettino (e i suoi secondi), e sarà una commissione a giudicarlo sulla base delle risultanze della scatola nera a bordo , ha fatto schiantare la nave sugli scogli .Punto .

    Poi il suo vergognoso e disonorevole comportamento successivo ha ulteriormente confermato che era una persona totalmente inadeguata al comando ,non dico di una nave , ma di un pedalò .
    Cosa c’entra quindi il linciaggio ,siamo tutti allenatori e tecnici,tuttologi ,il catartico ............ e via dicendo .Siete fuori tema.

    C’è poi una frase criptica di xxx.93 di cui mi piacerebbe ci spiegasse il significato "Di certo non avrà problemi economici per il futuro mi sa. Tra qualche anno navigherà nell’oro.".
    Vuoi vedere che ,nel più perfetto stile dietrologico italico ,si arriverà a ipotizzare l’intenzionalità del disastro ?manca solo quello .

    • Di (---.---.---.229) 18 gennaio 2012 18:41

      Ciao, 

      Sono l’autore del commento xxx.93
      Nel non perfetto stile dietrologico italiano, se avessi voluto intendere l’intenzionalità del disastro, probabilmente l’avrei scritto a chiare lettere :)
      Scusa l’appunto apparentemente polemico, in realtà il tuo commento mi ha fatto sorridere.

      Cosa intendevo? Leggi qui e probabilmente ti sarà chiaro.


      Schettino, di sua iniziativa, senza autorizzazione e con dimostrata imperizia affonda praticamente una delle ammiraglie della Costa, abbandona i passeggeri contravvenendo a qualsiasi procedura e legge, lasciando soli gli utenti paganti di Costa Crociere nel momento del pericolo... e la Costa Crociere, invece di costituirsi parte lesa (ha probabilmente perso giusto una nave da svariati milioni di euro, una bazzecola, e fatto una figuraccia a livello planetario, senza contare i risarcimenti da rimborsare), gli paga le spese legali. Perfettamente comprensibile. Lo scaricano difendendolo.

      Cosa significava la mia frase? Diamo tempo al tempo, io ho fiducia nella magistratura.

      L’autorizzazione formale o tacita è invece un parametro importante: non so fino a che punto sia possibile autorizzare una manovra potenzialmente pericolosissima (lo dimostrano, tristemente, i fatti). Non so neanche fino a che punto legale. Magari chi è esperto di legge sulla navigazione potrà illuminarci sull’esistenza di distanze di sicurezza da mantenere rispetto alla costa. Questa tragedia poteva essere evitata oppure poteva verificarsi ben prima, nella tacita autorizzazione. Io penso alle centinaia di migliaia di passeggeri della Costa Crociere (e altre compagnie) che negli ultimi anni hanno goduto di un’emozionante fuoriprogramma che alietasse la loro vacanza, a loro rischio e pericolo, ma autorizzato tacitamente o formalmente da privati (gruppo Carnival se non sbaglio) e capitanerie di porto varie. E se l’autorizzazione formale o tacita, allore le responsabilità si ampliano, perchè è solo un caso che non sia successo prima.

      Se mi si permette una riflessione conclusiva, spero che la massa di indignati che ha già stabilito l’esatta dinamica dell’incidente, distribuendo colpe e sentenze prima che l’abbia fatto la magistratura, si ricordi di questa tragedia tra qualche mese. Diciamo ad agosto, quando si tratta di sfrecciare sottocosta tra bagnanti o fare lo slalom tra le boe dei sub con il proprio gommone/motoscafo o aquascooter preso a nolo da noleggiatori compiacenti che non ne controllano l’uso. Ecco che tutti i fan della capitaneria di porto improvvisamente si trasformeranno in degli Schettino qualunque. Questa è l’Italia. Purtroppo.











    • Di Geri Steve (---.---.---.198) 18 gennaio 2012 21:25

      ci dev’essere stato un malinteso: io non ho mai parlato di linciaggio; non lo denuncio e non lo auspico.

      Se dobbiamo parlare di qualcosa di forte, io sarei anche favorevole a mettere Schettino in una gogna, ma il problema e’ che invece e’ lui che ha messo alla gogna l’Italia intera: in USA gia’ lo chiamano "capitan codardo".

      Uno che dice al giudice che lui non ha abbandonato la nave, solo che e’ scivolato ed e’ caduto in una scialuppa con cui i suoi ufficiali stavano andando a terra per chiedere aiuti, richiama alla mente i peggio personaggi di Alberto Sordi, ed e’ chiaro che all’estero tutti ci associno a quei personaggi.

      Non dico che sia proprio per l’effetto "codardo" che la Germania ci ha sbattuto la porta in faccia, ma certo non ci ha aiutato.

      Quando dico e ripeto cha va colpita tutta la dirigenza di Costa Crociere non lo faccio per vendicativo giustizialismo, ma perche’ uno dei nostri gravissimi problemi e’ la peggiocrazia (www.agoravox.it/Il-manifesto...), per cui al comando di una grande nave vengono messi i peggiori ufficiali sul mercato, perche’ i peggiori sono i piu’ fedeli e mai denunceranno gli illeciti della compagnia.

      E’ questo giro perverso che va denunciato e spezzato.

  • Di Marco Barone (---.---.---.49) 19 gennaio 2012 00:04
    Marco Barone

    La cosa che dovrà a parer mio essere chiarità più di ogni altra è : come faceva a non sapere la capitaneria di porto o guardia costiera anche in passato? Se in passato ha autorizzato , se non accadeva quanto accaduto, probabilmente avremmo o no assistito ad un nulla? Nel senso che tutto rientrava nella norma? Quali distanze ha percorso in passato, vedi agosto 2011 e luglio 2008? Dalle foto viste sembra che la distanza sia la stessa...salvo scoglio.
    La costa crociera, anche in virtù dell’accordo commerciale maturato con la Liguria acconsentiva o no a tali passaggi autorizzati?
    Ed in tutto ciò non dimentichiamoci delle vittime. Sono morte delle persone a causa dell’incuria umana, sia essa autorizzata sia essa acconsentita. Il Comandante è parte attiva in tutta questa vicenda ma non è l’unico responsabile, io parlavo di caprio espiatorio, usando un termine forte, semplicemente perhè quello che sta accadendo è concentrare sul sacrificabile tutte le responsabilità che vanno, o meglio andrebbero in realtà, condivise tra i soggetti considerati. Costa, capitaneria o guardia costiera, amministrazione comunale coinvolta, devono fornire prove di non coinvolgimento in tale ritualità...ma credo che ciò sarà cosa ardua da dimostrare.

  • Di (---.---.---.69) 19 gennaio 2012 00:52

    Il mio modesto parere è che questo articolo sia fuorviante. Sono assolutamente d’accordo con Paolo: l’autorizzazione da parte di Costa Crociere non c’entra nulla. Autorizzato o no, il comandante era consapevole della pericolosità dell’avvicinamento, per cui avrebbe dovuto mostrare più attenzione. Lo scoglio era segnalato e in ogni caso la strumentazione di bordo era in grado di rivelarne la posizione. Per logica, non posso addentrarmi in un campo minato senza stare attenta a dove metto i piedi... punto primo, punto secondo: nella vita si commettono molti errori ed imperizie.... siamo umani.... per cui io non condanno il naufragio,anche perchè ci sono delle indagini in corso, ma il comportamento di Schettino dopo l’urto. Nascondere ai passeggeri la verità per mantenere la calma ci sta, ma nasconderla alla capitaneria di porto, non ha proprio alcun senso.... la frittata era ormai fatta... una falla nello scafo non poteva nasconderla in alcun modo. Era lampante che bisognava attivarsi subito per l’evaquazione, e invece ha comunicato il problema alla capitaneria solo molto tempo dopo, quando la nave era già inclinata di 30 gradi. Oltre a questo ingiustificabile ritardo, c’è il fatto che il comandante si è reso irrintracciabile via radio, per questo la telefonata è finita sul web, perchè è stato possibile raggiungerlo solo col cellulare. E il motivo di ciò è che privo di ogni onore e senso di responsabilità si è defilato subito abbandonando tutti al loro destino senza nemmeno preoccuparsi di rimediare all’accaduto.Per gli incidenti stradali, esiste l’omissione di soccorso, voglio dire che è tacito che gli incidenti spesso accadono per imperizia, ma dopo che hai provocato un incidente,sei obbligato a fare tutto ciò che è in tuo potere per soccorrere la vittima, se non lo fai, vai in galera! Insomma, la dinamica non la possiamo conoscere, perciò non si può giudicare, ma la voce al telefono era la sua, e dalle sue dichiarazioni si evince che mentre erano ancora in corso le oprazioni di soccorso lui sulla nave già non c’era più! Uno così, poverino, si ha il coraggio di chiamarlo caprio espiatorio? .... Allucinante!.... 

  • Di paolo (---.---.---.116) 19 gennaio 2012 09:50

    Caro xxx.93 ,ho letto il tuo link e francamente non mi dice nulla .
    L’articolo mi dice che :
    a) la compagnia dichiara che non autorizzava manovre " fuori sicurezza " e quindi , se c’è stata ,è stata una iniziativa del comando di bordo (Schettino)
    b ) difende Schettino per dovere d’ufficio(è una prassi) in attesa di ulteriori accertamenti dal momento che le due versioni ,comando nave e capitaneria di porto ,non coincidono .A questo proposito ci sono riscontri oggettivi e documentali che smentiscono il comandante e quindi sarà questione di giorni prima che emerga la totale verità . Dopo di che è sicuro che la Costa cambierà atteggiamento nei confronti di Schettino e partirà la richiesta danni(per quello che vale) nei suoi confronti .

    Poi guarda che una nave di quelle dimensioni (sono nato e vivo sulla costa toscana) se transita a 200 mt piuttosto che a 500 mt di distanza dal litorale lo percepisci solo in pieno giorno , di notte e a luci accese col cavolo che riesci a valutarlo .

    La ricostruzione di xxx.69 è agli atti ed è ,al momento ,l’unica accertata e riscontrata .

    Infine , nel caso fosssero accertate le piene responsabilità di Schettino e la compagnia continuasse a difenderlo ,allora si che si potrebbe ingenerare il sospetto che dietro ci siano giochi sporchi . Per il momento propendo per Geri ,gente sbagliata al posto giusto . E’ il vero dramma di questo paese .
    ciao

  • Di (---.---.---.23) 19 gennaio 2012 14:33

    Caro Paolo,

    sono di nuovo xxx.93

    Stai facendo supposizioni future su un atteggiamento del gruppo Costa che già in questa fase - a sentirti - ha motivo di cambiare linea difensiva. E’ già stato accertato, testimoniato da altri e ammesso da Schettino l’errore umano. Costa crociere ha affermato di difendere il capitano non per dovere d’ufficio, in quanto l’uomo godeva della sua piena fiducia, ma con la piena consapevolezza dell’errore umano. Affermava le due cose (difesa e responsabilità di Schettino) nello stesso identico momento. Questo è nell’articolo, non sono congetture mie.

    Va da sé che gli interessi difensivi di Schettino e di Costa crociere sono abbastanza in conflitto, già da questi momenti e i motivi credo siano abbastanza lampanti. Uno in teoria dovrebbe mirare a limitare il più possibile le responsabilità personali e quindi il carcere; per l’altro avrebbe tutto l’interesse a scaricare le responsabilità sul primo per limitare il danno d’immagine e gli indennizzi. Un avvocato pagato dal gruppo Costa farà gli interesse di chi?


  • Di paolo (---.---.---.5) 19 gennaio 2012 19:02

    Caro xxx.93 ,ti informo che da un paio d’ore gira notizia che il Gruppo Costa abbandona la difesa legale di Schettino . Lo ha confermato il legale della compagnia armatrice Marco De Luca che ha anche annunciato la sospensione di Schettino .Il prossimo passo sarà la costituzione come parte lesa ,a meno di non considerare l’insussistenza patrimoniale di Schettino e rinunciare a pretese risarcitorie.

    Come vedi la mia non era una supposizione ma un semplice ragionamento logico ed è uno dei punti di critica all’articolo di Barone che , a mio avviso e lo ribadisco ,ha peccato di eccesso dietrologico oltre ad una interpretazione estensiva delle responsabilità che ,ovviamente a mio modesto giudizio ,non è convincente o comunque non giustifica il fatto che Schettino sia un " capro espiatorio " . Ho l’impressione che in questo paese andrebbe svolta una educazione civica di base sull’Istituto della responsabilità personale .
    ciao

  • Di (---.---.---.180) 19 gennaio 2012 22:39
    Ciao Paolo,

    Non si fa dietrologia prima che avvengano i fatti. Solo dopo.

    Che intorno alle 17, a leggerti, sia stata diffusa una notizia non toglie che alle 14 (ora del mio commento) non fosse nota, a meno di riscrivere i fatti.

    Ho come l’impressione che non interessi commentare il fatto ma semplicemente "avere ragione", quindi mi sfilo dalla discussione, chiedendo scusa a Marco Barone per una coda polemica che almeno personalmente avrei evitato volentieri, ma a quanto pare nei corsi di educazione civica non è contemplato il rispetto per le opinioni diverse dalle proprie.

    Istituto della responsabilità personale implica l’andare ad indagare se le responsabilità sono singole o allargate, proprio per stabilire i confini della responsabilità personale, e non c’è niente di male in uno stato garantista, che chieda spiegazione ai singoli permettendo loro di difendere le rispettive posizioni prima di emettere sentenze di piazza. In fondo l’interesse collettivo dovrebbe essere capire cosa sia successo, in modo che non avvenga più. O no?
    O si tratta di capire da che parte schierarsi?

    Se proprio devo scegliere, io sto dalla parte dei passeggeri e l’unica cosa che mi interessa e che certe cose non avvengano più. Che ogni responsabilità venga vagliata ed eventualmente esclusa, nella serenità che uno stato di diritto dovrebbe prevedere, senza caccia alle streghe. Perché non c’è niente di strano a fare indagini a 360°, il comportamento scrupoloso, corretto, non potrà che essere confermato da esse.

    C’è qualcosa di male nel farsi domande su cose che oggettivamente sono strane? O bisogna far finta di non vedere che l’inchino era pubblicizzato dalla stessa Costa Crociere? Ah, era stato fatto in sicurezza, prima. Era stato autorizzato, prima. A quanto pare è una manovra rischiosa, basta poco per combinare un casino. Il mio standard di sicurezza prevede dei margini molto più alti di quanto dimostrato in questa vicenda. Certe pratiche andrebbero evitate e basta, specie se ai limiti della legalità. E se poi la crociera è più noiosa, pace. In fondo crociera vuol dire stare su una nave in mare, non sfiorare le isole.
  • Di paolo (---.---.---.129) 20 gennaio 2012 09:35

    Sfilati pure e cordiali saluti ,ma due precisazioni : la dietrologia si riferiva all’articolo di Barone e non al tuo commento e si fa dietrologia quando si ricerca ,con eccesso , di scovare fatti occulti dietro un evento (informati) .

    Di avere ragione può fregarmane meno di niente .

    Questo è un sito di dialogo ,si può avere ragione o torto . Quando si ha torto perché si fa una previsione sbagliata (come nel tuo caso) oppure perché non si dice una verità in buona fede ,bisogna avere la modestia di riconoscerlo .
    Siccome buona parte del senso dell’articolo di Barone era , del tutto legittimamente da parte sua e devo anche dire ben argomentato , fondato su questa congettura ,ho espresso la mia altrettanto legittima opinione che in questo caso , a differenza di altre occasioni in cui ho letto altri suoi articoli ,mi trova in disaccordo .E non mi sembra che Barone si sia per questo risentito.

    Non bisogna essere permalosi ,bisogna accettare il dissenso e le opinioni diverse .
    ciao

  • Di (---.---.---.124) 20 gennaio 2012 13:27

    Dear Paolo,

    Se con le dietrologie ti riferisci a Marco Barone, please next time non rivolgere la tua risposta al "Caro xxx.93"

    Su un sito di dialogo non si ha ragione o torto, si esprimono semplicemente opinioni, si spera sull’argomento e non sui commentatori. Se poi si interviene solo per dissentire con gli altri fino a zittirli, o per cercare di screditarne le opinioni, bisognerebbe rileggere un po’ di netiquette. Ma in ogni caso questo non vuol dire avere ragione, o che gli altri abbiano torto. La verità la conosceremo tra qualche anno, almeno quella giudiziaria che è l’unica alla quale arriveremo. Fino ad allora tutti parliamo dell’aria fritta, nel caso non ti sia chiaro.

    Riguardo l’illecita congettura di Marco Barone, ti faccio presente che dovresti leggere i quotidiani a 360*, dato che se ne parla eccome, al pari della posizione processuale del gruppo Carnival, ma ho come l’impressione che tu abbia letto solo quest’ultima. Nei quotidiani si parla, per quanto valgano i quotidiani, anche della possibilità che il GIP vagli le posizioni del responsabile Costa Crociere con cui Schettino era al telefono invece di chiamare i soccorsi. Chissà se è vero o meno, ma in ogni caso non sono fandonie mie, le trovi sui principali quotidiani.

    Così come si analizzano i precedenti inchini e ciò apre tanti punti interrogativi, tanto che Costa crociere aveva inizialmente rimosso una pagina del suo blog che ne pubblicizzava uno, per poi rimetterla in chiaro, dopo la figuraccia. Non è quindi Marco Barone, un singolo, che fa congetture stravaganti, ci sono motivi d’imbarazzo seri per Costa Crociere in questa storia, che vanno al di là della diatriba che si è aperta in questa pagina. O vogliamo pensare che Costa Crociere abbia rimosso quella pagina del blog a causa di questo articolo?

    Ti linko un articolo che traccia le rotte precedenti del Costa Crociere, basato su dati AIS :


    Come vedi, sono in molti a farsi domande, non solo qui. E si mettono tignosamente a tracciare itinerari su dati ufficiali, oltre che a riportare, come giustamente fatto da Marco Barone, le precedenti pubblicizzazioni dell’inchino, che costituiscono un fatto di cronaca rilevante in questa vicenda. Da questo punto di vista l’autore dell’articolo ha fatto informazione e dovremmo ringraziarlo tutti, perché magari c’è qualcuno che di questi dettagli non era a conoscenza e non sono dettagli inventati, ma oggettivi, tracciabili. Agoravox dovrebbe servire a questo, ad informare, non a fare la gara a chi ha ragione.

    Sono davvero contento che Costa Crociere si sia costituito parte lesa del procedimento, rinunciando alla difesa di Schettino, perché era questa ambiguità, non il mio commento, a gettare strane luci sulla vicenda. Il mio commento era semplicemente conseguenza di quell’ambiguità. C’erano discrepanze oggettive tra gli interessi di Costa Crociere e quelli di Schettino, troppo evidenti sin dal primo momento, e il fatto che Costa Crociere abbia abbandonato la difesa di Schettino non fa altro che confermarlo. Evidentemente se ne sono accorti anche loro, che dirti.

    In ogni caso, mi sa che la tesi dell’errore umano conviene a tanti. Chissà se ci saranno differenze nei risaricimenti. C’è una parte della vicenda di cui si parla poco ed è invece fondamentale, quella dei rimborsi. Si getta fumo negli occhi continuando a parlare di questo Schettino, ripeto indifendibile e colpevole, ma oramai è assodato. Tutta questa fuffa per nascondere al popolo bue i risvolti monetari dell’incidente. E’ brutto parlare di soldi quando muoiono persone, ma fidati che a Costa Crociere e relative assicurazioni non credo interessi molto l’incolumità dei suoi passeggeri. Lo dimostrano i dati AIS linkati, ed è oggettivo.

    Continuo a pensare che Schettino navigherà nell’oro tra qualche anno, a meno di colpi di scena eclatanti. Si vedrà. E ovviamente, essendo una mia opinione personale che niente inficia sui fatti di cronaca, immagino che cadrà giustamente nel dimenticatoio, o no?
  • Di Marco Barone (---.---.---.112) 20 gennaio 2012 20:18
    Marco Barone

    Interessante la discussione emersa, ora non so ben dire quanto questo articolo abbia fatto discutere in rete, quanto sia girato ecc, però ci tengo a precisare che io non manifesto nessuna dietrologia,esprimere delle considerazioni sul perchè in passato sarebbero accaduti episodi simili alla tragedia come da noi tutti conosciuta, credo sia riflessione dovuta. Ripeto, se la Concordia non maturava il contatto con lo scoglio, e quindi se non maturava alcuna tragedia, penso che quel gorno sarebbe stato un giorno di ritualità ben conosciuta e forse anche autorizzata. Certamente in passato lo è stata, almeno questo si desume da quelle fonti che ho citato. Ed allora ripeto, chi doveva controllare in passato ha autorizzato il passaggio vicino alla costa oltre i limiti di sicurezza? Se per alcuni questa è dietrologia che dire? Libere riflessioni, apprezzo sempre le critiche, spesso ricevo insulti di varia natura, io provoco, provoco riflessione ed incazzatura forse perchè semplicemente critico un sistema che fa schifo. E’ cosa tipica e vista e rivista tollerare cose illegali o illegittime, o ai lmiti della legalità, perchè tanto si dice..ma cosa vuoi che accada...e poi quando l’evento accade ecco le fughe, ecco le negazioni ecco lo scarica barile. Il comandante è stato complice di tal sistema, non lo assolvo, ma non è l’unico responsabile. Quelle persone uccise dal rito meritano rispetto ma anche la piena verità. m.b

  • Di Geri Steve (---.---.---.142) 22 gennaio 2012 00:39

    Ho sostenuto, e qui ripeto ancora, che secondo me va indagato tutto il CdA della Costa Crociere, e che i fatti segnalati nell’articolo impongono di procedere anche nei riguardi della capitaneria di porto che non ha vigilato.

     

    Detto questo, respingo completamente l’idea che Schettino possa essere considerato un innocente capro espiatorio: se -come io credo- cio’ che e’ emerso e’ vero, egli e’ colpevolissimo.

     

    Forse in stato di ubriachezza, e forse per fare una bravata davanti ad una donna, ha fatto una manovra imprudente e sbagliata e poi si e’ comportato in maniera indegna: ha dato la colpa alle carte nautiche, non ha fatto niente di cio’ che un comandante deve fare, si e’ rivolto soltanto ai suoi padroni e non ai suoi passeggeri e al suo equipaggio, e’ stato un vigliacco e uno smargiasso, al punto di raccontare che sarebbe fuggito perche’ caduto a sua insaputa (e, pare, con il suo computer) in una scialuppa che portava a terra lui e i suoi ufficiali.

     

    Ma parlare di caprio espiatorio e’ come dire che lo sarebbero stati Eichmann e Himmler: occupavano quei ruoli proprio perche’ erano disponibili a fare cio’ poi che hanno fatto; loro erano le persone "giuste".

     

    Se la smargiassata dell’inchino era un’attrattiva turistica per le crociere della Costa, e’ chiaro che sono stati scelti capitani - e non solo Schettino- che erano disponibili, compiacenti e godenti di fare tali smargiassate: un capitano capace e dignitoso non avrebbe mai accettato. E’ altrettanto chiaro che chi avrebbe dovuto vigilare non ha affatto vigilato, che qualche "primo" cittadino, invece di opporsi alla illegale smargiassata, ha applaudito, certo di guadagnare voti.

     

    Il fatto poi che l’inchino sia una chiara metafora del mafioso "portar rispetto" su cui sono fondate tante carriere, e’ un’altra storia, che non ha rilevanza penale. 

    Ma ha una forte rilevanza sul fatto che, per certi posti di comando, vengano privilegiati uno come Schettino che e’ voglioso di fare l’inchino.  Anzi, ci tiene a far  a gara a violare le regole e inchinarsi piu’ di tutti gli altri.

  • Di (---.---.---.108) 22 gennaio 2012 04:02

    Ciao Geri,

    sono xxx.93 e credo di poter parlare anche a nome dell’autore dell’articolo, se ho ben interpretato le sue parole. Penso che fondamentalmente si stia dicendo tutti le stesse cose, anche se ci si sofferma su sfumature differenti.

    Che Schettino sia colpevole non ci piove, neanche lui lo nega, io di certo non lo assolvo. Bisogna capire cosa si intenda per capro espiatorio, perché è forse questo il cardine dell’incomprensione. Se per capro espiatorio si intende la vittima sacrificale, allora la tua critica non fa una piega e Schettino non è di certo un capro espiatorio, in quanto non vittima ma colpevole. Se invece ho ben inteso la sfumatura di significato attribuita al termine, per capro espiatorio qui si intendeva l’unico colpevole, quello che paga per tutti, sacrificabile, su cui vengono scaricate tutte le responsabilità, anche quelle che non gli competono. In tale ottica ho letto l’articolo e reputo in massima buona fede di aver interpretato correttamente il pensiero di Marco Barone, in quanto non mi sembra che abbia mai affermato l’innocenza di Schettino, semmai il contrario. Schettino è indifendibile e credo che questo sia assodato e soprattutto mai negato da nessuno degli intervenuti.

    Resta il fatto che c’erano controlli che andavano fatti e - a quanto pare ed emerge da retroscena di inchini vari - non sono stati fatti. Per prevenire, prima di curare, come dice il detto. Ci sono cose che a quanto pare sono state autorizzate da privati e capitanerie di porto e forse andrebbero chiarite, perché sicuramente si sono svolte nel massimo rispetto delle regole, quindi ribadire e dimostrare l’assoluta liceità di manovre passate diventa a questo punto un atto dovuto e garantista per chi le ha autorizzate. Se gli inchini passati hanno seguito le regole dello stato italiano e del buon senso non c’è niente di male a ribadirlo e chiederne conferma. Nel caso ne usciranno più forti Costa Crociere e Marina Italiana, cioè tutti noi.
  • Di (---.---.---.204) 23 gennaio 2012 00:09


    Con questo articolo non si intende difendere il collega Schettino bensì far rilevare le atecniche imprecisioni raccontate da alcuni tecnici o presunti tali sui mass - media sulla gestione dell’emergenza generale ed abbandono nave così infangando in modo del tutto gratuito la professionalità dei "marinai italiani". E’ di solare evidenza che le cause del sinistro sono riconducibili all’errore umano, dovute alla disattenzione e scarse procedure operative. In ogni modo, sarà cura dell’Autorità Marittima competente svolgere le attività previste ai sensi degli articoli 578 e 579 cod. nav. per stabilire cause e responsabilità. Per quanto attiene la gestione dell’emergenza a bordo, va ricordato che è la prima volta nella storia dei sinistri marittimi di nave passeggeri che si debba fronteggiare una emergenza che coinvolge un così cospicuo numero di passeggeri e personale imbarcato; basti pensare che, mentre l’Andrea Doria ha coinvolto 1.706 persone, il tragico evento alla nostra attenzione ha complessivamente coinvolto 4.229 persone, con nave inclinata e la sola possibilità di utilizzare i mezzi di salvataggio ubicati su un solo lato. 
    Per poter gestire una tale situazione necessita avere a bordo personale addestrato nella gestione della crisi e del comportamento umano. Considerate le condizioni contingenti (nave sbandata e utilizzazione parziale mezzi salvataggio), il personale ha curato in modo eccellente la gestione dell’emergenza generale e l’abbandono nave. Al segnale di "emergenza generale", composto da una serie di almeno sette fischi brevi seguiti da uno lungo di sirena e da suoni di campane e campanelli, il personale di bordo dedicato all’emergenza come da Ruolo di Appello, si è portato nelle zone loro assegnate. L’emergenza generale è intesa come approntamento dei mezzi collettivi di salvataggio e preparare i passeggeri riuniti ai punti di riunione, facendo indossare loro i giubbotti di salvataggio, in modo da prepararli all’evacuazione. L’emergenza generale è uno stato di allerta che viene dato dal comandante all’equipaggio ed ai passeggeri contemporaneamente. L’abbandono nave può essere consequenziale allo stato di emergenza così come l’emergenza generale può anche non sfociare alla fase successiva che è l’abbandono nave. Nella fase dell’emergenza generale il nemico numero uno da combattere è il panico.
    Ciò detto, senza voler entrare nel merito [così abusando di ruoli che rientrano nella attività di indagine] e doverosamente prescindendo dalle indebite (e talvolta inesatte) interpretazioni dei fatti fornite dalla stampa e dagli "esperti" che si sono avvicendati nei programmi televisivi, sembra opportuno richiamare l’attenzione sulle varie concause dell’incidente, tra le quali ci si limita a descriverne solo una:

    mancata disciplina sulla condotta della navigazione in passaggi ravvicinati alla costa [sempre avvenuti e tutti ne erano a conoscenza]. Sarebbe bastato che l’Autorità Marittima locale provvedesse a disciplinare con una Ordinanza i su descritti passaggi nel rispetto dei contenuti della Regola VI COLREG 1972 - con condizioni meteo marine favorevoli - previa autorizzazione da parte della stessa Autorità.

    Una trattazione a parte merita il comportamento del presunto "eroe", e il suo dialogo con il Comandante. Un conto è gestire l’emergenza come da libro scolastico, un conto è gestire l’emergenza con nave inclinata nell’ultima fase di circa 90° ( con un continuo evolversi degli eventi, noti solo agli addetti ai lavori presenti in zona). D’altra parte, un eventuale possibile ritorno a bordo del comandante Schettino [così come ordinato dal Comandante della Capitaneria di Livorno Gregorio DE FALCO] - non avrebbe prodotto alcun effetto. Quindi, in una tale condizione [mancato e forzato utilizzo dei mezzi di salvataggio] - l’evacuazione delle ultime persone presenti ancora a bordo, poteva avvenire solo con elicotteri, operazione che doveva essere coordinata dal responsabile delle operazioni di salvataggio della Capitaneria di Livorno. Inoltre, per una maggiore comprensione dei fatti, è bene precisare che il Comandante della nave coordina le emergenze - mentre per la ricerca di eventuali passeggeri presenti ancora a bordo, vi sono persone dedicate (VEDI RUOLO DI APPELLO). Infine, va sottolineato che l’Autorità Marittima con troppa leggerezza ha divulgato anzitempo la registrazione della conversazione, così umiliando la figura del Comandante della nave "COSTA CONCORDIA" , già psicologicamente distrutto dal continuo evolversi dell’evento, al di là delle responsabilità che verranno eventualmente accertate.

    Capitano s.l.c. Rosario FERRANDINO
    Capitano s.m. Umberto MALTESE

  • Di paolo (---.---.---.237) 23 gennaio 2012 09:49

    E ridagli col presunto "eroe" . Evidentemente c’è una interpretazione del significato della parola "eroismo " molto personale.In questo paese si diventa eroi comportandosi in maniera "normale" ,dovremmo esserne tutti preoccupati.

    Mi piacerebbe sapere cosa pensa di questo commento dei capitani Ferrandino e Maltese lo stesso De Falco o Paolillo .Cosi’ tanto per chiarirci meglio le idee.
    Tuttavia una cosa è certa , se l’obiettivo era evitare il panico ,un comandante (e i suoi secondi )che abbandona la nave alla chetichella (in borghese e con il computer sottobraccio , mentendo su un presunto sbalzamento dalla nave ) non mi sembra un segnale che infonda tranquillità nei passeggeri . Oh no ?

    Sta a vedere che chi ha sbagliato è la capitaneria di porto che non ha messo la mordacchia alle comunicazioni intercorse. Mi ricorda qualcosa.

  • Di (---.---.---.30) 3 febbraio 2012 19:16

    Schettino non ha abbandonato la nave, il fatto stesso che gli ufficiali che sono stati considerati vili si trovassero dalla parte dove la nave aveva avuto un forte scossone inclinandosi repentinamente, dovrebbe far capire che la situazione era critica. Difatti quella postazione si e’ trovata subito immersa. Fino a prova contraria, la secca con relativo scoglio non era segnalata sulla mappa e nemmeno il radar l’ha battuta, cioe’ non l’ha vista. Tutto il resto e’ una montatura della societa’ Costa Crociere e degli americani che la detengono, che hanno scatenato la gogna mediatica nei confronti di Schettino. Complice di Costa Crociere lo e’ anche de Falco. Soltanto la scatola nera potra’ fare giustizia.

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