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Fabio Della Pergola

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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 aprile 2013 20:52
    Fabio Della Pergola

    Cerchiamo di non scivolare nel ridicolo, caro anonimo: B. deve ringraziare molti di sicuro. In primis Grillo che lo ha fatto risorgere come Lazzaro e il PD che non lo ha voluto far fuori (politicamente) da molto tempo. Accusare lo zerovirgolaqualcosa dei Radicali di aver avuto anche solo lontanamente la forza politica di favorirlo in qualche cosa fa semplicemente ridere.

    Nel frattempo i "Trasformisti" radicali i sondaggi non se li sono fabbricati da sé, mentre i voti delle "quirinarie" chissà se sono anche minimamente verificabili. Quale sarebbe il positivo da imitare ?

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 aprile 2013 19:03
    Fabio Della Pergola

    Nel frattempo continuiamo a farci le pippe sui talk-show e a farci due risate sulla "trasparenza" dello streaming; poi a ricordarci come si è incontrato il segretario del maggior partito italiano (numeri sanciti dalle urne) per sbeffeggiarlo in diretta come ha fatto la Lombardi che si è presa il gusto (a proposito di punti G): roba da farle fare il giro dei sette colli a calci nel didietro. A lei e a quell’altro furbacchione che le stava accanto e a quel testa di capopopolo che la guidava da dietro le quinte e che ha rimesso Berlusconi in sella... fino a che morti non ce ne liberi.

    Poi, prima o poi, le elezioni del PdRep saranno dirette e vedremo se sarà eletto qualcuno tipo il vostro esimio Casaleggio

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 aprile 2013 14:04
    Fabio Della Pergola

    Addebito all’ANPI solo di essersi trovata in imbarazzo. E che l’ANPI si sia trovata in imbarazzo per l’accaduto traspare in maniera evidente anche da questo commento: “La Brigata era stata invitata a parlare, tuttavia alle prime contestazioni, purtroppo per una decisione affrettata, è stato convenuto di non far parlare i rappresentanti della Brigata per non scaldare gli animi”. 

    Che tradotto significa: eravamo impreparati e non abbiamo saputo fare di meglio che togliere la parola agli ebrei. Perché gli unici a non aver avuto diritto di parola fra tutti sono stati i rappresentanti ebrei. Che io sia stato o non sia stato presente ai fatti è irrilevante. Ma quello che Pedercini afferma non lo è affatto. In ogni caso la cronaca della giornata si può leggere qui http://www.romaebraica.it/corteo-de...

    Non provo nessun gusto a sottolineare la cosa né alcun piacere nell’evidenziare le contraddizioni dell’ANPI, a cui va sempre e comunque il riconoscimento senza alcuna remora per aver tenuta sempre viva (e vitale) la memoria della Resistenza.

    Che molte associazioni abbiano da anni partecipato alle manifestazioni del 25 aprile in nome di un significato “largo”, ma anche in qualche misura condivisibile, del termine “liberazione”, è cosa nota. Non sapevo che anche i curdi vi avessero partecipato e la cosa mi fa piacere. Capisco – per le note vicende mediorientali - anche la partecipazione di palestinesi e filo palestinesi, anche se le evidenze storiche che ho ricordato non sono semplicemente cancellabili con un colpo di spugna: i palestinesi collaborarono con i nazisti e furono molto attivi in particolare nell’impedire la trattativa che avrebbe potuto salvare la vita a molte migliaia di ebrei ungheresi.

    Trovo dunque inaccettabile, e capita da anni, che all’esposizione della bandiera con la stella di David e le due righe azzurre orizzontali (che è stata la bandiera nazionale del popolo ebraico, proposta dal movimento sionista, usata durante la guerra dalla Brigata Ebraica e che solo dopo il 1948 è diventata la bandiera nazionale di Israele) si scateni una bagarre a cui l’ANPI si fa trovare puntualmente impreparata, fino a reagire con “decisioni affrettate”, togliendo il microfono ai rappresentanti della Brigata Ebraica.

    Allora è forse il momento di mettere in chiaro un aspetto: il popolo ebraico – che si riconoscesse o no in quella bandiera – ha pagato duramente per il nazifascismo; forse più duramente e più a lungo di chiunque altro. Ed ha sofferto anche per gli alleati e complici del nazismo ovunque si trovassero, in Europa, Americhe, Unione Sovietica, Vaticano e anche mondo islamico, tanto per dirsele tutte. Anche DOPO la fine della guerra. Oggi ha tutti i diritti di sventolare la sua bandiera, se, quando e dove lo ritiene opportuno. La pretesa che se ne stia da una parte, senza disturbare, con il cappello in mano questuando il diritto di esserci è semplicemente intollerabile.

    A prescindere da quanto si approvi o si condanni la politica israeliana.

    Forse l’ANPI potrebbe farsi trovare un po’ più pronta la prossima volta. E lo dico, ripeto, con tutto il rispetto per l’Associazione, per i suoi membri, per i suoi caduti e per la memoria di quello che è stato.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 aprile 2013 08:27
    Fabio Della Pergola

    Se si è d’accordo su una cosa è legittimo chiedere che quella cosa sia rispettata. Resta la domanda: quale "cosa" ? I talk show o qualsiasi trasmissione televisiva ? E se è così perché tante incertezze sul voto di espulsione ? perché un tot a favore e un tot contrari ? e se i numeri validi per l’espulsione non ci sono chi ha deciso ? e perché lo ha deciso ? e come ha potuto deciderlo ? uno vale uno o qualcuno vale un po’ di più ? perché lo streaming funziona "quando ci pare" ?

    Una volta sgombrato il campo da questi pasticcetti che vengono bacchettati ai soliti poveri co.glioni come grande prova di ’coerenza’ poi si potrà parlare degli altri. Anche criticandoli se è il caso e se si sa di cosa si sta parlando. Cosa che non sembra visto che si critica la Bonino che fino a ieri era nella top ten degli stessi che oggi la chiamano "capobranco" (casomai "capobranchetto", visti i numeri dei radicali).
    Ridicoli.
     

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 16 aprile 2013 18:14
    Fabio Della Pergola

    Il commentatore qui sopra non sa evidentemente consultare quei sondaggi che ogni quotidiano ha fatto in questi giorni e che diversi istituti domoscopici hanno pubblicato. Pazienza.

    Naturalmente essere "in testa" non significa affatto che l’elezione sia "probabile" né tantomeno "possibile". Tanto quanto la Gabanelli comunque.

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