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Doriana Goracci

Doriana Goracci

Sono una blogger in copy left da molti anni e mi piace impegnare parte del mio tempo nel giornalismo partecipativo, usando il cestino-come mezzo- per raccogliere quelle piccole e preziose cronache di vita, spesso sotto traccia.

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  • Primo articolo giovedì 08 Agosto 2009
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Ultimi commenti

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.166) 17 dicembre 2018 18:09
    Doriana Goracci

    grazie Gilda, forse vale la pena ricordare a chi non lo sapesse, perchè questo post l’ho scritto esattamente 2 mesi dopo: Mimmo Lucano ha lasciato Riace all’alba. Il Tribunale del riesame, accogliendo il ricorso della difesa, ha revocato nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, sostituendola con quella più tenue del divieto di dimora nel paese del Reggino. La compagna etiope di Lucano, Tesfahun Lemlem, a cui il gip aveva imposto proprio il divieto di dimora, ha ottenuto l’obbligo di firma: resterà quindi a Riace, portando avanti insieme ai volontari l’assistenza ai 150 migranti rimasti. Il Governo, attraverso il ministro dell’Interno Salvini, ha decretato la fine del “modello Riace“, disponendo l’uscita dallo Sprar: “Siamo noi che vogliamo uscire, non voglio più avere a che fare con questo governo che non rispetta i diritti umani. Riace non finisce”, ha detto Lucano dopo l’udienza di riesame. 16 ottobre 2018

    Anche i comuni di Stignano e Caulonia insieme a Riace durante la crisi umanitaria di Lampedusa del 2009 diedero disponibilità di 200 posti a confronto di Milano che si rese disponibile per 20.

    Il “metodo Riace” è una sorta di riciclo nobile, il riutilizzo dell’enorme risorsa umana derivante dai drammatici sbarchi sulle coste italiane: TRASFORMARE UN PROBLEMA IN UNA SOLUZIONE
    "I migranti a Riace smettono di essere un peso per diventare motore di un’economia moribonda; non vengono ospitati in casermoni fatiscenti o in quei famosi hotel facile argomentazione di una certa parte, ma in case abbandonate di un borgo diventato presto una meravigliosa oasi di interculturalità.Il metodo Riace è geniale proprio nella gestione socioeconomica dei migranti, resi cittadini impegnati e produttivi. I 35 euro procapite destinati al sostentamento di profughi e richiedenti asilo vengono trasformati in cosiddette “borse lavoro” che vengono girate a cooperative, di cui fanno parte anche riacesi, che danno la possibilità a questi uomini e donne di imparare un mestiere che gli assicuri un piccolo stipendio. Si è creata anche una rete di esercizi commerciali convenzionati che permette ai migranti di provvedere personalmente con quello stipendio alle spese domestiche..."ABITANTI 1.605 nel 2001 , 2.238 nel 2016 2.309 nel 2017 SAPETE QUANTI SONO OGGI ?
    http://italia.indettaglio.it/ita/calabria/riace.html

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.49) 17 dicembre 2018 13:03
    Doriana Goracci

    ma che peccato un commento sprecato...da un signore che non ha neanche il coraggio del nome, se non impersonare il Finiamola...Cosa?

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.113) 14 dicembre 2018 11:48
    Doriana Goracci

    E’ arrivata finalmente la sentenza: "Il gup di Milano - con rito abbreviato - ha condannato all’ergastolo Alessandro Garlaschi il tranviere di 39 anni che il 7 febbraio scorso uccise con 85 coltellate la 19enne Jessica Faoro nell’appartamento dove l’uomo viveva in via Brioschi, alla periferia sud di Milano. Il Giudice dell’udienza preliminare Alessandra Cecchelli ha accolto la richiesta del Pm Cristina Roveda e inflitto al tranviere la pena del carcere a vita, senza tuttavia disporre l’isolamento diurno, che invece era stato chiesto dalla pubblica accusa. Garlaschi si è presentato per la prima volta in tribunale e ha assistito alla lettura del verdetto. Presenti in aula anche il padre e alcuni amici della vittima La ragazza, figlia di un macchinista dell’Atm che lavora sulla linea Verde, con un passato complicato alle spalle, viveva nella stessa abitazione di Garlaschi, da una decina di giorni, dopo essere uscita da una comunità per ragazze madri. "

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.185) 6 dicembre 2018 17:31
    Doriana Goracci
    9 FOTO e 4 VIDEO PER AGGIORNARE QUANTO HO SCRITTO IL 5 DICEMBRE, PER MOSTRARVI COME LE DONNE HANNO VISSUTO QUESTA GIORNATA, GIUSTIZIA PER LUCIA PEREZ, IN ARGENTINA, SOTTO AL TRIBUNALE
    Le foto visibili su FB le ho tratte da qui e sono di Nicolás Stulberg https://www.infobae.com/fotos/2018/12/05/fotos-asi-se-vivio-el-paro-de-mujeres-en-buenos-aires/

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.140) 19 novembre 2018 19:05
    Doriana Goracci
    "Abbiamo marciato per la pace e per la vita perchè è in ballo la sopravvivenza dei nostri territori è La marcia delle donne per la vita dei nostri paesi" L’iniziativa, lanciata dall’ex sindaca di Montereale Lucia Pandolfi, si è conclusa, con l’incontro odierno in Prefettura tra una delegazione di manifestanti guidati dala sindaca di Cagnano Iside Di Martino e il prefetto del capoluogo Giuseppe Linardi."Il prefetto ha chiesto di relazionare dettagliatamente su questa condizione di stallo che si è generata col doppio cratere -ha dichiarato al termine dell’incontro la sindaca di Cagnano Iside De Martino- Con gli altri sindaci delle aree interne abbiamo fatto decine di tavoli tecnici, ma noi non abbiamo alcun potere per risolvere l’inconciliabilità dele normative relative al cratere 2009 e di quelle che riguardano il terremoto del 2016 del Centro Italia. Ad oggi non esistono norme attuabili che consentano di avviare la ricostruzione e così, per il terzo inverno consecutivo, le nostre case resteranno chiuse. A Cagnano, dopo due anni, non sono partite nemmeno le pratiche B, quelle cioè relative agli edifici che hanno subìto danni lievissimi dal sisma. La situazione è drammatica".A preoccupare maggiormente la sindaca è lo spopolamento delle aree interne. "Se non ci verranno date risposte in tempi brevi -ha sottolineato De Martino- le aree interne si spopoleranno. A due anni dall’evento sismico, nel Comune di Cagnano abbiamo 50 nuclei familiari ancora fuori dalle loro case. Per un paese piccolo, questo vuol dire spopolamento, con la chiusura definitiva delle scuole e dei servizi. Stanno lasciando morire un interno territorio".
    A complicare ulteriormente la situazione, la mancanza di un referente governativo. "Noi sindaci di piccoli comuni non possiamo intervenire senza il coordinamento con chi è sopra di noi. Prima le regioni del centro Italia avevano il coordinamento e un referente sul posto. Oggi non c’è nessuno incaricato dal governo che si occupi delle nostre condizioni. Da Roma devono darci immediatamente delle risposte", ha aggiunto la prima cittadina."Questa giornata di protesta ci ha consentito di riaccendere i riflettori sul blocco della ricostruzione delle aree interne - ha concluso De Martino- Il prefetto si è inoltre assunto l’onere di farsi portavoce delle nostre istanze presso il governo fino a quando la situazione non verrà risolta a livello centrale".

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