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Crisi: 1.600 imprenditori suicidi nel 2008. Ora c’è il Forum Antiusura Bancaria

Nel 2008, a crisi economica avanzata, mentre il Governo stabiliva quanto in “Italia si vivesse bene e lontani dalla crisi internazionale” 1.600 persone - piccoli e medi imprenditori - hanno scelto di suicidarsi. Lo hanno fatto per “dignità”. Per non poter sopportare oltre l’onta di esser trattati al pari dei delinquenti comuni.

 

Hanno preferito un gesto aberrante, piuttosto che passare per quelli “sbagliati”, per quelli che “frodano il Fisco” o peggio ancora per coloro che non mantengono gli impegni presi con le Banche.

1.600 cadaveri. Di una guerra troppo occulta e silenziosa per passare sulle cronache nazionali. Certi morti non fanno notizia e la propaganda politica nazionale non può rendere partecipe la nazione di un granello nell’ingranaggio così negativo. Ne andrebbe dell’immagine del Paese. Sopratutto nei confronti dei rapporti internazionali.

Oltre 1.500 famiglie, si sono così ritrovate non solo orfane di capofamiglia, ma anche sole ed abbandonate da Banche ed Istituzioni. No, le Banche non li hanno abbandonati: continuano a perseguitarli in ogni modo, al grido di “recupero”! 

1.600 vite, professioni, idee, progetti, futuro, passato, gioie e dolori. Che non hanno retto al danno che si aggiunge al danno. Imprese nate col cuore e qualche bella idea. Fallite sotto la coltre appiccicosa di un Mercato – quello economico – che non guarda più in faccia a nessuno, se non ai soliti miliardari in odore di inciucio.

Se sei onesto in Italia, devi pagare. Persino con la Vita. E se decidi di suicidarsi, il processo non si fermerà, anzi: si abbatterà ancor più suoi tuoi cari, che dovranno barcamenarsi fra rate, mutui, dilazioni, fidi ed affidamenti. Le banche, uber alles (sopra ogni cosa).

Uno Stato il nostro che guarda sempre meno ai cittadini, se non a quesi pochi che hanno scelto altre vie. Le vie del compromesso e degli accordi di “alto livello”. Ma che alto livello può essere quello che uccide gli onesti imprenditori e sostiene i disonesti sempre e comunque? 

Normative sempre più penalizzanti per chi vuole farcela senza mai scendere a compromessi. Leggi vessatorie per chi ha fatto della trasparenza e dell’onestà la propria vita. Agevolazioni invece per chi – in pratica – delinque in ogni modo: dalla grande evasione fiscale ai bilanci corrotti e fatti passare “grazie” ad una norma che incredibilmente fa si che i bilanci si possano taroccare. 

L’Italia sta urlando a tutti noi che dobbiamo ripensare il nostro modo di vedere la vita. Ci sta urlando che la strada da intraprendere non è certamente quella della retta via. Ma può un uomo probo ed onesto passare oltre il confine dell’onestà? No, non può. E a mali estremi si uccide. Per non vivere l’onta, una parola antica che esiste solo nel cuore di alcuni.

Ecco quindi che per lenire e sostenere chi viene gettato nel pozzo della disperazione, non interviene lo Stato, bensì un gruppo di privati - imprenditori, giornalisti, professionisti, anch’essi a volte caduti nel girone infernale delle Banche e dell’usura, che hanno deciso di creare insieme il Forum Nazionale Antiusura. Lo scopo dell’associazione è quella di dialogare in merito con le Istituzioni e poter ottenere quei benefici che appaiono sempre più lontani ai privati cittadini.

Un progetto di professione. E di Vita. Che ancora una volta non parte da chi dovrebbe gestire il Paese. 

Alle banche Italiane da anni è stata data massima carta bianca. Le banche decidono, a loro insindacabile giudizio, della vita e della morte di migliaia di persone. Chiudono conti senza nemmeno avvertire. Chiedono rientri immediati senza doverne spiegare la ragione. Pretendono interessi su interessi fregandosene altamente delle Leggi in materia di anatocismo bancario. Fanno il bello ed il cattivo tempo. Il bianco ed il nero. La vita e la morte. 

In una società del genere non c’è più spazio per gli uomini, divenuti numeri. Non c’è benevolenza per chi vuole procedere nelal direzione della retta via. E’ aberrante per quanto reale.

Decidere di perdere la vita per la vergogna e la disperazione è il fallimento totale di uno Stato – il nostro – che si è prosituito da anni ai grandi numeri, distruggendo il piccolo e manifestando massimo interesse per il grande.

La popolazione è troppo presa dalla quotidianità per rendersene conto in tempo.

Intanto, nessuno conta i morti di una strage che ha tutto l’odore del denaro che in altri ambienti circola a fiumi impetuosi. Se vuoi vivere in questo mondo, devi perforare i muri della diversità e tentare di farti strada nei cunicoli dei compromessi, di qualsiasi origine essi siano. 

O attendere l’atto finale, di una esistenza partita bene ed arrestatasi di fronte all’oceano nero di un mondo che ha fatto del qualunquismo e del denaro l’unica ragione di vita.  

Fatevene una ragione.

Commenti all'articolo

  • Di paolo federici (---.---.---.41) 21 luglio 2010 11:27
    paolo federici

    1.600 ???

    Ma sei sicuro ..!
    Da dove hai preso questo numero?

  • Di (---.---.---.225) 21 luglio 2010 12:10

    Salve

    Si, sono sicura. Dati incrociati ed analisi di Informazione.
    E forse, sono addirittura uin pò di più.

    Per imprenditori chiaramente si considerano nel mio articolo coloro che avessero anche solo un negozio.

    Deve considerare che quest’anno, solo in Veneto si sono già suicidati oltre 20 imprenditori. E queste sono le cifre ufficiali...Molti suicidi non vengono nemmeno riportati dalla stampa. O magari esce solo un trafiletto sulle testate locali.

    Emilia Urso Anfuso
    Giornalista indipendente

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 21 luglio 2010 12:38
    Renzo Riva

    Siccome in quei meandri ci sono passato e pertanto ritengo di aver acquisito degli anticorpi, dico che delle situazioni fallimentari, sia economiche che familiari, devono farsene carico chi le ha provocate.
    Se poi prendono la strada del non ritorno: Amen.
    Chi muore giace! Chi resta si dia pace!
    Il buonismo ed il pietismo sono fuori luogo e portano vantaggi solo per chi li sparge a piene mani.

    Vi ricordate i suicidi dei cassaintegrati e mantenuti? E di tutti i preroccupati ragionamenti dei pisciainchiostro dell’epoca?
    Furono molto meno degli attuali aspiranti suicidi ma mediaticamente resero molte prebende ai sindacati che piangevano il morto mentre imbrogliavano il vivo.

    Renzo Riva

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.225) 21 luglio 2010 12:47
    Emilia Urso Anfuso

    Mi spiace "deluderla" Renzo, ma io da "pisciainchiostro" ritengo di dover Informare la popolazione. Questi dati, la propaganda dei Governi, non li fa certamente girare.

    Oltretutto, oltre a fare la pisciainchiostro, sono fondatrice e presidente di un Movimento nazionale a sostegno della cittadinanza.

    "Devono farsene carico chi le ha provocate" scive lei. Esattamente. "Peccato " che fino a quando la cittadinanza non farà qualcosa di concreto per se stessa, non cambierà assolutamente nulla

    Saluti

    Emilia Urso Anfuso
    Giornalista indipendente

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 21 luglio 2010 19:55
    Renzo Riva

    [email protected]

    +39.349.3464656

    Renzo Riva

  • Di (---.---.---.136) 24 luglio 2010 12:13

    sono un imprenditore di Parma,faccio parte del forum antiusura bancaria del quale sono responsabile regionale.
    Il ns obiettivo e’diffondere conoscenza,far comprendere agli imprenditori e piu’in generale ai cittadini,che dalle banche ci si puo’e deve difendere.
    Se producete un prodotto che il mercato richiede e la Vs difficolta’e’generata dalla mancanza di credito,se i rapporti con le banche sono longevi,fate periziare i conti e scoprirete che nella maggior parte dei casi le posizioni a debito diventano attive,scoprirete che siete stati derubati per anni,in molti casi scoprirete che non avevate alcuna possibilita’di estinguere il debito.
    Se la perizia evidenzia l’usura,non esitate a depositare la querela.Non occorre,almeno in questa fase, un avvocato,e’sufficiente andare dai carabinieri,alla finanza o in procura e denunciare la banca che ha applicato interessi usurai e allegare la perizia.
    Fatto questo andate in Prefettura oppure inviate una raccomandata,chiedendo l’accesso al fondo antiusura e la sospensione di tutti i termini di pagamento in base all’art.20 della legge 44/99.I moduli li trovate in Prefettura,oppure li potete scaricare da internet.
    Comunicate a tutti i fornitori che avete depositato istanza di accesso al fondo antiusura e da quel momento sono sospesi i pagamenti per 300 giorni.Molti sostengono che occorre attendere il parere del Prefetto che solitamente arriva dopo mesi,ma recenti sentenze hanno revocato fallimenti dichiarati dopo il deposito dell’istanza di accesso al fondo antiusura.
    Il legislatore ha inteso proteggere chi denuncia l’usura e quindi dal momento del deposito deve valere la moratoria altrimenti vana sarebbe la tutela dell’usurato se in essere solo dal momento in cui il Prefetto,sentito il Presidente del Tribunale,esprime parere favorevole.Nella realta’,Prefetto e Presidente del Tribunale devono solo verificare che ci siano i presupposti cioe’che ci sia una querela e l’istanza e perfino il termine favorevole e’stato soppresso dalla Corte Costituzionale.Se si vuole difendere chi ha avuto i coraggio di denunciare l’usura,quella bancaria ancora piu’grave di quella criminale,occorre proteggere l’usurato e realmente consentirgli il reinserimento nella normale attivita’economica.Se posso essere utile,non esitate a contattarmi (393 9090809)e ricordatevi che i legali delle banche non sono preparati sull’usura bancaria perche’per decenni hanno sempre operato alla "maramaldo"trovandosi sempre e solo ad uccidere chi era gia’morto.

    wally bonvicini
    imprenditore indipendente
    responsabile regionale forum antiusura bancaria

  • Di (---.---.---.200) 24 luglio 2010 13:01

    La ringrazio Bomvincini per la Sua testimonianza e per i suggerimenti.
    Sono in contatto con il Forum e siamo in accordo affinché io possa intervistare qualche persona afflitta da usura bancaria.

    Un saluto

    Emilia Urso Anfuso
    Giornalista indipendente
    Fondatrice e Direttore della testata indipendente www.gliscomunicati.it
    Fondatrice e Presidente del Moviemnto Nazionale a sostegno dei cittadini www.noinazione.it

    • Di (---.---.---.124) 28 luglio 2010 12:51

      non avra’difficolta’a trovarla!tutte le banche sino a qualche hanno fa hanno applicato tassi usurai,ora c’e’ piu’attenzione ,ma soprattutto noto una grande voglia di"transare"da parte delle banche che hanno perduto sicurezza o meglio hanno perduto la certezza di vincere sempre e comunque.
      E’gia’un bel risultato anche se ci aspettiamo tutti che prim ao poi qualche amministratore delegato venga condannato e non ci sinasconda piu’dietro "la mancan di dolo"perche’non saevano,perche’non erano a conoscenza!!!

  • Di (---.---.---.206) 1 settembre 2010 19:44

    Buonasera, non so perché ma non visualizzo la data dei commenti.
    Mi sto interassando alla questione perché sono un’imprenditrice fallita ma che per sua fortuna e impegno, si è rifatta una vita.
    Non mi va di rispondere al signore che dava addosso a chi decide per il gesto estremo, sono felice che lui ce l’abbia fatta ma dissento dal suo tono, vagamente fuori luogo.
    I casi si differnziano fra loro ma credo che chi decide di togliersi la vita meriti comunque rispetto, colpe o non colpe.

    grazie per le preziose informazioni.

    Elena Bibolotti

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.219) 1 settembre 2010 19:47
    Emilia Urso Anfuso

    Buonasera a Lei.
    Sono la giornalista autrice dell’articolo.
    Presto, organizzerò una serie di interviste ad imprenditori caduti nell’usura bancaria e nel fallimento per mancatosostegno economico
    Se è interessata a far conoscere la Sua storia, mi contatti

    Cordialità

    Emilia Urso Anfuso

  • Di (---.---.---.185) 27 settembre 2010 18:13

    sono un imprenditore usurato e rovinato dalle banche ...se vi interessa potete contattarmi
    grazie

  • Di (---.---.---.185) 27 settembre 2010 18:14

    FRANCESCO PACE DI VERONA VI MANDO LA MIA E-MAIL

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.108) 27 settembre 2010 18:37
    Emilia Urso Anfuso

    Buonasera, sono l’autrice dell’articolo
    Se desidera rilasciarmi la Sua testimonianza, può scrivermi alla mail: [email protected]
    Cordialità
    Emilia Urso Anfuso

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 10 febbraio 2012 17:56

    Leggo ora l’articolo e la mia storia come commerciante fallito,o meglio gran parte di essa, è scritta nel mio blog, http//illupodeicieli.leonardo.it , mentre l’email è [email protected] . Ho creato a suo tempo il blog per raccontare cosa succede a chi fallisce: non sapevo che cosa mi sarebbe dovuto succedere per cui racconto ciò che si può definire un’evoluzione o comunque un percorso di vita. Dopo 7 anni giorno più giorno meno, il fallimento si è chiuso perchè non c’era, in ogni caso, più niente da vendere (dopo l’auto e le merci) ed era antieconomico. Inutile dire che subito dopo sono già arrivate due cartelle di equitalia. Per chi fosse curioso o volesse qualche parere (a suo tempo ho avuto uno scambio di email con persone nella mia situazione) c’è il blog o l’email. Saluti a tutti.

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