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Attilio Runello

Giornalista pubblicista dal 1995 ha collaborato negli anni novanta con le pagine culturali di Avvenire, Eco di Bergamo, e con le riviste Millelibri, Vita e Pensiero.
Dal 2008 si occupa di moda per testate online e ha un suo blog "Fashionrunways" con molte visite.
Per Agoravox scrive di attualità.
Collabora anche con Freeskipper, corrierepl, sololibri.net

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  • Primo articolo venerdì 11 Novembre 2019
  • Moderatore da sabato 11 Novembre 2019
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Ultimi commenti

  • Di Attilio Runello (---.---.---.104) 26 marzo 20:04

    Esiste un altro principio presente nello statuto delle nazioni Unite che dice che i confini non si toccano. I casi di minoranze di una popolazione che si trovano nei confini di un altro paese sono molto frequenti. In alcuni casi come i curdi si tratta di minoranze consistenti. Ci sono romeni in Ucraini. Ungheresi in Romania. Svedesi in Finlandia. I baschi si vorrebbero separare. Anche i catalani. L’Alsazia è di lingua tedesca. Metà dell’Irlanda del Nord vorrebbe andare con l’Irlanda, ecc. Austria e Italia fanno parte dell’Unione Europea ed esiste la libera circolazione. Ai confini non ci sono controlli tranne quelli sui Tir da parte austriaca. Tutti i prelievi fiscali vengono restituiti alla provincia. L’Alto Adige è la provincia più ricca d’Italia. In Alto Adige c’è il bilinguismo per legge. In Alto Adige vanno molti turisti italiani e portano soldi. Per ragioni di difesa l’Italia vuole avere le Alpi ai confini.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.190) 26 marzo 15:26

    Grazie per il suo intervento. Conferma la tesi delio articolo. La difficoltà dell’area di sinistra, molto variegata, a stringere alleanze fra le tante componenti. In politica ci vogliono i principi, i programmi, la visione. Ma poi ci vuole tanto realismo e se si governa con altri si fanno compromessi. Il governo Draghi cadde per un inceneritore. Esistono in tutta Europa e non sono alternativi alla differenziata. Il governo giallorosso cadde per il Mes. Renzi lo voleva e i 5 stelle no. Era un prestito di trenta miliardi per la sanità in epoca COVID. E non si poteva fare un compromesso?

  • Di Attilio Runello (---.---.---.97) 17 marzo 19:47

    Purtroppo non si tiene mai abbastanza presente che più della metà degli stati che fanno parte delle Nazioni Unite non sono reali democrazie. Anche fra i paesi democratico diversi hanno situazioni interne che richiedono il pugno duro. Parte del territorio colombiano è in mano ai narcotrafficanti. Quello che succede ad Haiti è sotto gli occhi di tutti. Molti paesi africani non hanno il controllo del territorio per intero. Boko Haram imperversa E non solo loro. Se assumiamo un atteggiamento massimalista per cui: con le dittature non si tratta, ai paesi in guerra non vendiamo armi, rifiutiamo rapporti con i paesi che non applicano i diritti umani, ecc ci isoliamo e ci tagliamo fuori dai due terzi del mondo. Diritti umani? L’omosessualità in quasi tutti i paesi africani, in quelli mussulmani è un reato punito con la prigione. Chiudiamo le ambasciate dappertutto? Ci vuole un sano realismo nel gestire i rapporti internazionali. Tutti i governi recenti hanno proclamato europeismo e atlantismo. Compreso Draghi. Atlantismo vuol dire schierarsi con gli Stati Uniti. Poi quando lo facciamo come in Ucraina allora piovono le critiche.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.153) 17 marzo 19:23

    Purtroppo le situazioni in Ucraina e in Israele non sono facili da gestire. Le soluzioni proposte nell’articolo ( riconoscimento dello stato palestinese) ci renderebbero difficili i rapporti con Israele - come già sono difficili quelli con la Russia) e non fermerebbero l’operazione militare israeliana nella striscia. Non credo che a monte ci sia una strategia precisa da parte dell’Unione. Si prendomo le decisioni quando si presentano i problemi. Di solito li si prende insieme agli alleati. Nessuno è contento delle sanzioni alla Russia, del non prendere più il gas dalla Russia. Si è cercato per anni negli incontri di Minsk di trovare soluzioni diplomatiche Nessuno è contento dell’operazione militare di Israele a Gaza. Anche gli Stati Uniti hanno cercato di fare pressione sul governo israeliano per farli desistere. La situazione creatasi nel mar Rosso è una conseguenza da cui noi ancora una volta ne subiamo le conseguenze. La rotta di Suez avvantaggia molto i porti italiani. Se i mercantili circumnavigano l’Africa i porti italiani sono tagliati fuori. Negli ultimi venti anni le operazioni militari che ci hanno coinvolto sono tante Ma non abbiamo partecipato sempre attivamente a tutte Per esempio nella lotta all’Isis - della cui pericolosità ci siamo dimenticati - abbiamo avuto un ruolo di basso profilo. In Afghanistan la lotta a Bin Laden la hanno portata avanti gli americani. La sua sconfitta ha fatto cessare gli attacchi terroristici in Europa e in America. Ce li siamo dimenticati? Gli Houthi sono insorti contro il governo legittimo. Una alleanza araba li combatte da anni. E noi non volevamo vendere le armi ai paesi coinvolti in questo conflitto ( movimento 5 stelle).

  • Di Attilio Runello (---.---.---.43) 28 gennaio 15:06

    Bisogna però aggiungere che l’Italia dagli anni Settanta ha firmato un trattato di non proliferazione delle armi nucleari, cui hanno aderito la maggior parte degli stati. Grazie a questo trattato oggi nel mondo i detentori di armi nucleari sono meno di dieci. Inoltre da anni fra Stati Uniti e Federazione Russa è in corso un accordo - per il momento sospeso a causa del conflitto in Ucraina - per una riduzione progressiva delle testate nucleari. Infatti questi paesi sono gli unici a possederne migliaia. Inoltre si è fatto di tutto con gli strumenti delle sanzioni per non farle arrivare ad altri: Iran. Trump ebbe due colloqui con il.leader della Corea del Nord per fargli interrompere ulteriori esperimenti nucleari. Gli accordi hanno un valore solo a fronte di una volontà politica di metterli in atto. Per quanto riguarda l’affermazione di settanta conflitti in corso oggi bisogna sottolineare che la stragrande maggioranza sono conflitti a bassa intensità, cioè con poche decine di vittime ogni anno. Come per esempio quello fra India e Pakistan.

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