La Namibia costretta ad uccidere la fauna selvatica per mangiare
La Namibia , uno dei paesi dell'Africa australe di cui non si parla mai in Italia, è finita sui rotocalchi per la decisione governativa di lasciare uccidere ai cacciatori alcune centinaia di animali della fauna selvaggia locale, che secondo le stesse leggi del paese dovrebbe essere risparmiata.
La Namibia è grande quasi tre volte l'Italia ma ha una popolazione di due milioni e mezzo di abitanti. Gli abitanti sono quasi tutti di varie etnie africane. Una minoranza bianca sembra essere proprietaria delle principali risorse minerarie del paese e vive a Windhoek, la capitale, che ha anche bei quartieri. Gli altri, i più poveri vivono in villaggi fatti di capanne. Hanno ottenuto l'indipendenza nel 1990 dopo occupazioni niente affatto tenere nei confronti delle persone di colore. Il territorio è per il 90% desertico ed amato da fotografi e turisti in cerca di avventura. Il paese in questo momento è colpito da una particolare siccità e la poca acqua rimasta la si vuole lasciare per gli esseri umani e il bestiame bovino che dà da mangiare alla popolazione. Solo per questo è stato adottato questo provvedimento. Che cosa dire? Che la comunità internazionale anziché mandare cibo che probabilmente il governo non può pagare si limita a criticarlo per la decisione di dare da mangiare alla propria popolazione. Perché loro la carne di elefante, zebra o gnu la hanno sempre mangiata.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox