La Russia contro le Nazioni Unite

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo alcuni giorni di silenzio, e dopo aver raccolto il sostegno della maggior parte dei partiti italiani, durante il suo viaggio in Montenegro è ritornato sul suo discorso sulla Russia pronunciato alcuni giorni fa a Marsiglia.
Come sappiamo il discorso era stato più volte contestato dalla portavoce di Putin per l'avvicinamento della Russia alla Germania di Hitler.
Questa volta si è limitato a dire che l'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina va contro il diritto internazionale sancito dalle Nazioni Unite, di cui anche la Russia fa parte.
Le Nazioni Unite nei propri statuti proclamano che le controversie internazionali non si risolvono violando i confini degli stati, che vanno rispettati, anche quelli dei più piccoli.
È quanto proclamato da tutta l'Unione europea e la Nato, oltre che dalla nostra Premier
Le controversie fra stati di fatto possono essere risolte ricorrendo al diritto internazionale, con accordi diplomatici, con la guerra. Di fatto.
Dopo tre anni di guerra si sta cercando di risolvere la situazione con la diplomazia, che non è tenuta a rispettare il diritto internazionale.
Il diritto internazionale non prevede trattative ma il ricorso a un tribunale internazionale.
Si tratta di strade diverse.
Inoltre la. carta delle Nazioni Unite prevede un altro diritto spesso non rispettato. Quello del diritto dei popoli ad avere un proprio stato.
Il presidente Mattarella ha poi ricordato che nel 1994 l'Ucraina rinunciò alla detenzione delle armi nucleari che vennero trasferite in Russia. In cambio la Russia prese l'impegno a rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina.
E quindi come se ne esce? Mettendo da parte il diritto internazionale - che la Russia potrebbe trovare facilmente il modo di contestare - e usando le armi della diplomazia, cioè della trattativa.
Diplomazia che sta facendo dei passi avanti. Putin si è dichiarato favorevole a un incontro con Zelenski. Sino a ieri lo ha considerato un leader nazista.
E il summit di Parigi allora a che cosa è servito?
È stato un tentativo di individuare paesi disposti a inviare soldati in Ucraina: con ruolo di combattenti o di peacekeeping? Non è chiaro.
L'Europa dunque verrà coinvolta in un secondo tempo nelle trattative, anche perché diversi paesi hanno fornito armi all'Ucraina e diversi paesi hanno congelato cifre ingenti di finanziamenti russi in Europa.
E quindi dovrà dire la sua.
Per il momento c'è uno scoglio da superare. La sicurezza dell'Ucraina e dei propri confini finita la guerra. Zelenski, in assenza di garanzie da parte di altri paesi, ha dichiarato che conterà sul proprio esercito che rimarrà armato ed efficiente.
La Gran Bretagna e la Francia si sono dichiarate disposte ad inviare truppe in Ucraina.
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