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Teatro La Fenice: le stagioni "Lirica e Balletto" e "Sinfonica"

Presentato alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice il programma della stagione artistica 2025/2026

Con le consuete espressini di gioia e soddisfazione contenute nel volto, forse ad evitare il consenso facile, il Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro La Fenice, Nicola Colabianchi, ha presentato la prossima stagione, ascoltato da un pubblico non di solo addetti ai lavori. 

L’esordio è un elogio allo stato di salute del Teatro. L’ho trovato in una forma splendida. Tutto gira alla perfezione, grazie alle qualità e alle capacità professionali di ogni singolo lavoratore.

Prima di svelare il cartellone ha annunciato un restauro fisiologico per assicurare il perfetto funzionamento della macchina teatrale. In sostanza una parte della programmazione del 2026 si svolgerà al Teatro Malibran, - che nei suoi desiderata dovrà diventare il teatro dell’opera barocca – e, ma solo per un titolo, al Teatro Goldoni, al fine di consentire l’espletamento di indispensabili lavori di manutenzione del palcoscenico. L’intervento è stato programmato in due fasi e riguarderà la macchina scenica superiore, che verrà sottoposta a lavori di rinnovamento e aggiornamento del sistema di comando e controllo : nella prima fase – febbraio-maggio 2026 – i lavori non interromperranno l’attività del palcoscenico ; nella seconda – metà luglio - metà ottobre 2026 – ci sarà una sospensione dell’utilizzo del palcoscenico del Gran Teatro. La conclusione dei lavori, il cui costo si aggira sui due milioni di euro, è prevista tra giugno e agosto 2027.

LIRICA E BALLETTO

Composta da 11 titoli d’opera ; 4 spettacoli di danza ; 2 nuove produzioni “Fenice Education”, la stagione affiancherà grandi pagine di repertorio a titoli da tempo assenti dal palcoscenico veneziano, tra affascinanti riscoperte e opere della modernità. Nell’Ottocento sono state composte ventimila Opere. Cerchiamo di portare alla luce titoli mai o poco rappresentati, ha sottolineato con ferma convinzione il Sovrintendente.

Si inizia il 20 Novembre con La clemenza di Tito di Mozart, in un nuovo allestimento con la regia di Paul Curran e la direzione di Ivor Bolton.

Seguiranno due titoli verdiani, entrambi ideati per Venezia: Simon Boccanegra, in un nuovo allestimento del regista Luca Micheletti e la direzione d’orchestra di Renato Palumbo (23 gennaio 2026) ; La traviata con la messa in scena del regista canadese Robert Carsen, le scene e i costumi di Patrick Kinmonth, nell’allestimento che inaugurò la Fenice ricostruita dopo l’incendio e la direzione musicale di Stefano Renzani (8 febbraio)

Ci si sposta al Malibràn per continuare a riscoprire il Vivaldi operistico. Dopo Dorilla in Tempe (2019), Farnace (2021), Griselda (2022), Orlando furioso (2018, 2023) e Il Bajazet (2024), sarà proposto un nuovo allestimento di Ottone in Villa, dramma per musica in tre atti su libretto del napoletano Domenico Lalli, basato sul libretto Messalina di Francesco Maria Piccioli. La direzione musicale sarà affidata a Diego Fasolis, specialista del repertorio barocco e vivaldiano (20 marzo).

Dopo una lunga assenza dal palcoscenico veneziano, tornerà Lohengrin di Richard Wagner, in una nuova produzione internazionale realizzata con l’Opera di Roma e il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia: vi si misurerà Damiano Michieletto, al debutto con un titolo del compositore tedesco, e a dialogo con l’autorevole direzione musicale di Markus Stenz (12 aprile).

Dal repertorio francese sarà proposto il capolavoro di Georges Bizet, Carmen, basato sul libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, tratto dall’omonima novella di Prosper Mérimée, nell’affascinante e controverso allestimento firmato dal regista Calixto Bieito. La direzione musicale sarà affidata a Francesco Ivan Ciampa. L’allestimento è stato realizzato dalla Fenice in coproduzione con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, il Teatro Regio di Torino e il Teatro Massimo di Palermo (24 maggio).

Forte del successo dell’Anna Bolena allestita nella scorsa Stagione, la Fenice proporrà al Malibràn un altro titolo poco frequentato di Gaetano Donizetti, Enrico di Borgogna, in un nuovo allestimento del Teatro La Fenice, realizzato in coproduzione con il Festival Donizetti di Bergamo. Regia di Silvia Paoli ; direzione d’orchestra di Corrado Rovaris (12 giugno).

Per la prima volta in Italia, andrà in scena Venere e Adone di Salvatore Sciarrino. Basata su un libretto di Fabio Casadei Turroni e dello stesso Sciarrino, nata grazie a una commissione della Staatsoper di Amburgo, questa partitura contemporanea debuttò proprio ad Amburgo due anni fa, il 28 maggio 2023, e sarà riproposta a Venezia nel medesimo allestimento di allora, con la regia di Georges Delnon, le scene di Varvara Timofeeva, i costumi di Marie-Thérèse Josse, la direzione musicale di Kent Nagano (26 giugno).

Attingendo dai grandi classici del repertorio feniceo, sarà riproposto il felicissimo allestimento dellElisir d’amore di Gaetano Donizetti, melodramma giocoso in due atti su un libretto di Felice Romani, tratto dal libretto francese Le Philtre di Eugène Scribe. Andrà in scena al Malibràn, nella collaudatissima produzione con la regia di Bepi Morassi, le scene e i costumi di Gianmaurizio Fercioni. Direttore : Francesco Ivan Ciampa (26 agosto).

Sempre al Malibràn andrà in scena un capolavoro del verismo italiano, Pagliacci, l’opera più nota di Ruggero Leoncavallo (1858-1919). Il libretto, redatto dallo stesso Leoncavallo, trae argomento da un fatto di cronaca realmente avvenuto a Montalto Uffugo in Calabria, un delitto di gelosia che originò un processo in cui fu giudice proprio il padre del compositore. Sarà proposta in un nuovo allestimento con la direzione musicale di Daniele Callegari. La messinscena, con la regia di Andrea Bernard, rinnova inoltre l’ormai collaudata collaborazione della Fenice con l’Accademia di Belle Arti di Venezia, che sarà responsabile di scene e costumi (18 settembre).

L’unica rappresentazione al Teatro Goldoni, in chiusura di stagione, sarà un dittico novecentesco, composto da The Telephone di Gian Carlo Menotti e Trouble in Tahiti di Leonard Bernstein.

Opera buffa in un atto, su libretto dello stesso autore, The Telephone nacque dalla penna di Menotti esattamente ottant’anni fa, su invito della Ballet Society di New York, che chiese a Menotti un contraltare comico alla serata dedicata all’allestimento di un’altra sua partitura, The Medium, cui molto spesso ancora oggi viene abbinata.

Trouble in Tahiti di Leonard Bernstein andrà in scena in prima rappresentazione veneziana: l’opera in un atto e sette scene su libretto dello stesso Bernstein, è una partitura giovanile, dal carattere oscuro, cupo e misterioso, che sembra voler rappresentare un quadro autobiografico della propria vita familiare, con delle punte di sarcasmo quasi autopunitivo.

Il dittico sarà presentato in un nuovo allestimento con la regia di Gianmaria Aliverta e la direzione d’orchestra di Francesco Lanzillotta (9 ottobre)

Nell’ambito della programmazione Education dedicata al pubblico delle scuole, dei giovani e delle famiglie, debutterà al Malibràn in prima assoluta Piccolo orso e la montagna di ghiaccio, il nuovo lavoro del violoncellista Giovanni Sollima su libretto di Giancarlo De Cataldo. Un connubio artistico, il loro, recentemente applaudito in Fenice per l’opera contemporanea per il pubblico di tutte le età Acquaprofonda, vincitrice del Premio Filippo Siebaneck.

La nuova, inedita partitura di Sollima – che andrà in scena in un nuovo allestimento della Fondazione Teatro La Fenice realizzato in coproduzione con AsLiCo e in collaborazione con il Festival Internacional de Música y Danza de Granada e Opéra Grand Avignon – celebrerà la Giornata mondiale dei ghiacciai istituita dalle Nazioni Unite in concomitanza con il 2025, Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai. L’allestimento sarà affidato alla regia di Lorenzo Ponte, con le scene di Alice Benazzi, i costumi di Giulia Rossena e il light design di Emanuele Agliati. La direzione musica sarà di Julia Cruz (29 gennaio).

Sempre nel contesto della programmazione Education giungerà a Venezia, al Malibràn, Il piccolo principe di Pierangelo Valtinoni, l’opera per ragazzi su libretto di Paolo Madron, ispirata al celebre racconto di Antoine de Saint-Exupéry, nata nel 2022 su commissione del Teatro alla Scala di Milano. Verrà allestita con la regia di Emanuele Gamba e sotto la direzione musicale di Luisa Russo, nell’ambito della collaudata collaborazione della Fenice con il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia (15 aprile).

Franco Bolletta, responsabile Artistico e Organizzativo delle Attività di Danza del Teatro La Fenice, ha presentato i quattro spettacoli di Danza, che, da febbraio a ottobre 2026, intrecciandosi con le produzioni liriche della medesima Stagione, comprenderà grandi classici, creazioni moderne e lavori di autori contemporanei.

Lo schiaccianoci di Pëtr Il'ič Čajkovskij sarà proposto in una nuova versione realizzata dal coreografo canadese Wayne Eagling in collaborazione con Tamás Solymosi, interpretata da étoiles, primi ballerini, solisti e corpo di ballo dell’Opera Nazionale di Budapest, per la quale la coreografia è stata specificamente ideata (25 febbraio).

Un altro appuntamento di grandissimo prestigio sarà quello che vedrà protagonista la Martha Graham Dance Company, che giungerà a Venezia – cinquantuno anni dopo la sua ultima apparizione in laguna – per celebrare i cento anni della sua fondazione. Fondata nel 1938 da Martha Graham, in sostituzione del precedente Dance Group nato appunto nel 1926, può essere ritenuta come la più antica compagnia di modern dance americana. Eseguirà tre creazioni della sua fondatrice, Diversion of Angels (1948), su musica di Norman Dello Joio ; Lamentation (1930) su una partitura di Zoltán Kodály ; Chronicle (1936) su musica di Wallingford Riegger. Questi eccezionali ‘pezzi’ di storia di danza moderna saranno affiancati da Imagine, una nuova produzione firmata dal coreografo americano Hope Boykin, su musica di Leonard Bernstein proposta nell’arrangiamento di Christopher Rountree (6 maggio).

Seguiranno, entrambi al Malibràn, due spettacoli di danza che affrontano da diversi punti di vista l'atroce attualità della guerra. Nel primo, debutterà a Venezia l’Hamburger Kammerballett, compagnia di danza composta da ballerini professionisti con formazione classica, nata nel 2022 con l’obiettivo di sostenere i danzatori ucraini rifugiati in Germania. La compagnia proporrà a Venezia due coreografie, entrambe firmate da John Neumeier, primo solista dell’Hamburg Ballet : Hamlet Connotations, su musica di Aaron Copland, creato per l’American Ballet Theatre nel 1976 ; Petruška Variations, su musica di Igor Stravinskij. Interprete al pianoforte Michal Bialk (16 ottobre).

Il secondo, Dear Son, è il ritratto di una famiglia scossa dalla perdita di un figlio partito per la guerra. Una storia d’amore, speranza e memoria che, trascendendo le barriere del tempo e dello spazio, vuole essere un invito a riflettere sulla fragilità della vita in una società segnata dalla persistenza di guerre e conflitti. La coreografia, su musiche di autori vari, è opera di Sasha Riva e Simone Repele, due danzatori e coreografi, che si sono imposti sulle scene internazionali (23 ottobre).

Ha poi ripreso il microfono Nicola Colabianchi per parlare della Stagione Sinfonica.

Il concerto di apertura, il prossimo 28 novembre, sarà affidato a Ivor Bolton, che dirigerà un programma musicale dedicato a Johannes Brahms.

Per la prima volta in Fenice, il direttore giapponese Kazuki Yamada dirigerà musiche di Tōru Takemitsu e Rachmaninov, e condurrà il violoncellista solista Ettore Pagano nel Primo Concerto di Saint-Saëns (13 dicembre).

Altro debutto veneziano, al Malibràn, per Vincenzo Milletarì, che proporrà musiche di Martucci e Rimskij-Korsakov, oltre al Concerto per pianoforte e orchestra in Fa diesis minore di Skrjabin nel quale spiccherà il talento solistico di Gianluca Bergamasco, vincitore del Premio Venezia 2024 (10 gennaio 2026).

Una novità della programmazione sarà un recital lirico dedicato a Giuseppe Verdi e Franz Liszt, con due interpreti d’eccezione: il tenore Francesco Meli e il baritono Luca Salsi, accompagnati al pianoforte da Nelson Calzi (2 marzo).

Debutterà sul podio veneziano Constantinos Carydis, protagonista di un concerto dal programma originale con musiche di Guiraud, Arvo Pärt, Koukos e Berlioz (6 marzo).

Giungerà per la prima volta in Fenice Michael Hofstetter, per dirigere un programma di musiche sacre : la Sinfonia Al Santo Sepolcro di Vivaldi, il Credo di Antonio Lotti e lo Stabat Mater di Pergolesi (3 aprile).

Torneranno Markus Stenz, impegnato nell’esecuzione di pagine di Jean-Féry Rebel, Haydn e Schumann (17 aprile) ; Alpesh Chauhan, che si misurerà con musiche di Smetana, Kodály e Sibelius (24 aprile) ; e John Axelrod, che proporrà al Malibràn un programma novecentesco, composto da brani di Michael Daugherty, Aaron Copland e Charles Ives. (8 maggio).

Sarà un graditissimo ritorno quello di Ton Koopman, questa volta al Malibràn, che interpreterà tre pagine di Mozart: il mottetto «Ave verum corpus»; la Messa dell’incoronazione e la Sinfonia n. 40 (2 maggio).

Corrado Rovaris, ancora al Malibràn, affiancherà alla Sinfonia n. 38 “Praga” di Mozart, la Pastorale d’Été di Arthur Honegger e Tres Tangos di Astor Piazzolla, con il bandoneon solista di Mario Stefano Pietrodarchi (19 giugno).

Richard Strauss, Dvořák e Brahms saranno gli autori in programma nel concerto diretto da Cornelius Meister, anch’egli al debutto in Fenice (9 luglio).

Daniele Callegari eseguirà al Malibràn la Sinfonia in Do maggiore di Bizet e la Sinfonia Piccola Russia di Čajkovskij (25 settembre).

Neil Thomson, sempre al Malibràn, condurrà invece un programma originale composto dal Capriccio spagnolo di Rimskij-Korsakov, il Concerto d’Aranjuez di Rodrigo – con Marco Tamayo alla chitarra solista – e le Enigma Variations di Elgar (1 ottobre)

E ancora, Alfonso Caiani dirigerà al Malibràn il Coro del Teatro La Fenice nei Carmina burana di Carl Orff nella versione per soli, coro, due pianoforti e percussioni e con la complicità dei Piccoli Cantori Veneziani (30 ottobre).

Due le orchestre ospiti: la Kremerata Baltica che, sotto la direzione del suo fondatore, Gidon Kremer, eseguirà musiche di Ginastera, Piazzolla e Franck (9 febbraio) ;

l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, con la quale tornerà in Fenice Riccardo Muti. Il programma musicale si aprirà con l’esecuzione dell’Ouverture Coriolano, op.62 di Beethoven ; seguirà il Concerto per flauto n.2 in Re maggiore, KV 314 di Mozart, affidato nella parte solistica a Karl-Heinz Schutz ; si ritorna a Beethoven per la conclusione, con l’esecuzione della Sinfonia n.7 in La maggiore, op.92 (9 ottobre).

È confermato l’emozionante Concerto di Natale nella Basilica di San Marco (17 e 18 dicembre) e nel Duomo di Mestre (19 dicembre), con Marco Gemmani e la Cappella Marciana che eseguiranno musiche sacre di Natale Monferrato, offrendoci in particolare la ricostruzione di un Vespro di Natale a San Marco nel 1675.

Si rinnoveranno inoltre, anche in questa nuova Stagione, due eventi mainstream della programmazione fenicea: il Concerto di Capodanno, con la direzione musicale di Michele Mariotti, solisti il soprano Rosa Feola e il tenore Jonathan Tetelman, che sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1; e il concerto sinfonico in Piazza San Marco, in piena estate, con Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, di cui non si conosce al momento il programma (5 luglio).

E’ stato svelato invece, quello del 12 luglio prossimo.

L’Orchestra e coro del Teatro proporranno alle 21, in forma di concerto, la Cavalleria Rusticana, di Pietro Mascagni, capolavoro del Verismo italiano.

Ci sarà il debutto del direttore Rico Saccani, mentre maestro del Coro sarà come sempre Alfonso Caiani. Sontuoso il cast : Oksana Dyka è Santuzza ; Mokheil Sheshaberidze, Turiddu ; Franco Vassallo, Alfio ; Valeria Girardello, Lola ; Annunziata Vestri, Lucia.

Intorno alle 23 e 30 lo si potrà rivedere e riascoltare su RAI 3 il 16 luglio e su RAI 5 il 24 luglio alle 21 e 15.

 

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