• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Luigi Nicotra

Già legale d'azienda, ora pensionato, amo la storia e coltivo una sana passione civile che mi induce a mettere per iscritto le mie riflessioni su temi d'attualità politica e di costume. Come disse un giorno Ennio Flaiano, la situazione è grave ma non è seria....e tale è rimasta!

Statistiche

  • Primo articolo mercoledì 11 Novembre 2010
  • Moderatore da giovedì 11 Novembre 2010
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 20 37 106
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 45 28 17
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0












Ultimi commenti

  • Di Luigi Nicotra (---.---.---.46) 31 gennaio 2022 12:58

    Interventi di questo tipo mi sanno sempre di antiamericanismo pregiudiziale. Insomma, quando Putin decide di ammassare truppe ai confini ucraini e dice che si tratta di mere esercitazioni, noi ci crediamo o, meglio, facciamo finta di crederci. Se poi, a fronte di un esponenziale aumento di forze armate russe, l’occidente comincia a coltivare qualche preoccupazione e, tramite gli USA e la Nato, lancia qualche avvertimento alla Russia, allora le anime belle cominciano a stracciarsi le vesti, a fare appelli alla pace e a lanciare accuse agli USA.

    Insomma, finché l’Ucraina fa la guerra coi ribelli russi del Donbass e se la Russia si accaparra territori, inglobando intere nazioni secondo la più classica delle logiche staliniste, va tutto bene. Se invece l’occidente avverte l’URSS, oups, lapsus freudiano, la Russia che non può pretendere, sotto la minaccia delle armi, di imporre la sovranità limitata a paesi suoi confinanti, allora ci si preoccupa della pace minacciata. E’ un ragionamento unilateralmente ipocrita. Richiamarsi, poi, all’epoca Gorbaciov è un esercizio del tutto inutile e questo perché la storia, ahinoi, è andata in senso contrario rispetto alla glasnost ed alla perestroika di quel tempo. Non per niente Putin è soprannominato lo zar.

  • Di Luigi Nicotra (---.---.---.46) 31 gennaio 2022 12:57

    Interventi di questo tipo mi sanno sempre di antiamericanismo pregiudiziale. Insomma, quando Putin decide di ammassare truppe ai confini ucraini e dice che si tratta di mere esercitazioni, noi ci crediamo o, meglio, facciamo finta di crederci. Se poi, a fronte di un esponenziale aumento di forze armate russe, l’occidente comincia a coltivare qualche preoccupazione e, tramite gli USA e la Nato, lancia qualche avvertimento alla Russia, allora le anime belle cominciano a stracciarsi le vesti, a fare appelli alla pace e a lanciare accuse agli USA.

    Insomma, finché l’Ucraina fa la guerra coi ribelli russi del Donbass e se la Russia si accaparra territori, inglobando intere nazioni secondo la più classica delle logiche staliniste, va tutto bene. Se invece l’occidente avverte l’URSS, oups, lapsus freudiano, la Russia che non può pretendere, sotto la minaccia delle armi, di imporre la sovranità limitata a paesi suoi confinanti, allora ci si preoccupa della pace minacciata. E’ un ragionamento unilateralmente ipocrita. Richiamarsi, poi, all’epoca Gorbaciov è un esercizio del tutto inutile e questo perché la storia, ahinoi, è andata in senso contrario rispetto alla glasnost ed alla perestroika di quel tempo. Non per niente Putin è soprannominato lo zar.

  • Di Luigi Nicotra (---.---.---.182) 22 aprile 2013 18:27

    E allora? Quando in Italia si trova una persona che responsabilmente torna sui suoi passi, si tenta di ridicolizzarlo e di tacciarlo d’essere uno spudorato mentitore. Meno male, dico io, che esiste ancora quella rarissima merce rara fatta di individui animati da spirito di servizio verso il proprio Paese, spirito che li porta a mettere in gioco perfino la propria stessa capacità di sopportazione del dolore che certe scelte impongono. Perché sicuramente dolorosa è stata per il Presidente Napolitano la decisione di dovere perfino esporsi a facili critiche ed a commenti malevoli, oltre che all’idea di dovere reggere ancora, per non sia sa quanto, un fardello così oneroso. Si dice " beato il paese che non ha bisogno di eroi ". Io dico felice il Paese che riesce a scovare, non si sa in quale remoto anfratto, qualcuno che, anche se eroe non si sente, offre tutto se stesso alla causa comune. Beh, chiamatelo come volete, ma per me Giorgio Napolitano è quel che resta di quella ormai sparuta schiera di persone che antepongono l’interesse comune alla loro personalissima integrità. Oggi come oggi, io lo definisco un autentico " eroe " civile.

  • Di Luigi Nicotra (---.---.---.68) 11 marzo 2013 16:14

    Non credo francamente che Renzi sia " molto meno contrario di Bersani su una possibile grande coalizione che riunisca Pd e PdL ". La corretta lettura di quella frase, salvo che non si voglia per forza dimostrare ciò che fa più comodo, sta proprio in quel " In un paese normale si farebbe ". In un Paese normale, infatti come per esempio al Germania, non si troverebbe scandaloso un accordo CDU e SPD in quanto i due schieramenti, per quanto referenti di due differenti elettorati, sono entrambi affidabili sul lato istituzionale e sulla serietà degli intenti. In Italia, il PDL, essendo " partito azienda ", al servizio di un uomo solo, non ha quei requisiti di affidabilità e ciò rende l’Italia un paese diverso e, quindi, privo di quella condizione di normalità cui Renzi faceva riferimento. Non capisco, poi, perchè la proposta di abolizione totale dei rimborsi elettorali risulti " inaccettabile ". Certo, sappiamo tutti che i partiti quei soldi li hanno già spesi prima ancora di prenderli, essendo i fidi bancari basati proprio su quei soldi e che i loro apparati sono piuttosto costosi. Ma almeno il PD potrebbe, se volesse, rendersi disponibile, oltre che ad una immediata riduzione di quei rimborsi, ad un progressivo azzeramento. Cio renderebbe la sua linea molto più credibile e molto più seria agli occhi degli italiani che non si bevono, invece, la favoletta molto politicamente corrette ma molto, per l’appunto, favoletta che altrimenti la - politica - la - farebbero - solo - i ricchi!

     

  • Di Luigi Nicotra (---.---.---.75) 15 febbraio 2012 19:09

    Francamente non capisco come si possa dare tanto spazio ad una persona come Celentano, consentendogli di sproloquiare a ruota libera. Non m’importa un accidente delle opinioni di Celentano né mi scandalizzo per le cose dette. Quello che mi scandalizza è che si consenta ad un cantante/simil guitto di occupare la scena non per fare il suo mestiere, ma per arringare le folle. Quanto poi a quanto dallo stesso chiesto, vale a dire la chiusura de L’Avvenire e di Famiglia Cristiana, scandalizza ancor di più perchè mai e poi mai a nessuno dev’essere consentito di chiedere che la stampa libera, quand’anche non piaccia, venga imbavagliata.

    Nè tanto meno, dovrebbe essergli consentito di insultare pesantemente chi non c’é, come ha fatto nei confronti di Aldo Grasso.

    Insomma, quella di Celentano è stata, al più, una lectio magistralis di intolleranza e personalmente penso che si possa e si debba essere tolleranti con tutti, salvo che con gli intolleranti.

    Celentano mi ricorda tanto Berlusconi che telefonava, sproloquiava, sparava ad alzo zero a dritta e a manca e poi chiudeva. Se Celentano pensa che le sue considerazioni siano pregnanti, anzichè fare il tribuno della plebe d’accatto, dovrebbe avere il coraggio e la correttezza di sottoporsi al confronto, con interlocutori che possano ribattere al suo vaniloquio.

TEMATICHE DELL'AUTORE

Tribuna Libera Ambiente Cultura Politica

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità