Un popolo di smemorati
È vero, sì, la gente non è andata a votare. Si può dire, però, che la legge elettorale era vergognosa, ma chiara: o si faceva una coalizione o la gente di sinistra non avrebbe votato? La coalizione l’ha fatta il PD e buonanotte al secchio.
Ora sì, ora è la situazione è veramente grave. Non lo è però perché torna il fascismo. Ci metto la firma: chi si aspetta di vedere manganelli e olio di ricino può aspettare in eterno. Questa gentaglia imporrà una torsione autoritaria al Paese con il consenso di Renzi, Calenda e pezzi di PD. Tutto regolare e tutto secondo la legge. Come fece Minniti con la Libia e i migranti e con i fascisti di Casa Pound ammessa alle elezioni.
Il disastro vero è questo: prima della Meloni, politiche di estrema destra le ha fatte una destra vestita di un rosa pallido scambiato per rosso fuoco. Ora la gente s’è abituata. I lavoratori non sanno più distinguere tra un diritto e un grazioso regalo dei padroni. La scuola e l’università sono state distrutte dalla sedicente sinistra; la stessa che ha bombardato Belgrado, approvato il federalismo fiscale, il Jobs Act, l’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e chi più ne ha più ne metta.
È stata questa sinistra a fare il “lavoro sporco”. Alla Meloni basta completare l’opera. Questo è il disastro: immaginare che la destra resuscitasse il fascismo e non capire che le politiche padronali le stavano facendo i “sinistri” all’acqua di rosa. Nessuno ha voluto ricordare che il Benito, padre di Ignazio Benito La Russa, veniva dalle file del socialismo!
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