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Tutti vogliono Saviano: sindaco di Napoli o cronista di sinistra. Noi vogliamo il vecchio Roberto

Da destra a sinistra, Roberto Saviano viene tirato in ballo dalla politica (anzi, dai partiti) come salvatore della patria. L’ultimo è Fabio Granata, che lo vedrebbe bene sindaco di Napoli. Lui non si è mai schierato, pur continuando a professare le sua idee.

In principio fu Walter Veltroni: due anni fa chiese a Roberto Saviano di dare lezioni di moralità ai dirigenti del nascente Partito Democratico.

Da allora, in un crescendo direttamente proporzionale alla sua visibilità mediatica, lo scrittore e giornalista campano viene di volta in volta corteggiato o ripudiato da questo o quel dirigente politico, di destra o di sinistra.

Su Facebook ci sono decine di gruppi che chiedono a Saviano di entrare in politica, magari di fare il sindaco di Napoli. Ma non si capisce per chi. Prima la sinistra, che aveva pensato a lui come il papa straniero. Poi la destra. 

Recentemente, Fabio Cannavaro aveva detto "sogno il duo Lettieri-Saviano alla guida della mia città". Ed ora, direttamente da "Un giorno da pecora", Fabio Granata, espulso dal Pdl ed ora a Fli, lo vedrebbe bene come sindaco di Napoli, per il suo partito.

Resta la sensazione di un Saviano-Messia (la foto è di Dagospia) cooptato dai palazzi romani per fare politica o per un certo giornalismo da battaglia.

Come il bravo caporedattore della sede locale promosso dal direttore alla redazione romana, così il bravo Saviano è passato dalle cronache locali di camorra, magari riprese dalle edizioni nazionali, al commento degli scandali nazionali.

E giù chi rimane? Come tanti brillanti giovani laureati, emigrati per un futuro migliore, Saviano rischia di fare esattamente ciò che ha sempre voluto evitare. Abbandonare la sua terra. Se non fisicamente almeno moralmente.

Invece a noi piace il Saviano che parla dei casalesi, di Secondigliano, della mafia da esportazione, delle connivenze fra politica, istituzioni, industria e camorra.

Di Berlusconi ne parlano già in troppi. E forse a troppi conviene che si parli solo di lui.

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