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Clima, l’ipocrisia della COP21 di Parigi: è la guerra il principale agente inquinante

Convocati per parlare di inquinamento e di tetto alle emissioni, i leader dei principali paesi mondiali si confrontano sulle iniziative di guerra per combattere il terrorismo, dimenticando che proprio la guerra è fra i principali agenti inquinanti dell'ecosistema. 

Nei giorni del Cop 21, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite che ha riunito a Parigi 150 capi di Stato e di Governo, i media di tutto il mondo si affannano a lanciare l'allarme inquinamento: il surriscaldamento globale rischia di mettere seriamente a rischio la vita dell'uomo sulla terra, almeno per come la conosciamo ora. 

Per qualche giorno, i venti di guerra, che soffiano dall'Occidente verso il Medio Oriente dopo gli attentati di Parigi, hanno lasciato spazio, su giornali e tv, alle catastrofiche ricostruzioni delle conseguenze che potrebbe avere per il pianeta un mancato accordo sulle emissioni inquinanti: città invase dall'acqua, ghiacciai disciolti, intere popolazioni costrette ad emigrare. 

Eppure, se qualcuno lo stava dimenticando, siamo sull'orlo di una guerra.

E, anche c'è chi addirittura ipotizza una correlazione fra gli attacchi terroristici e la conferenza sul clima, i leader mondiali, Hollande in testa, proprio approfittando del vertice parigino sul clima, tessono alleanze e organizzano strategie di guerra anti Isis, in uno stridente contrasto con la Cop21, che in pochi hanno sottolineato.

Mentre pubblicamente si dice di voler salvaguardare il pianeta, dietro le quinte si continua a parlare di guerra, dimenticando come proprio la guerra sia fra i principali agenti di inquinamento per il pianeta. 

Se è vero che ogni attività umana, per definizione, è inquinante, gli effetti ambientali di un conflitto sono catastrofici. Eppure se ne parla poco e per questo la correlazione guerra-inquinamento è sconosciuta all'opinione pubblica, se non per episodi mediaticamente eclatanti.

La bomba atomica, i bombardamenti al Napalm, i proiettili con uranio impoverito e i versamenti di petrolio nel Golfo Persico sono solo casi limite, che sono rimasti nell'immaginario collettivo. Ma in realtà ogni atto di guerra, dal più piccolo al più eclatante, è di fortissimo impatto sull'ecosistema.

Le incursioni aeree, i bombardamenti di target strategici, le devastazioni ai corsi d'acqua e alla vegetazione, fino ai semplici spostamenti di grossi contingenti da un punto all'altro di un territorio... ogni singola azione che si compie in funzione di una guerra inquina il pianeta.

Ne consegue che la Pace è il primo passo che l'umanità deve compiere per evitare l'estinzione. 

A Parigi lo hanno capito?

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