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Sesso a contratto: Mark Zuckerberg e il Talmud

La notizia è piuttosto divertente, qualcuno l’avrà letta sui quotidiani di domenica.

Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, ai tempi del suo matrimonio con la fidanzata storica, la graziosa Priscilla Chan, aveva sottoscritto un contratto prematrimoniale in cui si impegnava ad avere almeno un rapporto sessuale settimanale con la moglie.

E giù, tutti a sogghignare. “E il romanticismo dove sta?” si chiede il Corriere, “una postilla davvero singolare” la definisce Libero, “almeno un'ora di sesso la settimana” chiarisce Vanity Fair (ma perché lo limita a un'ora?), "un contratto piuttosto bizzarro", “clausola hot” ribadiscono altri. E così via.

In realtà l’impegno pare che parli solo di “una notte a settimana” da trascorrere insieme, più un'altra ora e mezzo di “quality time” settimanale (qualunque cosa voglia dire, qui ogni interpretazione è lecita). Non è granché, ma come si dice “chi si contenta gode”.

E tanto potrebbe bastarci per ridacchiare un po’ da scemi su questa bizzarra idea di pretendere nero su bianco del sesso a orologeria. E l'amore romantico? O, se non vogliamo essere melensi, il desiderio? Se, per caso, una settimana non appare Eros con le sue alucce a scagliare la mitica freccia che trafigge gli amanti? Matrimonio rotto, penali (si pensa esorbitanti) da pagare? Lacrime e sangue?

Vabbé, affari loro, potremmo dire. E fine dell’articolo.

Oppure ricordarsi di una questione abbastanza curiosa che pochi conoscono, anche se molti invece sanno che Zuckerberg, anche se dichiaratamente ateo, è di origini e tradizioni culturali ebraiche. La cosa misconosciuta è che nel diritto matrimoniale ebraico “I rapporti sessuali sono controllati dalle norme della onah che disciplina la loro frequenza”. 

Il precetto chiamato onah (che non ha niente a che vedere con l’onanismo che deriva da un personaggio biblico di nome Onan) è una normativa talmudica che prescriveva il numero minimo di rapporti sessuali che un uomo si impegnava a garantire alla moglie, rigorosamente contabilizzati tenendo conto - bontà loro - del mestiere dell’uomo. Così si scopre che un disoccupato era impegnato a fare sesso tutti i giorni (magari faceva bene per tenere lontana la depressione), i manovali due volte la settimana; i conduttori di somari una volta la settimana (si sa dovevano viaggiare); i conduttori di cammelli una volta al mese (perché andavano più lontano) e i marinai una volta ogni sei mesi (pure loro viaggiavano parecchio, ma forse avevano una donna in ogni porto).

Mancano le professioni moderne, ma, è noto, il Talmud fu scritto nei primi secoli dopo la distruzione romana del Tempio, dobbiamo quindi fare uno sforzo di fantasia per trovare le giuste equivalenze con i mestieri attuali. Intanto abbiamo capito che un imprenditore informatico risulterebbe equivalente ad un conduttore di somari dei tempi antichi. Lo si deduce dal contratto Zuckerberg-Chan.

Possiamo limitarci all’ironia e fine dell’articolo, di nuovo.

Oppure fare una riflessione sul fatto che il Talmud stabiliva il dovere dell’uomo nei confronti della donna, non viceversa. Cioè affermava il sacrosanto diritto femminile a regolari e (supponiamo) soddisfacenti rapporti sessuali (in caso contrario la donna poteva chiedere al tribunale rabbinico addirittura di sciogliere il matrimonio: "Io sono una donna assetata - scrive una certa Milah ad un giudice - il mio uomo è inutile, lascia che mi separi”, da L’ultimo canto di Ester. Donne ebree del Medioevo in Sicilia, di Angela Scandaliato). Ed era considerato un dovere per l’uomo far godere la donna nel rapporto, mentre non c’è traccia del contrario.

Ii precetto, notate bene, valeva per donne di qualsiasi età, anche non più fertili, non era funzionale alla procreazione, quindi pare evidente che la specifica identità sessuale femminile fosse considerata socialmente lecita e giuridicamente riconosciuta, a prescindere dalla possibilità di fare figli.

Ebbene tutto questo avveniva proprio mentre il primo cristianesimo affermava che la condizione verginale era non solo il più alto valore morale, ma anche il massimo ideale femminile. Al più bisognava rassegnarsi all’unione dei corpi giusto per dare un “figlio a Dio”. Sappiamo bene che idea ha avuto il cristianesimo della sessualità, in particolare della sessualità femminile. Solo con il Concilio Vaticano II si è assistito ad un cambio di paradigma (poco compreso e assai ambiguo, basti ricordare la reiterata ostilità verso i contraccettivi) in merito all'unione sessuale.

A questo punto la domanda che si impone è: Priscilla Chan si è convertita alla cultura (se non alla religione) ebraica dopo aver dato un’occhiata al Talmud e averne tratte le debite conseguenze ?

I commenti più votati

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 10 giugno 2013 12:46
    Fabio Della Pergola

    Commento sacrosanto. Risposta: solo a chi si interessa di gossip (cioè di farsi gli affari degli altri). E aggiungo che non avrei mai scritto una riga sul fatto in sé se non mi fosse venuta in mente, per assonanza con il contratto prematrimoniale di cui sopra, l’antica norma talmudica. Il che ci permette di capire meglio la millenaria sessuofobia cristiana che riguarda tutti essendo diventata parte integrante della cultura occidentale.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.112) 10 giugno 2013 12:33
    • non capisco a chi possa interessare se
      Mark Zuckerberg scopa con la moglie......boooooooooooooo
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 10 giugno 2013 12:46
      Fabio Della Pergola

      Commento sacrosanto. Risposta: solo a chi si interessa di gossip (cioè di farsi gli affari degli altri). E aggiungo che non avrei mai scritto una riga sul fatto in sé se non mi fosse venuta in mente, per assonanza con il contratto prematrimoniale di cui sopra, l’antica norma talmudica. Il che ci permette di capire meglio la millenaria sessuofobia cristiana che riguarda tutti essendo diventata parte integrante della cultura occidentale.

  • Di (---.---.---.175) 10 giugno 2013 13:14

    L’ossessione per il contratto ci travolgerà. La civiltà avanza.

  • Di (---.---.---.82) 11 giugno 2013 03:19

    Gli ebrei (di religione e non il popolo ebraico) sono così. Bigotti ossessionati dalle regole e dai conteggi, Delle persone e delle relazioni non sanno che farsene.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 11 giugno 2013 09:13
      Fabio Della Pergola

      Evidentemente il commentatore non ha letto bene la parte finale del mio articolo, dove si capisce bene che le regole, più che una sterile ossessione, avevano proprio il significato di assicurare al mondo femminile, per quanto possibile a un legislatore, il rispetto delle proprie esigenze di rapporto. Oppure, in caso contrario, di uscire da un matrimonio infelice. Dimostrazione che certe regole avevano un senso esattamente "per le persone e le loro relazioni".

  • Di (---.---.---.82) 11 giugno 2013 18:16

    E ci vuole "un legislatore" ... perché non un ragioniere? Bel concetto di persone e relazioni. La religione ebraica con i suoi numeri rasenta il patologico.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 11 giugno 2013 18:42
      Fabio Della Pergola

      Se è per questo tutte le religioni rasentano il patologico. Ma, si dà il caso che i rapporti sessuali siano sempre stati sottoposti a interferenze esterne, sia perché c’erano comunque in gioco i possedimenti familiari sia perché c’erano o ci potevano essere figli che diventavano eredi eccetera.
      La cosa che interessa, e che lei non riesce o non vuole vedere, è la differenza storica tra una cultura che riconosce i diritti femminili in merito alla sessualità e una che invece ha esaltato la verginità e represso il sesso. Soprattutto femminile. Faccia uno sforzo per capire che la cosa non è da sottovalutare. Saluti

  • Di (---.---.---.75) 13 giugno 2013 17:02

    Catechismo cattolico, canone 1.013: «Matrimonii finis primarius est procreatio atque educatio prolis; secundarius mutuum adiutorium et remedium concupiscentiae».
  • Di (---.---.---.0) 16 giugno 2013 19:22

    in italia esistono i doveri coniugali per la cui mancata osservazione si divorzia.

    • Di (---.---.---.93) 16 giugno 2013 19:43

      il divorzio è una legge dello stato laico che ha recepito la cultura laica: siamo in un altro ambito. Il Codice canonico della Chiesa prevedeva lo scioglimento del matrimonio solo in caso di mancata consumazione. E’ un’altra cosa. In ogni caso l’accento è sempre messo sulle "necessità biologiche" maschili cui la donna più o meno si deve adeguare. Quello che sembra uno specifico ebraico (non so se esistano altre culture simili) è che nel diritto matrimoniale sembra essere affermata una sorta di ’priorità’ della sessualità femminile. Questo mi sembra curioso e interessante. Se qualcuno ne sa di più ben venga.

      FDP

    • Di GeriSteve (---.---.---.243) 17 giugno 2013 10:28

      Io non sono affatto un esperto, ma ho sentito dire che nell’induismo, nel Kama Shastra e nel Kama Sutra ci fosse particolare attenzione all’orgasmo femminile.
      Sospetto però che un buon orgasmo femminile fosse soltanto un (giustissimo) vanto di un buon amante maschio, perchè per quanto se ne sa quelle società sono state sempre molto maschiliste, dalla poligamia solo maschile alle cortigiane in casa fino alle vedove bruciate vive sulla pira del marito morto.

      Recentemente ho imparato che invece i Sikh, nel nord dell’India hanno combattuto contro questi maschilismi induisti, il che fa supporre che in precedenza esistessero religioni fortemente alternative all’induismo, presumibimente più matriarcali (dea madre, Kali) che patriarcali (Lingham, Shiva) . Peraltro, l’induismo come lo conosciamo noi è stato creato artificialmente dai bramini, i sacerdoti degli arii che hanno conquistato militarmente l’India e hanno fuso il loro culto di Brahama con alcuni culti locali, come Shiva e Visnu. L’invenzione delle caste ha poi ingessato quelle società e ha permesso all’induismo di sopravvivere per circa quattromila anni. E’ interessante che nella vulgata occidentale i Sikh fossero invece soltanto spietati assassini.
      GeriSteve

    • Di (---.---.---.93) 17 giugno 2013 11:38

      Grazie. E’ molto interessante e confesso la mia totale ignoranza sull’induismo.
      La questione di cui ho parlato nell’articolo mi sembra comunque interessante perché la cultura occidentale deriva dalla scissione interna al mondo ebraico e dalla fusione tra cultura greca e religione cristiana. Mentre l’ebraismo rabbinico è rimasto vivo, all’interno della cristianità, come minoranza perseguitata. Quindi gli elementi culturali ebraici erano molto "vicini" al contrario di quelli induisti.

      FDP

  • Di (---.---.---.37) 25 giugno 2013 19:48

    Come si deduce anche da quanto dice Gery Steve, l’interesse ebraico nell’orgasmo femminile è solo un vanto maschilista. Gli ebrei (di religione, come specifica qualcuno) se ne fregano delle donne. Non facciamo di loro modelli di modernità. Abbiamo dimenticato le lapidazioni? E ancora oggi (secondo millennio) la foto di una donna non può apparire su un giornale. Dimentichiamo come è stata cancellata l’immagine della Clinton? Se l’avessero fatto altri ...

    Nell’autore sembra sempre presente una memoria (e una conoscenza) selettiva.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 25 giugno 2013 20:34
      Fabio Della Pergola

      L’interesse di qualsiasi cultura, anche laica, verso l’orgasmo femminile non è mai stato un vanto maschilista, semplicemente perché le donne in genere non avevano voce in capitolo.

      Esiste invece la tradizione ebraica dove la sessualità femminile è stata sempre importante e significativa. Come afferma il diritto matrimoniale ebraico (l’uomo ha il dovere di portare all’orgasmo la donna), mentre fin dai primi secoli alle cristiane si "consigliava" di emulare la Vergine come dimensione più consona alla donna. Ed è la cosa che ho voluto evidenziare nell’articolo.

      Ciò non toglie che lapidazioni (per le adultere anche nell’ebraismo biblico, ma non mi risulta che in quello rabbinico ci siano mai state lapidazioni né "streghe" arse sul rogo), le separazioni di genere o il vestiario che deve coprire eccetera siano state praticate come controllo della società sulle donne. Ivi compresa la "censura" delle immagini femminili sui rotocalchi. Tutto questo però non ha a che vedere con la sessualità femminile (e tantomeno con l’orgasmo) che si svolge nel rapporto intimo uomo/donna. Noi occidentali tendiamo a confondere un po’ le cose, vantandoci delle nostre libertà civili e sociali (che, intendiamoci, sono intoccabili) valutandole come l’unico metro di misura del vivere.

      L’unica attività che incide pesantemente davvero sulla sessualità sono le mutilazioni genitali, cioè una prassi preislamica che però l’islam ha ritenuto legittima e praticato ampiamente fino ai giorni nostri. Non mi risulta però che sia mai stata praticata nel mondo ebraico.

      P.S. la memoria è quasi sempre selettiva, siamo tutti qui - articolisti e commentatori - per cercare di allargare i confini delle nostre rispettive conoscenze. Magari lasciando a casa i toni inutilmente polemici. Tanto per alleggerire un po’ l’atmosfera.

  • Di (---.---.---.37) 25 giugno 2013 19:51

    PS: I talebani hanno avuto dei "grandi" maestri!

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