Le falsità della politica

Buonasera a tutti, cari amici. Ah, la politica! Giusta via maestra per facili ipocrisie. Guida luminosa per falsità e bugie. Fucina di traditori ed ignavi. Eppur solida e sempre presente. Ecco, in poche parole, cos'è la politica. E qui da noi, nel tanto decantato Belpaese, la politica raggiunge l'apice della falsità. Tanto falsa che persino il buon vecchio lucifero avrebbe problemi a combatterla.
Sino a ieri, almeno da una parte politica, il capocomico ed il suo movimento erano appestati inutili e dannosi. Gente da evitare in ogni caso ed in tutte le circostanze. Poveretti che non avrebbero retto il confronto con i sacri detentori della verità politica nazionale.
E così, chi prima era un poveretto, oggi diventa un valido alleato. Chi prima era un inetto, oggi diventa un forte rappresentante politico. Chi prima era un inutile fastidio, oggi diventa l'unico necessario interlocutore. E loro, gli adepti della comicità scurrile, cosa fanno? Ovviamente se la ridono.
Anche, però, se fino a ieri viaggiavano uniti gridando "tutti a casa", oggi sembra che qualcuno possa anche rimanere. L'importante, come dice il santo guru, è che le loro proposte vengano accettate. Altrimenti si torna alle urne. Nel Codice Penale questo si chiama ricatto. In politica questo si chiama accordo. Sottigliezze giurisprudenziali.
Vuoi che la Sora Pina non sia "corruttibile" con una poltrona in una commissione? O che Compare Turi non si "venda" per qualche promessa finanziaria? E così (ma forse è fantapolitica), iniziano le telefonate, le proposte, le promesse. Quelle che, la stessa parte politica, ieri chiamava "compravendita" di deputati e senatori. I volponi politicanti sanno bene quali sono i tasti che suonano e quelli che stonano.
Han vinto tutti, tranne noi, Popolo Sovrano.
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