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Le falsità della politica

Buonasera a tutti, cari amici. Ah, la politica! Giusta via maestra per facili ipocrisie. Guida luminosa per falsità e bugie. Fucina di traditori ed ignavi. Eppur solida e sempre presente. Ecco, in poche parole, cos'è la politica. E qui da noi, nel tanto decantato Belpaese, la politica raggiunge l'apice della falsità. Tanto falsa che persino il buon vecchio lucifero avrebbe problemi a combatterla.

 

Sino a ieri, almeno da una parte politica, il capocomico ed il suo movimento erano appestati inutili e dannosi. Gente da evitare in ogni caso ed in tutte le circostanze. Poveretti che non avrebbero retto il confronto con i sacri detentori della verità politica nazionale.

Poi è arrivata la fine. La fine delle carriere politiche di tanti volti noti, la fine di alcuni partiti, la fine delle speranze di mero riciclaggio. Ed il capocomico diventò il primo partito italiano. E quindi, coloro i quali trattavano con sufficienza questi italiani, oggi devono chiedere scusa.

E così, chi prima era un poveretto, oggi diventa un valido alleato. Chi prima era un inetto, oggi diventa un forte rappresentante politico. Chi prima era un inutile fastidio, oggi diventa l'unico necessario interlocutore. E loro, gli adepti della comicità scurrile, cosa fanno? Ovviamente se la ridono.

Anche, però, se fino a ieri viaggiavano uniti gridando "tutti a casa", oggi sembra che qualcuno possa anche rimanere. L'importante, come dice il santo guru, è che le loro proposte vengano accettate. Altrimenti si torna alle urne. Nel Codice Penale questo si chiama ricatto. In politica questo si chiama accordo. Sottigliezze giurisprudenziali.
 
Poi si scopre che la casalinga di Roccapagliuzza è anche ignorante. Il meccanico di Monteforcella non ha idea di dove si trovi Palazzo Madama. La neolaureata di Collefucina non sa la differenza tra Camera e Senato. Ed allora i politicanti, quelli vecchi e riciclati, si leccano i baffi.

Vuoi che la Sora Pina non sia "corruttibile" con una poltrona in una commissione? O che Compare Turi non si "venda" per qualche promessa finanziaria? E così (ma forse è fantapolitica), iniziano le telefonate, le proposte, le promesse. Quelle che, la stessa parte politica, ieri chiamava "compravendita" di deputati e senatori. I volponi politicanti sanno bene quali sono i tasti che suonano e quelli che stonano. 
 
Ovviamente la mia è una mera e opaca previsione di ciò che avverrà domani. Certo è che un eventuale ritorno alle urne darebbe al capocomico la maggioranza assoluta in entrambe le camere. E questo, i vecchi politicanti, lo sanno. Meglio far la questua a casa del nemico che ritrovarsi ospiti dell'ostello dei politicanti trombati. Già ce ne son parecchi. 

Han vinto tutti, tranne noi, Popolo Sovrano.
Buon pascolo, pecore.
Scusate il disturbo.

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