La nave elettrica più grande del mondo salperà dalla Tasmania
Una nave elettrica lunga 130 metri (la più grande del suo genere al mondo) è stata varata a inizio maggio in Tasmania, segnando una pietra miliare nella transizione all’energia pulita per il trasporto marittimo.
Tasmania, Australia - EcoWatch
La nave a batteria China Zorrilla viaggerà tra Buenos Aires, in Argentina, e Colonia, in Uruguay, con una capacità di trasporto di 2.100 passeggeri e 225 veicoli. (Foto di Incat)
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L’imbarcazione Hull 096, chiamata China Zorrilla come la famosa attrice uruguaiana, è stata realizzata da Incat Tasmania per essere utilizzata da Buquebus. Secondo Incat, la nave a batteria viaggerà tra Buenos Aires, in Argentina, e Colonia, in Uruguay, con la capacità di trasportare fino a 2.100 passeggeri e 225 veicoli.Secondo il presidente di Buquebus, Juan Carlos López Mena, la Hull 096 doveva originariamente funzionare a gas naturale liquefatto, ma grazie a una conversazione con il presidente di Incat, Robert Clifford, hanno optato di creare la nave elettrica più grande del mondo. La nave risultante include più di 250 tonnellate di batterie e 40 megawatt/ora di capacità nel sistema di stoccaggio dell’energia (ESS), ha riferito Incat. L’ESS della Hull 096 è quattro volte più grande di qualsiasi altro sistema marittimo simile al mondo.
«Non stiamo solo costruendo una nave, stiamo costruendo il futuro» ha dichiarato Stephen Casey, CEO di Incat, in un comunicato stampa. «La Hull 096 dimostra che le soluzioni di trasporto su larga scala a basse emissioni non solo sono possibili, ma sono anche pronte. Questo è un giorno di orgoglio per la Tasmania e per la produzione australiana».
Dopo il varo, Incat e i suoi partner finiranno di completare gli interni della Hull 096 mentre le finalizzazioni avverranno quando il team preparerà le imbarcazioni per le prove in mare entro il 2025.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha determinato che nel 2022 il trasporto marittimo rappresentava circa il 2% di tutte le emissioni di carbonio legate all’energia. Con il previsto aumento della domanda di trasporto marittimo a livello globale, la transizione verso fonti di carburante più pulite per le navi sarà essenziale per ridurre al minimo le emissioni.
Il mese scorso, i Paesi del Comitato per la protezione dell’ambiente marino dell’Organizzazione marittima internazionale delle Nazioni Unite hanno votato per la riduzione delle emissioni del trasporto marittimo e per l’azzeramento delle emissioni del settore entro il 2050. Il quadro di riferimento per l’obiettivo del comitato comprenderà la definizione di uno standard per i combustibili per ridurre le emissioni legate ai carburanti marini nel tempo e la definizione di una tassa che le navi dovranno pagare se superano i limiti di emissione.
La China Zorrilla è stata varata nel cantiere navale di Incat a Hobart, in Tasmania. Foto di Incat.
Secondo il Lawrence Berkeley National Laboratory, le navi elettriche potrebbero offrire una significativa riduzione delle emissioni di gas serra rispetto alle navi convenzionali alimentate a combustibili fossili. In un rapporto del 2023, il laboratorio ha dimostrato che l’elettrificazione delle navi statunitensi di stazza lorda pari o inferiore a 1.000 tonnellate ridurrebbe le emissioni del 34-42% entro il 2035 (rispetto ai livelli del 2022) e del 75% entro il 2050, soddisfacendo pienamente la domanda di viaggi.
Il varo della più grande nave elettrica potrebbe contribuire a ridurre le emissioni a livello globale se in futuro un numero maggiore di armatori passerà a navi a propulsione elettrica.
Roger Holm, presidente di Wärtsilä Marine e vicepresidente esecutivo di Wärtsilä Corporation, che ha collaborato alla realizzazione della Hull 096, ha dichiarato:
«I traghetti svolgono un ruolo fondamentale nel soddisfare la crescente domanda di opzioni di trasporto sostenibili dal punto di vista ambientale, e l’elettrificazione delle navi è una soluzione chiave per consentire al settore di passare a emissioni nette zero».
Traduzione dall’inglese di Mariasole Cailotto. Revisione di Filomena Santoro.
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