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Scisma finiano, come l’ha presa Fede?

Edizione del Tg4, la prima con Fede dopo l’allontanamento di Fini dal Pdl: ecco come viene presentata la notizia. E per l’occasione, il telegiornale riesuma i comunisti

E va bene, sorvoliamo sulla tirata, scontatissima, del “bisognerebbe ricordarsi da dove si viene, di quel giorno nel quale, da Casalecchio di RenoSilvio Berlusconi sdoganò il Movimento Sociale, allora ai margini del sistema democratico, esternando la propria simpatia per Fini alle comunali di Roma”. Quella è la linea-base.

Qui interessa intravederne un’altra sottesa, quella declinata per lo spettatore meno avveduto, su con gli anni, spaurito. Scegliere due momenti dell’edizione post-scisma di un luglio del 2010 del Tg4. Uno,Fede si sofferma, più o meno minuto 7. Berlusconi più Fini, “successo elettorale. Nei confronti di chi?”. Ancora pausa. Risposta ovvia.

Di Occhetto, leader del Partito Comunista, che si diceva sicuro di essere vicino alla vittoria comunista, vittoria che avrebbe portato al governo dell’Italia un movimentocomunista, che lui definiva “Siamo oramai vicini alla vittoria e la nostra è una gioiosa macchina da guerra”.

Il due e chiamare Bocchino “Bocchini” (minuto 10, grossomodo), ma vabè: in buona sostanza con il tradimento di Fini - così è chiamato, i giornali secondo Fede hanno inventato l’espulsione – il Paese rischia nuovamente coi cavalli, i cosacchi e le fontane. Quella roba lì. Comunisti che stan bene su tutto.
U‘

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