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Rocco Di Rella

Laureato in Economia – Animato da passione civile – Attento a cogliere lo sviluppo storico degli eventi – Allergico alla militanza politica

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  • Primo articolo martedì 01 Gennaio 2009
  • Moderatore da venerdì 08 Agosto 2009
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Ultimi commenti

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.104) 4 gennaio 2018 12:45
    Rocco Di Rella

    Non sono d’accordo. La questione sudtirolese va risolta una volta per tutte. Loro non sono italiani, perché non parlano italiano. Fanno solo geograficamente parte dell’Italia, ma non sono linguisticamente italiani. Io credo che uno Stato maturo e democratico debba chiudere il contenzioso con un referendum. Il referendum, però, non deve essere un prendere o lasciare su tutto il Tirolo del Sud. Il referendum dovrà rispettare la volontà dei singoli Comuni della Provincia autonoma di Bolzano. Sulla base dell’esito referendario andrà ritracciato il confine italo-austriaco. Questa, secondo me, è la soluzione più giusta e sensata della disputa italo-austriaca sul Tirolo del Sud. I Comuni sudtirolesi che si esprimeranno per l’Italia continueranno a farne parte; I Comuni sudtirolesi che sceglieranno l’Austria passeranno sotto sovranità austriaca. Lunare e impraticabile è l’ipotesi di creazione di uno Stato indipendente del Tirolo del Sud. Il sopra descritto percorso di consultazione della popolazione sudtirolese e di ritracciamento del confine italo-austriaco dovrà essere un percorso concordato con la Repubblica federale austriaca. Questa è la VIA MAESTRA per chiudere questo fastidioso contenzioso sul confine settentrionale dell’Italia che si trascina da circa due secoli. Ovviamente considero anch’io quella del doppio passaporto un’inaccettabile sparata propagandistica.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.235) 4 novembre 2017 15:48
    Rocco Di Rella

    La domanda da porre è: esiste il diritto alla secessione in uno Stato democratico? Secondo me, NO! Quella catalana non è una minoranza oppressa. Se lo fosse, combatterebbe veramente come hanno fatto tutte le minoranze oppresse. Questi signori, invece, hanno l’infinita presunzione di fare una secessione con delle pagliacciate come il referendum del 1° ottobre 2017. Ricordo le lotte dei cattolici nord irlandesi e la figura di Bobby Sands, il deputato britannico e attivista dell’IRA lasciato marcire in carcere da Margaret Thatcher nel 1981, che non ebbe pietà di lui e non si curò del suo sciopero della fame. C’è una gran bella differenza tra Bobby Sands e Gerard Piqué, che la mattina vota contro la Spagna e la sera indossa la maglia della nazionale spagnola. Forse è proprio il confronto tra il martirio di Bobby Sands e la poca serietà di Gerard Piqué a farci capire che quella catalana è solo una pagliacciata messa in atto da bambocci viziati.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.104) 15 dicembre 2016 15:08
    Rocco Di Rella

    Bell’articolo! Faccio i miei complimenti a Mario Barbato. Mi permetto solo di aggiungere una breve notazione sull’uso degli pseudonimi (nick name), dietro cui si nascondono gli incappucciati telematici. E’ un fenomeno deleterio! Gli incappucciati non rivelano la loro vera identità per poter diffamare impunemente e per poter inondare la Rete di opinioni di cui si vergognano. Anche per questo motivo, possiamo affermare che, in TV, le persone tendono ad apparire migliori di come sono, mentre, in Rete, molti utenti risultano peggiori di quel che sono.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.103) 11 dicembre 2016 09:46
    Rocco Di Rella

    Solo la formidabile coppia Meloni-Fassina saprebbe predisporre una riforma capace di raccogliere il consenso di più dei 2/3 dei parlamentari. Battute a parte, ci sarebbe solo un testo di riforma da approvare, quello che sancirebbe la pura e semplice abolizione di Senato, Province e CNEL. Mi piacerebbe sapere cosa pensano di questa proposta tutti i fenomeni che hanno urlato, sbraitato e cerebralmente petato contro la Riforma Boschi.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.103) 11 dicembre 2016 09:39
    Rocco Di Rella

    Meno male che li capisce tutti lei i principi fondanti della democrazia! Per governo stabile è da intendersi quello che esercitano i sindaci dal 1993. Non è certo una dittatura e non è nemmeno una melmosa palude come quella attuale e benedetta dalle stupidaggini della trimurti Onida-Rodotà-Zagrebelsky.

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