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Risvegli pericolosi

Tutti i commentatori italiani ed europei sono preoccupati della deriva populista che sta investendo il vecchio continente. Ma chi ha permesso che ciò avvenisse?

Dopo più di trent'anni le istituzioni di tutti paesi si ricordano che gli stati sono fatti di: lavoratori, individui, comunità o come vi pare! 

In Italia, senza andare troppo indietro: "Nell'aprile del 1993 vi fu un referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, con il 90% di voti che dissero nessun finanziamento. Sempre in quell'anno si ha il governo Ciampi, che succede al governo Amato che aveva prelevato in forma del tutto autoritaria una percentuale di soldi dai conti correnti di lavoratori e pensionati ed altri – scusate ma generalizzo per sintesi, sono la maggioranza – le coalizioni politiche per entrambi i governi erano formate da: DC-PSI-PSDI-PLI".

Sempre in quell'anno, esattamente il 18 giugno, viene approvata al Senato la legge di riforma del mercato del lavoro, come prosecuzione dell'accordo del 23 luglio, ecc. Nel 1994 arriva l'imprenditore Berlusconi ed a catena arriva nel 1995 l'altro imprenditore Dini, che con legge 335 che inseriva in un progetto più ampio il sistema pensionistico, che era stato iniziato nel 1992 con il D.Lgs 503.

Le istituzioni democratiche inaspriscono ed iniziano un attacco contro la classe lavoratrice, i pensionati, i disoccupati ed il personale sia pubblico che privato, contro l’intera società, escludendo sempre i noti industriali e capitalisti con i loro incantatori di serpenti.

Nel 1996 arriva il Prodi e da questo momento fino ad arrivare al 2001 si alternano Prodi, D'Alema, Amato. Dal 2001 fino al 2006 arriva Berlusconi, dal 2006 al 2008 arriva di nuovo Prodi e dal 2008 al 2011 arriva di nuovo Berlusconi ed in ultimo il Monti.

Questi gli attori che hanno campeggiato nelle istituzioni repubblicane, ed è inutile raccontare del saccheggio fatto alle finanze pubbliche, sottratte a lavoratori, disoccupati, pensionati, istruzione, sanità, ecc.

La verità sta nel disastro che il neoliberismo assieme alla deregulation che hanno tanto sbandierato in tutti questi anni con sindacati al seguito, violentando le teste di tutti noi. Predicando non il meglio, bensì il peggio, cioè intensificare lo sfruttamento, in nome del profitto
Adesso, dopo questo disastro, cosa viene predicato? Ma certamente, il populismo.

Il populismo nasce in Russia – lo stesso Lenin lo definiva antirivoluzionario – un fattore determinante è quello politico, cioè fare una promessa, anche sociale, ad una parte della popolazione non corrispondente alle esigenze della società, vi è inserito anche un livello etnico, cioè qualcuno che minaccia il popolo. Il populismo in Europa è un fenomeno in crescita, influenzando in maniera diretta o indiretta la democrazia stessa in quanto la democrazia non ha più i mediatori che aveva il passato. Oggi il mediatore è divenuto la persona, ritornando quasi per magia al culto della persona o personalità, come preferite. Affascinando la società, che li vota. Populismo e democrazia sono due facce della stessa medaglia che in Italia la raccoglie l'art. 1.

Questa sovranità popolare, giorno per giorno, viene disattesa, sia nei fatti che negli atti. Ed è proprio in questo punto, che interviene la persona che dice: vedete, questi non vi ascoltano, votate me che io vi ascolto e faccio ciò che voi mi dite.

I populismi sono sia di destra che di sinistra ammantati di: discriminazione, razzismo, armi culturali della classe dominante, che li adopera per dividere la classe lavoratrice mantenendosi in disparte nel moto politico. Nessuno parla più di neoliberismo o delle tante delizie che questo regime ci propina, che ha predicato in modo martellante fin nelle viscere della popolazione terrorizzata.

La borghesia, sia di destra che di sinistra, quando crea i disastri che non riesce più a controllare o risolvere, tramite i suoi interlocutori politico-culturali, accusa chiunque di populismo, come fece quando accusava tutti di comunisti…alla degenerazione politica non c'è fine!

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