• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Lega-M5S: cambio di governo o di assetti istituzionali?

Lega-M5S: cambio di governo o di assetti istituzionali?

Mai avuta la benché minima stima per i Cinquestelle. Non per i militanti né per i loro eletti e nemmeno, pur capendone tante motivazioni, per i loro elettori.

Tanto meno ne ho avuta per i due capoccioni che a quel movimento hanno dato vita e spessore.

Non per Casaleggio padre, già candidato in una lista civica vicina a Forza Italia e propagatore di quel demenziale progetto di fanta-geopolitica noto come Gaia oltre che esaltatore delle gesta di Gengis Khan, «il più grande massacratore della storia prima dell’invenzione della polvere da sparo (e del Zyklon B)» (come scrivevo anni fa).

E non per Beppe Grillo che dichiarò, papale papale, di avere in sé «l’ottimismo della catastrofe» (Beppe Grillo intervistato da Beppe Severgnini, Corriere della Sera, 13/11/1997).

Nota bene: “DELLA” catastrofe, non “NELLA” catastrofe. Credo sia chiara la differenza: è un’affermazione nichilista, si distrugge tutto e si sta a vedere che succede; poi dalle macerie “si ricomincia” con ottimismo (mentre qualcuno conta le vittime, si suppone). Nel frattempo la gestione sarebbe affidata a un “magnifico dittatore” (come lui stesso si descriveva).

Nella prassi di quest’anno e poco più di governo gialloverde abbiamo potuto toccare con mano l’inconsistenza, il pressapochismo, la crassa ignoranza così come la vanagloria, il narcisismo e l’autoreferenzialità dei parlamentari Cinquestelle (peraltro non così diversa da quella esibita negli anni da tanti loro colleghi di altri partiti) ma, soprattutto, l’assoluta debolezza politica nel rapporto con il partner di governo. Al quale hanno fatto ingenuamente da traino fino al rovesciamento di forze sancito dalla ultime europee.

Oggi, si sa, il capetto politico del Movimento, si giostra come può tra l’Est e l’Ovest (se non vi piace la dicotomia “destra e sinistra”) cercando di imitare – per ora balbettando – l’abilità di navigator di un Bettino Craxi.

In questo bailamme si è un po’ eclissata la portata “catastrofica” – alias apocalittica – veicolata dai due padri fondatori. Forse perché uno è deceduto (e l’erede appare ben più freddo, cinico e calcolatore) e l’altro si è ritirato a vita privata, dando solo qualche segno di vita dall’oltretomba con i suoi post criptici, a mo’ di Sibilla Cumana.

O forse perché è solo occultata dietro un programma volutamente terra terra, unicamente concentrato su aspetti strettamente materiali (qualche soldo ai più disagiati, ma in maniera a dir poco ecumenica senza alcun progetto costruttivo). Cioè "fare cose" senza però rivelare le proprie finalità di progetto.

Cosa che è più palese in Matteo Salvini: anche per lui è fondamentale “fare cose” (e vuole un partner che collabori con dei ministri “del sì”), ma non nasconde più di tanto quella volontà di far saltare il banco del sistema democratico (ricordate la richiesta di “pieni poteri”?) che i suoi mentori, americani o russi – Bannon e Dugin (oggi un po’ in ombra per via della nota inchiesta sulla corruzione russa) ­– proclamano invece a gran voce.

Dopo lo sgambetto al governo da parte di Salvini, fatto sbagliando un po’ vistosamente i conti (o almeno così sembrerebbe anche se è lecito tenersi il dubbio che sia stata tutta una manfrina per far fuori con un rimpasto le frange 5S più restìe a "collaborare"), tutta l’attenzione degli osservatori si è concentrata sulla possibilità di un ribaltone immaginato come imminente e capace di mettere fuori gioco una Lega in trepida attesa (e senza più l’ombrello protettivo di un parlamento amico) di qualche novità, forse fatale, sulla vicenda Metropol.

Ma i giochi non sembrano essere finiti lì e, dopo i tentennamenti del PD, si è vista anche la rapida retromarcia del capo leghista che ha addirittura offerto all’inconsistente Di Maio, la poltrona più alta del governo pur di bloccare l’ipotesi ribaltone. Ha palesemente perso la faccia, ma – forse – non ancora la poltrona e il potere connesso.

Nell’ipotesi – lo vedremo a breve – che il suo controribaltone abbia successo e che quindi il M5S si schieri più compattamente a fianco della Lega più reazionaria di sempre, avendo emarginato al suo interno l'ala a suo modo "progressista", non potremmo che pensare a un riemergere, dalle profondità più oscure dell’ideologia pentastellata, di quelle pulsioni distruttive proprie dei Padri fondatori: andare a determinare la "catastrofe risolutiva" che qui prenderebbe la forma dello scontro totale con l’Unione Europea, dello sforamento di ogni parametro previsto fino, magari, all’uscita dall’euro.

Vale a dire il riemergere dei motivi primi del successo populista gialloverde quando la polemica antieuropea era all’ordine del giorno e di cui il ventilato ministro dell'economia Paolo Savona (poi stoppato dal Presidente Mattarella) ci ha già dato uno spaccato.

Cioè l'esatto opposto della prospettiva di ribaltone che Romano Prodi ha già battezzato "maggioranza Ursula", ricordando la convergenza dei voti piddini e pentastellati sulla nuova presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

Il nichilismo proprio del grillismo della prima ora troverebbe, in questa ipotesi, una sintesi con la più manifesta voglia di far saltare il sistema liberale tutto (nella prospettiva antidemocratica di un Bannon) che Salvini lascia ormai intravedere sempre più spesso. Emergerebbe l'intenzionalità fin qui latente che ha fatto da collante (populista) fra due formazioni politiche per altri versi così diverse.

Il 20 prossimo venturo al Senato non c'è quindi in ballo solo il futuro dell'attuale governo, ma un radicale cambio di prospettiva politica che può tradursi in un drammatico cambio di paradigma istituzionale. Con tutto quello che può seguire.

Notizie di segno opposto arrivano dal conclave degli "elevati" a Cinquestelle riuniti nella villa di Grillo sulla costa tirrenica: si direbbe che lo schiaffo preso dal leader leghista sia stato tale da farli recedere seriamente dagli insani propositi di un riavvicinamento sempre più spostato a destra. E che Grillo abbia superato il suo personale delirio apocalittico forse indotto in lui da taluni penosissimi fatti privati di tanti anni fa. 

Vedremo se dalle parole si passerà ai fatti. E di che specie di fatti si tratterà. Comunque sia dopo comincerà un altro ballo.

Foto: Antonella Beccaria/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.49) 19 agosto 2019 11:38

    Tralascio le tue considerazioni su Casaleggio padre che confesso di conoscere molto poco, il resto dell’articolo, pur nel rispetto delle opinioni, mi sembra un affastellato di luoghi comuni. Non hai stima per i grillini, e questo lo sappiamo da tempo, ma neanche per tutti coloro che hanno in qualche modo dato un consenso al M5S. E va bene. Citi il nichilismo di Grillo ( peraltro decontestualizzato da un articolo a firma Beppe Severgnini, che è tutto dire vista l’assoluta parzialità della fonte) che fa il paio con l’altra boutade sulla "decrescita felice", che tu per la verità non citi ma che appartiene all’armamentario di denigrazione dei grillini.

    Affermi:

     " Nella prassi di quest’anno e poco più di governo gialloverde abbiamo potuto toccare con mano l’inconsistenza, il pressapochismo, la crassa ignoranza così come la vanagloria, il narcisismo e l’autoreferenzialità dei parlamentari Cinquestelle " . Un giudizio, per quanto del tutto personale, che non condivido tout court, ma che potrebbe essere esteso, pari pari, al berlusconismo e al renzismo, senza alcuna tema di smentita.

     Infatti poi te la cavi con un " (peraltro non così diversa da quella esibita negli anni da tanti loro colleghi di altri partiti) " . Che mette quindi sul girarrosto colleghi di altri partiti, ma con quali eccezioni? Citamene qualcuno, please. Solo per chiarezza.

    Ma cosa credevi, di trovare da qualche parte una classe politica illuminata? Chi sarebbero, gli ex radicali, gli ex comunisti, gli ex democristiani, i berluschini o gli affigliati al pifferaio di Rignano sull’Arno ? I novelli calendiani ?

    Questo popolo, a maggioranza di incolti, di pressapochisti e di cialtroni a tutto tondo, vuole, anzi pretende, che chi li amministra sia un loro pari valore. Salvini sarebbe l’ideale per dare continuità alla linea cialtronesca che ormai va avanti da decenni.

    Quindi qualunque soluzione a questa crisi non può tecnicamente definirsi " un inciucio" per difetto di legittimità.

    Sempre un piacere leggerti.

    saluto

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.47) 19 agosto 2019 12:42
    Fabio Della Pergola

    L’intervista di Severgnini a Grillo può essere letta per esteso nel link accluso (le parole in rosso). Le si prendano come si vuole, ma a me paiono parole inquietanti (e sono parole di Grillo, non di Severgnini).

    Sui risultati di quest’anno di governo stendiamo un velo, mi pare che i dati parlino da soli e bisogna essere ciechi per non vederli. Il nulla pressoché assoluto, aggravato da spese (che non sono investimenti) fatte a (ulteriore) debito e un grande continuo ossessionante blablabla su immigrazione e sicurezza che il governo tutto (salvo i patetici distinguo degli ultimi tre giorni) ha ampiamente utilizzato e enfatizzato per palesi motivi di propaganda (a fronte del nulla di cui sopra). Il risultato è stato un raddoppio dei voti alla Lega e un dimezzamento di quelli al M5S (capito che cime?!)...

    Fine del discorso.

  • Di paolo (---.---.---.49) 19 agosto 2019 14:38

    E’ verissimo hai perfettamente ragione i risultati parlano da soli. Difatti. Sono pure daccordo sul blablabla di Salvini, pompato ad arte dai media mainstream che a te sembrano stare piuttosto a cuore. Severgnini (tse!). Ma è straordinario che tu veda il nulla assoluto, soprattutto alla luce delle performances dei governi precedenti. Si può criticare, non condividere, ma dire il nulla ?!Boh!

    Ne prendo una a caso : legge anticorruzione. Tu che mi dici ? Hai visto qualcosa di meglio negli ultimi anni? E se si cosa e da chi. Da Silvio ? Sono curioso di sapere la tua opinione. A me sembra che in 15 mesi questi hanno fatto molto di più e meglio di altri in cinque anni di legislatura, ovvio con molti errori, ma è una mia opinione personale.

    " Fine del discorso ?" Ma tu non eri un liberale, libertario, liberista. Che fai, sfuggi al confronto ? .

    Comunque accolgo l’invito e non insisto, mi fermo.

    saluto


  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.47) 19 agosto 2019 21:08
    Fabio Della Pergola

    Non basta definirla una novità di svolta soprattutto se poi, senza alcun problema, si continua a governare con un partito ampiamente compromesso con illeciti di vario tipo, dai famosi 49 milioni di contributi pubblici "distratti" fino alle pesantissime ipotesi di corruzione internazionale più recenti. E nel mezzo c’è un numero impressionante di amministratori pubblici leghisti indagati a vario titolo. Per le critiche al contenuto rimando a questa intervista che condivido...http://www.radioradicale.it/scheda/551049/il-ddl-anticorruzione-intervista-al-responsabile-giustizia-del-partito-democratico

  • Di paolo (---.---.---.49) 20 agosto 2019 09:29

    Vedo che non ti sottrai (mi pareva strano) quindi con piacere riprendo.

    Al netto del frescone che inevitabilmente ci delizia, con tutto il buon cuore che ancora mi rimane, sentire il parere di Walter Verini, ex socialista e componente di spicco di un partito (PD) che ha superato nel ranking della corruzione Forza Italia, lascia il tempo che trova. Quando poi si vuole ciurlare nel manico si prospetta sempre un profilo di incostituzionalità, che è come dire lasciamo tutto cosi’. Ovviamente non me la prendo con Radio radicale, di cui sono stato sempre convinto sostenitore, ma è un pò come chiedere all’oste se il vino è buono. Ovvero scontato.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.47) 20 agosto 2019 10:04
    Fabio Della Pergola

    Ovviamente rigiro la frittata.

    È comprensibile che un supporter sostenga che la legge anticorruzione è la medaglietta sul petto di questo governo (ma sul condividere le poltrone con il partito, alleato fino a ieri di Berlusconi, dei ladri di contributi pubblici, dei diamanti africani, delle lauree albanesi e di ipotizzabili bustarelle in rubli russi proprio niente da dire?).

    Comprensibile, ma siamo appunto al "chiedere all’oste se il vino è buono". Saluti.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.47) 20 agosto 2019 14:43
    Fabio Della Pergola

    E comunque, per chiudere il giro di commenti, vorrei ricordare che oggi, al Senato, si vedrà di che pasta (vera) sono fatti i Cinquestelle. Che poi è al di là dei giudizi personali sui risultati del governo gialloverde il senso di questo mio articolo.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.47) 20 agosto 2019 17:51
    Fabio Della Pergola

    Caro "siamo tutti fascisti" (sic) che il M5S abbia condiviso le poltrone di governo con la Lega è storia. Ormai passata, ma storia. Che la Lega sia stata alleata fino a ieri (cioè fino al 4 marzo dell’anno scorso) con Forza Italia è storia. Passata, ma storia. Che abbiano sottratto illecitamente 49 milioni di contributi pubblici è cosa ormai confermata anche dalla Corte Costituzionale. Quindi è, anch’essa, storia. Idem per l’acquisto di una laurea albanese da parte di qualche esponente di seconda generazione della Lega. Le busterelle russe a Savoini sono invece definite "ipotizzabili" come si evince da notizie di stampa e dalle registrazioni rese pubbliche. Ipotizzabili anche per la magistratura che ha messo sotto indagine il sig. Savoini.

    In sintesi, dove sarebbero le "fantasie"? O lei non capisce l’italiano cosa possibile o lei capisce l’italiano, ma non capisce un discorso logico anche se espressa in italiano. In ogni caso lei non capisce. E non è una fantasia, ma ahilei un fatto assodato. Faccia pace con il suo stanco cervello e torni a leggere Diabolik (o anche solo a guardare le figure, se non ce la fa a capire).

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.47) 20 agosto 2019 18:19
    Fabio Della Pergola

    Ogni tanto rispondo anche a chi viene cancellato dalla redazione per manifesta importunità... chiedo scusa.

  • Di paolo (---.---.---.49) 21 agosto 2019 21:56

    Dopo avere apprezzato "L’altra campana", vorrei ricordare a Fabio che anche i radicali con Silvio sono storia, cosi’ come i radicali con il PD sono storia, Il PD con Sivio (Monti) sono storia e via dicendo.... Quindi io lascerei perdere.

    Stasera ho colto un " fantastico " De Angelis (Huff. Post mica il New York Times !) assieme al grande- iper- supremo filosofo Massimo Cacciari, ospiti nel cabaret politico di Telese e Parenzo, su La 7 ovviamente.

    La loro teoria è la seguente: Zingaretti deve andare al confronto con il M5S, imponendo la maniera forte, via Conte e tutti i "collaborazionisti" di Salvini, quindi deve imporre uomini di altissimo profilo ( del PD? e dove li trova). Dal canto suo il M5S deve fare ammenda, calarsi le braghe e accettare tutto perché sono corresponsabili del fallimento e del disatro e girano disperati per i corridoi con gli occhi sbarrati per il rischio di perdere il posto ( De Angelis). Ma fallimento e disastro di che?. Se la mettiamo su questo piano i vari Silvio, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni dovrebbero essere mandati al rogo, assieme alla collaborazionista Bonino e alla ruota di scorta LEU.

    Queste sono le menti brillanti, immaginatevi gli altri.

    Salvini basta che aspetti e questi ti consegnano le chiavi per almeno un paio di generazioni. E’ solo questione di tempo. Purtroppo.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.201) 23 agosto 2019 11:36
    Fabio Della Pergola

    Salvini, salvo resurrezioni improvvise, si è sparato in un piede dimostrando di essere un fesso. Aveva il mondo in mano e ora ha (salvo resurrezioni improvvise) l’ombrello di Altan tu sai dove.

    Non messi meglio i Cinquestelle che hanno solo due opportunità, avendo afferrato bene il concetto che se vanno alle urne tornano avendo perso più di metà dei voti (e questo la dice lunga) e del loro potere politico: allearsi con il PD (pagando ammenda) o tornare da Salvini con il cappello in mano. Questo lo sanno bene loro, lo sanno gli altri e lo sappiamo pure noi. Ergo o ingoiano il rospo velenoso che Salvini gli ha servito su un piatto di cicoria alla cicuta o si adattano alle moderate forche caudine di Zingaretti. E cancellano quantomeno quell’obbrobrio in forte odore di anticostituzionalità delle "leggi sicurezza".

    Tertium non datur.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità