Lars Von Trier cacciato da Cannes mentre Arrigoni meritava di morire
Più uguali degli altri.
Allora, qui c’è Lars Von Trier che viene cacciato da Cannes perché ha detto qualche idiozia su Hitler e su Israele (poi pubblicamente ritrattata, con tanto di cenere cosparsa sul capo, ma non è servito a niente, sciò).
E qui invece c’è un tale che dice – anzi, che scrive su un giornale – che Vittorio Arrigoni non era un pacifista bensì un antisemita, e che quindi meritava di morire. Non mi risulta che sia stato cacciato da nulla o che si sia in procinto di farlo.
A mo’ di contraltare, sarebbe utile ricordare l’indignazione e il biasimo manifestati da una fetta non piccola dell’umanità nei confronti di chi aveva accolto la notizia della morte di Bin Laden con gioia. Capito? Bin Laden, dico Bin Laden, lo “sceicco del terrore”, il nemico pubblico n.1, il babau, ecco, non è carino ballare sulla tomba di un personaggio così. Al contrario, un signor X qualsiasi può permettersi di ballare sulla tomba di un pacifista (e non c’è alcun dubbio che lo fosse), solo perché secondo lui era un antisemita; e nessuno che vada per lo meno a sputargli in faccia.
Quindi: manifestare sentimenti antisemiti (o più spesso antiisraeliani, che non è affatto la stessa cosa, ma per chi strilla “dagli all’antisemita” questa confusione è strumentale) può farti cacciare da Cannes anche se sei Lars Von Trier, e può permettere a un tizio qualsiasi di sputare sulla tua tomba e rallegrarsi che t’hanno ammazzato anche se tu non hai mai ammazzato nessuno e non ti chiami Bin Laden.
E’ solo la mia impressione o qui c’è qualcosa di grosso che non va?
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