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Il terremoto degli ultimi

Siamo abbandonati da tutti, i nostri diritti calpestati nell'indifferenza dei nostri rappresentanti politici.

Sono trascorsi 41 mesi dal 6 aprile 2009, e la maggior parte di noi cittadini di serie "B" siamo ancora sfollati.

Ricordate il miracolo aquilano nel dopo sisma?

C'era un vecchio adagio popolare che diceva così: "Guerre, terremoti e peste... chi si spoglia e chi si veste".

Il terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009 non è stato uguale per tutti. Chi ha perso tutto, casa, affetti, ma soprattutto famigliari, a volte più di un figlio, famiglie distrutte in venti secondi, e chi è uscito di casa con molto spavento. (parole del prof. Antonello Ciccozzi, antropologo dell'università de L'Aquila).

A più di tre anni dal disastroso sisma che ha distrutto una delle più belle città d'arte d'Italia, la ricostruzione delle case popolari è ancora al palo. Gli inquilini dell'ATER sono "momentaneamente" alloggiati nel progetto C.A.S.E. (costruzioni antisismiche ecocompatibili) volute fortemente dal governo Berluconi/Bertolaso, per far vedere al mondo intero l'efficenza italiana. Case costosissime 2700 euro al mq, contro ogni logica di mercato. Case impersonali, senza affetti, senza poter portare alcuna modifica o alcun oggetto delle vecchie abitazioni distrutte.

L'ex presidente del consiglio in mondovisione ha consegnato queste strutture in gran cassa, dopo neanche un mese dall'ingresso dei cittadini già i primi problemi, tubi esterni senza coibentazione spaccati dal gelo polare di una delle città più fredde d'Italia. E giù manutenzioni straordinarie con il prezzo che lievitava notevolmente, alla fine della fiera queste case sono costate ai contribuenti italiani come "villa Certosa".

Tornando ai poveri diavoli delle case popolari, tutti in buona parte con redditi bassi, tant'è che il canone d'affitto a volte non superava i venticinque euro al mese.

Oggi che l'emergenza è finita, queste strutture sono a carico del comune de L'Aquila, l'ente territoriale ha cominciato a inviare ai residenti l'importo da pagare per la manutenzione costosa, in tutto diciannove new town.

L'affitto rischiesto è diverso dal canone sociale, dal calcolo fatto gli affittuari dovranno pagare 2,70 euro al mq che per 60 mq fa 162 euro mensili e dovrà essere pagato anche con gli arretrati, solo da coloro che erano in afftitto ante-sisma, perchè i proprietari di una casa sono esentati, quindi dovranno pagare i più poveri, i meno fortunati. Eppure nel progetto CASE vi abitano noti professionisti, imprenditori con redditi a sei cifre, con suv parcheggiati da decine di migliaia di euro. Una cifra enorme per chi percepisce una pensione sociale di appena 420 euro, quando prima pagava 24 euro.

Ma l'azione più scandalosa si sta attuando verso chi è rimasto solo e anziano. Molte abitazioni dell'ATER furono consegnate più di trent'anni fa, quando una famiglia era composta da padre, madre e due figli, nell'arco del tempo la famiglia è cambiata, i figli sono diventati adulti, sono andati via da casa e a volte il capo famiglia è venuto a mancare. Resta la povera signora vedova, sola, alla quale l'istituto le chiede di firmare una carta, un nuovo contratto di assegnazione, nel quale però le condizioni sono cambiate, non più gli stessi mq della sua vecchia abitazione circa 100 mq, ma la metà. Motivo: i costi di riparzione sono alti e l'istituto non ha soldi per ridare gli stessi mq.

 

Il motivo vero è un altro, l'istituto vuole realizzare con i 100 mq due appartamenti, uno per la signora vedova assegnatrice del diritto, l'altro lo vuole mettere in vendita, quindi realizzare profitto.

Nell'Italia degli sprechi, degli scandali che giornalmente ci regala la classe politica, del terremoto degli ultimi non interessa a nessuno.

 

(foto Maurizio Aloisi)

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.59) 24 settembre 2012 06:43

    Se fossi nei terremotati continuerei con una marcia a settimana

    anche se ora c’è Monti.

    Inviterei pure Bersani a continuare la propaganda antiberlusconiana
    ma temo la sua defezione sistematica.

    Agli abruzzesi terremotati pertanto rimane solo di "piassela in quel posto".§
    Chi è causa del suo mal pianga su sé stesso.

    Renzo Riva

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