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Il significato di libertà

Cinque riflessioni sul significato di libertà, dualismo, esperienza, verità e il qui e ora. Ci auguriamo che siano di interesse quale riflessione personale. 

Il significato di libertà

Quello che andremo a vedere non è il termine in sé ma una chiave di lettura che può essere applicata ad ogni concetto. E’ il modo più ampio possibile di appropriarci al significato.

Per poter ampliare il concetto di libertà, dobbiamo studiarlo nella sua forma esteriore e interiore. Cosa significa? Analizziamo insieme questi due aspetti. La libertà esteriore è quella di muoversi, di parlare e di pensare secondo la propria testa, vero? Bene. Un punto comune che collega tutte queste azioni è che ognuna di esse è limitata da uno o più fattori. Il muoversi può essere limitato da una malattia, dalla disponibilità di denaro o dal contesto in cui ci troviamo, il parlare può essere limitato da problemi fisiologici o psicologici e il pensare a sua volta dalle abitudini mentali che abbiamo. Risulta facilmente comprensibile che viviamo nei limiti e che questo non sia sempre una maledizione lo comprenderemo con il tempo.

Se osserviamo bene questi aspetti, sono tutti legati all’esteriore, anche, se può non sembrare, le strutture mentali, che per comodità, possiamo chiamare anche abitudini, nascono dalla nostra storia personale, da quello che abbiamo imparato, ci hanno insegnato o inculcato nel corso della nostra vita.

La libertà interiore è quella che ci costruiamo giorno dopo giorno, quella che ci permette di essere distaccati, ma allo stesso tempo partecipi alla vita. Qualcuno collegherà il distacco con l’indifferenza, quest’ultima però non è un processo interiore, ma uno esteriore, legato all’incomprensione e alla volontà di non accettare e capire la situazione. La libertà interiore si basa, invece, su valori che sono legati non alle leggi umane, ma ad un sentire e comprendere che va oltre i limiti da noi conosciuti, o meglio, di cui siamo totalmente consapevoli. È un sentire che viene definito nel buddismo amore universale e compassione. Si tratta della capacità di lasciare libere di sbagliare le persone a cui vogliamo bene, accettando il fatto che i propri consigli non abbiano fatto presa. Questa libertà non si costruisce, la si scopre e la si coltiva giorno dopo giorno. Proprio per questo motivo viene prima di ogni altra libertà e la libertà esteriore, di cui ho parlato prima, dipende da questa.

Vediamo cosa fa l’essere umano: cerca la libertà esteriore perché ai suoi sensi è più tangibile e vera. Così parla, scrive, accumula, proclama e, se è in suo potere, impone. Anche se i suoi propositi possono essere buoni, alla fine il suo fare è senza valore. Un fare esteriore senza un essere interiore non ha valore. Il processo interiore non è legato alla mente o a un ragionamento razionale, per questo motivo non può essere costruito. È importante comprenderne la differenza: ogni volta che facciamo noi non siamo, per fare dobbiamo essere razionali, ma per essere dobbiamo essere e basta. Per essere, all’inizio, è necessario scendere dentro di noi stessi attraverso una continua riflessione, analisi e sintesi di ciò che crediamo. Se useremo i concetti come paletti di libertà o parziali verità, finiremo solo con il barricarci nelle nostre convinzioni, che se anche giuste, saranno senza valore, come un bel libro, magari anche ricco, ma senza energia e storia. Le nostre parole potranno muovere anche emozioni forti, ma succederà come per il dolore: quando una persona è piena di emozioni basterà poco o nulla per farla emozionare; allo stesso modo una persona vuota di emozioni avrà bisogno di un forte impatto per emozionarsi - vedi le storie violente al cinema e nei libri. Questi eccessi, in un senso o nell’altro, sono solo la lampadina d’allarme di uno stile di vita che non funziona.

Andiamo avanti. L’aspetto esteriore della libertà può essere ulteriormente espanso comprendendo che esiste una parte fisica e una mentale e che la mente gioca, come l’interiore, un ruolo fondamentale. La mente va educata in modo che possa diventare un buono strumento. Il nostro io è solo un frammento del tutto nostro essere qui. Non desidero riportare le storie di persone che ricordano le vite passate, potete trovare diversi libri in merito, ognuno di voi potrà cercare i collegamenti che troverà meglio comprensibili, tuttavia negare a priori una cosa perché la scienza non è arrivata a confutarla o a dimostrarla non deve fermarci dal prendere atto che ci sono persone che ricordano vite precedenti e che ci siano religioni che parlano di reincarnazione. Questo ci riporta ad una domanda difficile: chi siamo? Una bella domanda, vero? Non possiamo avere una risposta a tutto, però possiamo aprirci ad una visione più ampia, cercando di ammettere che la nostra identità non è limitata al nostro piccolo capriccioso Io personale. So bene che molti avranno da ridire, ma il problema qui non è affrontare la possibilità della reincarnazione o l’immortalità dell’anima ma comprendere i passaggi che portano ad ampliare la nostra piccola verità e quindi ampliare la libertà, perché solo ampliando la nostra consapevolezza verso le verità degli altri potremo imparare a rispettare il nostro prossimo. Questo passaggio è importante.

Educare la mente significa riconoscere quanta libertà le diamo ogni giorno e per questo ora poniamoci la domanda: quanto ci lasciamo influenzare da essa? È importante saperlo, perché non siamo consapevoli di questa influenza. Come si fa? La vita ci offre mille situazioni per aiutarci a rispondere, ad esempio le critiche che gli altri ci fanno. Tuttavia se non siamo aperti ad ascoltare e accettare ciò che sentiremo, questo processo sarà sempre doloroso e faticoso, quindi, dobbiamo anche aprirci all’attenzione verso noi stessi domandandoci: quando ci comportiamo male? Fateci caso, è una cosa che facciamo spesso e spesso troviamo delle scuse o riteniamo di poco valore i nostri tanti errori. Viaggiamo oltre i limiti di velocità, facciamo sorpassi pericolosi, buttiamo carte per terra, sparliamo delle persone, diamo giudizi frettolosi, ascoltiamo superficialmente, mangiamo velocemente, portiamo delle maschere, beviamo poca acqua, non ci curiamo del corpo, ci conformiamo, non ci ascoltiamo...

Si potrebbe continuare all’infinito con questo elenco e andare anche scendere nelle sfumature, ma non è questo ciò che importa: ciò che importa è capire che ciò che si fa nasce dalla libertà interiore che ciascuno possiede. Quale sia questa libertà è una domanda importante.

Libertà è una parola fantastica, ma è evidente che può nascere ed essere coltivata solo attraverso una comprensione dei limiti e delle regole in cui noi tutti viviamo. Senza regole, senza leggi, senza il rispetto di queste non può esserci libertà. A questo punto, quando l’uomo è pigro e non vuole crescere nella comprensione interiore della libertà, gli viene imposta dalla società una pena. Alcune religioni mettono a morte, altre chiedono una preghiera; ci sono società che uccidono, altre che multano, altre che detengono le persone in prigione, ma nessuna che cerca di educare. Perché?

Ecco un problema della società moderna: si ritiene che l’educazione sia un fatto da fare esclusivamente a scuola, mentre educare significa dimostrare con i fatti ciò che si dice. Educare, in campo giudiziario, significa far fare a chi ha commesso qualche errore qualcosa di pratico che lo porti a risvegliare, a vivere di persona ciò che ha commesso. Tanto per dare un esempio, anche stupido: far lavorare sei mesi in ospedali diversi chi ha ucciso una persona, dovrebbe educarlo meglio di sei anni di inutile carcere e di incontri sporadici con uno psicologo o un educatore che ha studiato a tavolino ciò che deve dire.

Andiamo avanti. Anche la libertà interiore ha due aspetti, uno lo definisco per comodità, animico e l’altro lo definisco spirituale. Vi sembrerà che stia parlando di qualcosa di intangibile, ma non è così. È nell’ascolto del silenzio che potrete percepire il senso di ciò che vi dico. L’anima impara dalle nostre esperienze terrene ed è grazie ad esse che si migliora. Si tratta dell’unica e vera evoluzione dell’essere, della parte a noi più cara e per certi versi la nostra identità più vera rispetto all’Io. La libertà dell’anima è grande, tanto che può incarnarsi in questa realtà di apparente luce non una ma diverse volte e se avessimo la percezione di come il tempo è espressione del suo cambiamento, capiremmo che le vite non sono consecutive, ma in eterno presenti e molteplici. Certo, per affrontare questa tematica non basterebbe un intero sito web, ma questa breve pagina può essere uno spunto per scoprire che magari la vita non finisce lì dove tutti temiamo che finisca.

Noi pensiamo all’aldilà come a un qualcosa di staccato da noi, mentre invece vi siamo sempre collegati, è solo che non ne siamo giustamente consapevoli. Però c’è un momento nel quale questa parte spirituale si fa presente nella nostra vita. Quando? Pensateci, quando ci sono le difficoltà e le persone si riuniscono e lavorano tutte insieme. Ci aiuta e non si pensa alle diversità, scompaiono le differenze e si agisce tramite un unico aspetto: la volontà. È, questa, la parte più vera di noi che si manifesta, per esempio, quando ci imponiamo nella pigrizia e cerchiamo di fare qualcosa che non ci piace. Un esercizio per modificare e riconoscere questo moto interiore è cambiare radicalmente qualcosa della vostra vita. Cosa? Spegnete la televisione e parlate con il vostro partner. Ascoltate una buona musica invece di ascoltare la radio. Prendete del tempo per voi e la vostra famiglia.

Come vedete potete usare il quotidiano per conoscere voi stessi e si tratta sempre di fare qualcosa. Tuttavia sono cose che vi riguardano personalmente e che nessuno potrà fare al posto vostro. Giorno dopo giorno scoprirete qualcosa di nuovo di voi stessi e prima di quando pensiate percepirete che il vostro Io è come un muscolo che va educato e sviluppato nell’educazione e nella correttezza. Allora farete attenzione alle sfumature, al linguaggio, al pensiero e ad ogni aspetto della vostra vita e la libertà non sarà più un concetto astratto, ma un valore aggiunto alla vostra vita. Se sostituite la parola libertà con verità, a grandi linee, il senso non cambia e questo ci può far pensare come la libertà sia intimamente legata alla verità.

A questo punto posso solo augurarvi una buona ricerca.

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