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 Home page > Tribuna Libera > I capannoni dell’Emilia e la gara dei castelli

I capannoni dell’Emilia e la gara dei castelli

Il crollo dei capannoni dell’Emilia mi ha rimandato alla bellissima fiaba “la gara dei castelli”, utilizzata da Volvo nella campagna istituzionale del 4 dicembre 1984 apparsa sul quotidiano Il Sole 24 Ore. La fiaba purtroppo è rimasta una fiaba per quanto attiene la modalità di organizzazione delle imprese italiane. Ve la ripropongo, spiegandovi che tutta la campagna si articolava su cinque pagine de Il Sole 24 Ore. La gara dei castelli è stata scritta da Christopher Martin e illustrata da David Hockney.

 

La gara dei castelli 

C'era una volta, anzi c'era ancor prima, una bella princi­pessa che si chiamava Asa e che viveva nei paesi del nord, nel regno di Hrolf.

Asa aveva molti pretendenti, ma di gran lunga i più ostinati erano due nobili principi: Agnay e Volund.

Non sapendo chi scegliere, Asa si consigliò col padre. “Sono tutti e due principi," disse, “e tutti e due bravi cavalieri e anche belli. Come faccio a scegliere?"

Allora, re Hrolf convocò a corte i due principi. “A guardia della frontiera settentrionale e di quella meridionale del mio regno ci sono due colline identiche," disse. "Quindi che ciascuno di voi prenda una collina e ci costruisca in cima un castello degno di una principessa. Quello che finirà per primo sposerà la principessa Asa. Ma attenti, c'è una condizione: dovete terminare il vostro castello senza spendere più di questo." E così dicendo il re diede a ciascuno dei principi mille monete d'oro: quasi una fortuna per quei tempi.

I due principi si misero subito al lavoro, ma con criteri molto diversi. .

Il principe Agnay pensò: "Essendo una gara, la rapidità è la cosa più importante. Prenderò molti manovali, che dovranno accontentarsi di lavorare per un basso salario. Useremo pietra locale per comodità e anche perché costa poco, anche se è un po'difficile da lavorare. Non perderemo tempo a costruire vere e proprie impalcature, dormiremo all' aperto e mangeremo le bacche selvatiche che crescono sulla collina." .

Il principe Volund invece la pensava diversamente: "Costruire un castello è un lavoro lungo, faticoso e anche pericoloso. Prenderò solamente gli operai che potrò pagare bene. Porteremo la pietra da oltre le montagne perché è di qualità più facile da lavorare.

Taglieremo i pini delle foreste per fare 1e impalcature e per costruire gli alloggi degli operai, prenderemo anche dei cacciatori che ci riforniscano di cervi e cinghiali per mangiare." "Inoltre," disse il principe Volund; "tutti gli uomini che lavoreranno alla costruzione del castello ne saranno in parte proprietari, questo vuol dire che avranno diritto di rifugiarvisi con tutta la famiglia in tempi difficili."

Alla fine della prima estate, re Hrolf andò a vedere come procedevano i lavori. Il castello di Agnay era già mezzo costruito mentre quello del povero Volund era appena comin­ciato. La gente rideva. "Sarà senz'altro un bellissimo castello, quando sarà finito," diceva beffandosi di Volund. "Peccato che non ci sarà la principessa ad abitarci". Re Hrolf non ne eraaltrettanto sicuro. .

Venne l'inverno e come sapete, l'inverno è molto rigido nei paesi del nord. Con le mani gelate la pietra di Agnay era ancora più difficile da lavorare. Gli incidenti per la mancanza di impalcature si triplicarono. Le bacche sparirono dai fianchi della collina, e dove una volta c'era l'erba su cui dormire adesso c'era la neve.

Le lagnanze e i mugugni fatti in sordina diventarono poi aperta protesta, e uno dopo l'altro gli uomini di Agnay posarono gli attrezzi di lavoro, se così si potevano chiamare, e si chiesero: "E perché dobbiamo lavorare in queste condizioni?" .

Gli operai di Volund invece sapevano che una volta finito il castello avrebbero avuto sicurezza per sé e per le loro famiglie per tutta la vita. Andarono perciò da Volund e gli dissero: "Visto che siamo così indietro, ci siamo guardati intorno ed abbiamo scoperto vari modi di essere più efficienti".

Fu così che, mentre Agnay cadde nella confusione più completa, Volund acquisì un vantaggio dopo l'altro. E, come avrete ormai indovinato, un'estate e un inverno più tardi Volund non solamente fu il primo a finire, ma aveva costruito il castello più bello. .

Tutti dissero che il matrimonio fu un vero splendore.

Re Hrolf prese in disparte Volund e gli disse: "Ho trovato più di un figlio”.

“La gente di questo paese del nord non dimenticherà mai la lezione che ci hai dato"

 

 

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