"Fate silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono"
‘Sistematica distruzione di una popolazione, una stirpe, una razza o una comunità religiosa’. Questa è la definizione di genocidio dell’enciclopedia Treccani
‘Un paese sano non combatte i civili e non uccide i bambini per hobby né si pone come obiettivo espellere totalmente una popolazione. Questo governo mette a repentaglio la nostra esistenza’, ha dichiarato Yair Golan, ex generale Idf, e leader dell'opposizione israeliana.
Secondo l’ONU si intendono per genocidio ‘gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso’.
Genocidio, strage di civili, crimini di guerra, pulizia etnica, effetti collaterali, occupazione militare, possiamo utilizzare indifferentemente uno di questi termini ma non si può non inorridire di fronte ad oltre 50 mila civili uccisi, di cui circa 15 mila sono bambini.
A questi un giorno si aggiungeranno quelli sepolti sotto le macerie, quelli che rimarranno mutilati per tutta la vita e quelli che rimarranno orfani.
Perché? Perché? Perché?
Che tristezza vedere questi adolescenti girare tra le macerie di quelle che una volta erano le loro case. E vederli sorridere se ritrovano un oggetto o un piccolo ricordo di cosa è stata la loro vita fino a pochi mesi fa.
Che dolore vederli piangere abbracciati ad un adulto che non è il loro papà che non c’è più, o la loro mamma che è sepolta sotto le macerie.
Che sofferenza vedere questi genitori che si disperano tenendo in braccio i corpicini esanimi dei loro bambini che non potranno godere il tempo che è dato a noi che guardiamo tutto questo con indifferenza o impotenza.
Che rabbia vederli raschiare inutilmente i pentoloni di cibo vuoti o vederli ridotti a scheletri per la fame.
No, l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre non può giustificare tutto questo.
È tutt’altro. Sono atti commessi con l’intenzione di distruggere e di uccidere. La guerra non si dovrebbe fare mai, ma quando si fa è perché si ha di fronte un altro esercito non una popolazione inerme.
Usiamo il termine che ci sembra più adatto, ma gridiamolo, gridiamolo forte affinché giunga alle orecchie di chi può fermare tutto questo. Affinché giunga nei cuori di chi è sordo alla misericordia, di chi continua a seminare odio e dolore.
'Facciamo silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono'.
Non dimentichiamolo mai: la vita è breve per tutti, ebrei, palestinesi, sionisti, islamici, russi, ucraini … nessuno è escluso. Il tempo dato è poco e tutti hanno il diritto di viverlo dignitosamente.
Photo credit: Stephen William and Saber Ashor
By EU Civil Protection and Humanitar/Flickr
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