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Grazie Beppino, eroe italiano

Grazie Beppino, eroe italiano

Un anno fa moriva Eluana Englaro. Eluana è stata un simbolo importantissimo per questo paese, un simbolo che racchiude in sè due temi fondamentali per l’Italia: la laicità e la legalità, la libertà e la giustizia. La laicità, chiaramente, è il tema fondamentale, quello che salta subito all’occhio. La legalità in questo caso è un tema secondario, affrontato dal padre con un coraggio non comune. Beppino Englaro ha affrontato la legge italiana, ha chiesto di poter fare una cosa e la legge gli ha dato ragione, anche se dopo molti anni. 
 
Avrebbe potuto fare come molti altri, staccare la spina, di notte, senza troppa confusione, senza occhi che guardassero. Avrebbe ottenuto ciò che voleva facendo così? No, sicuramente. Eluana amava la vita e amava la sua vita. Eluana aveva espresso un desiderio e il padre ha voluto esaudire quel desiderio. Volerlo fare restando dentro l’ambito della legge dovrebbe essere un esempio per tutti. Così agisce un uomo.
 
Diversamente invece ha agito la politica, in questa situazione. L’assenza di una legge chiara sul fine vita, i tentativi del ministro Sacconi di impedire l’attuazione della sentenza, la legge incostituzionale preparata apposta dal Governo per accontentare la Chiesa, l’intervento fuori luogo di Napolitano, il sequestro del Senato da parte del presidente Schifani. Tutto nel nome del potere, dei buoni rapporti con i clericali, tutto contro i cittadini e la loro volontà.
 
Berlusconi ieri ha dichiarato di essere dispiaciuto di non essere riuscito a impedire la morte di Eluana. Poco importa se quella fine era quella voluta dal padre e dalla stessa ragazza. Poco importa se un governo liberale mai si sognerebbe di entrare nelle vite delle persone (oltre che nelle tasche, come ama ripetere Tremonti). Sacconi ha dichiarato che quella intromissione era una perla di laicità, in quanto fondata sul dubbio. Resta da comprendere su quale dubbio. Di certo non c’era dubbio sull’infallibilità dei valori cristiani, mentre ce n’era in abbondanza nei confronti di quelli laici.
 
Un anno dopo stiamo ancora aspettando una legge sul fine vita che, viste le premesse, è bene che non vi sia ancora. Un anno dopo stiamo ancora aspettando un barlume di rispetto nei confronti della legalità da parte del governo Berlusconi. Un anno dopo siamo come anno prima. Inginocchiati di fronte al Papa e al padrino. Tutti, tranne uno, Beppino Englaro, laico coraggioso, padre coraggioso, italiano coraggioso. Grazie Beppino, ognuno di noi ti deve qualcosa, anche chi ti odia e ti insulta.

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