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Due storie di analfabetismo sentimentale

Sono anni che mi interrogo sull’amore. Vi impedisco di ridere (al massimo sorridete), tanto lo facciamo tutti. Avevo una mia idea, confesso. I due film che ho visto e su cui voglio riflettere – tanto non li recensisco mica, non sono un recensore – me l’hanno confermata.

 

I sentimenti sono un alfabeto. Le emozioni no. Alla gestione delle emozioni, mi confermava la mia amica Paola oggi, sovrintende una parte del cervello. Sono poco governabili. I sentimenti invece si imparano, si governano.

 

Giulia non esce la sera ( film di Giuseppe Piccioni. Con Valerio Mastandrea e Valeria Golino ) e The Reader , A voce alta (film di Stephen Daldry. Con Kate Winslet, Ralph Fiennes ) sono due racconti di analfabetismo sentimentale. E dire che non lo sapevo, giuro, che proprio l’analfabetismo fosse la chiave narrativa di uno dei due.

 

In Giulia non esce la sera la protagonista, colpevole di un delitto, è un’analfabeta di ritorno. Lui, quello che prova ad amarla, un analfabeta tout cour. In The Reader l’analfabeta , in tutti i sensi, è solo lei. Se non ti hanno insegnato non puoi sapere. Se disimpari hai qualche possibilità di riapprendere, ma farlo è molto difficile. Di solito sei solo e, nel caso dei sentimenti, molto spesso chi cerca di insegnarti non sa bene come farlo. Lo scibile è immenso e occorrerebbe troppa, davvero troppa pazienza.

Per questo, credo, questi due film sono così dolorosi. Mi chiedo spesso quanti analfabeti, totali o di ritorno, ci circondino. Quanto le ferite degli anni, abbiano minato il nostro sapere sentimentale. Quanto sia rimasto di quel “tutto”, se mai ce lo hanno insegnato. Ditemi voi, se mi sbaglio

 

Commenti all'articolo

  • Di Stefania (---.---.---.144) 9 ottobre 2009 15:17

    Questo articolo non vuol dire niente. Io fra i due film ho visto solo the reader, (uno dei film più belli della storia del cinema), la questione è che il problema è avere i mezzi per capire un film, un libro, una persona con cui dialoghiamo, se non si ha nulla da dire anche solo su un film, io mi chiedo perchè commentarlo e togliere l’interesse a chi successivamente lo avrebbe voluto vedere. Per il film "the reader" in particolare, vorrei dire avendolo visto da poco in dvd, ma avendo letto molto sul mondo dell’analfabetismo ed anche avendo letto interviste sul film e sui suoi protagonisti quando uscì al cinema, posso dire di aver scoperto qualcosa che non conoscevo, un mondo che può diventare un inferno per chi purtroppo non ha potuto imparare a leggere e scrivere, ma che nasconde dinamiche psicologiche interessantissime anche nel capire il ns. mondo "alfabetizzato", proprio perchè alfabetizzato non vuol dire acculturato, non vuol dire conoscenza libertà ecc. Dal film, (e non è l’unico che affronta temi difficili con una profondità ed una sensibilità che non sono così scontate), dal film dicevo esce ben altro, non si può mi ripeto, commentare semplicisticamente ciò che scatena emozioni così viscerali che prima di commentarlo bisognerebbe riflettere su ciò che noi comprendiamo di noi e poi degli altri. Il fatto di scrivere su internet non dà la libertà di parlare di quello che anche incolpevolmente non siamo in grado di capire. Un consiglio disinteressato è quello di vederlo e poi farsi la propria opinione ma con onestà intellettuale e non così tanto per parlare, altrimenti si può scegliere fra altri film, più leggeri e forse meno interessanti.

    • Di Francesca Pitta (---.---.---.108) 9 ottobre 2009 16:22
      Francesca Pitta

      è incredibile... di quello che ho scritto sei tu a non aver capito nulla. se pensi di aver delle cose da dire su un film, un libro, una piece teatrale, nessuno su AV ti impedisce di aprirti un account e scrivere.
      io ho scritto solo quello che pensavo. e di solito nn mi faccio influenzare dalle recensioni: se un film mi ispira vado a vederlo e stop...

    • Di Stefania (---.---.---.144) 9 ottobre 2009 17:26

      Hai ragione io non volevo offenderti, volevo semplicemente dire che anche se si può scrivere liberamente quello che si vuole, anche su internet, spesso trovo commenti su film, libri o altro che potrebbero dire anche cose giuste, come in parte credo anche il tuo articolo abbia fatto, il punto è che su un film che, come questo potrebbe far scaturire una valanga di discussioni costruttive, ad es. sul fatto che tocca tanti temi e tutti importanti. Che un film così ti fa riflettere per giorni, forse per tanto tempo, e che non tutti, come hai fatto tu hanno il coraggio di commentarlo, perchè complesso, non discuto nell’avere anche opinioni diverse, e nemmeno io mi faccio influenzare dalle recensioni, anche se le leggo, io dibatto sul fatto che il tuo articolo potrebbe dire anche cose giuste, ma è troppo stringato, avevi iniziato un bel ragionamento però per me avresti dovuto spiegare di più il tuo punto di vista. Tu ad es. dici che lei è l’unico analfabeta fra i due, in tutti i sensi soprattutto perchè si macchia di crimini nazisti, non giustificabili, ma questo è il commento semplicistico a cui mi riferisco io, perchè il senso del film sta proprio nella convergenza di mondi così diversi fra i due protagonisti che sono l’emblema delle diverse generazioni tedesche tra quelle cioè cresciute anche loro malgrado durante la seconda guerra mondiale, e quelle dei figli e poi dei nipoti, ai rapporti che la Germania dovrà affrontare con la sua storia, e quanto il male possa entrare nella nostra vita anche a prescindere dalla nostra volontà, e per ultimo come gestiremmo quello stesso male se fosse rappresentato da nostro marito, dai nostri genitori dai nostri nonni ecc. Ciao

    • Di Francesca Pitta (---.---.---.108) 9 ottobre 2009 18:05
      Francesca Pitta

      vedi stefania io amo la sintesi. e poi nn sono un critico cinematografico. lo ripeto tutte le volte che parlo di un film (puoi verificare, se vuoi). io scrivo xchè un film mi ha comunicato qualcosa e ho voglia di condivederlo con altri. nessuno è obbligato a leggermi, nè a seguire il filo delle mie emozioni... avere la tessera da giornalista nn significa, di defualt, essere "stronzi" :)))
      ciao e grazie x la tua attenzione

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