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Milano presa nella rete

"Hai presente il fuori Salone? Ecco, come se fosse un po' quella cosa li" . Solo che invece di divani e poltrone qui si tratta di web, rete, geolocalizzazione e città 2.0. Novanta eventi gratuiti, 250 relatori, una sorta di workshop che si svolge in contemporanea in 5 città del mondo : Los Angeles, Bogotà, Buenos Aires, Città del Messico.

Marco Montemagno, che con Marco Antonio Masieri è il co- fondatore di Augmendy - società che organizza per l’Italia la Social Media Week anche per le edizioni 2011 e 2012 – è entusiasta. Sale convegno strapiene, giornalisti, blogger studenti o semplicemente curiosi tutti in giro per la città passando da un appuntamento all'altro. Si palra di informazione, bellissimo l'incontro alla Mediateca di via della Moscova su come internet e i social media stanno cambiando l’informazione. Seduti al tavolo a discuterne insieme- Emilio Carelli, Direttore SkyTG24- Tommaso Tessarolo, General Manager Italy Current TV- Luca Dini, Direttore Vanity Fair Italia- Peter Gomez, Direttore Il Fatto Quotidiano online, Giancarlo Vergori, direttore generale Matrix. Special guest: Dina Kaplan, Cofounder di Blip.tv.

Oppure di “crowdsourcing” , ovvero affidare un’attività normalmente svolta da un professionista (interno o esterno all’azienda, Università, Ente o Istituzione) ad un indefinito e allargato gruppo di persone tramite una richiesta aperta, trasparente e rivolta a tutti. E ancora un'iniziativa dedicata in modo particolare ai senior affascinati da internet: la Olnus Eldy che gira per le vie cittadine con un camper debitamente attrezzato con computer e connessione ad internet per portare la tecnologia facile ai cittadini meno giovani. "Il nostro obiettivo, spiega Montemagno, è coinvolgere tutta la cittadinanza , descrivendo e spesso facendo sperimentare direttamente le opportunità che i social media offrono alle persone, alle aziende, al mondo del no profit"

Impossibile parlare di tutto ciò che sta accadendo a Milano, possibilissimo invece cliccare sul sito e farsi un'idea. Dopo, ovviamente, sarà impossibile resistere alla tentazione di "gettarsi nella rete"

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.178) 24 settembre 2010 10:50
    Damiano Mazzotti


    A me sembra una riunione troppo politicamente corretta...

    E chi viene pagato dal più grande miliardario dell’informazione che obiettività potrà mai avere?

    A Murdoch interessa far soldi e non informare... E la gente è disposta a pagare pur di farsi prendere in giro...

    Per l’Italia le cose sono un po’ diverse poiché il mondo dell’informazione è così marcio, che Murdoch potrebbe anche essere beatificato...

    Per il resto Murdoch ucciderebbe economicamente tutti se potesse.... Web e non web...

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