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Doriana Goracci

Doriana Goracci

Sono una blogger in copy left da molti anni e mi piace impegnare parte del mio tempo nel giornalismo partecipativo, usando il cestino-come mezzo- per raccogliere quelle piccole e preziose cronache di vita, spesso sotto traccia.

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  • Primo articolo giovedì 08 Agosto 2009
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Ultimi commenti

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.212) 17 dicembre 2010 20:02
    Doriana Goracci

    Grazie per quanto hai scritto. Una volta, un bel po’ di tempo fa mi misi in testa di fare una ricerca sui mezzi mediatici e venne fuori Fame e sete di Tv: dal Papa al Duce
    http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=13449
    Te lo invio e mi interessa che lo leggi tu, in questo momento c’è ben altro da commentare...a proposito dei mezzi pubblici. Un abbraccio dalla rete.

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.212) 17 dicembre 2010 19:57
    Doriana Goracci

    con tutti i mezzi...mediatici.

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.47) 13 dicembre 2010 22:08
    Doriana Goracci

    Aggiorno quanto appena ricevuto da Ida Donati su FB e dico grazie...
    http://www.iduepunti.it/teramo-esposto-contro-uninsegnante

    Teramo: Esposto contro un’insegnante
    di Giancarlo Falconi

    Una famiglia. Più famiglie. Esposto nei confronti di un’insegnate di scuola elementare per abuso dei mezzi di correzione o di disciplina. L’avevamo anticipato in un articolo circa un mese fa. Prima era una voce,poi un vociare. Poi una catena di confidenze. Si diceva che avrebbe vinto il mutismo finale. Subentra una forma di omertà. Il fatto che non sia capitato al proprio figlio, rassicura e consiglia il silenzio. Per fortuna non è così per tutti. Scatta la solidarietà. Verranno ascoltati anche altri bambini. Si crea una catena. Vi ricordate la storia? Un bambino racconta la sua paura di andare a scuola. Altri bambini confermano. Si parlava di una maestra e dei suoi metodi: Tirate di capelli, strattonamenti vigorosi sulla sedia, derisione quotidiana davanti gli altri compagni di scuola. Il risultato? Stati di ansia e attacchi di panico. Ora con l’esposto, il Dirigente scolastico avrà la possibilità di avviare un’indagine interna. Noi continueremo a raccontarvi questa storia, nonostante le gentili critiche e le piccole minacce di querela. Noi siamo completamente sordi e amiamo illuderci, di essere liberi di scrivere come i bambini sereni d’imparare. 

    Cucciolo coraggioso...questa è per te

    "Bambino,
    se trovi l’aquilone della tua fantasia
    legalo con l’intelligenza del cuore.
    Vedrai sorgere giardini incantati
    e tua madre diventerà una pianta
    che ti coprirà con le sue foglie.
    Fa delle tue mani due bianche colombe
    e portino la pace ovunque
    e l’ordine delle cose.
    Ma prima di imparare a scrivere

    guardati nell’acqua del sentimento
    ".

     Alda Merini

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.74) 6 dicembre 2010 20:28
    Doriana Goracci

    BERGAMO – Il pm di Bergamo, Letizia Ruggeri, al termine dell’udienza di convalida del fermo del marocchino Mohamed Fikri indagato per la scomparsa di Yara Gambirasio, non ha chiesto la custodia cautelare in carcere in quanto, con il passare delle ore, non vi sarebbero più indizi di gravità tale da richiedere la custodia cautelare. Il pm ha comunque chiesto la convalida del fermo di sabato scorso ritenendo sussistenti i presupposti. Si profila, pertanto, la scarcerazione del marocchino nelle prossime ore.
    INTERCETTAZIONE SU ALLAH, ERA TRADOTTA MALE – A determinare la scelta del pm di non chiedere la custodia in carcere del marocchino, a quanto si é saputo, vi sarebbe stata anche una nuova traduzione della frase, in arabo, intercettata dagli investigatori, che inizialmente suonava come: “Allah mi perdoni, non l’ho uccisa io”. Alla luce della nuova traduzione – sempre secondo quanto si é appreso – la frase sarebbe invece stata una sorta di imprecazione slegata dal caso della ragazza scomparsa.
    SOSPESE RICERCHE IN INVASO, RIPRENDERANNO DOMANI – Sono state sospese le ricerche nell’invaso pieno d’acqua nei pressi del cantiere edile del centro commerciale in costruzione alla periferia con Mapello. Gli inquirenti hanno infatti stabilito che deve essere completamente svuotato e i vigili, quando si è fatto buio, hanno dovuto sospendere per problemi tecnici. Il drenaggio riprenderà domani mattina. La zona dove si trova l’invaso, e sulla quale dovrebbe sorgere il parcheggio all’aperto del centro commerciale, era già stata controllata nei giorni scorsi. Ma evidentemente gli investigatori hanno deciso di procedere ad un sopralluogo ancora più accurato svuotando quindi completamente l’acqua per verificare che sul fondo non ci sia il corpo della ragazza scomparsa.
    Per la scomparsa di Yara la persona in carcere e’ un marocchino di 22 anni, residente a Montebelluna, nel Trevigiano, giunto in Italia qualche anno fa con il ricongiungimento famigliare. L’uomo, pero’, respinge le accuse. A Brembate intanto nelle vicinanze della casa dei genitori di Yara monta la rabbia e compaiono cartelli xenofobi, ma il sindaco prende le distanze.
    Il marocchino lavorava come muratore nel cantiere di Mapello dove i cani delle forze dell’ordine hanno fiutato piu’ volte tracce di Yara Gambirasio, la tredicenne di cui non si hanno notizie da ormai nove giorni, dopo essere scomparsa del centro sportivo in cui si allenava.
    L’accusa alla base del suo fermo, eseguito a bordo di una motonave che da Genova stava andando a Tangeri, in Marocco, e’ raggelante: sequestro di persona e omicidio volontario.
    Secondo quanto scirivono oggi vari quotidiani il marocchino avrebbe due complici italiani. L’ipotesi degli investigatori, secondo il Corriere, e’ che il nordafricano avrebbe aiutato a sequestrare e far sparire la ragazzina violentata e uccisa dagli altri due. Sempre secondo i quotidiani, sull’identita’ dei due misteriosi italiani ci sarebbe gia’ piu’ di una ipotesi.
    Nell’interrogatorio di ieri davanti al pm, pero’, il maghrebino non avrebbe rilasciato dichiarazioni utili a individuare eventuali complici, il cui coinvolgimento nel delitto si evincerebbe dalle intercettazioni telefoniche sull’utenza del marocchino
    Le intercettazioni sul telefonino di Mohamed Fikri – questo, secondo vari giornali, il nome del marocchino di 22 anni fermato per l’omicidio di Yara Gambirasio – sarebbero scattate subito dopo i controlli dei carabinieri nel cantiere di Mapello, paese vicino a Brembate Sopra, dove lavorava il maghrebino.
    Quel giorno, Mohamed era uno dei pochi operai assenti e per questo, oltre che per altri indizi che gli inquirenti non hanno rivelato, sono partite le intercettazioni. Da una frase, ‘Allah, perdonami, non l’ho uccisa io, non l’ho uccisa io’, gli inquirenti hanno sospettato un suo coinvolgimento nel caso Yara insieme ad altre persone. Quando poi i carabinieri sono andati nel paese dove risiede, Montebelluna, nel trevigiano, e hanno scoperto che stava per lasciare l’Italia, hanno temuto che volesse darsi alla fuga. Fikri ha spiegato al pm di aver concordato le ferie con il suo datore di lavoro padovano e di aver comprato lunedi’ a Montebelluna il biglietto per Tangeri, con rientro previsto a febbraio.
    SVUOTATO INVASO D’ACQUA NEI PRESSI CANTIERE EDILE – I vigili del fuoco sono al lavoro per dragare e svuotare un invaso d’acqua nei pressi del cantiere edile di Mapello, dove avrebbe lavorato anche il marocchino fermato l’altro ieri e dove si perderebbero le tracce di Yara Gambirasio. A quanto si è appreso, i vigili sono arrivati in quell’area dopo una delle tante indicazioni che arrivano dagli inquirenti. Non sembra al momento, comunque, che le ricerche abbiano portato a qualche risultato.
    GARANTE, MEDIA RISPETTINO RICHIESTA RISERVATEZZA – Nella vicenda della giovane Yara Gambirasio, il Garante per la protezione dei dati personali “invita i media, nell’esercitare il legittimo diritto di cronaca riguardo ad un fatto di sicuro interesse pubblico, a usare sempre la necessaria responsabilità e sensibilità e a rispettare la richiesta di riservatezza che proviene dalla famiglia e dalla comunità cittadina”.
    “La vicenda di Yara, infatti, va purtroppo profilandosi come un fatto di cronaca particolarmente doloroso – sottolinea il Garante privacy in una nota – le cui circostanze e implicazioni potrebbero ledere gravemente la dignità della minore, colpire la famiglia nei suoi affetti più intimi e provocare ulteriore dolore e lacerazione nella comunità nella quale Yara è cresciuta”. Il Garante chiede, dunque, ai media di “evitare accanimenti informativi sul caso e di limitarsi a profili di stretta essenzialità, astenendosi dal riportare dettagli e particolari che rendano la ragazzina e la sua famiglia vittime di inutili morbosità”.
    PM: SU PRESUNTI COMPLICI ITALIANI NON HO NULLA DA DIRE – E’ lapidario il procuratore aggiunto di Bergamo Massimo Meroni, che regge le sorti della procura orobica a proposito dell’ipotesi che nella vicenda di Yara Ganmbirasio, siano coinvolti anche due italiani: ”Non ho nulla da dire”, si e’ limitato ad affermare il magistrato.
    La notizia del fermo di un italiano era stata data quasi per certa la notte stessa in cui era stato bloccato il marocchino sulla nave diretta in Nordafrica. Una notizia poi smentita categoricamente ieri mattina. Secondo le voci circolate sabato notte, e poi smentite, l’italiano sarebbe stato intercettato dagli investigatori in Liguria contemporaneamente al fermo del muratore nordafricano, e i due sarebbero stati poi trasferiti
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/11/28/visualizza_new.h tml_1676255634.html

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.107) 4 dicembre 2010 15:53
    Doriana Goracci

    A chi si rivolge sagace commentatore anonimo? All’autore dell’articolo? Può scrivere direttamente a lui a Città del Messico, cliccando sul titolo in rosso...a lei piace un certo colore come i tori, e vedo che è pratico di luoghi dove trovare donne e uomini, che scambiano bisogni e soldi. buona navigazione.


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