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Brunetta giro di vite sull’utilizzo di internet. Vorremmo parlare d’altro, ma...

Vorremmo parlare di altro. Vorremmo discutere di scuola e sanità, di giustizia e sicurezza, di salari e pensioni, di piante organiche, orario di lavoro e carichi di lavoro, di enti inutili ed inutili dirigenti, di tasse e cuneo fiscale, di riforme strutturali, sprechi ed inefficienze "vere" della cosa pubblica, ma questa politica non ce lo consente. A questa politica globalizzata interessano solo le prestazioni sessuali dei suoi leader, le vicende giudiziarie di ex imprenditori trasferitisi a palazzo Chigi.

Questa politica - sia di destra che di sinistra - parla di veline e di ex mogli, parla d’altro e distoglie l’attenzione dai problemi reali della gente. Questa politica fa solo gossip da strapazzo! E così ci tocca parlare di aria fritta anche per tener botta ad un aspirante premio Nobel: mister br stamattina s’è svegliato, ha preso carta e penna e ha impartito, udite, udite, le "nuove" direttive sull’utilizzo della rete e della posta elettronica in ufficio, invitando i lavoratori a non trascorrere tempo on line per motivi privati. Quando la tecnologia era meno avanzata le circolari dei ministri di allora richiamavano i dipendenti pubblici a non abusare del telefono! Caro mister br come al solito non hai scoperto nulla di nuovo, era tutto già scritto nel Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, dove si vieta l’utilizzo di attrezzature di cui si dispone per ragioni d’ufficio - compreso il tuo cellulare e la tua "auto-blu"- e nelle linee guida del Garante per la privacy. Ma oggi mister br ha deciso di farne oggetto di una circolare, partendo dalla premessa che l’ampia distribuzione delle tecnologie informatiche tra i dipendenti "ne favorisce il diffuso utilizzo anche per finalità diverse da quelle lavorative" e quindi:

STOP AI GIOCHI AL COMPUTER. No ad un uso improprio di internet: non sarà più possibile, quindi, caricare o scaricare file, giocare al computer o, comunque, usare servizi on line che abbiano finalità estranee al lavoro.


E-MAIL REGOLAMENTATE. Brunetta richiama l’opportunità che le amministrazioni esplicitino «regole e strumenti» per l’uso della posta elettronica. Per la stessa configurazione dell’indirizzo e-mail «può risultare dubbio se il lavoratore utilizzi la posta operando quale espressione dell’amministrazione o ne faccia, invece, un uso personale».
 
SANZIONATI GLI ABUSI. I lavoratori devono essere messi in grado di conoscere le attività consentite, i controlli a cui sono sottoposti e in quali sanzioni possono incorrere. Per questo si raccomanda alle amministrazioni di adottare e pubblicizzare un ’disciplinare internò. Nella direttiva si ricordano anche le sentenze della Corte dei Conti dove si sanziona l’indebito utilizzo della connessione ad internet da parte di un dipendente, responsabile per il danno patrimoniale arrecato all’amministrazione per il mancato svolgimento del lavoro.
 
CONTROLLI AMMINISTRAZIONI NON SIANO ECCESSIVI. Spetta alle amministrazioni assicurare il corretto impiego degli strumenti Ict. Dei controlli saranno a conoscenza sindacati e lavoratori. Essi non dovranno essere «prolungati, costanti e indiscriminati».
 
BLACK LIST DEI SITI. Le amministrazioni dovranno dotarsi di software idonei a impedire l’accesso a siti internet con contenuti illegali. Andranno individuati quelli correlati all’attività lavorativa, facendo anche una sorta di black list dei siti non accessibili.

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