B e il suo esercito. Nascono i Promotori della libertà
Spaccio di democrazia.
Ebbene, è stata svelata alla presenza del ministro del Turismo Brambilla una nuova creatura arcoriana. I Promotori della Libertà. Sorvolando sulla scelta ricaduta sul cacofonico sostantivo (promotori…brr!) e l’immagine di dubbio gusto adottata nel sito, l’organizzazione - tutta interna al Pdl -, nasce con la nobile intenzione di “difendere i valori della democrazia e della libertà” (cit). Come? Scorriamo il regolamento, e facciamone bibbia.
Il regolamento.
- Articolo 1: i Promotori della Libertà dipendono direttamente dal Presidente Silvio Berlusconi. L’azione dei Promotori della Libertà è armonica e sinergica alle linee e agli obiettivi del partito del Popolo della Libertà.
- Articolo 2: le finalità. Sostenere il lavoro del presidente Berlusconi. Sostenere il Governo. Sostenere il Pdl.
- Articolo 3: veniamo all’organizzazione. Da qui cito testutale:
I Promotori della Libertà si riconoscono nel Presidente del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi.
(…) Il Presidente del Popolo della Libertà fissa le priorità, gli obiettivi e gli interventi per l’azione dei Promotori della Libertà. - Articolo 4: i responsabili sono nominati dal presidente Berlusconi, e immediatamente revocati qualora le attività poste in essere dallo stesso fossero in contrasto con la linea politica ed i valori del Popolo della Libertà.
Un caffè alla Silvio-Jugend.
Per dire: a mio avviso sarà l’ennesimo flop movimentistico di casa Arcore – basta vedere la misera quota di iscritti al partito, da quando è partita la campagna d’adesione. Ma impressiona. E, senza fare il Gramellini, impressiona l’utilizzo enfatizzato e stentoreo della parola libertà. In quella che sembra un’irregimentazione di base, una Silvio-Jugend.
Pochi brividi, è alla frutta.
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