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 Home page > Tribuna Libera > Anche se col groppo in gola dico "sì" a Renzi

Anche se col groppo in gola dico "sì" a Renzi

Agli annunci, più da effetti speciali che poi seguiti da sostanza, il nostro premier decisionista comunque sta in qualche modo cambiando un paese. Se il cambiamento è in direzione del meglio o del peggio questo sarà compito dei cittadini valutarlo. 

All'ingrosso Matteo Renzi non mi piace, anzi lo trovo piuttosto antipatico. Sono lontano da lui a pelle, sia come cultura che come concezione della società e quindi della politica, direi almeno un paio di anni luce. Sul piano dei convincimenti politico religiosi se lui è democristiano e cattolico praticante, ex boy scout fino alla soglia della maturità al contrario io sono un laico ateo ammazzapreti, cresciuto nella strada e non sotto una campana di vetro, ex comunista e poi genericamente di sinistra, purtroppo non votante.

Poi lui è stato pure arbitro di calcio, che è una categoria già di suo poco stimata, ed io al calcio ho cercato sempre di giocarci, almeno finché ho potuto. Infine ho appreso che il nostro premier ha pure schivato il servizio militare (quello civile forse ancora non esisteva), mentre io ho dovuto indossare la divisa e partire per lidi sperduti, con questo incasinando non poco il mio percorso di studi. Quindi l'unico punto d'incontro tra noi due è solo di natura puramente geografica, lui è fiorentino ed io toscano di periferia, ma altro non vedo.

Questo tanto per essere chiari.

Eppure sono costretto a prendere realisticamente atto che una alternativa, che sia qualcosa di più e di meglio di un salto nel buio dalle conseguenze non prevedibili, in questo paese non esiste. Se poi, come discrimine dovessi prendere in considerazione l'accusa che continuamente viene rifilata a questo premier, da tutte le opposizioni e da molti "opinion maker" di sinistra, di essere un decisionista incline all'autorismo ancorché una specie di dittatorello che si circonda di una falange di "bravi", ovviamente per lo più toscani e per lo più donne, allora la distanza tra noi due si accorcia un po', perché ritengo questo paese totalmente inadatto alla democrazia.

Gli italiani sono un popolo che va "comandato" perché confonde democrazia con anarchia, perché è fortemente incline a violare le leggi in nome del proprio tornaconto personale, perché ha una concezione del bene pubblico come bene di nessuno, perché più che un popolo è una accozzaglia di etnie con percorsi storici profondamente diversi e quindi con inevitabili conflitti sociali dovuti a disparità culturali e di condizione ecc....

Ergo , in linea di principio e purché non accostabile al vergognoso passato meno recente ,"un uomo forte al comando" lo reputo infinitamente meno dannoso di una marmaglia di caglioffi travestiti da politici, dediti soltanto al proprio tornaconto, che hanno tutti i vantaggi nell'immobilismo, nel fare tutto per non cambiare nulla in quel perfetto stile gattopardesco che tanto ci contraddistingue da società più civili ed evolute che hanno il senso della concretezza e dell'ordine sociale.

Se si guarda oggi ai capisaldi di questa pseudo democrazia, conquistata con il post fascismo e con il sangue dei martiri, ci troviamo davanti:

  • una politica indecente per non dire maramalda o mariuola;
  • una giustizia da quarto o quinto mondo;
  • una scuola che ha perso la sua funzione primaria che è quella di preparare i cittadini ed è diventata uno stipendificio e fabbrica di precariato;
  • un disordine sociale che si manifesta in termini di inefficenza della burocrazia, delle forze dell'ordine, delle istituzioni sul territorio, della stessa concezione fondamentale di ciò che è diritto e ciò che è dovere.

Insomma un paese "sgarrupato" nel quale trovare un punto di riferimento certo, un faro, una guida è pura utopia, dal momento che perfino i massimi organi istituzionali di controllo come le Corti di giustizia sono messe perennemente sotto accusa.

In questo contesto, dopo anni di politica piatta e asintoticamente inconcludente, arriva finalmente qualcuno che ha voglia di fare, di cambiare qualcosa, che vuole spezzare le catene che imprigionano le qualità uniche che comunque questo popolo ha saputo nel passato dimostrare. Semmai il punto è capire qual è il punto di caduta di questo riformismo molto annunciato e ancora poco praticato.

La nuova legge elettorale funzionerà? Il jobs act è solo uno spot o produrrà veri effetti sull'economia e sull'occupazione? Che welfare si prospetta per le generazioni future dopo che il duo Monti - Fornero ha prodotto quella perla che si chiama "esodati"?

E i conflitti di interesse di squallida storia recente che fine hanno fatto? I vitalizi che sono una vergogna nazionale li vogliamo veramente eliminare o tutto per finta? Adesso è in arrivo"La "buona scuola " e qui mi fermo un attimo.

Atteso che già l'aggettivo nel titolo sottintende un giudizio positivo che ricorda un po' quei regimi sudamericani che si intortavano di "democracia"; il giudizio lasciamolo in sospeso ai fatti che seguiranno. Poi sento un certo odore di curia vescovile che cova sotto le ceneri che non depone certo a favore di una scuola pubblica e laica nella quale investire. Infine non mi stupisce il malcontento, sfociato in uno sciopero nazionale di insegnanti e studenti che ha avunto grande successo dal momento che non ricordo a mia memoria, sia come studente che come ex insegnante presto fuggito su altri lidi, una riforma della scuola che abbia incontrato il consenso di qualcuno, Gelmini a parte.

Mi chiedo come sia possibile, e almeno finora non ne ho sentito parlare, una riforma che prescinde dal palese conflitto di interess : "io Stato pago poco tu insegnante illicenziabile e tu insegnante lavori poco e senza alcun controllo di qualità sul tuo operato". Perché non le otto ore giornaliere, parliamo in ambito di scuola intermedia ma anche in ambito universitario ci sarebbe molto da dire, con cartellino timbrato, quattro ore di lezione al mattino, pausa pranzo e quattro al pomeriggio di accesso allo studente per chiarimenti, correzione dei compiti, preparazione delle lezioni ecc... che oltretutto taglierebbe le gambe alle famigerate "ripetizioni", ovvero supplenze pagate in nero. Perché questo avviene in tutta Europa e non da noi?

Ecco perché, pur aspettandomi poco o nulla per ormai un inveterato pessimismo che sta virando verso il fatalismo, giudico peggiori di Matteo Renzi e la sua corte dei miracoli i cantori di sventura i contestatori con rolex, le minoranze politiche che votano sempre contro, anche su loro decisioni precedenti, i civati o i mineo che cercano il pelo nell'uovo in nome della propria coscienza, perdendo puntualmente di vista l'obiettivo del bene comune. Una malattia politica, in senso lato, grave come questa non poteva non generare un sintomo di sofferenza, un indicatore di disagio sociale fuori dai canoni del movimentismo, ovvero la febbre.

Questo sintomo o termometro è apparso e si chiama M5S. Salutato da subito, condiviso su molto, finora ha prodotto il nulla o poco più, per arrivare alla squallida telefonata tra Grillo ed un parlamentare pentastellato invitato quest'ultimo dal guru a prendere ordini su decisione del duo Grillo -Casaleggio . Dopo di che il sito www.grillo-leaks che pubblica intercettazioni audio tra il leader M5S e alcuni parlamentari pentastellati è stato chiuso.

Alla faccia della trasparenza e del "uno vale uno" ,che delusione! Sempre peggio. Una inconcludenza che puntualmente viene contestata dai pentastellati sui media nazionali sempre con il mito del loro "rigore morale" dimostrato nella restituzione di parte dell'indennità come parlamentari, dal momento che quella della restituzione dei soldi del contributo elettorale è una vera e propria balla.

Bel gesto certamente, ma basterebbe rispondere ai vari Fico, Di Battista ecc... che passare da anonimi squattrinati a parlamentari da 18 o 20 mila euro al mese, avendo beccato una ventina di voti online, diciamo quelli dei famigliari e degli amici più stretti, se non è da miracolati cos'è? Quindi la giudico una "bontà pelosa". 

Per questo, per questa situazione caotica ed incancrenita, dico vai avanti Renzi, per ora puoi farlo, ma senza esagerare per non farmi venire il voltastomaco. 

 

Foto: Palazzo Chigi/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.108) 9 maggio 2015 19:35

    Mezze verità >


    Il premier RENZI ha trovato il modo di far notare che CAMERON ha avuto la maggioranza con il 36% dei consensi mentre con il suo Italicum si andrebbe al ballottaggio.

    Ha lasciato così intendere che tale risultato è ben lontano dallo “storico” 40,8% ottenuto dal suo PD alle Europee e con cui (v. Italicum) è giusto avere la maggioranza dei seggi della Camera.


    Questo in realtà è un altro esempio lampante di quella tecnica ormai ricorrente di raccontare solo delle mezze verità.

    In concreto.

    Vista la più alta affluenza alle urne (67%) la percentuale di consensi dei Conservatori corrisponde a un numero effettivo di voti non inferiore (+162mila) a quelli avuti dal PD nel 2014.

    I candidati eletti del partito di Cameron hanno vinto in 331 collegi uninominali dei 650 previsti dalla Camera dei Comuni.

    Cosa ben diversa del 54% dei seggi della nostra Camera che con l’Italicum verranno assegnati a tavolino come “premio” al partito primo arrivato.

    Non solo.

    Se un seggio della Camera inglese resta vacante per la sostituzione sono indette nuove elezione nel relativo collegio.

    Dopo la tornata elettorale il Premier incaricato può decidere di rinforzare la sua maggioranza dando luogo ad un vero governo di coalizione.


    Ergo.

    Sono alcune “lacune” (omissioni?) che smontano il portato “riduttivo” insito nella frase di Renzi.

    Si sa. L’importante è nutrire il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione …

  • Di paolo (---.---.---.71) 10 maggio 2015 20:03

    Giuste precisazioni .

  • Di Persio Flacco (---.---.---.182) 11 maggio 2015 23:41

    Il mio commento, purtroppo, appena inviato è scomparso nel nulla.
    Ma domani lo riposterò.

  • Di Dr Gottardo (---.---.---.73) 12 maggio 2015 20:23
    Dr Gottardo

    Condivido poco dell’articolo, soltanto l’elenco dei problemi dell’Italia che tutti conoscono ormai a memoria.

    Soprattutto non mi piace il discorso "Renzi fa schifo ma non c’è alternativa". Se non c’è alternativa si deve cercare di costruirla, non stare a lamentarsi degli uni e degli altri. Non mi piace il discorso che "gli italiani vanno comandati". Gli italiani vanno educati, non comandati. E questo si fa attraverso una politica pulita da cui discende tutto il resto. Non mi piace il discorso delle intercettazioni tra "il guru e il pentastellato": vorrei sentire che cosa dicono i vari Renzi Berlusconi Alfano e tutti gli altri capipartito.

    Di una cosa sono certo: il lassismo di chi dice "bravo Renzi teniamoci Renzi non c’è altro da fare" è la cosa peggiore. Incarna perfettamente la figura del cornuto e mazziato. Bravo Paolo.

    Ciao,

    Gottardo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.182) 12 maggio 2015 22:09

    Insomma fai come Montanelli, che invitava a votare turandosi il naso. Non credo che oggi il vecchio Indro sarebbe soddisfatto dei risultati di questo genere di scelte. Chi riceve il consenso di chi si tura il naso, infatti, non è per nulla tenuto a considerare lo sforzo fatto per superare il disgusto, non si considera il male minore: lo prende come una conferma piena del gradimento per la sua linea politica. Renzi è così, Renzi col tuo consenso (che dal tuo punto di vista è condizionato) ci porta avanti la sua ideologia, il suo progetto di cambiamento, la sua linea politica, senza condizioni.

    Ideologia, linea politica, progetto, che nell’epoca in cui le guerre coloniali si chiamano guerre umanitarie; i colpi di stato nazifascisti si chiamano vittoria della democrazia; lo sfruttamento della manodopera si chiama creare occupazione, vanno desunte dai fatti, dagli atti concreti piuttosto che dalle dichiarazioni di principio.
    Se diamo retta alle dichiarazioni di principio Renzi è nipote di Di Vittorio e di La Pira, se diamo retta ai fatti vediamo "Leopolde" che stanno alla sinistra come un Rotary Club sta ad un Soviet; vediamo che le priorità del buongoverno sono dare addosso ai sindacati (alla CGIL in particolare: che novità!); vediamo "riforme" che restringono gli spazi della democrazia in nome della "governabilità" che nemmeno il decisionista Craxi avrebbe osato pensare; vediamo amici come Michael Ledeen, Davide Serra e altri personaggi con la casacca neocon che si aggirano tra finanziarie e lobby reazionarie tra Washington, New York e Tel Aviv. Amici e consiglieri che aiutano a non fare errori di percorso nel portare l’Italia verso un certo ordine; che aprono le porte giuste, che garantiscono buona stampa. Sono talmente importanti i consiglieri che a curare il lato economico della rivoluzione renziana è stato chiamato Yoram Gutgeld: un israeliano naturalizzato italiano della McKinsey & Company prontamente fatto eleggere senatore PD in Abruzzo. Probabilmente grazie al fatto che la McKinsey è molto popolare in quella regione...

    Ma Renzi non è affatto preoccupato: quello che conta è il "racconto", che pennivendoli compiacenti lo aiutano a spacciare al popolo bue; a contare sono gli appoggi importanti, che gli hanno fatto bruciare le tappe: in cinque anni da presidente di provincia a padrone del PD e presidente del consiglio, con i vecchi marpioni che gli hanno fatto tutto lo spazio possibile. D’altra parte che differenza c’è tra il patto della crostata e quello del Nazareno? E tra il bipolarismo vagheggiato dai due "mai stati comunisti" Veltroni e D’Alema e quello che uscirà fuori dal senato dei nominati e dalla nuova legge elettorale?

    Nemmeno si preoccupa, il Renzi, delle sinistre (non in senso politico ovviamente) assonanze generate dall’incontro tra "Partito della Nazione" e "Partito del Socialismo Europeo", che coerentemente potrebbe suonare come partito nazional socialista.

    Ai "tengofamiglia" del PD tutto questo ovviamente non interessa: accetterebbero qualsiasi cosa pur di non rovinarsi la carriera scontentando il Capo, ma tu? Davvero ti tureresti il naso davanti a tutto?

  • Di paolo (---.---.---.192) 13 maggio 2015 23:47

    Io non mi turo il naso come Montanelli per il semplice fatto che io Renzi non lo voto come invece faceva Indro con la DC .
    Gottardo ancora percepisce il M5S come alternativa e non ha ancora capito che le probabilità che ciò avvenga sono prossime allo zero se continuano a puntare sulla strategia del "tutto o niente " .Una strategia demenziale che ha determinato l’emarginazione della 1° forza politica (dicasi prima ) .Evento che non ha riscontri nel mondo intero.
    Tu , caro Persio , dici bene ma ciò che Renzi è non ha nulla a che fare sul come Renzi viene percepito dagli elettori , sia di sinistra "sinistrati " , che di destra "orfani del padrino" o di centro che è tutto un campo aperto ,specialmente sotto il segno della croce .
    Lui galleggia su tutto e su tutti propondosi come l’artefice di un sogno credibile a portata di mano ,somergendoci tutti con cazzate del tipo "la felicità della speranza ",tanto per citarne una a caso . Ovviamente tu non ci credi ,cosi’ come Gottardo ,io neppure e ci fanno pure schifo le veline di regime che trasmette sui media compiacenti(tutti) sulla ripresa economica del +0,3 invece del + 0,2 grazie al Jobs act . Ma gli altri che fanno ? Dimmi tu che fanno ,quali sono le proposte ,il "reddito di cittadinanza " ? In un paese che non ha la minima certezza fiscale e che quindi nessuno sa quanto valga (chi dice 10 ,chi venti e chi ottanta miliardi l’anno ) e soprattutto a favore di chi finirebbe ? Oppure "bombardiamo la Libia " ? Oppure puntiamo sul ritorno del sultano erotomane . Poi per gli sfibrati si profila il "Landini dream" ,un frullato di Camusso + Vendola + Ingroia + De magistris + civatiani + .... , che fa quasi tenerezza solo a pensarci .
    Questo è il quadro , cari amici ,quindi inevitabilmente Renzi , piaccia o non piaccia, al momento non ha alternative . L’unica speranza è che inciampi da solo ma questo ci consegnerebbe un paese ancora messo peggio e non so se è auspicabile .
    ciao

    • Di Dr Gottardo (---.---.---.187) 14 maggio 2015 14:48
      Dr Gottardo

      "io Renzi non lo voto come invece faceva Indro con la DC"
      Il punto non è votarlo o non votarlo, è l’idea che c’è dietro a quello che hai scritto.
      Insomma: se non c’è alternativa a Renzi vota lui o sta’ zitto. Oppure dì "non mi piace nessuno", senza argomentare che "nel bene o nel male Renzi sta cambiando il paese e bla bla bla".
      Quello che traspare dalle tue parole io lo chiamo lassismo.

      "Gottardo ancora percepisce il M5S come alternativa"
      Certo! Per me il M5S è l’UNICA alternativa, e poco m’importa se quello che è successo qui, in Italia, non ha eguali nel mondo intero. L’Italia è, fra i paesi più o meno civili, uno dei più corrotti, uno dei meno liberi, uno dei più ignoranti, uno di quelli più sulla china della decadenza. Non c’è da stupirsi se la prima e più pulita forza politica italiana non è al governo, le cause (o concause) le ho appena elencate. Comunque, rimangono all’Italia solo due alternative: un lento crollo totale, o un sano e radicale ricambio della classe politica. Scegli tu.

      Sul reddito di cittadinanza dimostri di essere disinformato, fazioso e poco moderno:

      "nessuno sa quanto valga (chi dice 10, chi venti...)"
      Al momento sono 17 miliardi l’anno, più 1 per ristrutturare gli uffici di collocamento.
      C’è un disegno di legge, le cifre sono indicate.

      "e soprattutto a favore di chi finirebbe?"
      A favore di qualsiasi italiano che non raggiunge il reddito minimo, 780 euro, sotto il quale
      si verifica la condizione di povertà (è un parametro europeo). Sto sempre parlando di un disegno
      di legge, non dicerie da talk-show.

      L’Italia è un caso unico al mondo, come ti piace dire: infatti questo reddito di cittadinanza esiste, con poche eccezioni, in TUTTI i paesi civili. Non starò a dilungarmi in tecnicismi, ma voglio farti

      notare che la presenza di un reddito di cittadinanza in Italia cambierebbe in meglio diversi parametri di base: consumi, cultura, sperequazione nord-sud, mercato immobiliare...

      Perfino il presidente della Regione Lombardia, che è un leghista (quindi l’opposto dei grillini), è intenzionato a istituirlo nella sua regione. Tu invece mi sembri Salvini che è contrario, perché disinformato, populista e stupido.

      Ciao,
      Gottardo

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