• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

Statistiche

  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
  • Moderatore da sabato 01 Gennaio 2009
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 42 194 359
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 197 178 2
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0












Ultimi commenti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 12 marzo 2010 18:44
    maurizio carena

     E questo dimostra come anche la procura di Trani sia composta da magistrati "comunisti", anzi "talebani".
     E dimostra anche come si debba porre un freno alle intrusioni nella "privacy", specie quella del nostro amato presidente. Ma come si permette una qualsiasi procura, per di piu’ comunista, di intercettare il "miglior presidente degli ultimi 150 anni"... Trattasi di "lesa maesta’ ".
     Che si separino quindi le carriere dei giudici. Che si vietino le intercettazioni dei potenti.
    Basta col giustizialismo. W la democrazia.

     Augusto Minzolini
     (editoriale del prossimo Tg)

    saluti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 11 marzo 2010 13:43
    maurizio carena

    >il signore non e’ un giornalista< come dire: lui NON e’ uno di noi, lui non appartiene alla nostra casta.
     Lui non e’ di pura razza ariana.
     Lui NON ha la tessera e quindi: niente tessera niente diritti.

     "Il signore non e’ un giornalista" dicono senza vergogna questi gazzettieri cialtroni e prostituiti al soldo del padrone!!

     Andrebbero presi a mitragliate!
     

     Comunque hai splendidamente evidenziato cosa sia importante per quella casta di leccaculi (principale stampella del regime) che usurpano il nome di "giornalisti", ovvero l’appartenenza castale, la contiguita’ e la connivenza col "palazzo".

     E sono veramente amareggiato nel vedere che persino "Il Fatto" definisce "provocatore" uno che dovrebbe essere direttore del Tg1.
     Non hanno ben chiaro che oggi gli unici veri giornalisti sono i NON giornalisti, i NON professionisti, i NON prezzolati dal potere.
    I pochi scampoli di stampa non asservita dovrebbero, al contrario, battersi per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, un’istituzione infame, nata con l’intento di controllare (censurare) l’informazione. Altro che definire "provocatore" chi fa l’unico vero mestiere del giornalista: FARE LE DOMANDE.

    saluti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 10 marzo 2010 19:28
    maurizio carena

     quello era l’unico vero giornalista in quella sala.
    gli altri erano solo dei leccaculi. meritano solo il disprezzo per una casta (quella dei giornalisti iscritti all’ordine) destinata ad estinguersi per mancanza di lettori. speriamo presto.
    saluti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 4 marzo 2010 17:25
    maurizio carena

     Che io ricordi gli unici servizi decenti sulla "rifiutopoli" campana furono quelli apparsi sul Manifesto, con nomi, numeri, societa’. Il resto dei mainstream, dal Corsera a Repubblica a Panorama fu, a parte rare eccezioni, un vomitevole coro di supporter governativi che semplicemente usurpavano la qualifica di "giornalisti" e imbonivano l’opinione pubblica con menzogne a ripetizione.
     I gazzettieri di regime raggiunsero il culmine del loro sporco lavoro in occasione delle manifestazioni popolari contro i nuovi inceneritori ("zone militari"), difendendo un regime che manda gli sbirri a manganellare manifestanti inermi, invece di fare fronte comune con le vittime e unirsi nella denuncia contro un regime corrotto e disonesto che per implementare le sue politiche deve usare prima i manganellatori di stato.
     

     Sono daccordo con la tua classifica delle colpe, sebbene invertita.
     Mi spiego: non mi stupisco che un regime di corrotti, pregiudicati, mafiosi e speculatori come quello dello psiconano usi la politica come mezzo per aumentare la propria ricchezza.
     Molto piu’ grave invece e’ che il giornalismo in Italia stia regredendo a livelli di servilismo e cialtroneria degni dei peggiori regimi totalitari.
     Molto piu’ grave e’ che per fare il giornalista si debba avere il permesso di stato e poi si debba fare l’ufficio stampa di qualche "editore" che usa l’informazione come una pistola per far fuori gli avversari.
     Molto piu’ grave e’ che si possa vendere il proprio silenzio "davanti al tuo concittadino che vede il suo territorio devastato". E lo si fa per soldi, solo per soldi, il valore supremo della nostra societa’ e anche del cosiddetto giornalismo.
     
     Quindi le colpe non sono solo del regime. Che un governo ladro faccia il ladro e’ nell’ordine delle cose.
     Che la maggior parte dei giornalisti italiani tradisca il proprio lavoro, i propri lettori e la propria anima, questo lo trovo molto piu’ grave e inaccettabile. Immorale direi. Per questo trovo azzeccato il titolo che hai dato al tuo pezzo.

     Il titolo e anche l’ultima frase.
     Perche’, punto centrale, se in Campania la gente si fosse mobilitata di piu’, se avesse alzato la voce di piu’, molto di piu’, se si fosse incazzata molto molto di piu, senza attendersi nulla dalla propaganda di regime o dal regime stesso, allora forse il nano, il bertoladro, la camorra e la giunta bassolino non sarebbero riusciti a fare il disastro che stanno facendo. Disastro condannato in sede europea di cui e’ responsabile il regime ma che (specie di nemesi della monnezza) pagheranno quelli che l’hanno legittimato in cabina elettorale.
     Per questo credo che la responsabilita’ piu’ grande, persino maggiore dei giornalisti, ce l’abbia il popolo campano o almeno quella parte che non si e’ ribellata, che non si e’ opposta, che non ha detto BASTA al sistema. Quella parte che e’ restata col culo davanti alla Tv.
      Tu mi dirai che nel sistema ci sguazzano un po’ tutti. E’ vero. Tu mi dirai che se si deve sgobbare 10 ore al giorno non c’e’ tempo per la rivoluzione. Vero.
      Ma credo che finche’ gli italiani continueranno a seguire calcio, sanremo e grandi fratelli e pensare solo a fare soldi e sbattersene di cio’ che gli accade intorno, nulla cambiera’e la catastrofe sara’ inevitabile.
     
     L’Italia e’ in declino sotto quasi ogni punto di vista. prosperano solo ignoranza ed egoismo.
    L’ignoranza dovuta principalmente ad un sistema di propaganda con pochi eguali al mondo.
    L’egoismo di un Paese sempre piu’ gretto e razzista. Un Paese che fa orrore.

     Quell’egoismo che ci fa pensare a un Balotelli come a un "negro di merda".

     Quell’ignoranza che ci impedisce di capire il nesso che c’e’, per fare solo un esempio, tra le mignotte che lo psico nano si fa recapitare a villa Certosa coi voli di stato e i poveri cristi di Acerra che crepano di leucemia e linfoma.

     E poi c’e’ qualcuno che, invece di avere il sangue agli occhi, va ancora a votare. Eh si perche, prima di farci crepare di cancro grazie ai loro inceneritori e alle loro "ecoballe", dobbiamo anche votarli, i bastardi! E domani si ripetera’ lo stesso col nucleare, perche’, come diceva Jefferson, un popolo ignorante e libero e’ una cosa che non e’ mai stata ne’ sara’ mai. Scusa l’intervento forse troppo lungo.Come alcuni miei pezzi.

    saluti.

     
     

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 4 marzo 2010 12:38
    maurizio carena

     il principio della orwelliana "responsabilita’ delle piattaforme di condivisione e degli intermediari in genere e’ l’esatta antitesi della "net neutrality", il principio cardine che ha permesso lo svilippo di internet e che ne e’ la sua stessa filosofia.

     il vergognoso decreto Romani seppure depurato degli iniziali propositi apertamente censori (responsabilita’ penale per OGNI video caricato nel web...!!!) e’ una legge "ad excludendum", quindi un provvedimento tipicamente illiberale e anzi fascista.

     L’infame Romani e il suo regime dicono: "tutto cio’ che NON rientra nella LISTA da noi compilata e’ un SERVIZIO MEDIA AUDIOVISIVO"; esattamente come in occasione dell’infame legge sull’editoria del 2001e dell’infame tentativo (poi abbandonato) di far rientrare nella definizione (governativa) di PRODOTTO EDITORIALE ogni blog del web, sottoposto alla legge sulla stampa del 1948 (n47).

     Questo e’ cio’ che la casta al potere tentava ieri e tenta di fare oggi ovvero CENSURARE la rete e non si tratta del"caso piu’ estremo".
      Chiudere la rete (censurarla, regolarla) e’ l’opzione standard, di default, di ogni provvedimento legislativo di quei bastardi che si fanno chiamare "onorevoli" e che odiano, odiano, odiano internet, ma non ne sanno un cazzo e non sanno come fare a censurare. Sono dei vecchi degenerati, tanto fascisti quanto penosamente patetici nei loro goffi e ridicoli tentativi di censurare l’incensurabile.

     Non sono "onorevoli", sono solo la feccia d’Italia. Sono un Parlamento di speculatori, evasori fiscali, faccendieri, corrotti, camorristi, prostitute, ladri, bugiardi, guerrafondai, prestanome dei veri padroni del vapore, che agiscono ditro le quinte e hanno il vero potere, quello economico.
     E si guardano bene dall’andare sul web. Ci vanno solo se costretti dai loro spin doctor, per calcolo politico e si fanno disattivare i commenti, come il papa su You Tube.
     Se vanno in rete vengono coperti da sputi e insulti, cosi’ come non possono andare per strada senza i loro gorilla prezzolati e le loro auto blindate.

     LA GENTE LI DISPREZZA E LORO ODIANO L’OPINIONE PUBBLICA, LA GENTE.

     PER QUESTO ODIANO INTERNET , E VORREBBERO CENSURARLA IN QUALUNQUE MODO.
     Internet permette l’informazione e organizza il dissenso. E che il principale nemico della casta ovvero la societa’ civile possa informarsi, capire, organizzarsi, e’ questa un catastrofe che va evitata a qualunque costo.
     Per questo l’infame Romani, che ha segato le gambe agli 800 milioni millantati per la banda larga, ha poi ha apposto la sua infame firma a questa infame legge che se non censura completamente il web e’ solo perche’ non ci riesce e non perche’ gliene manchi l’intenzione.
     Ma ci riproveranno, quei DELINQUENTI POLITICI.
    saluti
     


Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità