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maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

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  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
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  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 3 dicembre 2009 23:59
    maurizio carena

     Cio’ che differenzia una rivoluzione da una semplice rivolta e’ la teoria, l’ideologia che vi stanno dietro. Per questo le parole sono molto piu’ importanti dei fatti.
     I fatti,senza le idee e le parole, muoiono se cade chi li sostiene. Ma le idee, certe idee, non moriranno mai. E’ questo credo che non dovrebbe mai essere dimenticato.

     Non devi ringraziarmi. Il dialogo giova sempre ad entrambi.

     Credo che l’unica differenza di un certo peso tra noi sia che tu, in qualche misura, hai una certa considerazione per i media mainstream e di qualcosa ti fidi. Io li considero, oggi come oggi, dei puri apparati di propaganda, non giornalisti ma servi e calunniatori prezzolati, primi fra tutti Corsera e La Repubblica, i piu’ pericolosi e poi gli altri. (con l’eccezione del Manifesto e, nonostante gli scivoloni, Il Fatto).

     I mainstream oggi servono solo per vendere pubblicita’ e fare propaganda politica per il loro padrone. Stop. Le poche "notizie" che si possono per sbaglio trovare, quei pochi cronisti onesti, sono la foglia di fico per prendere per il culo qualcuno e potergli estorcere l’euro e non faranno mai carriera. Al contrario, sono i Riotta, i Calabresi che diventano direttori. sic.

     E’ emblematico il fatto che tu "ti fidi" della Sanchez. Non entro nel merito, ma come saprai, la migliore propaganda e quella che non viene percepita come tale, quella che in guerra si chiama "propaganda nera".
     La Stampa e’ il foglio d’ordini aziendale di casa Agnelli. Non dimenticarlo, quando leggi i coraggiosi reportages dell’eroina della liberta cubana. Hai mai visto criticare la Fiat sulla Stampa? Riesco a spiegarmi.

     I mainstream sono il nemico.

     Se spegnessimo la tv e smettessimo di leggere quei giornali di merda che intasano le edicole e i nostri cervelli, con le loro vuote cazzate per distrarci e le loro criminali omissioni su cio’ che dovremmo sapere, il regime crollerebbe dopo 48 ore, come con Ceausescu.

     Invece continuiamo a leggere La Stampa e Il Giornale e ci riempiamo la casa di "decoder" per farci meglio lobotomizzare dalla tv....non ci rendiamo piu’ nemmeno conto di come il potere ci prenda sempre piu’ per il culo....

     Vale sempre, per i mainstream, quel che diceva Cockburn. "Don’t believe anything until it’s officially denied".

     saluti.
     

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 3 dicembre 2009 17:47
    maurizio carena

     Caro CogitoergoVomito,
     me lo aspettavo un tuo commento, visto che il mio pezzo e’ legato a un tuo recente articolo che proponeva, se non ricordo male, di dedicare la manifestazione di sabato contro lo psico-nano, alla Sanchez, da te tratteggiata come un’eroina della liberta’ di espressione e della lotta contro il Regime (con la R maiuscola, tue parole) castrista.

     Voglio dirti una cosa: io, per principio non voto mai contro un articolo, anche se penso sia mal scritto o sia una marchetta ( e ce ne sono, credo, anche su AV) o siano valori diversi dai miei.

     Secondo me, nel web,non esiste alcuna voce che non debba avere diritto di tribuna. Chiunque deve potersi esprimere. La diversita’, a mio modesto modo di vedere, e’ l’unica vera e suprema ricchezza della comunicazione del web e della conoscenza in genere.

     Ti diro’ di piu’. Alcune regole della politica editoriale di AV le trovo sbagliate e lo affermo, credimi, senza il minimo intento polemico.
     Questo non vuol dire che non le rispetti o, almeno, che non mi sforzi di farlo, tollerando talvolta piccoli "ritocchi" o altro ai miei (modesti) pezzi, e capisco che gli amministratori della piattaforma si vogliano cosi’ cautelare da grane legali, ma, detto questo, le considero, comunque sbagliate.

     E questo perche’ credo fermamente che ogni progresso nasca dal conflitto, dalla lotta.

     I governi non si fermeranno di fronte a nulla che non sia la paura che il popolo si rompa i coglioni e si sollevi.
     Questo soltanto insegnano 30 secoli di storia. Punto. Ho pochissime certezze nella vita ma questa e’ una di esse.

     E senza i conflitti, senza le sommosse, senza le rivolte, senza le guerriglie, senza gli scioperi, senza la disobbedienza civile, senza le rivoluzioni, noi non avremmo le Costituzioni, i Bill of Rights, i parlamenti, il suffragio universale, l’abolizione della schiavitu’ e, soprattutto, (seppure spesso solo sulla carta) l’eguaglianza.

     Se Rosa Parks non avesse infranto le leggi dell’Alabama oggi Obama non sarebbe presidente, ma dovrebbe, come ogni "sporco negro" sedersi al suo posto sui bus: cioe’ dietro.
     Se Prometeo non avesse rubato il fuoco agli Dei l’uomo non sarebbe l’uomo, nel senso piu’ nobile del termine.

     Ed e’ per ricordarmi sempre di cio’ che, nel mio logo c’e’ l’arresto di Martin Luther King a Montgomery, Alabama, a fine anni 50. Per ricordarmi che il giornalismo, quello vero, non e’ un esercizio di stile sul sesso degli angeli bensi’ una lotta’ per la memoria, un conflitto per la verita’, un grido per chi non ha voce, la resistenza contro il potere, sempre, in difesa di chi e’ piu’ sfortunato. 
     Saro’ limitato ma per me il giornalismo, l’informazione non e’ null’altro.

     Beninteso: non che non si possa scrivere di sport o di spettacolo o moda, ma dipende dal taglio, dal fine. In ultima analisi e’ sempre una questione di valori.
     Uno dei piu’ bei libri che ho letto e’ "Splendori e miserie del gioco del calcio" di Eduardo Galeano. E io detesto il calcio (spettacolo televisivo).
     
     Quindi.
     Le leggi sbagliate vanno combattute. Il problema e’ (ovviamente) il COME?

    Forse e’ per questo che scrivo su AV. Perche’ credo che oggi, nell’era della comunicazione alla velocita’ della luce, le vere armi siano le parole, ( il logos, come diceva Asor Rosa nel suo "La Guerra", Einaudi, 2002).

     Ecco, per tornare a noi, io non voto mai contro un articolo, e ora ne sara’, spero, chiaro il motivo.
     Eccetto in un caso: quando mi si attorcigliano le budella, quando un grido mi si carica dentro e vorrei prendere il pc e gettarlo a terra dalla rabbia. Mi rendo conto che e’ un "futile" motivo, ma per me e’ come se la mia coscienza mi battesse alla porta.
      Ecco, allora voto contro un articolo. E poi sento di avere fatto qualcosa di cui vergognarmi. Ma non posso farci nulla.

     Ho votato solo due volte contro articoli in moderazione. Me lo ricordo.

    Una e’ stata contro un pezzo della Anfuso che difendeva la costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
     L’altra e’ stata il pollice verso sul tuo pezzo sulla Sanchez.
    E mi sono sentito ancora piu’ in colpa. E speravo, anzi ero sicuro, che, comunque, te lo pubblicassero. Cosa ovviamente avvenuta.

     Lo so non e’ coerente, avrei potuto dissentire commentandolo negativamente.
     Ma conoscendo la mia vis polemica volevo evitare un flame con una persona che stimo e di cui spesso leggo i pezzi (non tutti per questioni di tempo).
     E poi volevo argomentare un minimo. Mi sembrava il prezzo da pagare per aver cassato un articolo, di piu’: un articolo di una persona che stimo.

     Ho perso un po’ di tempo a scrivere il mio contro-articolo.

     Confesso che, in fondo, speravo di insinuarti almeno il dubbio. E poi volevo mettere in pace la mia coscienza.

     Purtroppo non sono riuscito ad ottenere ne’ l’una ne’ l’altra cosa.
    Ma dovevo farlo. Anche se era tutto inutile.

    Del resto, anche la vita e’ inutile. Eppure l’amiamo con invincibile ed inspiegabile passione.

     saluti.

    m.c.

     

     

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 2 dicembre 2009 16:56
    maurizio carena

     scrivere a un esponente del regime? ah, ah, ah! e pensi che ti risponda o che gliene possa fregare qualcosa di te (o di me) o di qualcosa che non siano i suoi loschi interessi?
     sono basito da tanta ingenuita’.
     Fini, un post fascista, il delfino di quel sudicio fucilatore repubblichino suo mentore e tutore (politico), mi sembra piu’ "progressista" di bersani.
     bersani e’ uno che dice che B. puo’ anche difendersi DAI processi...vedi tu
     Io aggiungerei un vaffanculo a bersani. purtroppo inascoltato.

     saluti. (a te non a quel gerarca ignobile)

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 23 novembre 2009 18:14
    maurizio carena

     Nell’era della comunicazione globale tutto e’ politico ma invitare Saviano a entrare nel teatrino della corruzione, dell’affarismo e della mafia (perche’ e’ solo questo, oggi, la politica italiana) credo sia inopportuno.
     Quanti appelli ha lanciato, per esempio, Bertrand Russell, pur senza entrare in politica?

     No, caro Cogitoergovomito. Saviano e’ meglio che resti lontano dalla politica italiana. Uno scrittore deve lottare col logos, col web, con la parola.
     La politica oggi e’ troppo sporca. O vieni cooptato o vieni annullato (per es. Grillo)

     Penso, invece, al "Giorno della civetta" di Sciascia. Una delle piu’ belle "arringhe" antimafia di tutti i tempi. Che un politico non avrebbe mai ne potuto ne voluto pronunciare al parlamento. Lo so, Sciascia venne poi candidato dal pci, ma con Saviano oggi sarebbe diverso.

     Scrivere e’ un modo di fare politica, perche’ si influenza l’opinione pubblica e, sul lungo periodo, quelli come Saviano, otterrano grandissimi risultati. E, credo, li otterranno piu’ con la penna, con la parola, che con lo scranno in parlamento.

     Sul fatto che poi le elezioni in italia siano una farsa ad uso e consumo della casta di potere, che il cittadino, privato della preferenza e vittima di una propaganda capillare sia, perlopiu’, una marionetta eterodiretta e che prestarsi a tale gioco sia, oggi come oggi, un’offesa all’intelligenza, credo sia evidente.

     E Infine, dovremmo essere noi, come popolo, a partecipare e candidarci in prima persona, senza aspettarci l’uomo della provvidenza che ci "porta" la liberta’.

     Non sara’ nessun Saviano (che, inutile dirlo, reputo un grandissimo scrittore) a darci nessuna cazzo di liberta’ in questo cazzo di paese sempre piu’ marcio. Dovremo (dovremmo) essere noi a tirare fuori i coglioni e cercare di cambiare le cose in prima persona, partecipando, protestando, scrivendo, testimoniando. Gridando.

     Se avessimo dignita’, consapevolezza, coraggio, i libri di Saviano dovrebbero servirci come stimolo a cercare e magari trovare se c’e’, quel Saviano che c’e’ in noi. Che ci dovrebbe essere.
     

     Quindi credo che sia meglio che Saviano scriva. Non potra’ essere lui a fare la rivoluzione per noi.
     La liberta’ non te la porta un libro e neppure uno scrittore. Bisogna conquistarsela eppoi difenderla. Ed essere pronti a ricominciare.

     Spero che mi perdonerai la sincerita’ e quelle spigolosita’ di linguaggio che, purtroppo, mi contraddistinguono. Ti stimo molto per cio’ che scrivi ed e’ solo per questo che mi sono permesso, fermo restando il tuo bello spunto di riflessione. Riflessione che non condivido, ma e’ meglio, converrai, un disaccordo intelligente e un dialogo sempre aperto.

     saluti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 23 novembre 2009 14:20
    maurizio carena

     bel pezzo. pero’ permettimi una puntualizzazione.
     Se il titolo che hai dato al tuo pezzo e’ ironico, ok. Se invece, come (forse erroneamente) credo, e’ affermativamente serio, in tal caso credo che non ci siamo.

     Il Giornale, e qui credo siamo tutti d’accordo, e’ uno dei megafoni propagandistici dello psiconano.
     Il Giornale NON da notizie. Da’ LE notizie che vuole lui, organiche al regime del suo padrone-editore, (quindi e’ peggio che se non le desse), oppure censura/omette le vere notizie, quelle scomode per il regime.

     Detto cio’.
    Tra le tante tecniche propagandistiche c’e’ n’e una (notissima tra gli "addetti ai lavori") chiamata "decodifica aberrante", ovvero un’affermazione che PER IL PROPRIO TARGET DI RIFERIMENTO verra’ letta e DECODIFICATA in un certo modo, che per il propagandista sara’ "quello giusto", mentre per altri target potra’ essere "letta" in modo diverso, finanche opposto.

     In questo caso quel foglio di leccaculi berlusconiani (ma leccaculi pericolosi, perche’ studiano e fanno master per fare il lavaggio del cervello al popolinio e poi, con sprezzo del ridicolo, si fanno chiamare "giornalisti"), ha utilizzato tale subdola tecnica.

     Scrivendo la verita’ (berlusconi mafioso) mirano ed ottengono l’effetto opposto.
    Tieni presente che il foglio d’ordini italoforzuto viene letto solo da una "trascurabile maggioranza" di milioni di vecchi rimbambiti, pensionati nati sotto il duce, poco scolarizzati, che si informano con augusto Menzognini e TG4, (non col web 2.0 come me o come te). E sono tanti. (L’italia e’ il paese con piu’ vecchi al mondo dopo il Giappone).

     Sono certo tu conosca tale strattagemma propagandistico, ma e’ bene chiarirlo.

     Il Giornale non ha dato, in realta’ nessuna notizia: ha messo le mani avanti per preparare i vecchietti.
     Il Giornale ha usato una tecnica di propaganda tra le tante che usa abitualmente.
    Questa puo’ trarre in inganno perche’ e’ piu’ subdola e pericolosa delle altre.

     Mentre quando si omette o si usano le fonti "giuste" o si fa il "panino", non si sbaglia (quasi) mai, quando si enfatizza a dismisura, con l’intento di rendere incredibile, un fatto (in questo caso berlusca mafioso), si corrono alcuni rischi.
     Il piu rischioso e’ che qualcuno voglia informarsi meglio, ma il target del Giornale del nano non usa internet per farsi un’opinione.
     Un altro pericolo e’ che alcuni dicano: "ecco, vedete, se lo scrivono qualche motivo ci sara’ pure" (il tuo caso, mi pare di capire).

     In ogni caso, e’ statisticamente provato (sic), pur a fronte di tali "controindicazioni, il rischio della DECODIFICA ABERRANTE paga e paga molto.
     E meglio preparare il popolino alle cattive notizie, fornendogli gia’ l’armamentario ideologico per "controbatterle" che non attrendere che le stesse vengano date dal "nemico" .
     
     Ecco, se dovessi sintetizzare. Il Giornale NON ha dato nessuna notizia. Sta semplicemente preparando il suo target di vecchietti istupiditi dal lavaggio del cervello mainstream a difendere il nano dalla prossima realta’ giudiziaria: che e’ un mafioso.

     Spero non te ne avrai se mi sono preso la liberta’ di puntualizzare il tuo scritto. E’ solo perche ti leggo spesso e con interesse e sono, per quel poco che vale, quasi sempre d’accordo con la tua visione ma stavolta hai sopravvalutato il Giornale.

     Il Giornale puo’ servire quando imbianchi la casa oppure se finisci la carta igienica, (magari appallottolandolo un po’, cosi’ da renderlo un po’ piu’ ruvido ed atto allo scopo) o ancora per pulire la catena della moto.... ma sul Giornale dello psiconano NON troverai MAI notizie.

     MAI.

     Se sembrano tali, servono per un secondo fine. E allora e’ peggio.

     saluti


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