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Carlomagno, l’Ordine del Cavaliere

Carlomagno, l'Ordine del Cavaliere

Più che il solito teatrino di Silvio Berlusconi, condito dall’immancabile esortazione del presidente a vergognarsi, colpisce, nella vicenda dell’agitata conferenza stampa animata dal parapiglia col contestatore Carlomagno, l’atteggiamento degli stessi giornalisti.
 
Dapprima, dopo che Berlusconi aveva chiesto di cacciarlo – spazientito dal mancato rispetto della lista dei prenotati per le domande, una levata di scudi che definire lobbystica è poco: mugugni, lamentele, proteste, obiezioni. La cronista del Tg3 Mariella Venditti lo difende: “Mettere alla porta un giornalista che fa una domanda è francamente esagerato”. Ma ecco che, poi, alla richiesta di esibizione della tessera dell’Ordine, si scopre che Carlomagno non è un giornalista, si fa letteralmente il deserto.
 
Berlusconi gli dà del provocatore. Una cronista, in piedi per una domanda, si volta per lanciargli un’occhiata di commiserazione. Sullo sfondo, sotto lo sguardo sornione di Berlusconi, si sente Ignazio La Russa che incalza col tu: “Non sei pubblicista! Non sei giornalista!”. A ruota, segue un altro giornalista che dice “Ma è una conferenza stampa solo per giornalisti…”. Berlusconi rispolvera un’altra delle battute topiche dal suo repertorio, quella sulle storture fisiche dell’interlocutore, e gli dice che “è così nervoso perché la sua giornata comincia male già dalla mattina quando si guarda allo specchio”, e giù risate di tutta la platea dei cronisti. “Questa è una conferenza stampa per i giornalisti e non per gli individui come lei”, ripete Berlusconi. “Si vergogni, glielo ripeto con convinzione”, conclude il presidente, raccogliendo applausi a scena aperta di tutti i giornalisti.
 
Nel video della conferenza stampa sul sito di Repubblica.it, si dice che Carlomagno è un sedicente giornalista.

Come definire questo atteggiamento? Schizofrenia da svelamento? Consorteria a corrente alterna? In un Paese che ha dato i natali al concetto antropologico di familismo amorale, lo spettacolo del fuggi-fuggi di fronte alla rivelata identità di quello che si credeva un giornalista, e che era solo un (maleducato) individuo, dà l’esatta misura di quanto la solidarietà sia diventata un affare di quart’Ordine.

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.6) 10 marzo 2010 18:46

    Vengono alla mente le disavventure notturne di Palazzo Grazioli. Sembra che il servizio di sicurezza del Cavaliere sia destinato a fare la figura del colabrodo. Più che da bodyguard sembra circondato da soggetti affetti da PESCITUDINE. C’è la vie!? ... (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 10 marzo 2010 19:28
    maurizio carena

     quello era l’unico vero giornalista in quella sala.
    gli altri erano solo dei leccaculi. meritano solo il disprezzo per una casta (quella dei giornalisti iscritti all’ordine) destinata ad estinguersi per mancanza di lettori. speriamo presto.
    saluti

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.203) 11 marzo 2010 00:46
    Damiano Mazzotti

    Tesserino, Tesserino, Tesserino...
    Se lo vuoi devi fare quello che vogliono loro...
    Come le tessere dei partiti per avere le cariche negli ospedali e vari uffici pubblici..

    Nella seconda repubblica I cittadini sono persone di serie B o C...

    Finché non si arriverà alla Terza Repubblica le cose andranno così...

    E forse pure dopo... E se fosse così morirò di crepacuore...

  • Di Virginia Visani (---.---.---.240) 11 marzo 2010 11:03
    Virginia Visani

    In tutto il parapiglia non ho capito quali fossero le contestazioni pronunciate dal sedicente giornalista.
    Erano osservazioni sulla persona del Cav oppure entravano nel merito della conferenza stampa?

  • Di Stefano Brustia (---.---.---.234) 11 marzo 2010 13:29

    Le reazioni di Berlusconi e di La Russa sono state vergognose.

    Come discutibile è stata la presa di posizione dei tanti giornalisti “iscritti” all’ordine, che hanno ritirato la propria solidarietà verso il “collega”, non appena hanno scoperto che Carlomagno era un freelance privo di tesserino.

    L’organizzazione dell’ordine dei giornalisti italiano è un’anomalia rispetto alla situazione degli altri Paesi europei. Ad esempio, anche in Francia esiste un ordine dei giornalisti, ma per ottenere il tesserino di giornalista è sufficiente dimostrare che un organo di stampa francese ti paga per svolgere tale professione. Non bisogna superare una prova pubblica! Peraltro, in Francia il tesserino si perde non appena il titolare smette di fare il giornalista e inizia a fare un’altra professione… Cosa purtroppo che, come noto, non avviene in Italia!

    Detto questo, penso comunque che Carlomagno abbia sbagliato a ripetere le sue domande in modo così insistente e togliendo la parola anche ad altri giornalisti (iscritto o non iscritti all’ordine che siano), tali domande peraltro non erano assolutamente pertinenti all’oggetto della conferenza stampa… .

  • Di AndyNet (---.---.---.107) 14 marzo 2010 17:26

    Questo è il popolo delle libertà ed il partito più liberale d’Italia (per gente come Banelli). Il bello è che criticava il liberalismo di Di Pietro perchè aveva partecipato ad una manifestazione di operai, mentre di fronte a queste cose non dice niente e non scrive niente. A volte il silenzio di certe persone non fa che dimostrare la loro totale incapacità e la difficoltà di avere idee proprie anzichè rincorrere le parole dei propri politici...

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