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Virginia Visani

Virginia Visani

Virginia Visani, ex inviato speciale per i periodici Rcs-Corriere della Sera, ha curato le pagine di "Italiani nel Mondo" per il quotidiano online Affari Italiani e rubriche Arte e Libri per il quotidiano online TGcom. Interessi: viaggi e società, cultura in genere ( psicologia compresa)

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  • Primo articolo martedì 09 Settembre 2008
  • Moderatore da lunedì 09 Settembre 2008
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Ultimi commenti

  • Di Virginia Visani (---.---.---.157) 30 ottobre 2010 11:25
    Virginia Visani

    Il titolo di questo articolo è fuorviante ( di proposito?) Quando si legge "Ecco la foto di R che fa il Bunga Bunga" ci si aspetta di vederla insieme con il Cav mentre si dimena. Invece...una foto di R come le tante cheabbiamo visto in questi giorni. Non è questo cattivo giornalismo? Non è inganno e malafede? Voglia di stupire per poi dare il "banale"?Avanti così con questo giornalismo, complimenti!

  • Di Virginia Visani (---.---.---.157) 30 ottobre 2010 11:18
    Virginia Visani

    Leggere in questi giorni titoli che portano il nome Ruby e le foto di un B divertito mi fa venire l’orticaria. Però... il tuo articolo l’ho letto fino alla fine e mi sono detta: "finalmente qualcosa di imparziale senza il guardonismo tipico dei nostri giorni. Se non altro si evince che una ragazzina senza cervello e un po’ troppo emancipata, diciamo così per non dire un’espressione più violenta, è stata lasciata libera di scorazzare di qua e di là tra Genova e Milano, senza che nessuno di buon cuore si sia interessato a lei in modo serio, che so, magari facendo pressioni sul "kinderheim" che l’aveva in custodia.
    Questo fatto è più scandaloso di tutti gli scandali che girano attorno a questa faccenda. I lenoni, gli sfruttatori, quelli senza scrupoli che l’hanno per c osì dire "favorita", hanno assecondato i sogni di gloria e di fama di questa ragazzina,mentre nessuno dei tanti che l’hanno incontrata hanno sentito l’impulso buono di tentare di salvarla.
    Altro che B e la sua compagnia di giro! Qui si tratta di marcio dilagante, di vite putrefatte, di sporcizia che domina e ammorba le nostre città, le nostre vite. Anzichè scandalizzarsi le anime belle farebbero bene a riflettere su ciò che non è stato tentato nel Bene.

  • Di Virginia Visani (---.---.---.148) 24 ottobre 2010 10:47
    Virginia Visani

    Dimenticavo di aggiungere che io tralascio il tuo appello alle persone, giustissimo a bello ma impraticabile senza l’ausilio delWeb. Ho preferito concentrarmi su n solo aspetto della questione e cioè la comunicazione.

  • Di Virginia Visani (---.---.---.148) 24 ottobre 2010 10:44
    Virginia Visani

    Francesco, la tua lezione è interessantissima ma... poco concreta. Senza esemplificazioni non bastano i richiami colti.
    Semplicemente voglio dire che la nostra informazione televisiva e non, segue pedissequamente ciò che negli Usa era già regola negli anni’70.
    Forse non ricordi , troppo giovane o non ancora nato,il bellissimo film di Wilder ( anni ’50) "L’Asso nella manica" con uno straordinario Kirk Douglas,nel quale la stampa e la Tv prolungarono fino allo stremo l’agonia di un malcapitato sepolto da una frana giusto per alimentare la curiosità morbosa degli spettatori. Anche allora ci fu il "pellegrinaggio" sul luogo dell’orrore nel deserto del Nevada. Noi, decenni dopo, per ansia di audience e quindi di business abbiamo fatto altrettanto.
    C’è un modello, caro Francesco, che va oltre Berlusconi, la Tv commerciale, e l’impegno lodevolissimo di chi come te denuncia le brutture. E’ qualcosa calato dall’alto che condiziona le nostre scelte. Altrimenti mi chiedo, perché le notizie sono tutte eguali ed hanno tutte, nella messa in onda,la stessa gerarchia?

  • Di Virginia Visani (---.---.---.249) 23 ottobre 2010 10:02
    Virginia Visani

    Grazie del commento. E’ quasi una regola mediatica: quanto più si parla, anche molto criticamente di un fatto, tanto più si crea interesse e, nel nostro caso, audience.
    Lo sa bene la pubblicità che non guarda tanto al merito di una notizia, quanto allo scalpore che essa suscita. Ed è anche, come dici, deprimente il fatto che il gradimento dei programmi vada ben oltre la serietà degli stessi.
    Io avrei un’idea: smettiamola di recriminare e proibire, ma solo nell’ambito dell’informazione.O meglio parliamone il meno possibile risolvendo senza troppo clamore i casi che si vuole redarguire. O forse sbaglio?


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