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Governo: tre supertecnici per commissariare i tecnici

 

Ci voleva Marco Travaglio con la sua perfetta puntigliosità per riassumere nero su bianco tutte le manchevolezze (si fa per dire) del governo in carica. E non sono cose da poco, vanno dalle imprecisioni del Ministro del lavoro, esodati e pensionati, alle scorribande del Ministro Giarda che presenta la “Spending Review” (come suona bene in inglese, meglio di un arido “Revisione delle spese”), alla promessa del Ministro della Giustizia di “svuotare le carceri” mentre il numero dei detenuti aumenta, alla retromarcia sulle liberalizzazioni, alla mancata promessa di punire gli evasori. Fermiamoci qui. Le promesse sono tantissime, i miliardi da ricuperare con le promesse azioni di governo altrettanto. Peccato però che si parli sempre e soltanto di previsioni, stime, miliardi, tantissimi sulla carta, meno di zero nelle casse dello Stato.

Allora che si fa? Si nominano tre supertecnici-tagliatori per “commissariare” i tecnici al Governo. A me, semplice e umile cittadina di questo Paese, sembra che qualcosa (?) non vada, cioè qualcosa si sia inceppato. E non mi piace pensare che le mie perplessità espresse all’insediamento di questo Governo che tutti vedevano come il “piazza pulita” del Berlusconismo, siano adesso confermate.

E’ vero. Il professor Monti ci ha rifatto il look. Adesso siamo più presentabili, accolti nei circoli che contano in Europa non più con i sorrisini di compatimento da parte di Sarko e Merkel, ci siamo guadagnati una credibilità grazie all’a-plomb e al loden del Professore. Peccato però che per ora l’unica vittoria concreta che il Professore ha da vantare con i suoi amici europei e americani è di aver messo gli italiani a una dieta da fame.

Insomma per dirla con Beppe Grillo, anziché “chiedere il pizzo” come fa la Mafia, questo Governo chiede il sangue dei poveracci e a volte anche più.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.192) 2 maggio 2012 20:07

    Quota 2000 >

    Monti ama ripetere che l’enorme Debito è stato frutto dell’illusione di “poter vivere al di sopra delle nostre possibilità”.
    Da dicembre il Debito è cresciuto di altri 100 miliardi e sfiora ormai quota 2000.
    Dal 20 marzo lo spread Btp-Bund non è più tornato sotto i 300 punti. Sono oltre 80 miliardi l’anno di interessi da pagare.
    Nel Def è scritto che l’insieme delle riforme “volute” da Monti farà crescere il Pil dello 0,3% all’anno. Come dire che, se va bene, rivedremo il Pil del 2007 non prima del 2014.
    C’è dell’altro.
    In mano ai “tecnici” il “pareggio” di bilancio del 2013 cambia significato.
    Sarà pareggio “strutturale”. Basterà cioè un pareggio che, scontate le spese (uscite) legate al ciclo economico negativo, risulti “compatibile” con il Pil in calo di 2 punti.

    Per questa via di sicuro ci sono solo “sacrifici”, fatti e da fare.
    Se riequilibrare il bilancio è esercizio contabile (da “tecnici”), rimettere in moto un paese è il portato di scelte “politiche” organiche, incisive e tempestive.
    La crisi intanto continua a gravare sul paese come Se fosse stagnazione

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