• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Farage, Farage, Farage. E Farage fu

Farage, Farage, Farage. E Farage fu

Come sempre la battaglia di sinistra è quella più difficile.

Storicamente lo è sempre stata perché i potenti sono forti e sono di destra; culturalmente la battaglia di sinistra è sempre stata succube di ideologie che di sinistra non erano (anche quando i popoli marciavano dietro e sotto stuoli di bandiere rosse al vento) e, tanto per non farsi mancare niente, antropologicamente la sinistra si trova da sempre nella difficilissima situazione di dover sviluppare le identità (sociali, politiche, collettive e anche individuali) di ognuno.

Con tutte le difficoltà che comporta comporre un’identità collettiva quando le teste pensanti sono tante e tutte convinte delle proprie ragioni. Molto più facile la vita della destra che si affida a un solo capo e chi si è visto si è visto.

Più o meno è così e lo sappiamo bene e il risultato è sotto gli occhi di tutti; ci sono due notizie oggi, una peggio dell’altra: Corradino Mineo, parlamentare dell’area civatiana del PD, sostanzialmente defenestrato in men che non si dica da i’ Bomba di Rignano o da qualcuna delle sue Renzettes in stivali tacco 12 e frustino. Civati è indignato e ha ragione, ma non c’era da aspettarsi molto di più da chi si è sbronzato di voti, senza saper reggere l’alcool.

Sull’altro fronte della contemporanea destra cammuffata da qualcos’altro (in attesa che quella vera si riprenda dalla propria catastrofe psicologica del collasso del proprio Capo) abbiamo assistito in casa Cinquestelle all’ennesima pagliacciata travestita da “consultazione democratica della base”. Che ha deciso quello che doveva decidere: sì all’UKIP di Nigel Farage, il populista più becero della destra xenofoba inglese. Meno di venticinquemila militanti della grillobase hanno deciso. Come ha commentato uno dei delusi sul blog del Megafono «Sorprendente: tra l'opzione Farage, Farage e Farage, ha vinto... Farage». Complimenti.

Ora è chiaro a tutti che fra una destra renziana e una grilliana, le opzioni delle componenti di sinistra dell’uno e dell’altro fronte dovranno pur darsi una svegliata.

Sul fronte PD è necessario che i 14 parlamentari che si sono autosospesi si decidano ad articolare un gruppo decisamente più compatto, più visibile, più combattivo. E sul fronte M5S, oltre ai già defenestrati, sarebbe utile che quelli un po’ più svegli si decidessero a rendersi conto che chi dice di essere “oltre la destra e la sinistra” si scopre alla fine che cinquetta con Farage. Avete bisogno di altro? Non è quello che vi si dice da anni? La volete smettere con l’aria di indignato stupore ogni volta che vi si ricorda l’insulsa sciocchezza di questa affermazione?

Ora c’è da guardare a Livorno, dove il sol dell’avvenire è tramontato, ma dove da dietro le colline potrebbe essere sorto un pallido sole meno roboante, meno esaltante, meno messianico e un po’ più pragmatico. Un solicino capace di guardare agli altri con meno supponenza e che forse potrebbe diventare attrattivo per una sinistra senza partiti né rappresentanza politica che ha una sua identità troppo forte per accontentarsi di Renzi, Grillo o anche di Tsipras, ma che non disprezzerebbe una sinistra umana e intelligente, pragmatica ma dialogante, costruttiva senza decisionismi, unitaria senza censure o arroganze e utopistica quanto basta per ricordare a tutti che i 100 uomini più ricchi del pianeta detengono la stessa ricchezza dei tre miliardi e mezzo più poveri. Cui è sottratta a priori qualsiasi possibilità di partenza per potercela fare (che è roba di destra, casomai qualcuno non l'avesse ancora capito).

Perché, sembra strano doverlo dire, ma questa è l’ingiustizia più clamorosa di cui ogni tanto la sinistra si dimentica, mettendosi ogni volta a discutere con la stessa verve dei capponi di Renzo Tramaglino.

 

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.26) 13 giugno 2014 10:58

    Io ho votato perchè il M5S entrasse a far parte del gruppo EFD (Europe of Freedom and Democracy) che, lo scrivo a scanso di equivoci, non è una forza politica neonazista o xeonofoba (con questo non posso mettere la mano sul fuoco per ogni individuo, ma si da che anche nelle migliori famiglie...).

    E’ vero, tutto il processo che ha portato alla scelta di ieri ha lasciato parecchio a desiderare, forse perchè Grillo e Casaleggio hanno già deciso così. O forse perché nel M5S ognuno deve dare il suo contributo al miglioramento delle cose, e invece di perdere tempo a criticare è meglio che si faccia qualcosa, perché di strada da fare ce n’è ancora molta.
    In ogni caso, a tutti gli iscritti (ad una certa data) è stato dato modo di scegliere. Poi non sta a me dire a priori che chi ha un’opinione diversa dalla mia non ha capito niente.
    Il fatto è che io credo che Farage sia un liberale ancor prima che un liberista (di destra), e che la battaglia contro questa Europa e contro l’euro non sia ne di destra ne di sinistra, ma per la democrazia e la sovranità popolare dell’intero continente. E’ tra l’altro una causa che dovrebbe vedere tutti gli italiani uniti, perché l’austerità che ci viene imposta per rimanere nell’euro è un problema che ci riguarda tutti. 
    Comunque, se con l’EFD ci saremo sbagliati cambieremo idea, e la prossima volta staremo più attenti. Per quanto mi riguarda, non sarà stata colpa di Grillo, ne di nessun altro, perché abbiamo scelto noi.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 13 giugno 2014 13:30
      Fabio Della Pergola

      Non ho seguito le votazioni sul blog di Grillo e quindi potrei sbagliare, ma, dal commento sconsolato che cito (tra Farage, Farage e Farage...ha vinto Farage) visto su quel blog, si potrebbe pensare che la proposta non sia stata poi così ampia e che la scelta sia stata piuttosto limitata a chi si voleva che fosse scelto. E’ un’opinione non suffragata da fatti, come ho detto all’inizio, ma se lei ha votato saprà dirci esattamente, se ne ha voglia, quali erano le opzioni. Prima di mettere le mani avanti dicendo che se avete sbagliato la colpa non è di Grillo, sarà il caso di valutare se le opzioni erano veramente tali o solo uno specchietto per le allodole, non trova ?

      Che Farage sia un liberale è, credo, fuori discussione, ma direi che è anche un iperliberista da quello che si legge. Oltre che un convinto nuclearista e militarista (almeno per quanto riguarda l’incremento delle spese militari che il suo partito chiede). Inoltre è apertamente xenofobo (che è altra cosa da razzista, ma questo non ci consola). Superare le difficoltà poste dall’euro impedendo ai cittadini europei di cercare fortuna all’estero (che però sarebbe comunque uno spostamento "interno" all’Europa) non mi pare né condivisibile né, tantomeno, lungimirante. Non vedo cosa c’entri la xenofobia con l’opposizione all’austerità imposta da Bruxelles, se non in un quadro che appare antieuropeista a priori e in senso ben più ampio rispetto all’austerità dei burocrati.

    • Di (---.---.---.26) 13 giugno 2014 16:06
      Io ho votato Farage perché secondo me è l’opzione migliore. Così hanno fatto la stragrande maggioranza degli altri votanti.
      Non mi è dato sapere se fossero tutti consapevoli della loro decisione, o se hanno ascoltato Grillo e Casaleggio. Non sta a me giudicare. Chi non era d’accordo poteva scegliere il gruppo dei conservatori o quelli misto. Sui limiti della consultazione mi sono già espresso nel mio post precedente.
      Il fatto è che ancora una volta il M5S ha scelto. Certo, la democrazia del M5S è molto limitata rispetto alla mia idea di democrazia. E continuerò ad impegnarmi perché migliori. Ma il paragone rispetto alle altre forze politiche è desolante.

      Riguardo a Farage è un liberale e un liberista, è vero. Lui crede che il liberismo dell’euro non abbia nulla di liberale, e francamente lo penso anch’io.
      Quella di Farage, del M5S (e la mia) è una lotta per la libertà dei popoli di scegliersi il proprio cammino. Senza le costrizioni politiche o economiche delle istituzioni europee oligarchiche e anti democratiche per ammissione degli stessi uomini che le presiedono (vedasi dichiarazioni di Barroso, Junker, e Von Rompuy). Quindi, non mi sorprende che trovi dalla stessa parte persone di destra e di sinistra. 
      Oltre che liberale (e non liberista), mi sono sempre sentito europeo (e non europeista). 






    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 14 giugno 2014 11:32
      Fabio Della Pergola

      Vale la risposta data a Gottardo più sotto. La scelta era tra destra xenofoba e destra conservatrice. Come ho scritto nell’articolo nessuna opzione che si richiamasse a valori della sinistra sembra sia stata presa in considerazione. Non è una critica (anche se sono critico) ma una semplice constatazione.

      Il fatto che l’opposizione all’austerità sia una battaglia di destra è tutto da dimostrare e a me non risulta. Ne deduco che si è scelta la destra perché il M5S o i suoi leader (smettiamola di usare l’ipocrisia di chiamarli "megafoni") si collocano a destra, non per contrastare l’austerità. Anche questa non è una critica - ognuno è libero di fare le scelte che preferisce - ma una constatazione: dire di essere oltre la destra e la sinistra significa essere di destra, come vado dicendo da anni.

      Per il resto, auguri.

    • Di (---.---.---.64) 14 giugno 2014 14:41

      Se anche lei pensa che la battaglia contro l’austerità non sia una cosa tipica della destra allora la pensiamo allo stesso modo.
      Le dirò di più, io credo che questa lotta sarebbe tipica di sinistra.
      Solo che la sinistra italiana (escludo il PD che come lei ha giustamente sottolineato non è di sinistra) si è schierata con Tsipras, che io personalmente ritengo un gatekeeper, perché non si può volere maggiore uguaglianza sociale e poi accettare l’euro, che è uno dei più beceri strumenti del più brutto dei capitalismi, quello che si basa sul debito perché non vuole ridistribuire i guadagni dovuti all’incremento della produttività (la frase non è mia ma di un noto economista che finché ha potuto ha sempre votato comunista).
      Per quello che ne so io, lo stesso discorso può essere applicato ai verdi, che tra l’altro non sembra morissro dalla voglia di fare gruppo con il M5S.
      Quindi, alla fine il cerchio si è purtroppo ristretto.
      Io comunque sono convinto che sul Blog ci sarebbe dovuta essere più informazione, e più dialogo, subito dopo le elezioni europee, e lo penso nonostante abbia vinto la mia linea di pensiero.
      Apprezzo molto che la discussione si sia mantenuta su toni più che accettabili, e credo che se tutto questo fosse replicato all’intero paese non sarebbe così difficile comprendersi.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 14 giugno 2014 15:48
      Fabio Della Pergola

      Non mi risulta che la battaglia contro l’austerità sia di destra, anche se non escludo certo che componenti della destra nazionalista (Le Pen) e populista (Farage) siano contro. Ma essere contro l’austerità non mi pare sia la stessa cosa di essere contro l’euro. Quanto piuttosto essere contro le politiche messe in atto per fronteggiare la crisi attuale. Il che porta naturalmente a tutte le possibili e condivisibili critiche alla concettualizzazione prima della moneta unica dove si sono messe assieme economie forti ed economie deboli senza prevedere casse di compensazione interne.
      Ma tutte queste sono considerazioni da economista e io non lo sono.

      Altra cosa è la questione degli apparentamenti politici che non possono essere valutati solo ed unicamente in funzione dell’austerità né tantomeno dell’euro. Tendenze a favore del nucleare e della spesa per armamenti sono altrettanto significative (e forse anche più dell’euro in prospettiva di lungo termine) su cui non mi pare che ci sia stata alcuna discussione all’interno del M5S.

      Sulla necessità di discussione all’interno del M5S dopo le europee io, da osservatore esterno, non posso che concordare visto che perdere tre milioni di voti ha significato comunque "vincere", ma ritengo che anche dopo le ultime politiche sarebbe stato opportuno un maggior dibattito interno, piuttosto che le demenziali apparizioni in streaming di Lombardi & Co. Ma in fondo sono affari vostri.

      Su Tsipras non credo di poter concordare, a meno che lei non intenda la Lista Tsipras (che è altra cosa) il cui problema è sistanzialmente politico.

    • Di (---.---.---.64) 14 giugno 2014 18:52

      La battaglia contro l’austerità è la battaglia contro l’euro, dato che la prima è solo la conseguenza dell’applicazione, e del mantenimento, della moneta unica.
      Questa versione dei fatti è ormai largamente accettata, e condivisa anche dalla BCE, dopo il discorso del suo vice presidente Vitor Constancio ad Atene nel maggio 2013, in cui chiariva che il motivo della crisi non era la crescita del debito pubblico, oppure il mancato rispetto dei parametri di Maastricht, ma la crescita del debito privato nei paesi periferici.

      Neanch’io sono militarista o nuclearista, e questo mi distingue da Farage. Ma sono con lui nella battaglia contro l’europa di:

      Van Rompuy: ""L’intero territorio europeo, a parte la Russia, verrà inglobato nell’UE. Non so se c’è il sostegno dell’opinione pubblica, ma lo faremo lo stesso".

      Barroso: "I governi non hanno sempre ragione. Se i governi avessero sempre ragione non avremmo la situazione che abbiamo oggi. Le decisioni adottate dalle istituzioni più democratiche del mondo sono molto spesso sbagliate."

      Junker: “Noi prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere cosa succede. Se non protesta nessuno, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto in cui non si può più tornare indietro”.

      Pur facendo parte di gruppi differenti, anche i Verdi e la sinistra tutta potranno dare il loro contributo alla fine di questa oligarchia, ma io, personalmente, in questo momento, non mi fido di loro.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 14 giugno 2014 19:42
      Fabio Della Pergola

      Non sono d’accordo che la battaglia contro l’austerità e il pareggio di bilancio siano una battaglia contro l’euro. Né tantomeno penso che il ritorno a una moneta nazionale (sempreché fosse possibile) possa essere una panacea. Temo al contrario che possa essere quella catastrofe che Grillo tanto ambisce per poter ricominciare da zero secondo i suoi schemi apocalittici.

      Detto questo mi risulta che tutti i signori da lei menzionati siano esponenti della destra o centrodestra europea (anche se Barroso da giovane era maoista). Affidarsi ad un altro di destra, benché critico, è più affidabile ? Più affidabile di una sinistra (anche quando fortemente critica ?).

      Libero di pensarlo, ovviamente. Ma mi resta il dubbio che chi ha messo in difficoltà l’intero pianeta sia stata proprio la destra per certi versi liberista e per altri versi rigorista. Non vedo perché fare affidamento su un paraleghista (oltretutto inglese, che per me è un’aggravante) se non per contiguità ideologica.

  • Di enzo sanna (---.---.---.238) 13 giugno 2014 11:13
    enzo sanna

    Signor La Pergola, del suo articolo condivido anche le virgole. Saluti.

  • Di (---.---.---.145) 13 giugno 2014 20:00

    Per una collaborazione con M5S hanno manifestato interesse alcuni partiti e gruppi politici.

    Il primo partito è stato il FN francese, rifiutato subito da M5S.

    Poi hanno manifestato ufficialmente interesse i seguenti gruppi (non partiti): EFD (Europa per libertà e democrazia) ed ECR (Conservatori e riformisti europei). Il gruppo ALDE (Alleanza dei liberali e democratici per l’Europa) ha manifestato interesse nel dire che l’agenda ALDE (pro-Europa) era totalmente opposta a quella grillina.

    Per i Verdi è un discorso a parte. Prima di avere contatti con EFD, il 14 maggio, viene richiesto un contatto con Vula Tsetsi, segretario generale dei Verdi, ma non arriva risposta. Il 31 maggio, ancora una richiesta per un incontro esplorativo. La risposta è "ne parliamo più avanti". Il 5 giugno arriva la risposta di Vula Tsetsi: "secondo le nostre informazioni avete già praticamente concluso con EFD, quindi non crediamo che voi vogliate realmente parlare con noi.".

    Nel tempo trascorso dal 14 maggio al 5 giugno, esponenti dei Verdi rilasciavano dichiarazione incoraggianti, del tono "Grillo deve smettere di prendere in giro le persone" (Butikofer, copresidente di European Green party); "non vedo un piano dei Cinque Stelle, tranne la protesta" (Monica Frassoni, presidente del partito verde europeo), "Escludo categoricamente una collaborazione con i Cinque Stelle" (Albrecht, verdi tedeschi).

    Alla fine, escludendo chi non vuole e chi non risponde, rimanevano tre opzioni: EFD, ECR, e la possibilità di non iscriversi ad alcun gruppo.

    Ieri, 12 giugno, c’è stata la votazione on-line. Era possibile vedere due filmati, dove esponenti rispettivamente di EFD ed ECR invitavano a votare per loro. Dicevano sostanzialmente le stesse cose (e ritengo che anche FN o chiunque altro avrebbe detto le stesse cose). Alla fine ha vinto EFD (o UKIP o Farage, come piace a qualcuno). Nel giro di una giornata sono arrivati quasi 3000 commenti, quasi tutti di approvazione del risultato della votazione. Fabio dalla Pergola prende un commento accuratamente scelto fra migliaia e lo cita. C’erano degli scontenti, sì, ma DECISAMENTE in minoranza.

    Se Fabio dalla Pergola asserisce che i commenti sono falsi, mi sta bene. Pensi quello che vuole. Ma se non crede così, allora il commento che ha citato nell’articolo rappresenta una minoranza (direi esigua, ma certamente non mi metto ad analizzare 3000 commenti).

    Cordiali saluti,
    Gottardo

    • Di (---.---.---.152) 13 giugno 2014 20:46

      Molto bene, adesso abbiamo una ricostruzione dall’interno, grazie a Gottardo. Che voglio tranquillizzare: non ho mai detto che il commento pescato fosse maggioritario fra i 2970 che ad oggi accompagnano il post dedicato alle votazioni (alcuni in verità mi sembrano critici, e alcuni dicono che il M5S ha perso il loro voto....ma saranno troll).

      Il punto banalmente è uno: perché la scelta è tra EFD (con un panegirico ridicolo dell’UKIP) cioè del gruppo in cui era iscritta la Lega fino all’altro ieri prima di passare armi e bagagli con i neofascisti francesi oppure con l’ECR che rapprersenta i conservatori.

      Cioè tra populisti di destra e conservatori di destra. Oppure i NON ISCRITTI che, a occhio, dovrebbero rappresentare lo sbocco ovvio per chi ha sempre dichiarato di non essere né di destra né di sinistra, ma siccome limita le attività dei parlamentari era una non-scelta a priori.

      Insomma qui pare chiaro che quella vincente è stata una scelta dichiaratamente di destra all’interno di un ventaglio di proposte di destra. Che è esattamente quello che ho scritto. Non vedo perciò in che cosa mi si critica.

      Come la metteranno a Livorno però non si sa, dal momento che la lista di sinistra che ha permesso al M5S di avere il sindaco, aveva chiaramente chiesto di prendere le distanze da tutto ciò che suona di destra. Vedremo.

    • Di (---.---.---.152) 13 giugno 2014 20:47

      mancava la firma....
      FDP

  • Di (---.---.---.217) 14 giugno 2014 12:01

    > "non ho mai detto che il commento pescato fosse maggioritario fra i 2970"

    No, però lei ha citato un solo commento, di una persona scontenta, che risulta essere minoranza. Perché non dire anche che la maggior parte dei commenti invece era di soddisfazione?

    E’ cosa che lei fa spesso, prendere un particolare per spiegare l’intero quadro. Però un quadro è composto da molti particolari, e a volte il particolare che sceglie lei è contraddetto da altri particolari, più grossi o numerosi.

    Anche altre tesi sono confutabili. Per esempio parlare male di EFD perché fino a ieri ospitava la Lega. Questo è uno dei suoi classici "particolari", contraddetto da un altro "particolare": che la Lega è stata espulsa. E’ importante, perché allo stato attuale la Lega NON c’è. Se si ragionasse come lei, in Europa non dovrebbe starci la Germania, perché l’altro ieri era nazista. Ma ora non lo è più.

    Infine, destra e sinistra. Proprio lei diceva, mesi e mesi fa, che qualsiasi cosa è di destra o di sinistra. Quindi, se si vuole collaborare, bisogna per forza collaborare con qualcuno di destra o di sinistra. E sempre lei, sostiene che la politica è dialogo e compromesso. Allora bisogna dialogare. Quindi bisogna collaborare con la destra o con la sinistra. Abbiamo scelto la destra perché la sinistra non è di sinistra e perciò non è credibile. Questa è la versione dei fatti che può accettare lei, con la sua ideologia che io non condivido. Il mio punto di vista è diverso, e lo cito per completezza. Siccome destra e sinistra non inquadrano più perfettamente la realtà, ha poco senso categorizzare in questo modo. La scelta è stata EFD perché, nel contesto europeo, è l’opposizione più pragmatica senza essere estremista e anche perché, tramite Farage, ha dimostrato più di altri rispetto e interesse, pur non condividendo tutta la linea politica. E questo è un punto molto importante, secondo me: è più etico e fattivo collaborare con chi ha idee diverse ma ti rispetta, piuttosto che con chi ha idee simili ma è ambiguo e sotto sotto non ti rispetta. E quello che dico, lo dico per essere delicato.

    Cordiali saluti, FPD,

    Gottardo

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 14 giugno 2014 12:35
      Fabio Della Pergola

      Caro Gottardo,


      se io cito un commento di minoranza e non quelli di maggioranza, il senso è chiaro: la maggioranza si sa chi ce l’ha avuta. E cioè che la base (per quanto minuscola sia) ha scelto Farage. Quindi la notizia non è che la maggioranza ha votato a favore dell’UKIP (cioè del partito per il quale si era già espresso a chiare lettere Grillo). La notizia è che qualcuno, e non così pochi come si potrebbe dedurre da quello che lei scrive) se ne è lamentato. Cioè che esiste, ohibò, un’opposizione interna al M5S.

       

      “E’ cosa che lei fa spesso, prendere un particolare per spiegare l’intero quadro”

       

      Questa obiezione non è comprensibile: l’intero quadro è che il M5S ha scelto a larga maggioranza un apparentamento con la destra xenofoba di Farage, nonostante qualche mugugno interno. Non è quello che ho scritto ?

      “Anche altre tesi sono confutabili. Per esempio parlare male di EFD perché fino a ieri ospitava la Lega. Questo è uno dei suoi classici "particolari", contraddetto da un altro "particolare": che la Lega è stata espulsa. E’ importante, perché allo stato attuale la Lega NON c’è. Se si ragionasse come lei, in Europa non dovrebbe starci la Germania, perché l’altro ieri era nazista. Ma ora non lo è più”.

       

      Non è esattamente così. Il gruppo EFD è rimasto lo stesso e la Lega se ne è andata (o è stata espulsa) per il nuovo legame con il FN. L’EFD è rimasto quello che era quando la Lega ci si trovava proprio bene. E che la Lega ieri ci si trovasse bene non fa, ai miei occhi, dell’EFD un gruppo di simpaticoni. Ne fa un gruppo che, fino a ieri stava benissimo con le sparate xenofobe e razziste non solo di Farage, ma anche di Bossi e Salvini. Solo quel paleonazista di Borghezio le ha sparate troppo grosse perfino per loro. Che allo stato attuale la Lega non ci sia perché Salvini l’ha voluta spostare ancora più a destra non porta alcun merito all’EFD né, mi pare, che qualcuno si possa vantare di starci (a meno che non riconosca di avere lo stesso background della Lega di ieri, il che è ovviamente legittimo, ma dice tante cose).

      “Infine, destra e sinistra. Proprio lei diceva, mesi e mesi fa, che qualsiasi cosa è di destra o di sinistra. Quindi, se si vuole collaborare, bisogna per forza collaborare con qualcuno di destra o di sinistra. E sempre lei, sostiene che la politica è dialogo e compromesso. Allora bisogna dialogare. Quindi bisogna collaborare con la destra o con la sinistra. Abbiamo scelto la destra perché la sinistra non è di sinistra e perciò non è credibile”.

       

      Non so se prenderla sul serio, con questo ragionamento. Siccome la sinistra non è di sinistra allora lei dialoga con la destra. Perché non con la sinistra dal momento che, secondo lei, è di destra non essendo di sinistra ?

      Comunque la si giri lei preferisce la destra. E finalmente lo dice chiaro. Io sono anni che dico che Grillo e la corrente maggioritaria del M5S costituiscono un movimento di destra e lei ora, finalmente, mi dà ragione. E dandomi ragione, capirà anche perché io mi oppongo al M5S così com’è. Ma guardo con attenzione al M5S di Livorno che ha fatto scelte diametralmente opposte a quelle europee.


      Grazie Gottardo. E alla prossima.

      FDP

  • Di (---.---.---.217) 14 giugno 2014 15:06

    Evidentemente lei non è capace a leggere, e io non ho tempo da perdere per rispondere educatamente. Posso solo dire che io non amo la destra, e l’ho già scritto ma lei, al modo suo solito, non recepisce. Pazienza.

    Saluti,

    Gottardo

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 14 giugno 2014 15:31
      Fabio Della Pergola

      Non recepisco, è vero, il pensiero di chi non ama la destra ma si accompagna alla destra perché ritiene che la sinistra non sia di sinistra bensì di destra. Il che significa che avrebbe potuto accompagnarsi alla sinistra che non essendo sinistra era destra e che quindi poteva essere scelta da uno che va con la destra ma ama la sinistra.

      Il problema è mio, che non so leggere, o suo che non sa che cosa sta dicendo ?
      Saluti, FDP

    • Di (---.---.---.217) 14 giugno 2014 19:39

      Provo, con calma, a ripetere il concetto.

      1 - Secondo l’idea che destra e sinistra esistano ancora

      Esistono destra e sinistra, e si vorrebbe (ma poi perché?) che il M5S stesse più a sinistra che a destra. In Italia, e in altri Paesi europei, sinistra e destra sono coalizzate al governo. Molti partiti si professano di sinistra, ma fanno cose di destra (l’ideologia si sinistra a volte è semplicemente inapplicabile in questo momento storico). Altri sono realmente di sinistra, ma non hanno numeri e non hanno proposte chiare; sia i finti sinistrorsi che quelli reali vedono di cattivo occhio il M5S. Il M5S si professa estraneo alla catalogazione destra-sinistra, e sostiene di appoggiare qualsiasi idea condivisibile, da qualsiasi parte politica provenga. Entrare nel gruppo EFD non implica alcuna "fiducia a un governo" e c’è piena libertà di voto. Il M5S è entrato in europa per combattere la burocrazia antidemocratica e le regole finanziare imposteci dall’alto, e su questi temi c’è perfetto accordo con UKIP, partito importante dentro l’EFD. Il M5S non entra in Europa per parlare di tasse, pensioni, sindacati, immigrazione o argomenti simili, che tra l’altro hanno tutti una natura nazionale (altra falla dell’Europa), ma per parlare di democrazia e libertà dei popoli. La sigla stessa EFD è chiara al riguardo.

      2 - Secondo l’idea che destra e sinistra siano termini desueti

      Vale tutto quanto scritto al punto 1, tranne il fatto che destra e sinistra sono termini senza significato. Quindi, non importa se l’UKIP è percepito "essere a destra" e i Verdi "a sinistra"; i Verdi hanno appoggiato tutte le guerre e l’UKIP nessuna, e non riesco a capire come appoggiare una guerra possa essere definito di destra o di sinistra. Non riesco a capire come si possano definire di destra o di sinistra l’euroscetticismo o l’europeismo a oltranza. Siccome il M5S nega l’esistenza di una destra e una sinistra, è pienamente autorizzato a collaborare con chi gli pare.

      Infine, ammesso e non concesso che l’UKIP sia di destra e il M5S di sinistra, non si capisce perché una collaborazione tra i due dovrebbe spostare il M5S a destra e non l’UKIP a sinistra. Mistero, parzialmente spiegabile col fatto che noi italiani pensiamo sempre di contare come il due di picche a briscola. Mal che vada, il M5S uscirà dall’EFD - nulla è per sempre.

      Mi piacerebbe discutere di cose più concrete invece che di ideologie. Ma in Italia è faticoso liberarsi dei preconcetti, lo capisco: siamo bombardati di cazzate.

      Saluti,

      Gottardo

  • Di (---.---.---.52) 15 giugno 2014 07:10

    Addendum. Cito:

    > avrebbe potuto accompagnarsi alla sinistra che non essendo sinistra era destra e che quindi poteva essere scelta

    Fabio, questo è un altro esempio di "particolare" estruso dal contesto ma contraddetto da altri particolari che lei non pesa adeguatamente.

    Accecato dal voler avere ragione a tutti i costi, dice che avendo *tutti* un comportamento destrorso si poteva scegliere la sinistra tanto era lo stesso.

    Particolare 1, che usa una semplice logica autoreferenziale: la sua frase è una contraddizione in termini. Lei sostiene implicitamente che sarebbe stato meglio scegliere la sinistra. Ma se la premessa, da lei accettata in questa frase. è che destra e sinistra hanno lo stesso comportamento, in che cosa la sinistra sarebbe migliore?

    Particolare 2, abbastanza importante e che lei chiaramente non ha recepito o non cita. Le forze che si dichiarano di sinistra non si sono dimostrate collaborative. E’ difficile collaborare con chi non vuole collaborare, non crede?

    Paticolare 3, che riguarda l’etica. Date due forze politiche che mettono in pratica le stesse cose, ma con idealismo e pragmatismo l’una, falsità e bizantinismo l’altra, è più etico e naturale collaborare con quella sincera e onesta delle due, non crede?

    Saluti,

    Gottardo

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 15 giugno 2014 10:18
      Fabio Della Pergola

      La ringrazio per la accondiscendente pazienza con cui, pervicacemente, tenta di dimostrarmi:

      a)  che io ho torto e

      b)  che lei ha ragione e, con lei, Grillo e il M5S


      Ricapitolando lei dice:

       1 - Se i concetti di destra e sinistra hanno ancora un senso (lo sostenne alcuni anni fa Norberto Bobbio e più recentemente Elisabetta Amalfitanto che riparte da Bobbio in un suo libretto – Le gambe della sinistra – che le consiglio vivamente di leggere) se, dicevo, destra e sinistra sono termini che hanno ancora un senso lei semplicemente mi chiede “e perché mai il M5S dovrebbe stare a sinistra” dal momento che è estraneo a questa catalogazione ?

      E siccome in Europa non si parla di “tasse, pensioni, sindacati, immigrazione o argomenti simili” (cosa per certi versi palesemente falsa e per altri solo parzialmente vera: a Bruxelles si decide anche il diametro dei cetrioli) bensì di “democrazia e libertà dei popoli” allora il M5S fa bene ad aggregarsi nell’EFD con l’UKIP cioè con un partito xenofobo che fino a ieri era apparentato con la Lega di Bossi, Maroni, Salvini & Co. cioè con un partito noto per la sua battaglia (e che battaglia !) per la libertà dei popoli (ad esempio la libertà di avere un ministro di colore senza che qualche idiota cominci a lanciare insulti razzisti)

       

      2 - Se invece i concetti di destra e sinistra non hanno più senso, cosa in cui lei crede, allora non ha alcuna importanza se l’UKIP è di destra o percepito come tale.

       

      Sintetizzo il suo pensiero (con la mia consueta brutalità):

       1 – Non sta scritto da nessuna parte che il M5S sia di sinistra o di destra, dal momento che questa catalogazione gli è estranea, per cui va con chi gli è prossimo, cioè con la destra.

      2 – Non sta scritto da nessuna parte che il M5S sia di sinistra o di destra, dal momento che questi termini sono desueti, per cui va con chi gli è prossimo, cioè un partito xenofobo.


      Tutto questo, forse lei non se n’è accorto, è esattamente quello che vado dicendo da anni: il M5S è un movimento sostanzialmente di destra, guidato da una coppia di paranoidi con chiare venature del futurismo dei primi anni del Novecento. Cioè fascistoidi. Non capisco quindi perché si scalda tanto: siamo del tutto d’accordo. L’unica differenza è che lei mi chiede di approvare (o non criticare) un movimento di destra che va a destra, mentre io ambirei a conservare questa mia libertà di critica, se non le dispiace.


      Che naturalmente non è fine a se stessa, ma significativamente indirizzata a quel tot di persone di sinistra (nella mente e nel cuore) che credono alle parole d’ordine di sinistra, perciò condivisibili, lanciate dal M5S e non a quelle di destra (come il voto sull’immigrazione ha dimostrato) volute dai due capi.

      Questo bacino elettorale – che ritengo di sinistra – sarebbe utilissimo, forse indispensabile, per fondare una sinistra con una sinistra (non partitica) per certi versi delusa, asfittica e introversa. Motivo per cui insisterei nel cercare di separare il cuore rosso di tanta gente dal cuore nero degli attuali megafoni.


      Sull’addendum sorvolo. Mi sembra di aver già detto tutto quello che serve per capirsi.

  • Di (---.---.---.52) 15 giugno 2014 17:29

    Secondo lei è di destra qualcuno che fa passare mozioni (sì, a volte riesce anche a spuntarla, è roba dei giorni odierni) che impegnano il governo a:

    1) a chiedere [in Europa] una più decisa cooperazione ... per affrontare l’emergenza umanitaria nel Mediterraneo attraverso finanziamenti adeguati alle operazioni di soccorso e di accoglienza stessa dei profughi e dei rifugiati nonché al contrasto del traffico di esseri umani;

    2) a sostenere fattivamente le essenziali azioni svolte ... al fine di realizzare un coordinamento delle operazioni di salvataggio ed assistenza ai migranti ...

    3) a sollecitare l’Unione europea ad una più efficace azione ... nella lotta alle organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di esseri umani;

    (prosegue, per un totale di otto punti sullo stesso tenore).

    Se secondo lei fare una mozione del genere e riuscire ad approvarla è di destra, mi fermo qui. Se per lei non è un atto di destra, continuo a rivendicare che il M5S ha alcune (o forse molte) idee che sono di sinistra secondo la sua terminologia; questo non impedisce di apprezzare le idee, le persone, i movimenti politici che sono buoni, anche se sono di destra.

    Immagino già che lei tirerà fuori qualche acrobazia verbale per controbattere, del tipo "i deputati sono di sinistra e il duo pazzo di destra e fascista".

    Sentiamo.

    Gottardo

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 15 giugno 2014 17:55
      Fabio Della Pergola

      Caro Gottardo,

      possiamo continuare con questa polemica per i prossimi vent’anni, non ho problemi. Se questi punti sono stati presentati dal M5S non ho alcun dubbio che sono portatori di valori di sinistra. Come non ho alcun dubbio che l’UKIP porta valori opposti a questi dal momento che non solo vuole contrastare l’immigrazione di extracomunitari, ma anche di comunitari. Quindi il problema non è mio quando dico che esiste un cuore rosso nel M5S (che mi interessa) e un cuore nero (Grillo che cosa voleva che fosse approvato a proposito di diritti degli immigrati se lo ricorda ?) dei dirigenti. Non mi pare che sia un’acrobazia verbale. Mi pare banalmente che siano dati di fatto.

      In ogni caso si legga l’articolo di Aldo Giannulli (che ha dichiarato pubblicamente di votare per il M5S) qui http://www.agoravox.it/Elezioni-eur...
       Poi, se vuole, si legga anche questo mio commento al suo articolo:

      «Riassumo:

      1 - In primo luogo l’atteggiamento verso l’Euro: il M5s non ha una posizione definita oscillando fra una posizione più radicale e favorevole ad una uscita immediata (Grillo) ed una più orientata alla trattativa ed alla mediazione (Casaleggio).

      2 – Va detto che non tutti i partiti ostili all’Euro propongono anche l’uscita dalla Ue: il M5s non ha chiarito la sua posizione in merito.

      3 - Un secondo asse è quello riguardante la questione dell’immigrazione che distingue gruppi schiettamente xenofobi e, più o meno sfumatamente, razzisti: il M5s ha registrato, in passato, posizioni di Grillo ostili alla concessione di diritti agli immigrati, ma il movimento in quanto tale, quando è stato interpellato in un referendum on line, si è schierato su posizioni opposte.

      4 - Altra questione è quella del rapporto con l’ordine liberista: il M5s rappresenta un caso a sé stante; possiamo parlare di una caratterizzazione prevalentemente antiliberista, ma con diverse contraddizioni.

      5 - Anche la caratterizzazione di questi movimenti, come “populisti” o “di protesta, non persuade in tutti i casi. Il M5s ha rivendicato apertamente una sua caratterizzazione populista, ma è probabile che in questo ci sia una notevole carica di ritorsione polemica più che una definitiva caratterizzazione di cultura politica.

      Quindi chi vota M5S che cosa vota ?»

      La domanda finale è mia,

      Saluti

    • Di (---.---.---.52) 15 giugno 2014 17:59

      Addendum (ho appena letto un suo commento in un’altra pagina).

      La notizia di questa "vittoria" (una mozione grillina che passa in senato) era tranquillamente pubblicata sul blog; per ora non ho visto espulsioni.

      Potrei aggiungere, a supporto del fatto che M5S non si pone a destra, diversi punti del programma. Lascio perdere, tanto lei li conosce benissimo, specialmente il reddito di cittadinanza, vero?

      Saluti, Gottardo

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 16 giugno 2014 10:24
      Fabio Della Pergola

      Se non ci fossero idee di sinistra (cioè tendenti a realizzare una evoluzione progressiva, anziché una regressiva per ogni essere umano ché questa è la differenza fra destra e sinistra casomai se ne fosse dimenticato) non mi sarei mai occupato di M5S. Ma la co-presenza di ipotesi di sinistra con un’anima nera di futurismo fascistoide mi induce a controbattere pezzo per pezzo il secondo nella speranza che le prime emergano con maggiore limpidità.

      Chissà se ora le è più chiaro...

  • Di (---.---.---.52) 15 giugno 2014 18:01

    I commenti si sono incrociati, ma ora devo proprio scappare a fare cose di sinistra.

    Risponderò domani - saluti - Gottardo.

  • Di (---.---.---.28) 16 giugno 2014 16:39

    Eccomi di ritorno, Fabio.

    Se per lei non è un problema continuare la polemica per vent’anni, non lo è neppure per me.

    > M5S portatore di valori di sinistra e UKIP invece di destra

    Non ho alcun problema a definire l’UKIP "di destra". Questo non significa che bisogna mandarli al rogo, e non significa che è vietato parlare con loro ed eventualmente anche collaborare su temi condivisi e separarsi su temi discordi. Ho l’impressione che lei non riesca a uscire da uno schema destra-sinistra; lei vorrebbe una politica di "puri" di sinistra che manco parlano con gli altri (che sarebbero impuri) per paura di contaminarsi. Riguardo alla xenofobia dell’UKIP si potrebbe discutere; io non mi reputo xenofobo però c’è una grande distanza tra il dire "non voglio stranieri qui" e "venite tutti, c’è posto per tutti". Entrambe le frasi sono estreme, ma chiunque si piazzi in un punto intermedio è in qualche modo xenofobo. O forse realista.

    Andrei anche piano nel dire che fra la "dirigenza" del M5S e la "base" ci sia una spaccatura riguardo agli immigrati. Chi crede nello spirito del M5S ha avuto la prova, almeno una volta, che i regolamenti sono stati applicati e hanno funzionato; si spera che vada sempre così perché l’idea di fondo non è che il capo decide per la base, ma il contrario. La lavata di testa con relativi titoloni sui giornali del tipo "la base sconfessa Grillo" è nata perché i deputati non avevano seguito il regolamento, non perché erano pro-immigrati mentre Grillo sarebbe contro. Poi, può pure essere che Grillo sia xenofobo; chi se ne frega, se non m’impone la sua idea ma mi permette di esprimere la mia.

    > legga l’articolo di Giannuli ...

    L’ho letto e l’ho trovato equilibrato. Io non capisco perché bisogna essere sempre "pro" o "contro" in toto.

    > Riassumo: > atteggiamento verso l’Euro: il M5s non ha una posizione > definita oscillando fra uscita immediata (Grillo) > ed trattativa e mediazione (Casaleggio).

    A me la posizione non sembra oscillante ma molto stabile in un singolo punto che riassumo: "euro+Europa" non sono sostenibili dall’Italia. Se modificando l’Europa il tutto diventa sostenibile, bene, se no fuori dall’euro. E in ogni caso un referendum (indagine esplorativa, la chiami come vuole) non sarebbe sbagliato, su un tema così invasivo.

    > punto 2 ostilità all’Euro e uscita dalla Ue: il M5s non ha > chiarito la sua posizione in merito.

    Vedere il punto 1; con l’aggiunta che l’Europa così com’è non va bene; occorrono politiche comuni anche su immigrazione, politica estera, difesa, finanza, fisco eccetera.

    > il M5s ha registrato, in passato, Grillo ostile alla > concessione di diritti agli immigrati, ma "la base" > si è schierata su posizioni opposte.

    Ripeto: il contendere era l’iniziativa unilaterale dei deputati in dispregio delle regole.

    > 4 caratterizzazione prevalentemente antiliberista, ma con > diverse contraddizioni.

    Le contraddizioni sembrano tali perché molti sono troppo estremisti, sullo stile "o sinistra o destra - non c’è nient’altro".

    > Quindi chi vota M5S che cosa vota ?

    Vota un programma scritto chiaramente in punti e, nelle parti in cui questo programma non è definito, si affida alle votazioni on line. E’ già successo a proposito della cancellazione del reato di clandestinità. Ora capisco che possono essere mosse critiche a questo sistema di votazioni on line, perché lei asserisce che non si sa che cosa accade nelle sale della Casaleggio Associati. Posso dire che, almeno in un caso, la votazione è stata certificata da un organismo terzo, internazionale, specializzato e famoso di cui non ricordo il nome. Poi non mi sono più posto il problema - al momento io, personalmente, non lo trovo pressante. Ma non solo: chi vota M5S vota per non avere soldi che girano in politica, vota per la democrazia diretta e per un massimo di due mandati per gli eletti, vota per avere un parlamento pulito e per togliere i contributi all’editoria e altro ancora (non intendo fare copia+incolla del programma).

    Cordiali saluti, Gottardo

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 16 giugno 2014 18:59
      Fabio Della Pergola

      I roghi non si fanno più però si sceglie con cura con chi ci si accompagna, lasciando perdere le fantasie sulle contaminazioni (detto da un aderente al M5S suona quantomeno bizzarro, se c’è qualcuno che ha fatto dell’essere “duri e puri” siete proprio voi).


      Se lei non ha problemi a definire l’UKIP un partito di destra perché più sopra ha scritto “ammesso e non concesso che l’UKIP sia di destra” ? Ma a parte questo l’UKIP è xenofobo a detta della maggior parte dei commentatori perché pretende di escludere non solo l’immigrazione di extracomunitari ma anche di comunitari. Né più né meno di quello che ha fatto la Svizzera (paese extracomunitario) che ha messo in grosse difficoltà i frontalieri italiani. Se la pretesa dell’UKIP passasse (come è probabile) molti giovani italiani andati in Inghilterra a lavorare saranno sloggiati. Se questa logica passasse in tutti i paesi europei tutti gli emigrati, giovani e meno giovani (italiani compresi) saranno sloggiati dai paesi in cui sono andati a cercare fortuna.

      Tutto questo avviene perché i paesi a economia forte (che sono in parte quelli che hanno saccheggiato le risorse di mezzo mondo per secoli e in parte quelli che hanno distrutto l’Europa in due guerre mondiali) temono di veder diminuire un po’ le possibilità di lavoro per i loro abitanti (cosa manifestamente falsa perché l’immigrazione avviene quando c’è un “vuoto” di lavoratori non quando c’è un pieno di disoccupati (o crede che cio siano molti immigrati tedeschi in Grecia ?).

      Per questo motivo ritengo l’UKIP un partito repellente, ai miei occhi. Per lei è invece un partito come un altro. Contento lei, contenti tutti, Gottardo. Ma, per cortesia, non mi venga più a raccontare questa palla che destra e sinistra sono solo posizioni ideologiche.

      Infine “Vota un programma scritto chiaramente in punti e, nelle parti in cui questo programma non è definito, si affida alle votazioni on line”. Ho letto da tempo tutto il programma del M5S e ci ho trovato solo quattro cose buone per la gestione amministrativa di una città, ma niente che abbia a che vedere con la gestione di un paese. Ad esempio sull’immigrazione, in cui poi dovete andare a votare (in 30mila?) per decidere che cosa volete decidere. Per gli altri punti rimando alle riflessioni di Giannuli che è più esperto di me e anche più propenso a dare credito al M5S.

  • Di (---.---.---.237) 17 giugno 2014 10:51

    Salve Fabio,

    riscontro un estremismo o superficialità su praticamente tutti i punti. Per esempio sulla "contaminazione". E’ vero, il M5S si pone come "duro e puro". Verso i corrotti e i disonesti, non verso le ideologie, al proposito delle quali il M5S si pone "oltre" e non da una parte o dall’altra. Capisco che per lei possa essere uno sforzo immane credere anche a una sola parola dell’ideologia del Movimento, ma dovrebbe rendere atto che, come la matematica e le fedi religiose, le ideologie politiche devono avere per forza un minimo di autoreferenzialità. E allora, ai fini di una discussione costruttiva, consideri ogni argomento da due punti di vista: il suo, e quello di un grillino. Ci vuole un pizzico di fede: per discutere del teorema di Pitagora bisogna accettare che i triangoli esistono, altrimenti occorre prima dimostrare che i triangoli esistono, e per farlo bisogna tirare in ballo angoli e distanze, e via dicendo come stiamo proprio facendo io e lei.

    L’immigrazione è veramente un discorso interessante. Mi pare di capire che un ideale di sinistra sarebbe quello di accogliere chiunque. Ma poi, nella pratica, i problemi ci sono. Sento mio padre (è un disco rotto) che si lamenta dei rumeni che ricevono dal Comune 30 euro al giorno e stanno tutto il giorno al parco a bere e fare niente. Sento il barista che si lamenta che il sindaco ha attrezzato un’area per gli zingari, invece di prendere le ruspe e seppellire tutte le baracche. Io provo con entrambi a parlare di rispetto degli individui, e mi becco pure gli improperi perché assistere chi è senza lavoro (magari perché non lo cerca) è una spesa che non ci possiamo permettere, e poi le tasse aumentano e non c’è lavoro e non ci sono i soldi neanche per noi e le case popolari le danno ai marocchini invece che ai pensionati che prendono 600 euro al mese e ne pagano 400 di affitto. E io che cosa dovrei rispondere?

    Insomma: se noi stiamo meglio di certi marocchini o certi albanesi è perché la nostra società occidentale è protezionista. E’ veramente difficile capire fino a che punto sia giusto accogliere e aiutare, quando in Italia abbiamo già tanti problemi. Lo dico sinceramente, è un mio dilemma personale; tutte le volte che devo pagare delle spese non piccole (specialmente tasse) e rischio di non arrivare a fine mese, non riesco a dare torto ai discorsi da bar di mio padre e del barista. Quindi decido almeno di rispettarli e trovare un punto d’equilibrio. E la situazione in Inghilterra non è poi così diversa. Ci abitano certi miei parenti, pensionati, con problemi di salute, e là la sanità pare messa peggio di quella italiana. Prima c’erano problemi con neri indiani e pakistani, ora si sono aggiunti pure polacchi rumeni e altri. Sinceramente, non riesco a non rispettare il loro punto di vista; presumo che abbiano votato UKIP - non lo so perché, come detto prima, mi è difficile intavolare certi discorsi con certe persone.

    Ora, va detto che l’UKIP non vuole "chiudere le frontiere". Vuole regolamentare diversamente, assicurarsi che gli immigrati siano in grado di avere un lavoro e un’assistenza sanitaria senza essere spesati dallo stato (e questo senza differenziare tra comunitari ed extracomunitari). Lei giustamente accenna agli italiani andati a lavorare a Londra: agli Inglesi vanno bene i lavoratori (specialmente i medici italiani), sono i disoccupati che non vogliono. Bisogna considerare che l’Inghilterra ha una tradizione d’immigrazione e integrazione ormai centenaria, al contrario dell’Italia. Conosce meglio di noi quel tipo di problemi. Non accetta che l’Italia (o un altro paese) accolga immigrati con una sua politica interna, e che poi questi immigrati siano liberi di girare su tutto il territorio europeo. Ha perfettamente ragione, anche se è brutto dirlo. E’ successo un caso simile qui in Italia, se ricorda. C’era stato un flusso migratorio eccezionale, e gli immigrati presero la strada per la Francia, e i francesi bloccarono le frontiere anche se in teoria non potevano farlo. Così va il mondo. Sono sicuro che se un bel gruppo di neri francesi di colpo decidesse di venire in Italia, molta gente si arrabbierebbe. Il problema non è semplice, è bello dire accogliamo tutti eliminiamo la fame dal mondo azzeriamo il debito dei paesi poveri, ma farlo è un altro conto.

    Questo è quanto. Per quanto concerne il programma del M5S, ognuno lo può trovare di suo gradimento o no. Però: vorrei sapere da lei: qual’è il programma del PD a riguardo dell’immigrazione? Ma cerchiamo di essere concreti, senza vaghezza e senza slogan.

    Saluti,

    Gottardo

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 17 giugno 2014 11:31
      Fabio Della Pergola

      Caro Gottardo,
      mi dispiace ma non posso continuare questi dibattiti in eterno.

      Lei scrive "E’ vero, il M5S si pone come "duro e puro". Verso i corrotti e i disonesti, non verso le ideologie, al proposito delle quali il M5S si pone "oltre" e non da una parte o dall’altra" e su questo abbiamo già discusso parecchie volte. Non esiste un "oltre", è un’invenzione, è aria fritta, non so come continuare a ripetere lo stesso concetto. Lei ci crede ? Buon per lei, ma non può continuare a ripetermi la stessa cosa. Capisco la sua buona fede, davvero. E quando mi espone il problema dell’immigrazione capisco benissimo i suoi dilemmi e il modo in cui cerca di capire gli "inglesi" e l’UKIP (tanto per non trovarsi in contraddizione con il suo movimento) ma a me tutto questo non interessa. E non perché sia stupido, ma perché mi pare evidente che il problema dell’immigrazione non si risolve con una legge. Cosa vuol dire "bloccare" l’immigrazione ? Che si affondano i barconi con le cannonate ? Davvero pensa che sia possibile, umano, condivisibile ?
      No, non lo è. Perché non sono banditi a cui sparare sennò loro sparano a noi. E’ gente che cerca solo di sopravvivere e non c’è reato in questo. Il rumeno o l’albanese non tolgono il pane a nessuno. Semplicemente se si viene a creare davvero un problema di concorrenzialità REALE (non una bufala creata ad arte dai politici come è quasi sempre) il problema si può affrontare solo collaborando con il paese di provenienza per costruire laggiù ovunque sia le condizioni di lavoro capaci di fermare i flussi migratori. E’ successo così con i polacchi (quanti ce n’erano anni fa a lavare i parabrezza ai semafori ?) che oggi non emigrano più. Sta succedendo con gli albanesi e succederà prima o poi con i rumeni. Queste sono le politiche europee.
      Nel frattempo in Libano e in Giordania ci sono MILIONI di profughi palestinesi e siriani. E noi ci lamentiamo per qualche migliaia di arrivi.

      Tutta questa logica si fonda solo sul delirio di poter impedire alla gente di sopravvivere o di salvarsi da guerre, carestie e altro con le leggi e la polizia. E’ inumano e non mi troverà mai concorde su questa logica. Lei faccia le scelte che vuole, ma non mi venga a raccontare che l’UKIP è solo un partito "diversamente" xenofobo per favore. Ho una certa intelligenza e una certa cultura, non me la racconta facile.

      Quanto al PD vada a chiedere al PD, non a me. Io non c’entro un piffero con il PD.

      Saluti

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità